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Car-T terapia salvavita, si allarga l’utilizzo in nuovi...

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Car-T terapia salvavita, si allarga l’utilizzo in nuovi tipi di tumori

Un laboratorio

Ora una svolta per la governance e la sostenibilità delle procedure di cura. I vantaggi del modello Friuli: funziona il fondo ad hoc dedicato.

8 Aprile 2024 - CAR-T, terapia salvavita: a 10 anni dalla prima somministrazione sperimentale - a Emily Whitehead, bimba di 7 anni affetta da leucemia trattata al Children’s Hospital di Philadelphia - si aggiungono oggi nuove indicazioni in clinica con grandi aspettative di guarigione per un ventaglio di malati oncoematologici più ampio e con prospettive anche nei tumori solidi. Ciò mentre scadono i tre anni che definiscono l’innovatività (e la copertura dal relativo fondo nazionale) e si aggiungono nuove indicazioni, in fasi più precoci di malattia (ad esempio nel mieloma e nel trattamento di pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B e linfoma a cellule B ad alto grado refrattario), in cui le Car-t migliorano notevolmente la prognosi. Al contempo si pone il problema della sostenibilità dei costi e della riarticolazione dei centri autorizzati. In Italia sono 45, ma ognuno con soluzioni organizzative diverse: hub e spoke in Lombardia, mono hub in Emilia Romagna, in rete in Toscana, nessun centro in Sardegna, mentre emerge il modello di governance del Friuli Venezia Giulia che ha individuato un fondo ad hoc da 2,5 milioni di euro annui per garantire il fabbisogno e un accesso rapido e certo ai pazienti arruolabili.

IL TAVOLO DI MOTORE SANITÀ

Con un tavolo tra clinici, esperti di sanità pubblica, figure istituzionali impegnate nell’attività legislativa, l’Osservatorio innovazione di Motore Sanità conclude con un webinar - svolto nei giorni scorsi con il contributo non condizionante di Gilead / Kite - la Road map tra le Regioni inaugurata un anno fa e snodatasi attraverso eventi e approfondimenti, in presenza e in remoto, lungo lo Stivale. Obiettivo: accendere i fari sulle realtà dei vari territori e individuare le necessità e urgenze delle cure Car-t. In definitiva proporre modelli più appropriati e sostenibili di questa innovazione salvavita e accendere i fari sulle migliori esperienze sviluppate nelle Regioni. “Ne emerge un quadro variegato e articolato, fatto di luci e ombre – avverte Claudio Zanon direttore scientifico di Motore Sanità – le prime relative alle soddisfacente distribuzione dei centri regionali, anche in molte realtà del Sud, all’interno di reti ematologiche hub e spoke. Ombre invece relativamente ai ritardi di alcune compagini (in Sardegna non c’è neppure un centro) e alla sostenibilità economica spesso legata all’uso non sempre efficiente del fondo per l’innovatività e ad una programmazione che continua a considerare l’innovazione un costo, anziché un investimento. Uno scoglio da superare ora che alle iniziali indicazioni si sono aggiunte quelle su linfoma diffuso a grandi cellule B in seconda linea, nella leucemia linfoblastica acuta, linfoma follicolare e mieloma multiplo. Senza considerare i nuovi promettenti usi nei tumori solidi, con una speranza di vita unica per chi non ha altre alternative terapeutiche”.

Simona Loizzo, Componente della XII Commissione Affari sociali della Camera e presidente dell’intergruppo Sanità e Terapie Digitali e Tumori al seno, ha ricordato di aver interrogato il Ministro sulle Car-t riguardo alla disomogeneità di centri autorizzati tra Nord e Sud e sulle difficoltà di accreditamento di nuove strutture. “L’innovazione Car-t si allarga sempre più – ha precisato – sebbene oggi le conosciamo soprattutto per il trattamento delle malattie ematoncologiche. Occorre individuare soluzioni per incrementare la capacità produttiva e non solo allargare il numero dei centri e fare chiarezza sul Drg che oggi coprono solo un quarto dei costi reali”.

Fari puntati dunque su nuovi modelli di sostenibilità a fronte della la rimborsabilità di alcune indicazioni coperte dal fondo farmaci innovativi (DLBCL in seconda linea, Mieloma), mentre altre ricadono sulla spesa farmaceutica per la distribuzione diretta (DLBCL in terza linea, Leucemia acuta linfoblastica e Linfoma follicolare).

