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Attentato a Mosca, arrestati due sospettati: avevano...

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Attentato a Mosca, arrestati due sospettati: avevano passaporti Tagikistan

Tra le vittime dell'attacco alla Crocus City Hall anche 3 bambini. Arrestati quattro terroristi: "Sono tutti stranieri". L'accusa dei servizi russi: "I sospettati avevano contatti in Ucraina". Kiev: "Accuse assurde". Sui media video interrogatorio presunto attentatore: "L'ho fatto per soldi"

Attentato a Mosca, 133 morti. Putin:

E' di 133 morti il bilancio, ancora provvisorio, dell'attentato terroristico alla sala concerti Crocus alla periferia di Mosca. Lo ha detto il Comitato investigativo russo, citato dalla Tass, mentre prosegue il lavoro dei soccoritori fra le macerie dell'edificio. Tra le vittime anche 3 bambini. Il numero è, però, destinato "ad aumentare in maniera significativa", afferma il governatore della regione di Mosca, Andrei Vorobyov. La sua previsione si basa sul fatto che è ora iniziato il lavoro di rimozione delle macerie, sotto le quali potrebbero essere trovati altri corpi. Sono invece 107 le persone ricoverate in ospedale, compresi tre minori di cui uno è in condizioni critiche e gli altri due sono gravi. Le autorità russe attribuiscono le morti alle ferite d'arma da fuoco e all'asfissia a causa dell'incendio scoppiato durante l'attacco.

Putin: "Responsabili saranno puniti"

Alla sala concerti Crocus di Mosca è stato perpetrato "un atto terroristico sanguinoso e barbaro", ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un discorso diffuso in televisione, promettendo che i responsabili dell'attacco saranno puniti. "Tutti gli autori e gli organizzatori di questo crimine subiranno una punizione giusta e inevitabile. Chiunque siano, chiunque li abbia diretti. Ripeto, identificheremo e puniremo tutti coloro che stanno dietro i terroristi, che hanno preparato questo crimine. Questo è un duro colpo alla Russia".

Secondo il leader del Cremlino i responsabili dell'attentato al Crocus "andavano a uccidere, proprio come una volta facevano i nazisti " e subiranno una inevitabile punizione. "I nostri nemici non ci divideranno. Nostro dovere comune è essere uniti, tutti i cittadini del Paese hanno il dovere di essere uniti". E "sarà così" perché "niente e nessuno potrà spezzare l'unità, la forza e il coraggio" dei russi, ha assicurato Putin, annunciando di aver proclamato per domani 24 marzo una giornata di lutto nazionale. "Nessuno potrà spargere semi velenosi di discordia e panico", ha aggiunto nel suo discorso, affermando che la Russia "ha già attraversato prove difficili", ma "è diventata ogni volta più forte". E, ha detto, "sarà così anche adesso".

Putin ha poi confermato che "tutti e quattro gli autori diretti dell'attacco, tutti coloro che hanno sparato e ucciso persone, sono stati arrestati". "Cercavano di nascondersi e si dirigevano verso l'Ucraina, dove, secondo le prime indagini, era stato predisposto un varco dal lato ucraino per attraversare i confine", ha detto il presidente russo alludendo ad legame fra gli attentatori e l'Ucraina.

Arrestati quattro terroristi "in fuga verso l'Ucraina"

Putin è stato informato questa mattina dal capo dell'Fsb che dopo la strage sono stati eseguiti 11 arresti e tra le persone fermate c'erano "tutti i terroristi direttamente coinvolti nell'attacco".

La Commissione investigativa russa ha riferito che "le agenzie di intelligence hanno arrestato i quattro sospetti nella regione di Bryansk, non lontano dal confine con l'Ucraina". "Erano intenzionati a passare in Ucraina", oltrepassando la frontiera con la Russia, e avevano "contatti sul lato ucraino" afferma l'Fsb secondo notizie dell'agenzia russa Ria Novosti rilanciate dalla Bbc che sottolinea come si tratti di informazioni che non possono al momento essere verificate in modo indipendente.

