Attualità
La terza occasione di Luiz Inácio Lula da Silva: imparare...
La terza occasione di Luiz Inácio Lula da Silva: imparare dal passato per un futuro positivo
Se il volto di Luiz Inácio Lula da Silva sembra suscitarti qualche ricordo, questo è perché hai davanti il Presidente del Brasile dal 2003 al 2011, che prenderà nuovamente la sua carica il 1 gennaio 2023, dopo essere stato rieletto lo scorso 30 ottobre.
Si tratta di un personaggio apprezzato da larghe fasce della popolazione, che ha saputo nuovamente conquistare l’elettorato con il suo programma dal sapore semplice ma efficace e forse per le sue umili origini. Vediamo quindi chi è questo presidente bis e quale scenario si configura per il Brasile del futuro.
Il presidente operaio
Sono trascorsi circa 40 anni e il viso certamente è invecchiato, la barba nera ha lasciato il posto a un elegante pizzetto grigio e il sorriso è più conciliante e meno battagliero. Tuttavia, quello stesso Luiz Inácio Lula da Silva che è stato eletto solo pochi giorni fa è lo stesso che con un megafono protestava davanti alla fabbrica di São Bernardo do Campo, con a cuore solo i diritti dei lavoratori e una serie di ideali per aiutare gli strati più poveri della popolazione.
Le sue origini parlano chiaro e sono fra le più umili che è possibile trovare sul territorio. Nascere a Caetes nel 1945 significa aver subito la fame e la povertà, soprattutto se si proviene da una famiglia di 8 figli e si deve necessariamente iniziare a lavorare all’età di 12 anni.
La politica di Luiz Inácio Lula da Silva è fatta quindi di battaglie sentite sulla propria pelle, volte a uniformare maggiormente una stratificazione sociale ancora troppo verticale affinché si abbia un processo di uguaglianza.
Quando si insedierà nuovamente il prossimo 1 gennaio, questo uomo coraggioso non potrà che volgere lo sguardo alle sue spalle e vedere da dove è partito. È assai improbabile che una persona che ha interrotto gli studi sin dall’inizio e ha potuto frequentare un istituto tecnico solo in un secondo momento diventi un giorno presidente di uno stato così importante, ma questa è la favola di Lula e meriterebbe un finale felice per lui e per il suo popolo.
Il suo percorso di rinascita ed emancipazione parte con un viaggio verso Santos, che dura 13 giorni stipato all’interno di un camion, per poi avvicinarsi alla realtà delle lotte sindacali e prendere sempre la parte degli operai contro il potere.
La dittatura militare e la prigionia
Sono gli anni del 1985, quando la dittatura militare è in lento declino e la Chiesa si sta configurando come sua antagonista principale. Nonostante le idee estremamente liberali, il futuro presidente è rimasto nel tempo piuttosto fedele a questa dottrina, rifiutando in forma maggiore quella di Marx, seguendo lo schema del Cardinale Paulo Evaristo Arns, conosciuto durante la sua permanenza negli Stati Uniti.
Il percorso di Luiz Inácio Lula da Silva non è iniziato quindi in maniera troppo lineare e ha previsto anche un breve periodo di prigionia, che gli ha insegnato a combattere ancora maggiormente per i propri ideali e sacrificarsi se si ritiene opportuno. Nella sua lunga presidenza ha comunque messo in pratica gli insegnamenti delle lotte sindacali, mettendo da parte l’aspetto più animato a favore della capacità di dialogare e di trovare un punto d’incontro tra le parti.
Questo è esattamente lo spirito che vuole trasmettere al Brasile, la capacità di far sentire anche la voce degli oppressi e di metterli in comunicazione con gli strati più alti della società.
La carriera politica
La carriera politica di Lula inizia con alcuni incidenti di percorso e qualche delusione, soprattutto perché prima di essere eletto nel 2002 ha dovuto sopportare ben tre sconfitte. Proprio da queste tuttavia è nato il presidente moderato che tanto è stato apprezzato da larghe fasce di popolazione, in quanto Lula ha compreso come le posizioni troppo estreme e divisorie non portassero ad alcun risultato, a favore invece di un approccio maggiormente unitario e inclusivo.
Si è trattato di una vera e propria svolta nella campagna elettorale, proponendo idee e soluzioni adatte alla classe operaia, quella maggioritaria in Brasile, ma senza spaventare il resto degli abitanti con posizioni troppo estreme. In questo modo Luiz Inácio Lula da Silva ha preso le distanze sia da Chavez sia da Castro, tuttavia è stata un’operazione necessaria per diventare più spendibile anche dal punto di vista pubblico, senza tuttavia abbandonare i propri ideali.