Francesca Futura Bernardi, dirigente del settore farmaceutico della Regione Campania ha ricordato come sia in fase di completamento la rete ematologica regionale in cui ai due iniziali centri Car-t (policlinico e Santobono per la pediatria) se ne siano aggiunti altri due per adulti (al Moscati di Avellino e al Cardarelli di Napoli, quest’ultimo in via di certificazione). “Puntiamo a gestire e definire un percorso che abbia tutti i punti territoriali in grado di intercettare i pazienti eleggibili nella rete Car-t e stiamo completando la prima rete oncoematologica”.

Gianni Amunni, coordinatore scientifico Ispro ha sottolineato come il tema delle terapia salvavita innovative Car-t debba essere all’ordine del giorno della politica considerato l’impatto biotecnologico, le nuove indicazioni, l’efficacia salvavita su pazienti che non hanno alternative di cura. “Serve in ogni regione una rete oncoematologica che diventi una sottorete clinica di quella oncologica generale – ha ricordato – per garantire equità e omogeneità dell’offerta. Il diritto all’innovazione vale soprattutto per Car-t perché è una procedura cambia il destino dei pazienti e non possiamo accontentarci di un capitolo di spesa indistinto assegnato con i criteri attuali a scadenza ogni tre anni”. Le Car-t dunque una chiave di volta per interpretare la spesa in oncologia: essendo una procedura salvavita deve essere garantita a tutti i soggetti eleggibili, considerando che altre terapie in quinta e sesta linea che comportano un vantaggio di poche settimana sono messe sullo stesso piano. Ciò significa programmare la spesa dei centri in base ai fabbisogni crescenti, stipulare accordi tra Regioni dopo aver definito il fabbisogno nazionale, disporre di team completi e adeguati a gestire la tossicità. Da qui Amunni ha rivolto lo sguardo al tema spinoso del sottofinanziamento del Servizio sanitario nazionale. “Non si può più parlare in Sanità di costi indistinti e di tetti di spesa in maniera ragionieristica. In particolare in Oncologia dove i malati si cronicizzano e i costi lievitano enormemente”.

A fare da contraltare l’intervento di Zanon, che ha ricordato come il fondo per gli innovativi non viene speso per intero da tutte le Regioni e la parte organizzativa gestionale incida eccome sulla sostenibilità.

Ad accendere i fari sulla realtà della Liguria ci ha pensato Emanuele Angelucci, direttore Ematologia IRCCS San Martino di Genova:in Liguria è operativo un solo centro Car-t che serve 1,5 mln di abitanti. “I 45 centri Car-t italiani ritengo siano sufficienti– ha sottolineato –,semmai si tratta di considerare l’aspetto economico: le terapie geniche e le malattie genetiche hanno costi decuplicati, ma il beneficio clinico è incommensurabile. Un adeguamento normativo è assolutamente indispensabile. Talvolta il costo è anticipato e rimborsato a compensazione l’anno successivo e pone le direzioni amministrative in gravi difficoltà”.

IL MODELLO FRIULIANO

Tutti nodi da cui emerge un modello vincente attuato in Friuli Venezia Giulia che ha istituito un fondo dedicato alle procedure Car-T, che consente un approccio in cui la procedura non sia l’ultima spiaggia, ma garantita al paziente quando ve ne è bisogno. Una realtà toccata con mano da Joseph Polimeni, direttore generale ARCS Friuli-Venezia Giulia: “C’è ancora da migliorare magari nell’analisi del fabbisogno – ha detto – ma abbiamo stanziato 2,5 milioni annui per le Car-t, fondi sovra aziendali, regionali. Puntiamo a stimare in maniera precisa il target e il fabbisogno. A mio avviso va superato il sistema a silos e a tetti di spesa ormai anacronistico. Stanziare budget di impatto e soddisfare le richieste indicate è la strada, visto che ci troviamo di fronte a opzioni terapeutiche che aumentano qualità e quantità di vita. Oggi parliamo di Car-t domani sarà l’Intelligenza artificiale”.