Accuse che Kiev definisce "assurde". La zona al confine tra Russia e Ucraina è "piena di unità dei servizi di sicurezza e militari". E, "anche gli ultimi eventi nella regione (russa) di Belgorod e a Kursk, dove c'è attività militare, significano che questa è una prima linea", afferma un portavoce della direzione dell'intelligence militare ucraina, Andriy Yusov, alla Bbc. Quindi, ha aggiunto, "suggerire che sospetti si stessero dirigendo verso l'Ucraina significherebbe dire che sono stupidi o vogliono suicidarsi". "L'Ucraina non ha nulla a che vedere con l'attacco terroristico", ha dichiarato ieri sera il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.

Poco prima il deputato Alexander Khinstein, aveva riferito che la Polizia aveva fermato due persone a bordo di un veicolo in fuga nella regione di Bryansk. All'interno del mezzo sono stati trovati una pistola, un caricatore per fucili d'assalto e passaporti del Tagikistan. "Le autorità del Tagikistan sono in stretto contatto con i colleghi russi sul presunto coinvolgimento di cittadini del Paese nell'attacco terroristico del 22 marzo" a Mosca, ha detto all'agenzia russa Tass un portavoce del ministero degli Esteri del Tagikistan.

Ministero Interno Russia: "Attentatori sono stranieri"

Le quattro persone arrestate con l'accusa di aver compiuto l'attentato alla sala concerti Crocus sono tutte straniere. Lo afferma il ministero dell'Interno russo, citato da Ria Novosti, dopo che su alcuni social e canali Telegram era apparsa la notizia che i quattro erano cittadini russi. "Ciò non corrisponde alla realtà. Sono tutti stranieri", ha detto il ministero sul suo canale Telegram.

Sui media video interrogatorio presunto attentatore: "L'ho fatto per soldi"

Il video dell'interrogatorio d uno presunti attentatori di Mosca è stato diffuso dalla propagandista russa Margarita Symonian. L'uomo dice di essere arrivato in Russia dalla Turchia il 4 marzo e di aver compiuto l'attacco per denaro. Lo riferiscono Meduza e Ria Novosti. Estratti del video sono stati pubblicati anche dai canali Baza e Shot legati alle forze dell'ordine. L'uomo si identifica con un nome che suona come Fariddun Shamsutdin, nato il 17 settembre 1998. Ha raccontato di essere stato ingaggiato via Telegram da un non meglio identificato "assistente del predicatore". L'uomo, buttato a pancia sotto nel fango, e tenuto per i capelli da un agente delle forze russe, dice che gli era stato promesso mezzo milione di rubli e di aver fatto tutto per denaro. Gli sono state fornite armi e gli è stato indicato il luogo dell'attentato. Nella registrazione, afferma Meduza, l'uomo parla tagiko.

Kiev: "Falso video in tv per accusare Ucraina"

Propagandisti russi del canale televisivo Ntv hanno diffuso un video in cui appare il segretario del Consiglio ucraino per la Sicurezza e la difesa, Oleksii Danilov, per sostenere la tesi del coinvolgimento ucraino nell'attacco terroristico. Lo denuncia il Centro ucraino per il contrasto alla disinformazione (Ccd), citato da Ukrainska Pravda. Secondo il Ccd, il video è un "deepfake" realizzato sulla base di immagini di trasmissioni televisive ucraine del 16 marzo, nelle quali il viso di Danilov è stato sovrapposto a quello di Kyrylo Budanov, capo dell'intelligence ucraina. Il Ccd ritiene che la Russia intenda accusare l'Ucraina dell'attentato terroristico, in modo da aiutare gli sforzi di mobilitazione di nuovi soldati da mandare al fronte. I servizi russi d'intelligence dell'Fsb hanno già detto che i sospetti attentatori "hanno legami con l'Ucraina".

Colloquio Putin-Lukashenko: "Insieme in lotta a terrorismo"

Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un colloquio telefonico con il leader bielorusso Alexander Lukashenko. Lo ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, precisando che da Lukashenko sono arrivate le "condoglianze per l'attacco terroristico di ieri a Mosca". "Le parti hanno confermato la loro disponibilità a cooperare nella lotta al terrorismo", ha aggiunto Peskov, in dichiarazioni riportate dai media russi.

