Sostenibilità
Foreste certificate, un milione di ettari targati Pefc
È quanto emerge dal Rapporto Annuale dell'ente promotore della certificazione della buona gestione del patrimonio forestale, presentato in vista della Giornata Internazionale delle Foreste (21 marzo)
Gli ettari di foreste gestite in maniera sostenibile in Italia salgono a quota 980.611,54 nel 2023, con un incremento del +5,9% rispetto all’anno precedente, 14 nuove certificazioni e 14 regioni con almeno una foresta certificata. È quanto emerge dal Rapporto Annuale del Pefc Italia, ente promotore della certificazione della buona gestione del patrimonio forestale, presentato in vista della Giornata Internazionale delle Foreste (21 marzo). Crescono anche le certificazioni per servizi ecosistemici (+47%) e le aziende di trasformazione che hanno ottenuto la certificazione di Catena di Custodia Pefc (+8,6% rispetto al 2022).
"Un milione di ettari che fanno bene al Paese"
“Abbiamo raggiunto quasi un milione di ettari certificati dal Pefc in Italia: la diffusione della certificazione forestale è uno strumento decisivo per il contrasto al cambiamento climatico. Un milione di ettari di foreste certificati fanno bene al Paese - spiega Marco Bussone, presidente Pefc Italia - Le aziende stanno imparando ad essere sempre più sostenibili, creando delle filiere virtuose intorno alle loro attività e l’incremento dei servizi ecosistemici sta promuovendo un cambio prospettico che ci riguarda tutti, dal produttore al consumatore. Perché il benessere del cittadino si misura anche sul benessere del patrimonio forestale. La crisi climatica inoltre sta modificando in maniera sostanziale l’atteggiamento di consumatori e aziende, indirizzando le scelte verso alternative sostenibili e certificate”.
Trentino maglia rosa per superficie certificata
A livello territoriale, il Trentino Alto-Adige si conferma capofila per superficie forestale certificata più estesa con 578.963,8 ettari. Al secondo posto il Friuli Venezia Giulia, con 96.035,94 ettari. Al terzo posto il Piemonte, con 82.157,10 ettari certificati, grazie a tre nuove certificazioni che l’hanno fatto salire sul podio. Con 80.066,27 ettari certificati si posiziona al quarto posto il Veneto. Al quinto posto c’è invece la Lombardia con 71.005,17 ettari certificati secondo lo standard Pefc. Tra le regioni in crescita spiccano inoltre la Toscana (35.809,88 ha) e l’Emilia Romagna (6.888,60 ha). Nelle Marche, i 9.208,25 ettari certificati sono relativi al Gruppo 'Bosco di Marca', costituitosi grazie al progetto 'CO2 S.Fo.Ma. Marche', finanziato dal Psr Marche. Sale anche il patrimonio forestale targato Pefc in Basilicata, a quota 4.082,18 ettari.
Le certificazioni per i servizi ecosistemici
Incrementate anche le certificazioni per i servizi ecosistemici, del 47% in più rispetto al 2022, con 8 nuove certificazioni, di cui 5 legate ad attività di aumento dello stoccaggio o diminuzione delle emissioni di CO2 equivalente, che hanno portato ad un aumento della CO2 stoccata o non emessa di 128.923 tonnellate, e altre 3 per le funzioni turistico-ricreative.
La certificazione di Catena di Custodia Pefc
Sono 115 le aziende che, nel 2023, hanno ottenuto la certificazione di Catena di Custodia (CoC) Pefc, portando il totale a 1.403, ovvero un +8,6% rispetto al 2022. Per quanto riguarda le categorie produttive, in termini assoluti le più certificate sono le imprese produttrici di pannelli (297 aziende, con un aumento del +16,93% rispetto all’anno precedente), che quest’anno sorpassano le segherie (254), finora la categoria più numerosa. In termini di crescita, la più interessante anno su anno la registra il settore degli imballaggi in legno con un aumento del +20,56% di aziende certificate. Crescono anche le aziende di infissi con un +19,15%, mentre si attestano su +16,20% le imprese che si occupano di legno lamellare e su +15,15% quelle che realizzano componenti per mobili; inoltre, si segnala il +13,51% per il cartone e il +12,22% per la carpenteria.
