Connect with us

Economia

Caldarella (Penny Italia): “Le nostre persone al...

Published

on

Caldarella (Penny Italia): “Le nostre persone al centro delle decisioni di business”

"Chiediamo consigli alle nostre persone più giovani, ambasciatori del nostro brand”. Lo ha detto Marcello Caldarella, Corporate Communications Manager Penny Italia, intervistato a margine dell’evento Penny & Partners Forum che ha coinvolto, a Milano, oltre mille imprese italiane e che si inserisce tra gli eventi “giornata nazionale del Made in Italy".

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Economia

Ue, in vigore il nuovo Patto di stabilità: ecco cosa prevede

Published

on

La riforma si fonda sulla proposta che la Commissione Ue ha avanzato formalmente nell’aprile del 2023, dopo aver ripetutamente sondato il terreno e aver discusso con gli Stati per molti mesi

Bandiere europee alla Commissione Ue - Afp

La riforma del Patto di stabilità entrata in vigore martedì scorso si fonda sulla proposta che la Commissione Europea ha avanzato formalmente nell’aprile del 2023, dopo aver ripetutamente sondato il terreno e aver discusso con gli Stati per molti mesi. La proposta della Commissione è stata modificata in misura significativa dal Consiglio, complicandola non poco, e in misura molto minore dal Parlamento Europeo, nel corso dei negoziati in trilogo. I testi sono frutto di un compromesso raggiunto tra il fronte dei nordici, guidati in particolare dalla Germania del ministro delle Finanze Christian Lindner, che aveva bisogno di irrigidirla per recuperare consensi nel suo elettorato (i Liberali dell’Fdp sono in caduta libera nei sondaggi), e i Paesi mediterranei, in particolare Italia e Francia, che hanno entrambi debiti pubblici cospicui.

Tecnicamente, si tratta di tre atti legislativi: un regolamento che rimpiazza il braccio preventivo del patto di stabilità, un regolamento emendato sul braccio correttivo del patto e una direttiva emendata, che definisce nei dettagli le regole di bilancio cui gli Stati membri si devono attenere per rispettare le norme Ue in materia di conti pubblici. Il compromesso raggiunto non produce comunque, si apprende a Bruxelles, un quadro regolatorio tale da consentire a tutti i Paesi Ue di effettuare gli enormi investimenti che sarebbero necessari per migliorare le capacità nel campo della difesa e per compiere la transizione verde e digitale. Gli Stati Ue ad alto debito dovranno fare scelte nella spesa, probabilmente dolorose, ma comunque meno pesanti di quelle che sarebbero state necessarie se fosse tornato in vigore il ‘vecchio’ patto di stabilità.

Per questo l’Italia ha accettato l’accordo, sia pure senza troppo entusiasmo, come segnalato più volte dal governo. Nel negoziato, comunque, la Germania aveva il coltello dalla parte del manico perché, se non fosse stato trovato un'intesa, il primo gennaio 2024 sarebbero ritornate in vigore le vecchie regole. E per Italia e Francia sarebbe stato peggio. La riforma mira a rendere relativamente più semplice e prevedibile il quadro regolatorio Ue in materia di conti pubblici, che per convenzione viene chiamato patto di stabilità, ma che è in realtà un coacervo a più strati, che si sono sovrapposti e integrati nel tempo, come ricorda un briefing del think tank del Parlamento Europeo: tra questi, il trattato di Maastricht del 1992, il patto di stabilità e crescita del 1997 e il trattato intergovernativo del gennaio 2013, approvato dopo la crisi del 2011, che va sotto il nome di Fiscal Compact.

Protocollo 12 del Trattato sull'Ue cuore del sistema

Il cuore del sistema è stato fissato dal protocollo 12 del Trattato sull'Ue, con i cosiddetti criteri di Maastricht: un Paese non dovrebbe avere un deficit superiore al 3% del Pil né un debito pubblico superiore al 60% del Pil (questi due parametri non vengono toccati dalla riforma). Per evitare una spesa pubblica eccessiva, il Trattato di Maastricht definiva una procedura volta a correggere le situazioni di deficit eccessivo, la procedura per deficit eccessivo, appunto (Edp in gergo). Nel 1997 è stato poi creato il braccio preventivo, per gli Stati non in procedura, il cui nocciolo è costituito dall’Mto (obiettivo di medio termine), definito in termini di saldo strutturale (vale a dire, al netto di elementi una tantum e misure straordinarie). La riforma elimina elementi del 'vecchio' quadro come l’Mto, il parametro per la riduzione del debito (in ragione di un ventesimo annuo della differenza tra il debito/Pil e il 60%) e la procedura per deviazione significativa.

