Politica
Manovra 2024 verso il traguardo, oggi l’audizione di...
Manovra 2024 verso il traguardo, oggi l’audizione di Giorgetti alla Camera
Il ministro dell'Economia riferirà in commissione Bilancio sul provvedimento
Dopo la pausa natalizia, riparte oggi, mercoledì 27 dicembre, l'iter 'blindato' della manovra 2024, che porterà al via libera dell'Aula, senza voto di fiducia, il 29 dicembre. Sono ripresi questa mattina i lavori della Commissione Bilancio della Camera con la lettura delle proposte di modifica inammissibili. L’obiettivo, come confermato dal presidente della commissione Giuseppe Mangialavori, è chiudere i lavori entro le 19 di oggi con il voto sul mandato ai relatori Roberto Pella (Fi), Letizia Giorgianni (FdI) e Nicola Ottaviani (Lega).
Alle 14 è atteso in Commissione il ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, come richiesto dalle opposizioni. Ma l'audizione sarà esclusivamente concentrata sulla legge di Bilancio e non sul Patto di Stabilità o sul Mes. Il ministro è disponibile a riferire sul Patto di stabilità, ha chiarito il presidente della commissione Giuseppe Mangialavori, ma non contestualmente al percorso parlamentare della legge di bilancio.
Da domani, 28 dicembre, il testo sarà in Aula e il 29 ci sarà il voto finale. Il numero totale degli emendamenti di opposizione in Aula dovrebbe ridursi a un centinaio, in modo da non porre la fiducia e dare tempo per la discussione, come prevede un accordo raggiunto tra governo, maggioranza e opposizioni a Montecitorio nei giorni scorsi.
La manovra vale circa 24 miliardi di euro dei quali oltre 15 miliardi finanziati in deficit e destinati al taglio del cuneo (quasi 11 miliardi) e alla riduzione delle aliquote Irpef (poco più di 4 miliardi). Le due misure insieme portano un vantaggio in busta paga per i contribuenti coinvolti di circa 120 euro al mese.
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1 maggio, Conte: “Firmerò per il referendum Cgil sul...
Il leader M5S oggi a Portella della Ginestra: "Tutti devono avere opportunità di lavoro, dobbiamo pensare a chi non ha lavoro e vorrebbe averlo"
"Portella della Ginestra ha una valenza importante ma non solo di portata storica, ci porta anche all'attualità: è il segno di un cammino storico, rivendicare la dignità del lavoro contro ogni forma di oppressione della libertà, di oppressione della dignità della persona ". Così il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte in occasione del 1 maggio.
Firmerà per il referendum della Cgil sul Jobs Act? "Assolutamente sì. Noi riteniamo che oggi che è il 1 maggio debba essere la festa dei lavoratori ma non dei lavoratori sottopagati, poveri e precari. Dignità del lavoro vuole dire - ha sottolineato - avere un lavoro che dà soddisfazione, che consenta di poter curare gli interessi personali, la vita personale, e consenta la giusta retribuzione. Lavoro che non sia nero, sottopagato. Tutti devono avere opportunità di lavoro, dobbiamo pensare a chi non ha lavoro e vorrebbe averlo".
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Meloni: “Celebriamo 1 maggio con risposte...
La premier: "Dati di cui andiamo estremamente fieri, che sono stati salutati con soddisfazione anche dal presidente Sergio Mattarella"
"Primo maggio, festa dei lavoratori. Anche quest'anno abbiamo deciso di celebrare questa data così importante nell'unico modo che conosciamo, e cioè dando risposte concrete agli italiani e in particolare a quegli italiani che ogni giorno si rimboccano le maniche e con il proprio lavoro contribuiscono alla ricchezza della nostra nazione". Lo dice in un video postato su Facebook la premier Giorgia Meloni, ricordando il provvedimento adottato ieri in Consiglio dei ministri e quello di un anno fa.
