Cronaca
Giubileo, Gualtieri a cantiere piazza Pia: “Lavori al...
Giubileo, Gualtieri a cantiere piazza Pia: “Lavori al 30%, stiamo rispettando tempi”
Completato lo scavo del nuovo collettore fognario. Anas: ''Scavi per tunnel stradale al via ad aprile''. Mons. Fisichella: ''Sarà percorso unico al mondo, non vedo l’ora che sia finito''
I lavori al cantiere di piazza Pia ‘’sono al 30%, stanno procedendo secondo il ‘cronoprogramma’’. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri durante il sopralluogo di oggi, dopo quello del 26 ottobre scorso, al cantiere, insieme all’assessore ai Lavori pubblici Ornella Segnalini, il delegato del Vaticano per il Giubileo Mons. Rino Fisichella, l’Amministratore Delegato e il Presidente di Anas Spa, Aldo Isi ed Edoardo Valente. L’opera è finanziata con 79,5 milioni del Giubileo ed è realizzata da Anas (società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane), il completamento è previsto per l’8 dicembre 2024.
Gualtieri: ''Lavori al 30%, stiamo rispettando i tempi'' - ‘’Si è completato lo scavo del nuovo collettore fognario che sarà molto grande, 8 metri x cinque, che sostituirà i due esistenti che potranno essere tolti, così da poter scavare là gallerie per le macchine. Sono stati anche messi i pali che sorreggeranno sia il nuovo collettore sia la galleria stradale. E’ un’opera che non è solo un sottopasso ma un’opera idraulica molto importante perché questi collettori fognari raccolgono le fognature di tutta Roma nord, e il più grande collettore di Roma e questo lo sarà altrettanto. Un’opera di complessità idraulica e ingegneristica molto alta che ci consentirà di dare due bellissime piazze alla città in un punto di congiunzione meraviglioso tra San Pietro, via della Conciliazione e Castel Sant’Angelo. E’ un’opera enorme che stiamo realizzando in tempi da record’’.
Anas: ''Scavi per tunnel stradale al via ad aprile'' - ''La principale e fondamentale attività del cantiere riguarda le lavorazioni sui due collettori fognari che verranno fatti confluire in un unico grande collettore scatolare, affinché il tracciato del nuovo sottovia sia libero. "Per iniziare i lavori del tunnel - ha detto l’ad di Anas Isi- bisogna attivare il collettore. Gli scavi dunque inizieranno subito dopo, indicativamente ai primi di aprile. Chiaramente è un contesto complesso, però abbiamo un cronoprogramma che possiamo confermare. Questo è un contesto particolare, non abbiamo nella nostra storia un'opera realizzata con queste tempistiche in un contesto così importante, però siamo fiduciosi di poter rispettare gli impegni assunti, l'impresa è presente sul cantiere, le problematiche vengono risolte giorno per giorno. Abbiamo cento persone che lavorano, è un cantiere molto attivo".
Mons. Fisichella: ''Sarà percorso unico al mondo, non vedo l’ora che sia finito’' - "Stare qui sul cantiere non fa altro che aumentare il desiderio di vedere quando sarà finito. Vedere che giorno dopo giorno si sta realizzando qualcosa che Roma poi avrà per sempre, una prospettiva unica al mondo che tiene insieme Castel Sant'Angelo con l'antichità di Roma con San Pietro sarà un percorso unico al mondo e non può che dare il senso della capacità estetica e ingegneristica che la città di Roma è riuscita a mettere in campo’’. Lo ha detto il delegato del Vaticano mons. Rino Fisichella durante il sopralluogo al cantiere di piazza Pia, insieme al sindaco Gualtieri. ‘’C'è con il commissario-sindaco una collaborazione quotidiana e anche io ringrazio Anas e tutti gli operai che ogni giorno stanno qui sul campo. Attendo solo che sia finita’’.