Dopo il 1997 il patto è stato modificato, in più fasi: nel 2011 il Six-Pack ha introdotto una procedura per correggere gli squilibri macroeconomici; nel 2013 il Two-Pack, con due regolamenti, ha introdotto una maggiore enfasi sul controllo del debito e della spesa. Un'altra riforma, nel 2015, sotto Jean-Claude Juncker, ha reinterpretato come la Commissione valuta gli investimenti pubblici, le riforme strutturali e le condizioni cicliche, quando giudica i bilanci degli Stati membri. Malgrado tutti questi sforzi, il rispetto delle regole nell'Unione è stato assai diseguale: secondo lo European Fiscal Board, un organo indipendente di consulenza della Commissione, la compliance in termini di numeri è stata appena del 54%.

Inoltre, malgrado le riforme avessero flessibilizzato, in qualche misura, il quadro, lo hanno per contro reso molto più opaco, complicato e meno prevedibile. Questo ha creato anche un problema di comunicazione, e quindi politico: l’ex commissario all'Economia Pierre Moscovici confessò pubblicamente di provare imbarazzo a dover scendere in sala stampa a comunicare decisioni basate su regole incomprensibili ai più. L'ex premier Matteo Renzi, che da Juncker aveva ottenuto la flessibilità in cambio dei voti per il lussemburghese nella nomina in Parlamento (forte di una folta delegazione di eurodeputati), accusò la Commissione di mandare "ridicole letterine" per chiedere aggiustamenti nei conti.

Un colpo serio alla credibilità delle regole era arrivato nel 2003, quando la Commissione non sanzionò, e neppure minacciò di sanzionare, Francia e Germania, che avevano sforato le soglie. La Commissione von der Leyen, raggiunta la piena consapevolezza che le norme erano ormai inadeguate, ha lanciato nel febbraio 2020, poco prima che la pandemia di Covid-19 sconvolgesse la vita degli europei, una revisione del quadro di governance economica. Nel marzo 2020, quando Covid-19 falcidiava le popolazioni europee, a partire dall'Italia Settentrionale, il patto di stabilità è stato sospeso, attivando la clausola generale di salvaguardia, per dar modo ai Paesi di poter sostenere le proprie economie, paralizzate dalle misure necessarie a contenere il contagio.

Fu per primo David Sassoli, il presidente del Parlamento Europeo scomparso all'inizio del 2022, a dire apertamente che il patto di stabilità non avrebbe potuto tornare in vigore così com'era. La clausola di salvaguardia è stata estesa a tutto il 2023, a causa della guerra in Ucraina, ma è stata disattivata alla fine del 2024. I Paesi membri sono riusciti poi a trovare un accordo il 20 dicembre 2023, nel corso di un Ecofin in videoconferenza, sotto la presidenza spagnola guidata dalla ministra Nadia Calvino, che poco dopo, con l’appoggio decisivo della Germania, è diventata presidente della Bei.

Il cuore della riforma, presentata dopo un lungo lavoro di consultazione e di dibattito, segue gli orientamenti annunciati dalla Commissione nel novembre 2022: la sostenibilità del debito verrebbe assicurata attraverso un monitoraggio stretto da parte della Commissione, basato su un percorso di aggiustamento fiscale specifico per ogni Paese, ancorato ad un quadro per l'analisi della sostenibilità del debito (Dsa in gergo). In particolare, la Commissione dovrebbe negoziare bilateralmente con ogni Stato membro un piano a medio termine basato su un percorso della spesa primaria netta, pluriennale, un po' sul modello dei Pnrr usati per i fondi di Next Generation Eu, con un orizzonte temporale minimo di quattro anni. I quattro anni possono essere estesi a sette, a condizione che vengano effettuati determinati investimenti e riforme, da negoziare con ogni Paese.

La possibilità di allungare temporalmente il percorso di aggiustamento è concepita come incentivo a fare investimenti e riforme, vista l'inefficacia del vecchio patto di stabilità al riguardo. Le vecchie regole hanno prodotto, o non hanno impedito, una "crescita molto, molto bassa" e un aumento dei debiti pubblici dei Paesi membri, come ha ricordato più volte il commissario Paolo Gentiloni. E hanno depresso gli investimenti, tanto che Juncker dovette inventarsi un piano ad hoc, basato sull'effetto leva, per tentare di porre rimedio alla cronica carenza di investimenti dell'area euro.