Usa avvertirono Mosca su rischio attacchi

I servizi speciali russi avevano ricevuto informazioni dagli Usa su un piano per un attacco terroristico, ma senza "dettagli specifici". Lo ha detto all'agenzia russa Tass una fonte dei servizi russi all'indomani della strage di Mosca e dopo che la portavoce del Consiglio per sicurezza nazionale Usa, Adrienne Watson, ha riferito che gli Stati Uniti avevano informazioni su un piano per attacco terroristico a Mosca e che, come ha riferito la Cnn, avevano "condiviso le informazioni con le autorità russe". "Queste informazioni sono state effettivamente ricevute - ha detto la fonte alla Tass - Ma si trattava di informazioni di carattere generale, senza dettagli specifici".

Blinken: "Attacco a Mosca è un crimine osceno"

Il governo degli Stati Uniti ha condannato con la massima fermezza l'attacco terroristico alla sala concerti Crocus alla periferia di Mosca. L'attacco di ieri è stato un "crimine atroce", ha affermato il segretario di Stato americano Antony Blinken. "Inviamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie e ai cari delle persone uccise e a tutte le persone colpite", ha aggiunto. "Condanniamo il terrorismo in tutte le sue forme e siamo solidali con il popolo russo nel lutto per la perdita di vite umane, causata da questo evento orribile".

Cosa è successo

Sono poco passate le 19 ora italiana del 22 marzo 2024 quando arrivano un commando composto da almeno 5 uomini, con armi automatiche e granate, apre il fuoco sui civili all'interno della Crocus City Hall, a Krasnogorsk. Nella serata di Mosca, la sala concerti è affollata da 6200 persone, secondo i dati relativi ai biglietti. In programma, in particolare, un concerto del gruppo Pic Nic. Il lancio di almeno una granata contribuisce a provocare un incendio che verrà domato solo nella notte di Mosca: il tetto del complesso viene divorato dalle fiamme.

Le foto hanno mostrato il municipio di Crocus avvolto dalle fiamme mentre sono emersi video che mostravano almeno quattro uomini armati che aprivano il fuoco con armi automatiche mentre i russi in preda al panico fuggivano per salvarsi la vita. In una clip, tre uomini in tuta mimetica armati di fucili sparavano a bruciapelo contro corpi sparsi nell'atrio della sala da concerto.

Su Telegram la rivendicazione dell'Isis

Lo Stato Islamico ha rivendicato l'attacco in un post su Telegram in cui il gruppo affermava che i suoi uomini armati erano riusciti a fuggire in seguito. Un funzionario statunitense ha affermato che Washington dispone di servizi segreti che confermano le affermazioni dello Stato islamico. "L'attacco" di ieri alle porte di Mosca, avrebbero spiegato, "si inserisce nel normale contesto della guerra che infuria tra l'Is e i Paesi che combattono l'Islam".

L'Is ha pubblicato, poi, riferisce la Cnn, un'immagine con cui vuole mostrare quelli che sarebbero i quattro uomini responsabili del sanguinoso attacco. Nessuno degli uomini, tutti con volti coperti e sfocati, è identificabile nell'immagine diffusa tramite Amaq. L'Is ha descritto l'attacco come "il più feroce degli ultimi anni", stando a una traduzione del messaggio del gruppo fatta da Site, che monitora la propaganda delle organizzazioni terroristiche. Secondo Amaq tre assalitori avrebbero attaccato la folla con armi e coltelli, mentre il quarto avrebbe lanciato ordigni incendiari.

Tusk: "Attentato non sia pretesto per escalation"

"Auspichiamo che questa terribile tragedia non diventi un pretesto per una escalation di violenza e aggressione" scrive su X il primo ministro polacco Donald Tusk, in un post in cui esprime "forte condanna per il brutale attacco" alla sala concerti Crocus di Mosca.

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Gaza, Hamas apre all’accordo: “Non ci sono...

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La delegazione israeliana sarebbe stata invitata a partecipare ai colloqui del Cairo in parallelo con la squadra di Hamas “per accelerare il processo”. Blinken in Medio Oriente per la settima visita dal 7 ottobre

Un uomo siede in un campo per sfollati a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza - (Afp)

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il primo ministro Benjamin Netanyahu hanno parlato dei negoziati in corso per la conclusione di un accordo sulla restituzione degli ostaggi detenuti a Gaza dal massacro di Hamas che ha aperto sull'ultima proposta.

