Salute e Benessere
Più di 600 anestesisti a Torino per congresso Ace di...
Più di 600 anestesisti a Torino per congresso Ace di Siaarti per l’emergenza
Il responsabile scientifico: "Una sessione dedicata a interazione medicina urgenza e di prossimità"
Oltre 600 specialisti in anestesia e rianimazione che si dedicano all’emergenza pre e intraospedaliera si incontrano dal 23 al 24 aprile a Torino, al Congresso nazionale dell’Area culturale emergenza (Ace) organizzato dalla Società italiana di anestesia analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti), presieduta da Antonino Giarratano professore dell’Università di Palermo. “La medicina critica dell’emergenza è da sempre materia in cui gli anestesisti-rianimatori sono team leader - afferma Roberto Balagna, responsabile scientifico dell’evento e dell’Area culturale Siaarti Medicina critica e dell’emergenza e direttore Struttura complessa anestesia e rianimazione 2, Ospedale Molinette - Si sta finalmente prendendo atto che la gestione delle cronicità e delle fragilità sul territorio deve trovare la sua risposta nella medicina di prossimità e non nei percorsi dell’emergenza-urgenza. Una sessione del Congresso riguarderà proprio l’interazione tra il sistema emergenza sanitaria pre-ospedaliera e la medicina di base. La gestione delle emergenze, quelle vere, devono invece necessariamente orientarsi verso percorsi tempo-dipendenti gestiti da medici specialisti dall’insorgenza dei primi sintomi nel preospedaliero, alla presa in carico intraospedaliera fino alle strutture di trattamento definitivo. In questo percorso l’anestesista-rianimatore è una figura strategica e indispensabile”.
Il programma “è stato costruito - osserva Giarratano, responsabile scientifico dell’evento insieme a Balagna - con l’idea di proporre una formula innovativa, caratterizzata dal confronto tra operatori” e tra questi con “relatori di indiscussa competenza, che possano restituire una chiave di lettura quanto più completa possibile su tutti i temi che caratterizzano la ‘Critical Emergency Medicine’. Si parte dalle classiche patologie tempo-dipendenti - continua il presidente Siaarti - fino alla gestione delle ‘maxiemergenze’ e del paziente critico in contesti ostili/impervi, senza tralasciare, ovviamente, i problemi organizzativi e gestionali con cui siamo costretti a confrontarci giornalmente. Si affronteranno anche quelle che dovranno essere le nuove reti tempo-dipendenti, come quella della sepsi e delle infezioni gravi, che rientrano nella revisione del Dm70 e dei nuovi sistemi dell’emergenza. Ogni argomento verrà affrontato, pertanto, attraverso il classico approccio longitudinale che idealmente parte dal soccorso extra-ospedaliero fino alla gestione delle prime ore in area d’emergenza”.
Nel programma Ace - si legge in una nota - risaltano le sessioni su trauma maggiore, sepsi e shock settico, stroke, medicina in ambiente ostile, gestione del paziente ustionato, tossicologia clinica, emergenze in sala parto, come pure sulla gestione in emergenza dei pazienti pediatrici e di quelli psichiatrici.
Il Congresso propone anche sessioni più interattive, come il talk show sulle novità nella gestione dei disastri in materia di organizzazione e tecnologie o il confronto sul modello piemontese, con interventi dell’Azienda Zero Regione Piemonte. Il programma è arricchito da due workshop precongressuali previsti oggi. Il primo, dedicato alla sicurezza in elisoccorso, si svolgerà a Cafasse (Torino) presso la sede Airgreen, una delle principali società elicotteristiche italiane impiegata in attività di elisoccorso anche in collaborazione con la Protezione civile, svolgendo regolare attività Hems in Piemonte e Valle d’Aosta.
Il secondo workshop ‘Mole 24’ si svolgerà invece in collaborazione con la Croce Rossa, presso la sua sede di Settimo Torinese, con l’obiettivo di far acquisire ai partecipanti competenze nella gestione di situazioni di emergenza con risorse limitate e di sperimentare tecniche, manovre e procedure per situazioni di emergenza-urgenza non convenzionali. Per una giornata e una notte gli operatori proveranno come si svolge la vita in un posto medico avanzato dislocato in una missione umanitaria. Come spiega il colonnello medico Costantino Fontana, Ospedale militare Celio di Roma, responsabile della sezione Siaarti Maxiemergenze e ambiente ostile: “I partecipanti al workshop vivranno un’esperienza immersiva aderente alla realtà, che consentirà di avere contezza di situazioni particolari per le quali è necessaria una preparazione approfondita e mirata, oltre che una conoscenza anche degli autori che vi intervengono. Addestrarsi in un contesto real è il massimo nella formazione di qualsiasi corsista”, commenta Fontana, responsabile scientifico, insieme a Balagna e a Davide Colombo, del workshop.