La riforma mira anche a promuovere una maggiore 'ownership', titolarità, dei piani, prevedendo un ruolo maggiore per le autorità nazionali indipendenti (Ifis in gergo). Come detto, i parametri per il deficit/Pil (3%) e debito/Pil (60%) rimangono invariati. Vengono introdotti, su richiesta della Germania, requisiti numerici orizzontali e un aggiustamento fiscale minimo pari allo 0,5% del Pil all'anno, se il Paese in questione ha un deficit superiore al 3%. Alla base dei piani nazionali sta il parametro unico della spesa netta finanziata a livello nazionale, vale a dire la spesa pubblica al netto delle misure discrezionali, esclusa la spesa per interessi e la spesa ciclica per la disoccupazione.

Questo indicatore, osservabile e misurabile, sostituisce altri parametri centrali del 'vecchio' patto di stabilità, non osservabili e soggetti a revisioni ex post anche consistenti. In particolare, il tasso di crescita della spesa primaria netta è definito al netto delle nuove misure sul fronte del gettito. In pratica, se uno Stato vuole spendere di più, può farlo, a patto che finanzi adeguatamente questa spesa aggiuntiva con misure sul gettito (cioè alzando le tasse).

La Commissione fissa una traiettoria tecnica della spesa, che assicuri una riduzione plausibile del debito, per i Paesi che 'sforano' i parametri di debito e deficit, con l'obiettivo di far sì che il debito venga messo su un percorso di riduzione plausibile, che il deficit rientri entro il 3% del Pil e che la crescita della spesa rimanga al di sotto della crescita del Pil nel medio termine. Lo Stato in questione dovrà anche assicurare che alla fine del periodo di piano il debito/Pil sia inferiore rispetto all'inizio e che lo sforzo fiscale non sia 'caricato' sugli ultimi anni del piano, per evitare che i governi 'scarichino' gli oneri sui successori.

Il periodo di aggiustamento può andare da 4 a 7 anni: più il piano viene esteso, minore sarà il peso dell’aggiustamento annuo richiesto. Il sistema è concepito così per incentivare investimenti e riforme in linea con le priorità Ue. Ogni anno lo Stato membro deve produrre un rapporto sui progressi fatti, mentre le autorità nazionali indipendenti hanno un ruolo maggiore nel controllo.

Deviazioni dal percorso fissato per la spesa netta sono possibili in circostanze eccezionali, grazie ad una clausola in caso di recessione severa e anche ad una clausola specifica per Paese (quest’ultima è una novità, perché il quadro precedente prevedeva solo clausole a livello Ue, non a livello di Paese). Il Parlamento Europeo, in tutto il processo, viene costantemente informato, ma non ha un ruolo nel processo di monitoraggio. La riforma del braccio preventivo del patto lascia invariati i parametri di deficit e debito, ma il superamento del 3% per il deficit/Pil non innesca automaticamente una procedura per deficit eccessivo (Edp). Per gli Stati membri con debito sopra il 60% del Pil, il rispetto del percorso fissato per la spesa netta è sufficiente ad evitare una procedura per deficit eccessivo.

Tuttavia, per i Paesi più indebitati e che deviano dal percorso, può essere aperta una procedura per deficit eccessivo basata sul debito (Debt-Based Edp), che con il vecchio patto veniva talora ventilata, ma non è mai stata attuata. Viene attuato un percorso correttivo per la spesa netta. E, finché uno Stato soggetto a Edp non corregge la rotta, paga una multa per un importo fino allo 0,05% del Pil, ogni sei mesi, fino a una pena cumulativa pari allo 0,5% del Pil. In questo modo, le sanzioni massime vengono ridotte, ma nello stesso tempo rese più praticabili ed efficaci. Le Ifis, in tutto questo, dovrebbero validare le previsioni di bilancio, valutare le analisi di sostenibilità e l'impatto delle politiche.

La procedura per deficit eccessivo rimane invariata, con la preparazione di un rapporto ex articolo 126.3 e la raccomandazione al Consiglio di aprire la procedura per chi sfora la soglia del 3%: questo dovrebbe accadere il prossimo 19 giugno per i Paesi al di sopra della soglia, tra cui Francia e Italia. E’ previsto che gli investimenti fatti per la transizione verde e digitale e per le altre priorità Ue, come la difesa, vengano tenuti in conto come fattori mitiganti, quando si valuta l'avvio di una procedura per deficit. Non è lo scorporo che chiedeva l'Italia, ma va nella direzione delle richieste italiane (e francesi).