Segnalini: ''Nascerà area pedonale da ponte Sant’Angelo a Ottaviano’'' - ’Qui è stata realizzata una galleria idraulica equiparabile ad una autostrada a due corsie - ha sottolineato l’assessora ai Lavori pubblici di Roma Ornella Segnalini - Fare un lavoro del genere in poco più di un anno è una cosa gigantesca per il nostro Paese. Qui nascerà un'area pedonale dal ponte fino a Ottaviano, una piacevole passeggiata per romani e turisti’’.
A partire da dicembre sono entrate a regime le 11 pompe di sollevamento (dal peso di 230 t) che sostituiscono la funzionalità dei collettori e sono fondamentali per non interrompere mai lo smaltimento delle acque, anche in caso di forti piogge e si attivano autonomamente in funzione delle portate idriche rilevate in tempo reale. Il sistema di pompaggio ha consentito la demolizione del collettore basso di destra e l’avvio della realizzazione del nuovo collettore scatolare. Contestualmente sono state concluse le attività di realizzazione dei pali del sottopasso (circa 400 pali collettore + sottopasso diametro 800, h media 16 metri), tranne quelli interferenti con il collettore basso Farnesina attualmente ancora in funzione.
Cronaca
Grandinata su Roma, chicchi come nocciole imbiancano le...
Intorno alle 21 strade coperte di ghiaccio nel quadrante sud
Grandinata oggi, 2 maggio, su Roma. Intorno alle 21 chicchi di ghiaccio grandi come nocciole hanno interrotto il silenzio della serata romana colpendo con violenza vetture in sosta e in transito e imbiancando in pochi minuti le strade della zona Sud-ovest della Capitale.
Un fuggi fuggi è stato innescato dalla grandinata tra i pedoni che, pur se muniti di ombrello, sono corsi a ripararsi sotto i cornicioni per evitare quelli che sembravano veri e propri 'prioettili' sparati all'impazzata dal cielo. Il fenomeno tuttavia si è esaurito in pochi minuti risolvendosi in un acquazzone che ha sciolto il ghiaccio ripulendo le strade.
Cronaca
Superenalotto, estrazione di oggi 2 maggio: i numeri della...
Centrati tre '5' da oltre 50mila euro
Nessun '6' né '5+1' all'estrazione del Superenalotto di oggi 2 maggio. Realizzati, invece, tre '5' che vincono 57.954,17 euro ciascuno. Le schedine vincenti sono state giocate una online, un'altra in una tabaccheria di Eraclea (Ve) e un'altra ancora presso un tabacchi di Fiumicino (Roma). Il jackpot per il prossimo concorso sale a 98,4 milioni di euro.
Con quanti punti si vince
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
Ho vinto o no?
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
Il prezzo di una schedina
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
I numeri vincenti di oggi 2 maggio
Ecco la combinazione vincente del concorso di oggi del Superenalotto: 14, 43, 54, 69, 80, 90. Numero Jolly: 1. Numero SuperStar: 57.
Cronaca
Regeni, uno degli 007 imputati partecipò a sopralluogo dove...
Mostrate in aula nel processo le foto del colonnello Usham Helmi lungo la strada che dal Cairo conduce ad Alessandria d’Egitto
Uno degli 007 egiziani imputato nel processo per il sequestro e l’omicidio di Giulio Regeni era presente al sopralluogo del 10 febbraio 2016 con i team investigativi lungo la strada dove fu ritrovato il corpo del ricercatore friulano. È quanto emerso dalle testimonianze degli investigatori dello Sco e del Ros sentiti oggi nel corso dell’udienza davanti alla Prima Corte d’Assise di Roma dove sono mostrate anche le foto che ritraggono l’ufficiale egiziano sul luogo del ritrovamento. Uhsam Helmi, secondo quanto riferito dai testi, ha partecipato anche a quasi tutti gli incontri dei team investigativi italiani e egiziani quando erano in corso le indagini sul caso Regeni. “Quello con gli occhiali da sole è il colonnello Helmi, era presente molto spesso”, ha confermato in aula il colonnello del Ros dei carabinieri Loreto Biscardi.
