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Ucraina, attacco russo a stazione di Kherson: un morto e 4 feriti
Il raid mentre 140 civili aspettavano di poter lasciare la città. Kiev: "Attaccati con 46 droni"
Almeno una persona, un ufficiale di Polizia, è morta e altre quattro sono rimaste ferite in un attacco russo che nelle scorse ore ha colpito una stazione ferroviaria a Kherson, dove circa 140 civili aspettavano di poter lasciare la città. Lo ha denunciato il ministro dell'Interno ucraino, Ihor Klymenko. I feriti sono due poliziotti e altrettanti civili.
"Si tratta di un altro crimine di guerra russo", ha affermato, riferendo di un attacco avvenuto di notte. Mentre i civili aspettavano la partenza del treno, "il nemico - ha accusato - ha iniziato un bombardamento massiccio contro la città".
Kiev afferma di aver intercettato e abbattuto 32 droni kamikaze russi dei 46 che, denuncia, sono stati lanciati nelle ultime ore contro il territorio ucraino. I russi "hanno attaccato nuovamente l'Ucraina con 46 droni Shahed-136/131", si legge su Ukrinform che rilancia notizie dello Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev. E "32 droni sono stati distrutti dalla difesa aerea". Ukrinform ricorda che alle prime ore di oggi sono suonate le sirene per l'allarme aereo nelle regioni di Odesa, Khmelnytskyi, Kherson e Mykolaiv.
Cronaca
Al Niguarda e Fatebenefratelli Milano Cat Therapy per mille...
Grazie al progetto di Frida's Friends Onlus con Fondazione Royal Canin
A un anno dal lancio, Royal Canin e Frida's Friends presentano l'impatto di uno tra i primi progetti con i gatti protagonisti di attività di Pet Therapy: in 12 mesi, attraverso oltre 100 sedute negli ospedali Niguarda e Fatebenefratelli di Milano, sono più di 1.000 i pazienti pediatrici tra i 6 mesi e i 15 anni supportati dalla Cat Therapy. Il progetto - riporta una nota - nasce con l'obiettivo di contribuire nel percorso di guarigione dei piccoli pazienti dei reparti di pediatria attraverso l'impatto positivo che i gatti possono avere sulle persone, stimolando emozioni positive come l'autostima, la cura e l'amore per se stessi, la serenità.
Gli impatti positivi della Cat Therapy sono tanti, si ricorda: area relazionale, grazie miglioramento della socializzazione e della partecipazione a nuove attività e capacità di interazione, diminuzione della chiusura in se stessi, miglioramento della relazione con i terapeuti; area psicomotoria, con il miglioramento di alcuni movimenti specifici; area cognitiva, con un impatto sulla la memoria a breve termine, sull’attenzione e sulle capacità di concentrazione; area affettiva, con il miglioramento della relazione affettiva con l'animale. Durante l'anno, Fondazione Royal Canin e Frida's Friends Onlus hanno raccolto alcune testimonianze dei bambini e delle famiglie che hanno preso parte alle attività di Cat Therapy: "L'esperienza con i gatti è stata molto bella e rilassante, anzi non mi sono rilassato tanto da mesi". E ancora: "Vedere Emma tranquilla e serena in un momento così ignoto e talvolta fragile è stato bellissimo. Grazie perché quello che fate è stupendo e importante. Emma, Alessia, Dario".
L'impegno della Fondazione Royal Canin, che opera in tutto il mondo e sostiene ad oggi 15 progetti - si legge ancora nella nota - nasce dalla consapevolezza che cani e gatti rendono da sempre il mondo un posto migliore per noi, non solo grazie alla gioia che ci regalano: la loro vicinanza, infatti, dà numerosi benefici e l'obiettivo della Royal Canin Foundation è proprio quello di sostenere il ruolo positivo degli animali domestici per la salute e il benessere umano, creando un valore a lungo termine per la società. E' proprio in quest'ottica che Frida's Friends Onlus ha operato nei maggiori istituti ospedalieri del Nord Italia per oltre 13 anni promuovendo i benefici della Pet Therapy, ottenendo consensi e riconoscimenti per l'alta professionalità e innovazione dei progetti proposti a cui si sono aggiunte sempre più richieste di intervento in molteplici strutture medico-sanitarie, da tutta Italia. Per maggiori informazioni www.fridasfriends.it.
Sport
Giro d’Italia, Pogacar vince anche la 16esima tappa e...
Lo sloveno maglia rosa ha oltre 7 minuti di vantaggio sul più immediato degli inseguitori. Domani per la 17esima tappa Selva di Val Gardena-Passo del Brocon: 159 km di alta montagna
Tadej Pogacar continua a dominare il Giro d'Italia conquistando il suo quinto successo di tappa.
Lo sloveno della Uae team Emirates si impone nella 16esima frazione della corsa rosa, accorciata per il maltempo a 118 km con partenza da Lasa e arrivo a Santa Cristina di Val Gardena con 15" di vantaggio su Giulio Pellizzari (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) e sul colombiano Daniel Martinez (Bora-Hansgrohe) e allunga ulteriormente in classifica generale dove ha oltre 7 minuti di vantaggio sul più immediato inseguitore. Domani 17esima tappa, la Selva di Val Gardena-Passo del Brocon di 159 km, frazione di alta montagna.
Cronaca
Rino Barillari, chi è il re dei paparazzi picchiato da...
Ha iniziato la carriera a 15 anni. A 79 è ancora il king
Rino Barillari, 79 anni, è da sempre 'il re dei paparazzi'. Il fotografo del Messaggero oggi finisce dall'altra parte dell'obiettivo per la vicenda di cronaca che lo coinvolge con l'attore Gerard Depardieu. La star francese, immortalata da Barillari mentre pranzava all'Harry's Bar di via Veneto a Roma, ha aggredito il fotografo colpendolo più volte. "Depardieu mi ha dato tre cazzotti in faccia. Mi fa male la testa oh, mica ho più 15 anni, ce ne ho 79", dice Barillari all'Adnkronos riavvolgendo idealmente il nastro - o il rullino - di una carriera lunghissima e piena zeppa di scatti memorabili.
Le prime foto vengono scattate dal ragazzino che a 14-15 anni si tuffa nella Dolce Vita di Roma e pesca a piene mani: da Liz Taylor a Jackie Kennedy, da Brigitte Bardot a Ava Gardner, da Marlon Brando ai Beatles, da Vittorio Gassman a Alberto Sordi e Frank Sinatra. Un elenco interminabile di volti e storie, un racconto dello show business e delle notti romane. Con qualche imprevisto, ogni tanto, come la reazione poco urbana di Peter O'Toole. Gli anni passano, i personaggi cambiano ma Barillari e la sua macchina ci sono sempre, Dolce Vita o no. Michael Jackson e Sylvester Stallone, Bruce Willis e Barbra Streisand, Madonna e Lady Gaga. Qualcuno si sorprende, qualcuno si arrabbia, qualcun altro manda avanti le guardie del corpo. Uno scatto top può costare un pugno o uno spintone, le visite al pronto soccorso - come le macchine fotografiche sacrificate - non si contano. Oggi, con Depardieu, un altro colpo: "A guera -dice lui- è guera".