Spettacolo
Chiara Ferragni, Klaus Davi: “Come Berlusconi, ha...
Chiara Ferragni, Klaus Davi: “Come Berlusconi, ha vinto da vittima cambiando la narrazione”
Il massmediologo: "L'influencer continua ad avere un seguito enorme, ha portato i suoi followers in televisione"
Una prova superata a pieni voti. Chiara Ferragni, intervistata ieri sera da Fabio Fazio nel programma 'Che Tempo che Fa', ha vinto la sfida cambiando "la narrazione" e giocando il ruolo "della vittima". La pensa così il massmediologo Klaus Davi il quale, conversando con l'AdnKronos, evidenzia che come l'influencer sia andata da Fazio "a fare la vittima, e ha funzionato. Ciò vuol dire che ha la forza per rispondere alla narrazione giudiziaria, un po' come Berlusconi. Il Cavaliere - ricorda Davi - veniva intervistato sulle vicende giudiziarie, andava in televisione, faceva il suo show e cambiava la narrazione. In questo modo è campato 30 anni".
"Ferragni - prosegue l'esperto di comunicazione - continua ad avere un seguito enorme. Questo conferma la mia tesi ovvero che la questione morale nel web non esiste". Il successo dell'intervista, che ha consegnato alla trasmissione di Fazio in onda sul Nove ascolti in crescita rispetto a una settimana fa, registrando 2.979.000 telespettatori pari al 14% di share, "la danno i numeri. E i numeri dicono che la Ferragni è stata efficace. Ciò che conta nel nostro mestiere - spiega - è la permanenza che, in questo caso, è stata altissima. Chi ha guardato Chiara Ferragni in televisione l'ha fatto dall'inizio alla fine. Questo non è un dato scontato nell'epoca sincopata del web. In un'epoca in cui tutto è frammentato, quella dell'influencer è stata una permanenza che fa paura". Entrando nel dettaglio del confronto tra Fabio Fazio e Chiara Ferragni, Davi ricorda che "lei ha stabilito le regole dell'intervista, non si è entrati nella vicenda giudiziaria più di tanto".
Secondo il massmediologo, l'influencer "ha dimostrato di avere uno zoccolo forte di audience che addirittura è riuscita a portare nella televisione generalista. Lei vive di followers che l'hanno seguita nel piccolo schermo. Sono pochi coloro che, in Italia, hanno questo seguito. E' lei che stravince. E' una truffatrice? Questo lo dimostreranno i processi ma prima che si arrivi alla Cassazione, potrebbero passare cinque anni". Infine, a detta di Kalus Davi, Ferragni ha fatto anche una scelta ben precisa andando da Fazio: "Ha scelto un interlocutore di sinistra, che parla alla sinistra e conferma che il suo mondo di riferimento è la sinistra", conclude.
Spettacolo
Marcello Cesena e il monologo virale a Le Iene: “Ecco...
Catastrofi come chiavi per il successo nelle parole del regista e attore: "Quando ti dicono che hai qualcosa di sbagliato non spaventarti, vuol dire soltanto che ti hanno notato"
"A vent’anni provo ad entrare in una scuola di recitazione e alla fine del provino sento qualcuno che dal buio dalla platea mi dice ‘ma dove vuoi andare con quella voce assurda!’. È come se mi avessero sparato: torno a casa e crollo in depressione. Tre giorni dopo mi telefonano: sono ammesso alla scuola. Giuro non ho mai capito cosa è successo". L’attore e regista Marcello Cesena ieri a Le Iene ha offerto un monologo sulla resilienza, raccontando alcuni aneddoti della sua carriera cominciati come catastrofi e poi diventati la chiave per il suo successo. Il motivo? La capacità di volgere a suo favore aspetti che sembravano svantaggiosi.
"Alla fine del secondo anno - racconta Cesena - mi chiama il mio insegnante, dice che la mia voce in teatro non funziona, che io non funziono. Seconda fucilata. Una settimana dopo, sempre lui, inspiegabilmente mi scrittura in un suo spettacolo".
Ed ecco la svolta: “Debuttiamo, ma la mia parte è piccola e capisco subito che sul palcoscenico sono praticamente invisibile -ricorda l’attore- Così, visto che interpreto il ruolo di un tisico, decido che i tisici sono verdi e comincia a truccarmi la faccia color verde mela con la solita voce assurda. Giorgio Albertazzi una sera vede lo spettacolo e chiede chi sia quel pazzo che recita truccato come Kermit la rana, mi fa un provino e mi sceglie per fare il co protagonista di Enrico IV di Pirandello, che è uno dei suoi maggiori successi”.
Da allora, “è sempre andata così: sei troppo alto, sei troppo magro, hai la voce troppo assurda e poi mi davano un ruolo”, spiega il ‘Jean Claude’ della serie comica ’Sensualità a corte’. Che conclude in modo eloquente con un consiglio: "Se davvero ho capito una cosa del mio lavoro è questa: quando ti dicono che hai qualcosa di sbagliato non spaventarti, vuol dire soltanto che ti hanno notato".
Spettacolo
Tornano i ‘Co’Sang’, live a Napoli il...
I due padri dello street rap italiano saliranno sul palco di piazza del Plebiscito per un live in un luogo simbolo della loro città
A 12 anni da quando le loro strade si sono separate, i Co’Sang hanno deciso di mettere fine all’attesa. Il 17 settembre, Luchè e Ntò, considerati i padri dello street rap italiano, saliranno sul palco di piazza del Plebiscito, a Napoli, per un live nel luogo simbolo della loro città. L’annuncio è arrivato con un corto che porta la firma del duo di Marianella, raccontando la storia di quello che succedeva 'Int’o Rione' e che accade oggi, con il modo di rappresentare la realtà.
I Co’Sang, da sempre legati alle proprie radici, sono stati i primi rapper partenopei a valicare i confini di Napoli per arrivare in tutta Italia. Lo speciale evento è prodotto e distribuito da Vivo Concerti. Le prevendite saranno disponibili online da domani alle 14 e nei circuiti di vendita autorizzati dall'8 maggio alle 14.
Spettacolo
Tiziano Ferro, Codacons contro Maionchi: “Messaggi...
L'associazione: "La Rai la rimuova dalla conduzione dell'Eurovision con effetto immediato"
"La Rai deve rimuovere con effetto immediato Mara Maionchi dalla conduzione dell’edizione italiana di Eurovision Song Contest". A chiederlo il Codacons, dopo "le dichiarazioni odierne della stessa Maionchi durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, e le notizie apparse nelle ultime ore sui mass media circa le pressioni che sarebbero state fatte dalla produttrice discografica su Tiziano Ferro ai tempi della loro collaborazione artistica".
"Le affermazioni odierne della Maionchi circa il peso e l'aspetto fisico degli artisti, per come riportate dai mass media nelle ultime ore, appaiono del tutto diseducative e potenzialmente pericolose – spiega il Codacons – La discografica, infatti, avrebbe dichiarato che 'lo spettacolo ha qualche esigenza, anche se non è d'obbligo. Ma aiuta essere più magri, è importante, non basilare', frase che sembra voler sostenere che i cantanti magri avrebbero più possibilità di successo rispetto a chi ha qualche chilo in più".
"Un messaggio sbagliato, che arriva nonostante da più parti si tenti di superare odiosi stereotipi sull’aspetto fisico nel mondo dello spettacolo, stereotipi in grado di influenzare i più giovani alterandone pericolosamente il comportamento e le scelte di vita", conclude il Codacons.