Sostenibilità
Energia: transizione efficiente e nuove soluzioni per...
Un’occasione per stimolare un confronto sui temi della transizione energetica, con l’obiettivo di identificare potenzialità di sviluppo, nuove strategie e policy per favorire il percorso di crescita sostenibile, in linea con gli ambiziosi target europei e nazionali. Il convegno “La Transizione Efficiente: nuove soluzioni per l’energia del futuro”, promosso da Engie a Roma l’8 maggio a Roma, nell’ambito del quale saranno presentati i risultati dello studio “Roadmap to 2030: scenari e indicazioni di policy alla luce dei nuovi target di decarbonizzazione” che Engie ha realizzato in collaborazione con il Politecnico di Milano. L’evento vedrà confrontarsi esponenti delle istituzioni, della Pubblica amministrazione e del mondo delle imprese. Tra gli ospiti interverranno il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il Presidente di Arera, Stefano Besseghini e il Presidente del GSE, Paolo Arrigoni.
Sostenibilità
Bioedilizia, isolamento termico: la proposta green da una...
Il progetto di Green Tech Industry con scarti della filiera agricola del riso miscelati con fibre termofusibili
La sostenibilità ambientale passa anche attraverso un’edilizia green. Lo sa bene la start up pugliese Green Tech Industry Srl che ha ingegnerizzato, testato e brevettato dei pannelli termoisolanti innovativi. Si tratta di strutture prodotte con materiali naturali, come scarti della filiera agricola del riso, miscelati con fibre termofusibili. I pannelli prevedono un sistema di isolamento termico a cappotto per edifici che guarda al futuro e agli obiettivi dettati dall’Unione europea nei Paesi membri.
L'idea e nata nell'ambito del Distretto dell'Edilizia Sostenibile pugliese che ha messo in rete diverse competenze. Così si è concretizzata una collaborazione in maniera autonoma avviando e portando a compimento un percorso di sperimentazione durato due anni. L'obiettivo raggiunto ha come protagonista il sistema di cappotto termico con materiali naturali e, quindi, altamente sostenibile e performante in termini di isolamento termico, di coibentazione acustica, di resistenza e di densità
“La start up nasce da un’idea condivida da quattro amici imprenditori – ci racconta Antonio Paccione, il presidente di Green Tech Industry Srl -. Insieme ad Salvatore Matarrese, Antonio Stolfa e Luca Russo, crediamo nell’innovazione di processo e di prodotto dell’edilizia. Un’esigenza sensibile al mercato e alle imprese di settore. I giovani ripongono oggi più attenzione al tipo di classe energetica delle proprie abitazioni, anche in fase di acquisto, e che siano sostenibili e salubri nel tipo di materiali impiegati”.
Il piano dell'Unione Europea ha previsto una rivoluzione nel settore dell'edilizia. L’Italia, dove il patrimonio immobiliare è mediamente piuttosto vecchio vivrà uno sforzo non indifferente: “Ci viene richiesto di efficientare qualcosa come nove milioni di immobili per una spesa di 65 miliardi”, sottolinea il presidente Paccione.
Gli obiettivi Ue
La direttiva Ue, infatti, prescrive l'obbligo della classe energetica D, nella direzione di una qualità dei materiali che davvero consenta l'emissione zero in atmosfera. “È su questo che stiamo lavorando dal momento in cui siamo nati come start up – continua Antonio Paccione - con il proposito di dare un nostro contributo a questa svolta green. La visione Green Tech è creare un futuro in cui gli edifici siano altamente efficienti e rispettosi dell'ambiente, contribuendo a mitigare i cambiamenti climatici e a garantire una migliore qualità della vita".