A processo oltre a Uhsam Helmi ci sono anche il generale Sabir Tariq, i colonnelli Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif per il reato di sequestro di persona pluriaggravato, e nei confronti di quest'ultimo i pm contestano anche il concorso in lesioni personali aggravate e il concorso in omicidio aggravato. Rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Sergio Colaiocco il direttore del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato Vincenzo Nicolì ha ricostruito in aula l’avvio delle indagini. “Venivamo da un’esperienza positiva di scambi con la polizia egiziana, eravamo riusciti a interrompere qualche anno prima un traffico di migranti e le aspettative in partenza erano quelle di chiarire la vicenda. All’inizio ci fu una apparente collaborazione, ci consentirono di assistere alle assunzioni di testimonianze ma noi - ha spiegato - cercavamo riscontri oggettivi. Fin da subito le autorità egiziane furono informate che ciò che era emerso dall’autopsia svolta in Italia non era compatibile con le loro ipotesi investigative come l’incidente stradale”.
“Mano a mano che si andava avanti ci furono prospettate altre ipotesi come il coinvolgimento di Giulio Regeni in un traffico di opere d’arte rubate, altre che riguardavano la sua sfera sessuale, poi quella di uno scontro fisico con una persona davanti all’ambasciata. Tutto queste ipotesi investigative della polizia egiziana - ha spiegato Nicolì - non erano però assolutamente riscontrate. Proprio quando il 24 marzo 2016 decidiamo di far rientrare il team investigativo, con i nostri uomini che erano in aeroporto, ho sentito la notizia che gli egiziani sostenevano di aver trovato gli assassini di Giulio Regeni e allora li ho chiamati per dirgli di non partire e di rimanere lì”.
“Poi ci fu la riunione che si svolse in due giorni, il 7-8 aprile 2016. La parte italiana in quell’occasione ha dato conto delle richieste fatte dal nostro Paese rimaste inevase, soprattutto sui dati tecnici. Nel corso dell’incontro dopo l’intervento del professor Fineschi che aveva eseguito l’autopsia eseguita sul corpo del ricercatore, il clima divenne più rigido. Dopo questo incontro ci fu il ritiro dell’ambasciatore da parte dell’Italia”, ha spiegato. Nel corso dell’udienza durante la testimonianza del funzionario dello Sco Alessandro Gallo sono state mostrate in aula anche le foto che erano state scattate ai corpi dei cinque uomini indicati dalla polizia egiziana come responsabili della morte di Regeni e uccisi a loro dire durante un conflitto a fuoco.
“Emerge un’incompatibilità tra le immagini del pulmino e dei corpi con la ricostruzione di un conflitto a fuoco”, è stato spiegato dall’investigatore. Inoltre “dall’analisi sul telefono trovato addosso a uno dei cinque uomini è emerso che, a mezz’ora della scomparsa di Giulio, si trovava a 100 km dal centro del Cairo”.
Legale famiglia Regeni: "Da Egitto ostruzionismo e depistaggi"
"E’ emersa l'assoluta mancata collaborazione egiziana, l'ostruzionismo e i depistaggi. L'inizio della ricostruzione di queste difficoltose indagini al Cairo, e anche il clima di intimidazione". Così l'avvocato Alessandra Ballerini, legale di parte civile della famiglia di Giulio Regeni, al termine dell’udienza davanti alla Prima Corte di Assise di Roma. "C'erano molte contestazioni da parte degli egiziani e molto ostruzionismo. Abbiamo capito le informalità con cui sentivano questi testimoni, non venivano fatti i verbali. Ai nostri investigatori di fatto era impedito di fare domande dirette, e anche chiedere agli egiziani di fare delle domande se questi non le ritenevano pertinenti o più che altro le ritenevano scomode non le ponevano ai ‘testi’", ha sottolineato.