"Il primo maggio di un anno fa, se ricordate, avevamo riunito il Consiglio dei ministri in questa sala - ricorda Meloni - e in quell'occasione avevamo approvato un decreto molto articolato con diverse misure in favore dei lavoratori, la più importante delle quali era il taglio delle tasse sul lavoro per i redditi fino a 35.000 euro". "Grazie a quel taglio i lavoratori hanno ricevuto in busta paga fino a 100 euro in più al mese, una misura che abbiamo poi confermato per tutto il 2024 con la legge di bilancio, abbiamo fatto questa scelta per difendere il potere acquisto dei lavoratori, in particolare di quelli con i redditi più bassi, in un momento di alta inflazione", rivendica la premier.
"Allo stesso obiettivo, in questo anno e mezzo di governo, abbiamo dedicato diversi altri provvedimenti. L'accorpamento dei primi due scaglioni Irpef, che abbassa le tasse a tutti, anche se poi abbiamo annullato il beneficio per i redditi più alti. L'azzeramento fino a 3.000 euro annui dei contributi a carico delle mamme lavoratrici dipendenti con almeno due figli - elenca Meloni - Il taglio delle tasse sui premi di produttività fino a 3.000 euro, l'innalzamento della soglia di detassazione del fringe benefit, cioè del contributo volontario che il datore di lavoro può dare al lavoratore con un occhio di favore ai lavoratori che hanno dei figli a carico. Ma anche l'aumento delle pensioni minime, la piena indicizzazione delle pensioni più basse. Tutto è stato fatto in un'ottica di redistribuzione della ricchezza".
"Anche in vista di questo primo maggio abbiamo scelto di continuare in questa direzione, abbiamo approvato un decreto che ci permetterà di aggiungere a tutte queste misure un provvedimento grazie al quale a gennaio 2025 potremo erogare un'indennità di 100 euro per le famiglie monoreddito dei lavoratori dipendenti, ovvero quelle famiglie nelle quali c'è un unico reddito con almeno un figlio a carico e con un reddito complessivo non superiore ai 28.000 euro l'anno".
"Da quando noi siamo arrivati al governo - rivendica la premier - gli occupati in Italia sono cresciuti di oltre mezzo milione, abbiamo toccato il record di occupazione, il record di occupazione femminile, i contratti stabili aumentano, la precarietà diminuisce". Meloni parla di dati di cui "andiamo estremamente fieri, che sono stati salutati con soddisfazione anche dal presidente Sergio Mattarella, che voglio ringraziare per le sue parole molto importanti".
Il decreto di riforma delle politiche di coesione, che punta a spendere "in modo certo e veloce" risorse "che servono a combattere i divari e le disparità tra i territori", "è una risposta tangibile e concreta a chi dice che a questo governo non starebbe a cuore il Mezzogiorno. E' l'esatto contrario. Ci crediamo così tanto che non vogliamo viva di sussidi ma vogliamo che viva di lavoro e di sviluppo dimostrando finalmente il suo valore", sottolinea ancora la premier.
Nei 16 mesi al governo, al di là delle misure per i lavoratori, "ci siamo occupati anche di aiutare le imprese ad assumere, perché dobbiamo sempre ricordare che non è lo Stato a creare occupazione e ricchezza, ma sono le imprese e i loro lavoratori che lo fanno", ha detto ancora, ricordando che "il compito dello Stato è mettere quelle imprese e quei lavoratori nella migliore condizione per creare quella ricchezza".
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Luigi Di Maio papà a settembre, la compagna aspetta un...
Il bambino nascerà in Germania ed avrà doppia nazionalità italo-tedesca
Luigi Di Maio, attuale rappresentante dell’Unione Europea per la regione del Golfo, ex ministro degli Esteri del governo Draghi ed ex leader del Movimento 5 Stelle - e Alessia D'Alessandro diventeranno genitori di un maschietto a settembre. A quanto apprende l'Adnkronos, il bambino nascerà in Germania ed avrà doppia nazionalità italo-tedesca: la compagna di Di Maio, Alessia D’Alessandro - 33 anni, ex modella ed ex candidata per M5S alle elezioni politiche del 2018 - vive e lavora in Germania da oltre 15 anni, figlia di padre italiano e madre tedesca. La notizia della paternità di Di Maio era stata anticipata ieri da Dagospia. La coppia era stata paparazzata per la prima volta circa un anno fa a Venezia, ma la loro relazione sarebbe iniziata già qualche mese prima.