“La necessità di fornire cura e assistenza a pazienti critici in condizioni di emergenza-urgenza pone gli operatori sanitari di fronte a situazioni che richiedono interventi tempestivi e adeguati - rimarca Giarratano - Con il Congresso Ace, ancora una volta Siaarti promuove la centralità della figura dell’anestesista-rianimatore integrata in un approccio multidisciplinare e multiprofessionale nell’ambito della gestione del malato critico anche al di fuori dei tradizionali ambienti di terapia intensiva e sala operatoria. Proprio in questi giorni, ad esempio - aggiunge - la nostra Società sta pubblicando la Buona pratica clinica su Gestione del paziente critico in ambiente ostile, che segue altri due importanti documenti Siaarti, in collaborazione con altre società scientifiche mediche e infermieristiche coinvolte nel settore, usciti negli ultimi mesi: le Linee guida sull’elisoccorso e le Buone pratiche cliniche sul Trasporto intra-ospedaliero ed inter-ospedaliero. L’attività scientifica svolta dalla nostra Società in questa direzione certifica l’obiettivo che la ‘buona sanità’ e la ‘buona politica’ - conclude il presidente Siaarti - dovrebbero e devono perseguire la tutela della salute pubblica mediante l’applicazione della buona pratica clinica”.
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Mandelli (Fofi): ‘permettere somministrazione vaccini...
'Sperimentazione nelle Marche ha dato esito molto positivo'
"L'importanza di permettere anche alle farmacie di somministrare le vaccinazioni è legata a un tema semplice: in questo momento abbiamo uno straordinario mezzo per fare prevenzione, sappiamo quanto la prevenzione sia indispensabile anche per mantenere in equilibrio i conti del Servizio sanitario nazionale e dunque che le farmacie possano, come i medici di medicina generale e come pediatri di libera scelta, fare una vaccinazione è un fatto di civiltà, in linea con quella frammentazione necessaria per poter dare al cittadino una più ampia possibilità di vaccinarsi, così da preservare se stesso e i conti della sanità e dello Stato". A dirlo è Andrea Mandelli, presidente della Federazione Ordini farmacisti italiani - Fofi, a Milano a margine dell'evento 'Verso una piena attuazione della farmacia dei servizi. Quale contributo al miglioramento della qualità di vita dei cittadini', realizzato da Federfarma Lombardia e The European House-Ambrosetti, con il contributo non condizionante di Gsk, Msd, Pfizer e Teva.
"Per quanto riguarda l'esperienza della Regione Marche, direi che è un'esperienza molto importante - spiega Mandelli - Il governatore Acquaroli ha colto l'opportunità di utilizzare i farmacisti per poter aumentare le coperture vaccinali e direi che l'esperimento ha avuto un successo molto importante. Quello che è importante sottolineare è il fatto che il cittadino apprezza questa capacità di poter scegliere lui il momento della vaccinazione. E' evidente che avere la farmacia che adotta orari dilatati e i farmacisti sempre presenti sul territorio, anche il sabato o la domenica, offre una straordinaria possibilità anche per alzare le coperture vaccinali del nostro Paese, che non sono proprio a buoni livelli", conclude.
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La Rosa (Gsk Italia): “Hanno ruolo chiave in percorso...