La Commissione Europea ritiene gli edifici presenti negli Stati membri, responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas serra. Così la nuova direttiva definisce un percorso finalizzato a raggiungere un parco edifici neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050, guardando a degli step intermedi di risparmio energetico per il patrimonio edilizio che prevedono una riduzione del consumo medio di energia del 16% nel 2030 e del 20-22% nel 2035. L’attenzione particolare è quindi rivolta ai livelli energetici di ogni singolo edificio, in quanto il 55% della riduzione energetica andrà raggiunto attraverso la ristrutturazione di quelli che presentano, ancora oggi, le performance peggiori.
Sostenibilità
Sostenibilità e inclusività attraverso lo sport, al via VI...
Il progetto biennale di Gruppo Cap
Sostenibili, diversi e inclusivi. Sono i tre pilastri della sesta edizione di Valori in Campo, il progetto biennale di Gruppo Cap, la green utility che gestisce il servizio idrico della Città metropolitana di Milano, che ha l’obiettivo di valorizzare lo sport come veicolo per promuovere valori fondamentali nella formazione dei giovani e giovanissimi, accompagnandoli nella loro crescita umana e culturale. Un investimento da 160mila euro destinato a finanziare i migliori progetti delle società sportive presenti nel territorio milanese secondo tre diverse categorie: Sostenibilità, Inclusione, Diversità e Pari Opportunità. È già possibile candidare le proprie proposte, c’è tempo fino al 15 giugno 2024.
“Giunto alla sesta edizione e con oltre dieci anni di storia alle spalle, Valori in Campo è uno dei nostri progetti più longevi e sicuramente uno dei più importanti - spiega Yuri Santagostino, presidente di Gruppo Cap - L’obiettivo è quello di affiancare le tante realtà sportive del territorio nella formazione di giovani atleti in modo che diventino cittadini consapevoli, dotati delle conoscenze necessarie per affrontare le sfide ambientali, culturali e sociali. Per questo abbiamo scelto di indicare tre nuovi ambiti, che si inseriscono nella strategia dell’azienda che cerca di promuovere la parità di genere, l’inclusività e la diversità come valore in ogni ambito, sia all’interno dell’azienda, sia presso i partner e gli stakeholder. La promozione dell'educazione ambientale e civica tra i giovani per noi è un investimento nel futuro sostenibile della Città metropolitana di Milano, e un contributo alla costruzione di una società più inclusiva, aperta e accogliente”.
Il nuovo bando, che avrà come sempre durata biennale (2024-2026), offre la possibilità a tutte le società sportive del territorio della Città metropolitana di Milano di proporre progetti in tre diverse categorie: Sostenibilità, con focus su temi quali l’educazione ambientale, la riduzione dell’impatto ambientale delle attività svolte e nei luoghi in cui si svolgono, e la promozione di pratiche sostenibili; Inclusione, con progetti che attraverso l'attività sportiva si pongono l’obiettivo di creare un ambiente accogliente, sia dal punto di vista sociale, sia culturale, sia dell’accessibilità; Diversità e Pari Opportunità, con focus sulla riduzione del gender gap, sul superamento degli stereotipi di genere e sull’empowerment femminile.
L’obiettivo è promuovere la cultura della diversità e della sostenibilità, condividendo con le nuove generazioni del territorio del milanese i principi dell’Agenda 2030 e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals) che si traducono in valori quali rispetto, passione, fiducia, comunità, partecipazione, diversità, inclusione, integrazione, legalità.
Il bando prevede un budget di 160mila euro per il biennio 2024-2026, che sarà suddiviso tra i progetti selezionati. La scadenza per candidare i progetti a Valori in Campo è fissata per il 15 giugno 2024, mentre il 2 agosto 2024 verranno proclamati i vincitori. Per tutte le informazioni, per scaricare i materiali per partecipare al bando e per candidare i propri progetti: https://acquisti.gruppocap.it/web/bandi_avvisi/home.shtml.