Grazie alle insistenze del Parlamento, poi, viene esclusa dai principali indicatori monitorati la spesa nazionale per i programmi cofinanziati dall’Ue, per evitare che, come successo negli anni dell’austerity seguiti alla crisi finanziaria, gli Stati finiscano per tagliare anche la spesa legata ai programmi Ue, cofinanziata dall’Unione.

Le tempistiche

Ora, entro il 21 giugno prossimo, la Commissione dovrebbe condividere con gli Stati membri linee guida tecniche, che includono le traiettorie di riferimento della spesa). In estate, gli Stati avranno un dialogo tecnico con la Commissione, dopodiché, entro il 20 settembre dovranno inviare a Bruxelles i piani a medio termine. La scadenza può essere prorogata di qualche settimana, in caso di bisogno, in accordo con la Commissione.

Nell’autunno di quest’anno, poi, la Commissione presenterà le proprie valutazioni dei piani nazionali e formulerà raccomandazioni al Consiglio sugli stessi, appoggiandoli o, eventualmente, chiedendo revisioni. Il 2025 sarà il primo anno di applicazione dei piani nazionali a medio termine. Ogni anno, poi, lo Stato membro dovrà mandare a Bruxelles, entro il 30 aprile, un rapporto annuale, che conterrà anche una valutazione delle deviazioni annue e cumulative dal percorso di spesa concordato, sulla base del conto di controllo.

La segretaria al Tesoro Janet Yellen, nello scorso ottobre, era stata chiara, a Lussemburgo: "Spero che l'accordo finale, incentivando livelli di debito sostenibili, permetta anche di perseguire investimenti favorevoli alla crescita", aveva detto. Si vedrà nei prossimi anni se, con la riforma entrata in vigore due giorni fa, l'Ue sarà riuscita a seguire il consiglio della ex presidente della Federal Reserve.

Continue Reading

Economia

Tutte le scadenze fiscali di maggio 2024

Published

on

Tutte le scadenze fiscali di maggio 2024

Calendario ricco di scadenze fiscali a maggio, mese che vede come protagonista il modello 730 precompilato.

A partire da lunedì 20 sarà possibile modificare la dichiarazione dei redditi online e la prima scadenza da monitorare è fissata alla fine del mese: questo il termine da rispettare per l’invio telematico ai fini di ottenere il rimborso IRPEF nella busta paga di luglio.

Maggio è però anche il mese delle comunicazioni IVA trimestrali e del bollo sulle fatture elettroniche. Occhi puntati inoltre sul termine di venerdì 31, data ultima per la nuova rata della rottamazione quater e per il ravvedimento speciale.

Il focus nel dettaglio delle scadenze fiscali di maggio 2024

Al via la dichiarazione dei redditi precompilata, dal 20 maggio le modifiche e l’invio

A maggio si entra nel vivo della dichiarazione dei redditi precompilata. Dal 30 aprile è disponibile online il modello 730 contenente le informazioni a disposizione del Fisco, da quelle reddituali alle spese detraibili, ma solo da lunedì 20 maggio sarà possibile procedere con la modifica e l’invio telematico.

L’appuntamento assume importanza anche alla luce del primo termine utile per l’accredito dei rimborsi IRPEF. Ci saranno pochi giorni di tempo per l’invio del modello 730 precompilato ai fini del pagamento delle somme spettanti nella busta paga di luglio.

L’invio entro il 31 maggio consente infatti ai sostituti d’imposta di far partire i lavori per l’accredito del rimborso fiscale a luglio, appuntamento che per i pensionati slitta invece ad agosto.

Si ricorda che, in ogni caso, ci sarà tempo fino al 30 settembre per l’invio del modello 730, mentre per la trasmissione del modello Redditi la scadenza è fissata al 15 ottobre.

Dai contributi INPS agli adempimenti periodici: le scadenze del 16 maggio 2024

Fisco, ma non solo. Nel calendario degli appuntamenti di maggio spicca la scadenza del giorno 16 per artigiani e commercianti iscritti alla specifica gestione INPS. Entro questa data dovrà essere versata la prima rata dei contributi fissi.

Quattro gli appuntamenti previsti per le partite IVA iscritte alla Gestione artigiani e commercianti in relazione al pagamento dei contributi minimi. Oltre al termine del mese in corso bisognerà annotare in calendario quelli del 20 agosto, del 18 novembre e del 17 febbraio del prossimo anno.