Massimo Martino, responsabile del Centro unico regionale della Calabria e anche presidente del gruppo italiano trapianto midollo osseo ritiene che la terapia Car-t sia “abbastanza sviluppata in tutta Italia, ormai anche al Sud, anche se trovo assurdo che ancora in Sardegna non si possa fare, ma il messaggio che le Car-t non sono effettuabili in Italia su larga scala non è la realtà – ha aggiunto –;la migrazione è in questo campo una scelta personale, non di opportunità”. Concetti confermati nell’intervento di Pellegrino Musto, ordinario di Ematologia al Policlinico di Bari. Gaspare Guglielmi, dirigente presso il centro del Cardarelli di Napoli, ha ricordato uno studio della Tor vergata e Cattolica in cui emerge che le terapie innovative, comprese le Cart, “siano sottoutilizzate in Italia rispetto ai pazienti che ne potrebbero fare uso sia per i costi (se volessimo trattare tutti servirebbero 4 mld), sia per le carenze strutturali, organizzative e di personale delle reti”. Guglielmi ha fatto poi riferimento al modello Hcv, in cui anni fa dove a fronte di un numero di pazienti eleggibili molto elevato e di risorse limitate si è riusciti comunque a trattare tutti. Roberto Freilone, direttore della Ematologia, AOU Città della Salute e della Scienza, Torino,ha raccontato la realtà del Piemonte articolata su 3 centri per adulti e 1 pediatrico, sufficienti per i 4,5 mln di abitanti. “L’aumento dei centri non ha significato in Piemonte, ma potenziare quelli esistenti serve, soprattutto per le dotazioni di personale. Le Car-t non sono terapie finite. Se le malattie cronicizzano i costi aumentano anche per l’uso dell’altra opzione, l’uso degli anticorpi bispecifici. Quindi il problema della sostenibilità delle cure va affrontato a 360 gradi approfondendo questa materia con strumenti di analisi adeguati, algoritmi commisurati alla complessità in un tavolo con la politica, i clinici, le amministrazioni sanitarie e le aziende e per definire una visione che non lasci soli i centri di cura con i problemi di cassa ogni volta che c’è l’opportunità di trattare un paziente. Oggi il Drg riconosciuto è quello di un trapianto autologo o allogenico (47 mila euro), a fronte di 200 mila euro di spesa per ciascuna procedura. La politica deve pensare al lavoro che c’è dietro e alla fatica che si fa a rincorrere i medici, la formazione, ecc”.

Concetti ripresi da Carmine Petruzzelli presidente di “Alleanza contro il cancro”,che ha messo in risalto le esigenze prioritarie dei pazienti spesso stanchi e provati nel corpo e nello spirito. “La figura centrale per noi resta l’ematologo ma c’è difficoltà se la metà del tempo devono dedicarlo alla burocrazia. Il lavoro di alcune figure di supporto al clinico – ha concluso –previste dagli accordi Stato Regioni, come lo psicologo e il data manager, non è vicariabile”.

Secondo Alberto Tosetto, direttore Ematologia, ULSS 8 Berica, in Veneto infine, aumentare la capacità dei centri hub è utile, ma con l’allargamento delle indicazioni resta il problema della sostenibilità e della organizzazione clinica visto che dopo l’infusione è richiesta una ospedalizzazione anche di una o due settimane. “La Regione Veneto si sta muovendo anch’essa verso la costituzione di un fondo dedicato come ha già fatto il Friuli Venezia Giulia. Facciamo da 30 a 35 procedure all’anno e siamo attrattivi nei confronti delle altre realtà ma è chiaro che il rimborso avviene l’anno successivo mentre l’azienda sostiene costi immediati”.

A completare la tavola degli interventi Alessandro Spina, dirigente Medico della Ematologia Ospedale “A.Perrino”, di Brindisi e il deputato Gian Antonio Girelli. Marianna Ricciardi del Movimento 5 Stelle ha ricordato i 10 milioni dedicati alle Car-t stanziati nella precedente legislatura e ribadito come alla politica spetti definire il quadro normativo e gli assetti virtuosi investendo in ricerca e in innovazione per assicurare ai cittadini il meglio delle cure possibili.

Ufficio stampa Motore Sanità

Laura Avalle - 320 098 1950

Liliana Carbone - 347 264 2114

comunicazione@motoresanita.it

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Università, firmato il protocollo di collaborazione tra la...

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La firma dell'accordo tra l'Università degli Studi Link e la Hassan First University of Settat (Marocco)

30 aprile 2024 - Il magnifico rettore dell’Università degli Studi Link, Carlo Alberto Giusti, ha siglato stamane con il suo omologo Abdellatif Moukrim, presidente della Hassan First University of Settat (Marocco), un Memorandum of Understanding di cooperazione internazionale per scopi didattici e scientifici. La sigla del protocollo è avvenuta nell’ambito della cerimonia organizzata presso l’Università Lumsa, che ha ospitato una delegazione di 12 rettori marocchini, di rappresentanti del ministero dell’Università del Marocco e di quello italiano, alla presenza di diversi rettori di atenei del nostro Paese. “L’accordo di cooperazione formalizzato oggi è molto importante”, ha spiegato il rettore Giusti. “Con l’Università di Settat avvieremo dei programmi di scambio che coinvolgeranno studenti e docenti in un’ottica di confronto e di reciproco arricchimento. Sono convinto che queste forme di cooperazione nel campo dell’alta formazione siano cruciali in un momento storico nel quale il Mediterraneo riveste un ruolo sempre più centrale come luogo di sviluppo e bacino di cultura”.