I capisaldi della politica di Lula
Tra i concetti di base della politica di Luiz Inácio Lula da Silva troviamo in primo luogo la solidarietà, con la previdenza sociale che è tra le priorità all’interno del bilancio annuale. Nel corso della precedente gestione si sono riuscite ad apportare parecchie migliorie in tal senso, promuovendo uno sviluppo che riguarda tutti gli strati della popolazione, soprattutto per la classe operaia.
Tuttavia, è stato sbagliato il contesto del quale Lula si è circondato, con Dilma Rousseff che è stato un ottimo tecnico ma non ha saputo mostrare empatia e pertanto non è stato compreso al di fuori del partito.
Inoltre, il fenomeno della corruzione è dilagato con tale rapidità sul territorio da coinvolgere tutti gli organi dello stato, richiedendo una rivoluzione che non ha potuto che riguardare anche il suo presidente.
Dopo due anni di carcere esce dalla prigionia del tutto riabilitato rispetto ai suoi peccati, poiché anche i detrattori sanno che si tratta di un uomo di principio che ama il suo paese e soprattutto desidera mantenerlo in pace, traghettandolo verso una modernità per troppo tempo rifiutata.
Il caso Cesare Battisti
Purtroppo, nella conta dei suoi errori, non è passato sotto traccia quello legato al caso Cesare Battista. Per troppa fiducia nei confronti di alcuni compagni del suo partito, decide di affidarsi al loro giudizio tralasciando i fatti, quando anche la stessa Corte di Cassazione Brasiliana aveva stabilito come fosse corretta la posizione italiana sull’estradizione. Tuttavia, questo è stato un punto sul quale Lula ha riconosciuto la sua colpa, mostrandosi come un uomo che sa cambiare idea e modificare il tiro se lo ritiene necessario.
Questa è ormai acqua passata e la nuova gestione presidenziale terrà conto delle incongruenze del passato, per cercare di agire in maniera più virtuosa e alla luce del sole. I cittadini desiderano trasparenza, sapere cosa accadrà e con che tempi, così da poter superare la naturale diffidenza che hanno tutti i popoli nei confronti di coloro che li amministrano, dopo averne viste tante nel corso del tempo.
La presidenza Lula del prossimo 2023 si pone sulla scia del passato ma con uno sguardo speranzoso e benevolo verso il futuro. Parliamo di un uomo del popolo, che ha commesso i suoi errori ma ha saputo rimediare e pagare se necessario, per poi riabilitare completamente la propria figura, riuscendo a ricominciare sempre da capo.
Dopo il periodo di Bolsonaro questa è certamente la vittoria della democrazia e della moderazione, che non vuol dire avere mancanza di idee o di iniziativa, ma lasciare a tutti la possibilità di esprimere la propria opinione senza il rischio di ritorsioni.
Questo è quello che è mancato alla nazione nell’ultimo periodo, la coesione ma con la possibilità di elaborare idee diverse e nuove, abbandonando il timore del governo a favore di un approccio comunitario molto più positivo. Le altre nazioni del mondo rimangono alla finestra in attesa del cambiamento, con la speranza di poter nuovamente tornare a dialogare con uno degli stati più importanti dell’America Latina e dell’emisfero sud del mondo.
Attualità
I nuovi casting per Mister Talent of Italy a Milano e poi a...
È nato un nuovissimo concorso maschile: “Mister Talent of Italy“. Il concorso unisce bellezza e talento con l’obiettivo di scoprire personalità artistiche in grado di affermarsi nel mondo dello spettacolo, sia in Italia che a livello internazionale.
Questo progetto è un’iniziativa di GRSHOW, azienda specializzata nella produzione e organizzazione di grandi spettacoli ed eventi. Al cuore del concorso c’è l’idea di valorizzare e premiare la bellezza, non intesa come mero involucro, ma combinata con autentiche capacità attoriali. “Mister Talent of Italy” si caratterizza come un concorso itinerante, con casting organizzati in tutta Italia.
“Consapevoli di quanto il talento sia importante, ‘Mister Talent of Italy’ offrirà ai ragazzi che superano i casting e quindi, arrivano alla selezione finale, delle masterclass di specializzazione e formazione per esaltare il talento di ognuno”, sottolineano gli organizzatori .
Un particolare ringraziamento va a Matteo Leggieri, principale partner del concorso, che sostiene questa nuova e ambiziosa iniziativa. Il Sig. Leggieri ha espresso il suo entusiasmo per il progetto, motivato da una grande passione per l’arte e dalla convinzione di avere il dovere di promuovere e sostenere i giovani talenti, pilastri per la costruzione del futuro.
Con la preziosa consulenza nelle fasi finali del Dott. Rosario Porzio e il coinvolgimento di attori, modelli e sponsor nazionali, “Mister Talent of Italy” si preannuncia come un evento rivoluzionario, destinato a cambiare la vita dei partecipanti e a influenzare il futuro dell’arte in Italia.
