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Confindustria, Garrone si ritira dalla corsa. Orsini verso la presidenza
Il presidente di Erg fa un passo indietro: "Solo sostenendo un candidato unico si può garantire una migliore governabilità". Domani il voto per il nuovo leader di Viale dell'Astronomia
Con il passo indietro a sorpresa del presidente di Erg, Edoardo Garrone, la strada verso la presidenza di Confindustria è in discesa per Emanuele Orsini. L'annuncio è arrivato, infatti, alla vigilia del Consiglio generale di viale dell'Astronomia che domani voterà per designare il nuovo leader della Confederazione. Una volta designato, il 18 aprile, in Consiglio generale, il neo presidente designato presenterà la sua squadra. Il 23 maggio, nell'Assemblea privata, verrà quindi eletto ufficialmente il successore di Carlo Bonomi.
"La scelta di anteporre il fine alla persona - ha spiegato Garrone in una lettera inviata ai colleghi della Confederazione di viale dell'Astronomia nella quale annuncia il suo ritiro dalla corsa - mi impone di fare un passo indietro e di consentire a Emanuele Orsini di trovare quelle condizioni ideali per guidare Confindustria senza condizionamenti, e di poterlo fare con grande senso di responsabilità, in nome di un fine collettivo che è molto più importante di noi singoli".
Questa, ha spiegato il presidente di Erg, "è una rinuncia che personalmente mi costa molto, ma che confido possa determinare una svolta comportamentale e sostanziale, rendendomi e rendendoci orgogliosi di averlo fatto e di aver contribuito a un cambiamento storico doveroso, esprimendo un modo di essere al servizio del sistema e non un sistema al servizio di sé stessi. E' una scelta di responsabilità che chiedo anche a voi tutti domani con il voto, per dare un segnale forte e di unità a tutti gli stakeholder e all’intero Paese", ha sottolineato Garrone spiegando di aver informato Orsini della sua scelta, "dei motivi che l’hanno determinata, della forte responsabilità a lui affidata e della certezza che il successo delle decisioni che prenderà con autonomia e responsabilità, e nel solco dei valori e fini condivisi, sarà il successo di tutti noi".
In partenza nella corsa per la presidenza di Confindustria erano in quattro: oltre a Garrone e Orsini, infatti, si erano candidati anche Antonio Gozzi e Alberto Marenghi. Il primo, presidente di Federacciai e di Duferco Italia, era stato escluso il 14 marzo dalla Commissione di designazione, mentre l'imprenditore mantovano, in una lettera inviata alla Commissione dei saggi lo scorso 12 marzo, aveva annunciato il suo passo indietro per dare "un segnale di unità e di compattezza" sottolineando la necessità di "ricomposizione" e "convergenza".
Dopo mesi di tensioni, Garrone, nella lettera inviata ai suoi colleghi, ha tenuto a esprimere il proprio "apprezzamento per il lavoro svolto con grande equilibrio, competenza e trasparenza da Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria Vescovi della Commissione di Designazione che si è trovata a dover assumere decisioni difficili e scelte impegnative in coerenza alle regole che ci siamo dati". Ma nell'annunciare il suo passo indietro il presidente di Erg ha anche voluto "manifestare tutto il rammarico per gli inqualificabili attacchi ricevuti".
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