Il modello F24 contenente l’importo dovuto è disponibile all’interno del Cassetto Previdenziale nella sezione “Dati del mod. F24”.

Scadenza fissata a giovedì 16 maggio anche sul fronte degli adempimenti periodici in materia di IRPEF, IVA e contributi INPS per i sostituti d’imposta.

I datori di lavoro dovranno versare al Fisco le ritenute alla fonte operate sui redditi di aprile, utilizzando il codice tributo 1040 nel modello F24, con periodo di competenza 04/2024. Lo stesso modello F24 potrà essere utilizzato per il pagamento dei contributi INPS.

Entro il 16 maggio sono inoltre chiamati alla cassa i contribuenti tenuti al versamento dell’IVA mensile (codice tributo 6004 nel modello F24), così come i trimestrali (codice tributo 6031).

Appuntamento con gli Intrastat il 27 maggio

Per gli operatori intracomunitari il 27 maggio è il termine ultimo per la trasmissione degli elenchi Intrastat.

L’invio da effettuare tramite il sito dell’Agenzia delle Dogane o delle Entrate interessa gli operatori con obbligo mensile e in relazione quindi alle cessioni di beni e prestazioni di servizi nei confronti di soggetti UE relativi al mese di aprile.

Comunicazioni IVA e bollo sulle fatture elettroniche: il 31 maggio le scadenze per il primo trimestre 2024

Primo appuntamento dell’anno per le comunicazioni IVA trimestrali. Il 31 maggio dovranno essere inviate le LIPE relative ai mesi di gennaio, febbraio e marzo 2024.

Sul fronte delle regole operative, si ricorda che con il provvedimento del 14 marzo l’Agenzia delle Entrate ha aggiornato la modulistica da utilizzare, al fine di recepire le novità in materia di soglia minima per i versamenti periodici IVA passata a 100 euro dal 1° gennaio 2024.

Nessuna novità invece per il secondo degli appuntamenti relativi al primo trimestre dell’anno in scadenza il 31 maggio. L’imposta di bollo sulle fatture elettroniche dei mesi di gennaio, febbraio e marzo dovrà essere pagata a fine mese solo in caso di importo dovuto pari almeno a 5.000 euro; per le somme di valore inferiore sarà possibile differire il versamento al periodo successivo.

Rottamazione e ravvedimento speciale in scadenza il 31 maggio

Tregua fiscale con doppio appuntamento a fine mese.

I contribuenti in regola con i precedenti pagamenti, entro la scadenza del 31 maggio dovranno pagare la quarta rata della rottamazione quater. Continuerà ad applicarsi la tolleranza di 5 giorni e così come specificato sul sito dell’AdER il versamento potrà quindi essere eseguito entro il 5 giugno.

Scadenza il 31 maggio anche per il ravvedimento speciale, dopo le novità introdotte dal decreto legge n. 39/2024 sia sul fronte dei termini di versamento che per quel che riguarda le violazioni sanabili.

La riduzione a un diciottesimo delle sanzioni si estende anche all’annualità 2022 e, in tal caso, il pagamento delle somme dovute potrà essere effettuato in un’unica soluzione entro il 31 maggio ovvero in quattro rate.

Si cumulano invece i pagamenti per il ravvedimento speciale relativo al 2021 e alle annualità precedenti: entro il 31 maggio sarà necessario pagare le prime cinque rate dovute, oggetto di proroga. Le tre quote residue dovranno essere versate rispettivamente entro il mese di giugno, settembre e ad ultimo entro il 20 dicembre.

Continue Reading

Economia

Trasporto aereo, indagine mercato Antitrust su voli Sicilia...

Published

on

L’incarico per lo svolgimento dell’analisi è stato affidato alla società Doxa, che dovrà presentare il rapporto conclusivo dell’indagine entro il 15 maggio 2024

Indagine di mercato dell'Antitrust sugli algoritmi utilizzati dalle compagnie aeree per definire i prezzi dei biglietti, volta ad analizzare la domanda di voli per la Sicilia e la Sardegna e capire le motivazioni e i parametri alla base delle scelte di acquisto dei viaggiatori.

L’incarico per lo svolgimento dell’analisi è stato affidato alla società Doxa, che dovrà presentare il rapporto conclusivo dell’indagine entro il 15 maggio 2024.

Continue Reading

Ultime notizie

Economia2 ore ago

Ue, in vigore il nuovo Patto di stabilità: ecco cosa prevede

La riforma si fonda sulla proposta che la Commissione Ue ha avanzato formalmente nell’aprile del 2023, dopo aver ripetutamente sondato...