'Ottocentomila pazienti lombardi entrano in farmacia ogni giorno. Ruolo farmacie è importante per programmazione vaccinazioni’
“È importante mettere il focus sul paziente fragile, e in particolare sul paziente affetto da patologie croniche, come la Bpco, l’asma e il diabete, ed è necessario che ci sia un approccio di sistema sull'intero percorso di cura di questo paziente, in cui la vaccinazione ha un ruolo chiave. Questo vale sia dal punto di vista del paziente fragile, ma anche dal punto di vista del sistema. Dal punto di vista del paziente la farmacia ricopre un ruolo assolutamente critico, sia per un tema di prossimità, ma anche per un tema di tempistiche con cui il paziente si affaccia in farmacia”. A dirlo è Silvia La Rosa, vice president e business unit head vaccines di Gsk Italia, a margine del panel ‘Prossimità e telemedicina per il rafforzamento dell’assistenza territoriale e una gestione più efficace delle cronicità’, tenutosi nel corso dell’evento "Verso una piena attuazione della farmacia dei servizi. Quale contributo al miglioramento della qualità di vita dei cittadini", promosso da Federfarma Lombardia e The European House-Ambrosetti, con il contributo non condizionante di Gsk, Msd, Pfizer e Teva.
“I dati dimostrano che solo in Regione Lombardia ci sono circa 800mila pazienti che entrano in farmacia tutti i giorni e il 74% dei pazienti lombardi va in farmacia una volta al mese - spiega La Rosa - Ne consegue che il ruolo della farmacia è importante come leva anche per una programmazione e un’organizzazione della vaccinazione sull'intero arco dell’anno. Non penso solo al bisogno della vaccinazione a ridosso della stagione influenzale, con il vaccino antinfluenzale e anti Covid, ma anche alla nuova vaccinazione che come azienda stiamo portando contro il virus respiratorio sinciziale e a vaccini per l’adulto, che possono e devono essere destagionalizzati, come il vaccino contro il virus herpes zoster”.
Il coinvolgimento sempre maggiore delle farmacie nella gestione della cronicità e nel monitoraggio dell'aderenza terapeutica, ma anche a sostegno alle campagne di screening e prevenzione - è emerso dall'incontro - fa sì che esse forniscano un contributo importante al mantenimento della buona salute e quindi alla sostenibilità del sistema sanitario e, più in generale, di quello socio-economico.
“Da un punto di vista di sistema, la vaccinazione è un investimento in salute, in modo particolare per quel che riguarda le vaccinazioni dell’adulto. La prospettiva non deve essere quella del ritorno di un investimento in vaccinazione - continua La Rosa - quanto piuttosto il costo che si paga per quella popolazione che si ammala e per quella percentuale di pazienti fragili che acutizza con il sopraggiungere di un'infezione che si sarebbe potuta evitare attraverso la disponibilità di un vaccino”.
Per "fronteggiare tale situazione è importante parlarne tutti insieme come stakeholders coinvolti ed è necessaria anche la presenza di una cabina di regia rispetto una governance molto ampia, in cui sono coinvolti i centri di igiene pubblica, gli ospedali come punto di riferimento per i pazienti immunocompromessi, il medico di medicina generale e le farmacie”, conclude.
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Racca (Federfarma Lombardia): “Regione ha sempre...
‘Stiamo lavorando a progetto innovativo di telemedicina convenzionata’
“La Lombardia ha sempre creduto nella farmacia del territorio e nella farmacia dei servizi, perché in tutte le norme regionali ha dato sempre grande spazio alla farmacia dei servizi che noi facciamo, dal Cup agli screening, dalla telemedicina alle vaccinazioni. Adesso stiamo lavorando ad un grande progetto: la telemedicina convenzionata con il Sistema Sanitario Regionale. Questo progetto fa parte della farmacia dei servizi ma anche dello stanziamento che è arrivato dal governo nazionale”. Lo ha detto Annarosa Racca, presidente Federfarma Lombardia, a margine del panel ‘Verso la piena attuazione della farmacia dei servizi’ durante l’evento "Verso una piena attuazione della farmacia dei servizi. Quale contributo al miglioramento della qualità di vita dei cittadini", realizzato da Federfarma Lombardia e The European House-Ambrosetti, con il contributo non condizionante di Gsk, Msd, Pfizer e Teva.
“Penso che vaccinare in farmacia, in accordo con la Regione Lombardia, sia molto importante - aggiunge Racca - In Italia, le vaccinazioni in farmacia sono partite molto più tardi di tante altre nazioni europee. Lo abbiamo iniziato a fare durante il periodo del Covid, ma adesso possiamo vaccinare anche le persone contro l’influenza. Tuttavia, sarebbe importante vaccinare in farmaci anche contro l'Herpes zoster, l’Hpv, il pneumococco o il tetano. Penso che se vogliamo fare prevenzione nel nostro Paese e nella farmacia dobbiamo aumentare la possibilità dei farmacisti di vaccinare” conclude.