Il gruppo terroristico palestinese, come riporta il Times of Israel, non ha “alcun problema di rilievo” con l'ultima proposta di Israele ed Egitto per una tregua a Gaza. “L'atmosfera è positiva, a meno che non ci siano nuovi ostacoli israeliani. Non ci sono problemi importanti nelle osservazioni e nelle richieste presentate da Hamas riguardo ai contenuti” della proposta, ha dichiarato il funzionario di Hamas, che ha parlato a condizione di anonimato.

Il funzionario ha aggiunto che una delegazione di Hamas, guidata dall'alto dirigente del movimento Khalil al-Hayya, fornirà la risposta del gruppo alla proposta di tregua durante un incontro con i mediatori egiziani e qatarioti al Cairo lunedì. L'Egitto ha anche invitato la delegazione israeliana a recarsi al Cairo oggi per “accelerare il processo e fornire i chiarimenti necessari”, secondo una fonte egiziana citata dall'Al-Arabi Al-Jadid, di proprietà del Qatar.

La base per l'accordo

Il Cairo ha elaborato una nuova proposta di accordo tra Israele e Hamas che prevede il rilascio di venti ostaggi dalla Striscia di Gaza in cambio di un cessate il fuoco di tre settimane. Lo scrive il Wall Street Journal, sottolineando che l'obiettivo della proposta è anche quello di rinviare l'eventuale offensiva a Rafah. La proposta è stata concordata con Israele, scrive i Wsj, e prevede un'iniziale pausa dei combattimenti che sarebbe poi estesa dai mediatori. Non è chiaro, affermano i funzionari egiziani, se questa pausa porterà alla fine della guerra.

Telefonata tra Biden e Netanyahu

Nel corso della conversazione telefonica tra Biden e Netanyahu, i due leader "hanno discusso di Rafah" e il presidente Usa "ha ribadito la sua chiara posizione", come riferisce la Casa Bianca in una nota. Biden, inoltre, ha riaffermato "il suo fermo impegno per la sicurezza di Israele dopo il successo della difesa contro l'attacco senza precedenti dell'Iran con missili e droni all'inizio del mese. Ha inoltre fatto il punto sui colloqui in corso per garantire il rilascio degli ostaggi e l'immediato cessate il fuoco a Gaza".

Il presidente degli Stati Uniti "ha fatto riferimento alla sua dichiarazione, insieme ad altri 17 leader mondiali, in cui chiedeva ad Hamas di rilasciare senza indugio i propri cittadini per garantire il cessate il fuoco e i soccorsi alla popolazione di Gaza. Il Presidente e il Primo Ministro hanno anche discusso dell'aumento dell'assistenza umanitaria a Gaza, anche attraverso i preparativi per l'apertura di nuovi valichi settentrionali a partire da questa settimana. Il Presidente ha sottolineato la necessità che questi progressi siano sostenuti e rafforzati in pieno coordinamento con le organizzazioni umanitarie".

Blinken in Arabia Saudita

Intanto il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato in Arabia Saudita, prima tappa del tour in Medio Oriente per cercare di ottenere un cessate il fuoco a Gaza e migliorare la crisi umanitaria nell’enclave assediata.A Riad, Blinken dovrebbe incontrare gli alti leader sauditi e tenere un incontro più ampio con le controparti di cinque stati arabi – Qatar, Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Giordania – per discutere sulla governance della Striscia di Gaza dopo la guerra, secondo un alto funzionario del Dipartimento di Stato.Blinken andrà poi in Israele e Giordania , ha annunciato il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.

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Usa, Urbinati (Columbia): ”La rettrice ha scatenato...

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La docente di Teoria politica difende la protesta pacifica degli studenti e sostiene il dialogo senza toni aggressivi in spazi dedicati. Occorre portare avanti una trattativa che permetta il ritorno alla normalità ed eviti un grave danno di immagine per il campus, sostiene.