Sport3 ore ago

Europa League, Marsiglia-Atalanta termina 1-1

Gol di Scamacca e Mbemba. Il 9 aggio il ritorno a Bergamo Una bolgia, ma la Dea c'è. Marsiglia e...

Sport3 ore ago

Roma-Bayer Leverkusen 0-2, giallorossi k.o. in andata...

I tedeschi passano all'Olimpico e ipotecano la qualificazione alla finale La Roma viene sconfitta in casa per 2-0 dal Bayer...

Sport3 ore ago

Gp Miami: orario Sprint, qualifiche e gara. Come vedere in...

Prosegue la caccia alla Red Bull di Verstappen Il Mondiale di Formula 1 fa tappa il Florida per il Gp...

Esteri3 ore ago

Macron e l’invio di soldati in Ucraina, cosa dice...

Le reazioni alle parole del presidente francese Emmanuel Macron unisce Matteo Renzi e Matteo Salvini. Il presidente della Francia, a...

Esteri4 ore ago

Ucraina, strage di soldati russi: il primo colpo degli...

I missili a lungo raggio colpiscono un centro di addestramento Una strage di soldati russi uccisi dagli Atacms. I missili...

Esteri4 ore ago

Londra, in centinaia contro il trasferimento dei migranti...

Blocchi dei manifestanti lungo la strada intorno al Best Western di Londra Almeno 45 attivisti sono stati arrestai mentre cercavano...

Cronaca4 ore ago

Grandinata su Roma, chicchi come nocciole imbiancano le...

Intorno alle 21 strade coperte di ghiaccio nel quadrante sud Grandinata oggi, 2 maggio, su Roma. Intorno alle 21 chicchi...

Cronaca5 ore ago

Superenalotto, estrazione di oggi 2 maggio: i numeri della...

Centrati tre '5' da oltre 50mila euro Nessun '6' né '5+1' all'estrazione del Superenalotto di oggi 2 maggio. Realizzati, invece,...

Spettacolo5 ore ago

Marcello Cesena e il monologo virale a Le Iene: “Ecco...

Catastrofi come chiavi per il successo nelle parole del regista e attore: "Quando ti dicono che hai qualcosa di sbagliato...

Esteri6 ore ago

Stasera cena ‘clandestina’ Scholz-Macron a...

Dalla visita di Xi in Europa al finanziamento della Difesa Ue nell'incontro privato tra i leader Un incontro "clandestino" tra...

Attualità6 ore ago

Vespa World Day a Pontedera: Nico Lopez Bruchi tra i...

Dal 18 al 21 aprile, Pontedera ha ospitato i Vespa World Days 2024, il raduno annuale che ha coinvolto Vespisti...

Cronaca7 ore ago

Regeni, uno degli 007 imputati partecipò a sopralluogo dove...

Mostrate in aula nel processo le foto del colonnello Usham Helmi lungo la strada che dal Cairo conduce ad Alessandria...

Sport7 ore ago

News da Monza, Napoli, Bologna e Torino

Serie A, ultime dai campi in vista della 35esima giornata di campionato Monza, Ciurria operato Patrick Ciurria è stato operato...

Sport7 ore ago

Inter, due recuperi contro il Sassuolo

Mister Inzaghi può sorridere, ora il solo Acerbi è ai box Prosegue la preparazione dell'Inter alla sfida con il Sassuolo...

Cultura7 ore ago

Atleta vittorioso, la sentenza: Usa devono restituire la...

Lo ha stabilito all'unanimità la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo L'Italia, agendo nei confronti del Getty Museum di...

Senza categoria7 ore ago

Vincite online: i numeri record dell’ultimo anno

Approcciare il mondo del web vuol dire entrare, letteralmente, in un universo a parte. Si tratta infatti di un mondo...

Sostenibilità7 ore ago

Energia: transizione efficiente e nuove soluzioni per...

Un’occasione per stimolare un confronto sui temi della transizione energetica, con l’obiettivo di identificare potenzialità di sviluppo, nuove strategie e...

Lavoro7 ore ago

Ict: alla Sapienza a confronto sul supercomputer contro il...

L’annuncio è stato fatto ad apertura dell’evento che ha visto la partecipazione di numerosi esperti e ricercatori Durante la recente...

Politica7 ore ago

Vannacci contestato a Napoli: “Io non cambio, vengano...

Tafferugli e bombe d'acqua contro la polizia alla presentazione del libro. Il generale: "Ringrazio i contestatori, che danno ulteriore lustro...