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Europa League – Roma, assalto al Bayer. Il Marsiglia...

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Roma, 30 aprile 2024 – Imbattuti ma non imbattibili. Così Daniele De Rossi ha definito il Bayer Leverkusen che, giovedì sera, scenderà all’Olimpico con due obiettivi in mente: mantenere la casella 0 alla voce sconfitte stagionali e vendicare l’eliminazione dello scorso anno proprio per mano della Roma per volare così alla finale di Dublino. La semifinale di Europa League racchiude in sé tantissime sfaccettature e, secondo gli esperti Sisal, vede i neo campioni di Germania favoriti a 2,15 contro il 3,40 dei giallorossi con il pareggio offerto alla stessa quota. Under, a 1,80, e Over, 1,90, non sono poi così distanti a dimostrazione del fatto che potrebbe accadere di tutto tra le due squadre. Un goal di testa è dato a 3,00 così come una rete nell’ultimo quarto d’ora di gioco, in quota a 2,00, è nelle corde della gara visto che si sfidano due tra le formazioni che colpiscono di più nei finali di gara. Attenzione anche a eventuali infortuni o cambi tattici già nei primi 45 minuti di gioco: una sostituzione nel primo tempo si gioca a 3,50. Romelu Lukaku ha un conto aperto con l’Europa League: 27 reti in carriera, di cui 7 con la maglia della Roma. Big Rom primo marcatore è in quota a 6,25. I capitolini dovranno fare molta attenzione all’ex di turno Patrick Schick desideroso di dare un dispiacere ai suoi ex tifosi, ipotesi data a 2,75.

In contemporanea alla sfida dell’Olimpico, al Vélodrome, l’Olympique Marsiglia riceve l’Atalanta di Gasperini. Gli esperti Sisal ritengono i francesi favoriti, tra le mura amiche, a 2,50 contro il 2,80 della Dea mentre il pareggio è offerto a 3,25. Si preannuncia una gara intensa e un rigore con espulsione, a 7,50, non è da escludere. Attenzione sia alle deviazioni fortuite nella propria porta, un’autorete pagherebbe 9 volte la posta, che a un eventuale Ribaltone, ipotesi in quota a 7,00 mentre una rete da fuori area è offerta a 3,00. La sfida tra Marsiglia e Atalanta è anche quella tra due dei migliori bomber della competizione. Pierre-Emerick Aubameyang, 10 gol in Europa League, sogna di colpire anche i nerazzurri, impresa non impossibile vista la quota di 2,25. Sul versante opposto però Gasperini ha in Gianluca Scamacca l’uomo della provvidenza: dopo aver sbancato Anfield con una doppietta, l’attaccante azzurro vuole ripetersi anche in terra francese. Un goal di testa di Scamacca al Vélodrome pagherebbe 12 volte la posta.

Dall’Europa League alla Conference League il passo è breve e la Fiorentina ospita, per la semifinale di andata, il Bruges. Viola favoritissimi, per gli esperti Sisal, a 1,85 rispetto al 4,25 dei belgi mentre si scende a 3,50 per il pareggio. Il successo dei padroni di casa si alza fino a 3,10 però per un successo abbinato a un clean sheet, ipotesi che aprirebbe le porte verso la finale di Atene. Se un goal dalla panchina è in quota a 2,50 ecco che un legno colpito si gioca a 1,90. Nico Gonzalez rimane il faro dei toscani in attacco, la sua rete è offerta a 2,75 mentre si sale a 3,00 per vedere Lucas Beltrán nel tabellino dei marcatori. L’insidia più pericolosa alla retroguardia della Fiorentina arriva da Ferran Jutglà, ex Barcellona, la cui rete è in quota a 4,00.

Sisal ricorda sempre che il gioco è vietato ai minori e che bisogna giocare sempre con consapevolezza e moderazione.

Sisal è uno dei principali operatori internazionali nel settore del gioco regolamentato ed è attualmente attiva in Italia, Marocco e Turchia, con un’offerta che comprende lotterie, scommesse, giochi online e apparecchi da intrattenimento. La Società opera a livello internazionale nel canale retail attraverso una rete di oltre 49.000 punti vendita, e su quello online con 1 milioni di consumatori.

