Economia
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Infortuni, Inca Cgil: con protocollo Inail-Patronati dopo 12 anni lavoratori più tutelati
Così Sara Palazzoli, del Collegio di presidenza dell'Inca Cgil, commentando il protocollo d'intesa recentemente siglato dall'Inail con i Patronati con l’obiettivo comune di dare risposte adeguate e tempestive agli assicurati e garantire l’uniformità della tutela e dell’azione amministrativa su tutto il territorio nazionale
Un protocollo che giunge dopo un'attesa di 12 anni dall'ultimo rinnovo, un’occasione da non perdere se si ha a cuore la tutela della persona che si ammala o si fa male a causa del lavoro". Lo dice in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia Sara Palazzoli, del Collegio di presidenza dell'Inca Cgil, commentando il protocollo d'intesa recentemente siglato dall'Inail con i Patronati con l’obiettivo comune di dare risposte adeguate e tempestive agli assicurati e garantire l’uniformità della tutela e dell’azione amministrativa su tutto il territorio nazionale. "Non potevamo più aspettare questo rinnovo - sottolinea - perché nel corso di questi 12 anni ci sono stati diversi cambiamenti dal punto di vista tecnologico, organizzativo e procedurale. Dovevamo quindi aggiornarlo per dare la giusta tutela agli infortunati e ai tecnopatici, cioè a quei lavoratori e le lavoratrici si ammalano sul lavoro". (Video)
In particolare, si legge nel protocollo d'intesa, l’Inail si impegna: a rendere disponibili ai patronati, con tempestività, tramite posta elettronica e integrando l’attuale sezione del portale dell’Istituto dedicato, gli atti di indirizzo emanati sotto forma di circolari, istruzioni operative, linee guida, criteri medico legali e note interpretative rilevanti per l’attività di tutela degli assicurati, specie con riferimento alle modifiche normative intervenute; ad indicare preventivamente, ai fini di una efficace e tempestiva istruttoria degli infortuni e delle malattie professionali denunciate, le informazioni necessarie (documenti, certificazioni, accertamenti, ecc.) da allegare a corredo delle singole istanze ed in relazione alla specificità di ciascuna; a collaborare, per le malattie non tabellate, ai sensi della circolare numero 35 del 16 luglio 1992, fermo restando l’onere della prova a carico del lavoratore, alla ricerca degli elementi utili alla ricostruzione del nesso causale, mettendo a disposizione informazioni già in suo possesso o acquisendo d’ufficio indagini che risultano altrove effettuate.
L'Inail si impegna anche a garantire adeguata diffusione alle proprie strutture territoriali di eventuali informazioni o istruzioni operative, emanate e rese disponibili dai Patronati stessi, ritenute di interesse per l’operatività delle proprie sedi; a prevedere, compatibilmente con le esigenze delle rispettive sedi territoriali, un canale preferenziale agli operatori di Patronato, stabilendo giorni, orari di 4 accesso, un indirizzo mail dedicato e un’agenda appuntamenti telematici con l’indicazione dei casi da trattare. Mentre i Patronati si impegnano a presentare le domande di prestazioni in modo completo, corredate di mandato di assistenza, secondo la modulistica predisposta dall’Istituto a livello centrale, allegando contestualmente tutti i documenti e le certificazioni mediche previste dalla normativa vigente, nonché tutta la documentazione necessaria per il riconoscimento della prestazione richiesta.
Le parti concordano che lo sviluppo delle nuove tecnologie digitali, opportunamente utilizzate in relazione alla specificità della tutela degli infortunati e tecnopatici, costituisce una opportunità per migliorare la qualità dei servizi all'utenza. "Un'innovazione importante - sottolinea Sara Palazzoli - che riguarda una malattia professionale e le collegiali è gli aggiornamenti si possono fare con la tecnologia in video, anche se abbiamo sempre ribadito che al centro deve esserci sempre il lavoratore e il suo diritto alla cura e alla salute".
"La tecnologia ci aiuterà - spiega - grazie al cassetto digitale dove noi, come patronati, potremo accedere per visionare tutta la documentazione amministrativa e medica per poter portare avanti il percorso dei riconoscimenti e delle malattie professionali. Inoltre ogni volta che l'Inail respinge un riconoscimento di un infortunio o di una malattia professionale il rigetto deve essere motivato, indicando il perché in modo da evitare risposte generiche".
Con specifico riferimento al reinserimento e all'integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro, il protocollo d'intesa prevede che i Patronati si impegnino a informare il lavoratore infortunato e tecnopatico che, a causa delle menomazioni conseguenti all’evento lesivo di origine lavorativa accertate dall'Inail, si trovi in una condizione di svantaggio nella prosecuzione dell’attività lavorativa, che l'Inail finanzia progetti personalizzati di reinserimento a favore del datore di lavoro per favorire la conservazione del posto di lavoro e facilitare il reinserimento della persona, sostenendo l’onere di interventi finalizzati all’abbattimento/superamento delle barriere architettoniche nel luogo di lavoro, all’adeguamento e adattamento delle postazioni di lavoro, alla formazione, compresa quella necessaria all’adibizione ad altra mansione. Il Patronato informa poi il lavoratore infortunato e tecnopatico che l'Inail, per favorire l’inserimento anche in una nuova occupazione, finanzia progetti personalizzati di reinserimento a favore del datore di lavoro che manifesta la disponibilità all’assunzione dell’infortunato o tecnopatico stesso.
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