Il Dott. Rosario Porzio, noto farmacista e manager nel campo dell’arte, sarà consulente alle finali nazionali e guiderà i candidati attraverso provini di recitazione, consigliando alla produzione i talenti più promettenti.
Per la prima edizione del concorso, il testimonial d’eccezione sarà Gennaro Lillio, top model internazionale e attore di successo, già impegnato in nuovi progetti cinematografici e televisivi. La sua figura rappresenta l’ideale di bellezza e talento per i partecipanti del concorso.
I prossimi casting si terranno a Milano il 4 e 5 maggio, e successivamente a Bologna l’11 e il 12 maggio. Le modalità di iscrizione sono disponibili sul sito ufficiale www.mistertalentofitaly.it, dove è possibile trovare anche ulteriori dettagli sui luoghi e orari delle selezioni.
Attualità
Claudia Conte di nuovo in libreria con un nuovo libro: La...
Ad annunciarlo la stessa conduttrice e opinionista tv, volto noto di Rai, Canale 5 e La7 nonché attivista per i diritti umani in un post sul suo seguitissimo canale Instagram (claudiaconte.it 318.000 follower).
“Vi presento LA VOCE DI ISIDE, la mia nuova creatura letteraria. Uno strumento per confrontarmi con le nuove generazioni sulle questioni sociali più pressanti e attuali: il disagio giovanile, la violenza, le disuguaglianze di genere, il rapporto genitori e figli e la bellezza del volontariato.”
Queste le parole che accompagnano la foto di Claudia con il libro tra le mani. Una copertina accattivante e simbolica che fa venire il desiderio di leggere il libro e la prefazione scritta da Maurizio De Giovanni (scrittore napoletano che ha raggiunto la fama con i romanzi che hanno come protagonista il commissario Ricciardi).
Dopo “La legge del cuore. Storia di assassini, vigliacchi ed eroi”, storia dedicata a Falcone e Borsellino e tutte le vittime di mafia, il quarto libro di Claudia Conte e’ dedicato e rivolto ai giovani e affronta temi di attualità che mettono in evidenza la sua attività a tutela dei diritti umani e delle donne.
Chi è la protagonista? E’ un romanzo autobiografico? La protagonista è Iside, una diciottenne che attraverso il volontariato presso casa-famiglie mamma-bambino, cura il proprio disagio esistenziale. Ricordiamo che Claudia conduce su Rai Isoradio “Cambiare si può. Storie di successo al femminile” ed è molto attiva nel campo della legalità. Figlia di poliziotto, non fa mancare mai il suo sostegno alla Polizia e alle forze dell’ordine.
Claudia Conte, come rivela la rivista americana Forbes, si conferma “tra le più giovani e visionarie rappresentanti del panorama culturale italiano”.
E’ possibile acquistare il libro qui
https://www.mondadoristore.it/La-voce-di-Iside-Claudia-Conte/eai979128084454/
Attualità
Rassegna teatrale “VomerOff” al Teatro Sala...
Napoli, Italia – La città partenopea si è distinta ancora una volta come epicentro culturale grazie alla straordinaria rassegna teatrale “VomerOff” tenutasi presso il Teatro Sala Ferrari. Organizzata con maestria da Stefano Amatucci e curata da Tiziana Beato, la rassegna ha rappresentato un trionfo artistico e sociale, catturando il pubblico con spettacoli di alta qualità e tematiche profonde.
L’evento, che ha visto il sold-out in ogni serata, ha ricevuto l’acclamazione unanime dalla critica e dagli spettatori, grazie alla sua capacità di offrire un teatro interattivo, alternativo e di spessore. Ogni performance è stata un’occasione per riflettere su temi sociali e esistenziali, trasportando il pubblico in un viaggio emozionante e coinvolgente.
Tra gli ultimi spettacoli della rassegna, “Sconosciuto in attesa di rinascita” di Sergio Del Prete porterà in scena un forte impatto emotivo, esplorando le profondità dell’animo umano e le sfide dell’identità in una società che spesso ci costringe a confrontarci con i nostri fantasmi e le nostre paure più profonde.
“Piera Russo” porterà in scena uno sguardo intimo e commovente nei ricordi di una donna attraverso “Respiro piano”, un viaggio catartico attraverso il passato e i segreti familiari, illuminando le sfumature più oscure dell’animo umano con maestria e sensibilità.
Infine, “Espiantati” di Franco Autiero porterà il pubblico in territori più oscuri e misteriosi, con uno sguardo penetrante sul confine tra vita e morte, memoria e oblio.
In un momento in cui il mondo ha bisogno più che mai di arte e riflessione, la rassegna “VomerOff” si è rivelata un faro di luce e ispirazione, dimostrando il potere trasformativo e unificante del teatro.
L’eredità lasciata da questa straordinaria serie di spettacoli continuerà a vivere nel cuore e nella mente degli spettatori, lasciando un’impronta indelebile nella storia culturale di Napoli e oltre.