La strategia di Sisal poggia su tre pilastri: la sostenibilità, con un impegno costante sullo sviluppo del programma di Gioco Responsabile e attraverso l’offerta di un modello di intrattenimento sicuro e trasparente - l’innovazione digitale, grazie alla piattaforma di gioco all’avanguardia orientata all’omnicanalità e alle competenze per lo sviluppo in-house di software e applicazioni per cogliere le opportunità della transizione digitale - l’internazionalizzazione, con l’obiettivo di aggiudicarsi gare per nuove concessioni all’estero sulla base della solida expertise maturata.

Dal 4 agosto 2022 Sisal è parte di Flutter Entertainment plc, il più grande operatore online di giochi e scommesse al mondo, con un portafoglio di marchi riconosciuti a livello mondiale e quotato alla Borsa di Londra nell’indice FTSE.

Sisal Italia S.p.A.

Ufficio stampa: Tel. 347 3649044

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Five Color, Fano: “Fotoceramica, dall’arte sacra funeraria...

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Five Color

Stampa su ceramica a colori, potenzialità decorative anche nei progetti di interior design più complessi

Fano - Pesaro Urbino, 30 aprile 2024 - Correvano gli anni ’90, quando Mattia Massimiliano, insieme al suo team, introduce la stampa in quadricromia su ceramica per le foto commemorative: opere artigianali che uniscono l’antica tradizione dell'arte sacra con la più moderna tecnologia della stampa su ceramica, garantendo ricordi indelebili e di altissimo pregio.

“La fotoceramica a colori è un particolare processo di stampa che ha rappresentato una rivoluzione nell'arte funeraria, offrendo la possibilità di preservare e celebrare il ricordo delle persone care in modo nuovo. Unendo sapientemente processi di lavorazione artigianali alle ultime tecnologie digitali, ogni creazione diventa un pezzo unico, caratterizzato da una qualità superiore e da una resistenza nel tempo ineguagliabile”, spiega Mattia Massimiliano, oggi titolare della Five Color di Fano. “L’innovazione tecnologica oggi ci consente di catturare dettagli e colori con una precisione straordinaria, restituendo in maniera fedele e vibrante i momenti significativi che quelle immagini racchiudono. Non solo arte sacra e funeraria, questa innovazione di stampa ha aperto le porte ad una vasta gamma di possibilità creative - sottolinea - permettendoci di estendere il raggio di azione per la creazione di mosaici di ogni forma e dimensione, creando effetti personalizzati di forte impatto visivo capaci di trasformare gli ambienti in spazi esclusivi di straordinaria bellezza”.

La Five Color di Fano, in provincia di Pesaro e Urbino, è un'azienda pioniera nell’applicazione di tecniche fortemente innovative per la realizzazione di prodotti di arte sacra che hanno aperto le porte a nuovi mood e tendenze anche nel settore dell’arredamento e della decorazione di interni ed esterni. Il design e le finiture accurate dei mosaici firmati Five Color, rendono l’arredo di una residenza privata, così come di un hotel o di una nave, tra i più eleganti ed affascinanti, ampliando le potenzialità decorative anche per i progetti contemporanei di design più complessi.

“Un altro nostro fiore all’occhiello sono gli accessori per lapidi in cristallo Swarovski con illuminazione Led, capaci di coniugare al meglio artigianalità ed innovazione tecnologica”, prosegue Massimiliano. “Questi oggetti sono caratterizzati da un design moderno e dall’altissima qualità dei materiali, i cristalli utilizzati sono scelti infatti per la loro durezza, trasparenza e brillantezza, ma anche per la qualità di rifrazione della luce che dà vita ad effetti straordinari. Tutte le finiture dei nostri oggetti d’arte sono realizzate rigorosamente a mano, per garantire sempre qualità ed unicità. La nostra mission è quella di creare progetti esclusivi e sartoriali studiati ad hoc insieme al cliente, puntando tutto sull’eccellenza made in Italy che da sempre ci contraddistingue”.

Lungimiranza, evoluzione e creatività spingono l’azienda marchigiana alla costante ricerca di tecniche e prodotti innovativi in grado di soddisfare anche le richieste più particolari. Dopo l’acquisizione del prestigioso marchio Pontillo, la Five Color, presente da anni nel campo degli articoli e degli accessori funerari in marmo, granito e porcellana, oltreché produttore di fiamme votive in cristallo, è riuscita a divenire una delle poche imprese italiane in grado di soddisfare qualsivoglia necessità sia della clientela nel settore che dei privati.

Contatti:

https://www.fivecolorsrl.it

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