Usa, Urbinati (Columbia): ''La rettrice ha scatenato l'inferno, senza dialogo salta il semestre''

E' stata una ''reazione folle'' quella della rettrice della Columbia University, Nemat Shafik, di chiamare la polizia per rimuovere la manifestazione studentesca contro Israele. ''Era una protesta pacifica, fatta a suon di rap con giochi, canti e balli'', ma lei ''l'ha trasformata in un inferno''. Per fortuna, anche grazie ''a un documento di appello al dialogo che ho firmato anche io'', ora ''il clima è molto cambiato'' e si è aperto ''un tavolo di trattativa e negoziazione tra i rappresentanti degli studenti, il corpo docente, i dipendenti e l'ammnistrazione dell'università''. L'obiettivo è quello di rientrare in un ''clima di trattativa per riportare la normalità'', altrimenti ''c'è il rischio che salti il semestre'', ma ''nessuno vuole che si arrivi a tanto, sarebbe un danno di immagine incredibile, una rovina enorme''. Nadia Urbinati, che dal 1996 insegna Teoria politica alla Columbia University di New York, racconta ad Adnkronos dall'interno le contestazioni. ''Si tratta di un accampamento pacifico, gli studenti sono molto più moderati della rettrice, ma sono stati trattati da criminali e questo non è possibile'', ha aggiunto Urbinati.

Lei stessa ha avuto contatti con gli studenti, ''hanno scritto un documento bellissimo e molto moderato rivolto alla rettrice che ho firmato insieme a colleghi del mio dipartimento. Un documento in cui chiedevano di tenere in considerazione il problema della violenza che si amplifica se si chiama la polizia''. Tra i suoi studenti, racconta, ''uno che aveva fatto con me un corso sulla retorica è stato arrestato ieri per uso sconsiderato del linguaggio. Ha detto che i sionisti dovrebbero sparire dalla faccia della terra... Ma a parte questo caso nessuno mio studente è stato sospeso o arrestato''. Sottolineando che ''il 20 per cento degli studenti della Columbia arrestati sono ebrei'', Urbinati racconta anche il caso di ''uno studente ebreo israeliano che ha chiesto di non venire in classe per non attraversare il campus in quanto si sente a disagio''. La sua richiesta è stata accolta, ''un caso eccezionale risolto permettendogli di seguire le lezioni tramite Zoom''.

Urbinati racconta poi che in questi giorni hanno visitato la protesta al campus ''il rappresentante repubblicano e quello democratico. Entrambi sono stati ottusamente arroganti. L'esponente repubblicano ha proposto di chiamare guardia nazionale, il che avrebbe riportato il campus a livelli raggiunti solo nel '68''. Secondo la politologa, quindi, è stata ''la rettrice che ha radicalizzato'' la manifestazione. Shafik, spiega Urbinati, ''è alla Columbia da nove mesi e si è dimostrata molto inadeguata. Viene dal mondo delle finanza e ha dimostrato totale incapacità di comprendere che qui non si tratta di dipendenti di una banca, ma di persone varie con le quali occorre entrare in contatto''. E invece, durante la protesta, ''la rettrice è rimasta sempre chiusa nel suo ufficio o nella sua casa. Non ha mai interagito con gli studenti''.

L'auspicio, ora, è che ''vengano messi a disposizione degli spazi, delle aule, dove poter proseguire il dibattito sulla guerra e sui rapporti con Israele''. Perché, prosegue Urbinati, ''se c'è libertà di insegnamento, se si studiano argomenti come la guerra e la pace, gli stati nazione, è evidente che ne esca un dibattito''. Anzi, aggiunge, ''ben venga il dialogo e la riflessione promossi dagli studenti, certo senza usare toni aggressivi''.

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Elezioni Usa, Biden prende in giro Trump: “Sono in...

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Durante la cena annuale con i corrispondenti accreditati alla Casa Bianca

Joe Biden  - (Afp)

''Sono un uomo adulto e sono in corsa contro un bambino di sei anni''. Così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha preso il giro l'ex inquilino della Casa Bianca e suo rivale alle prossime elezioni americane Donald Trump. ''L'unica cosa che abbiamo in comune è l'età'', ha aggiunto Biden durante la cena annuale con i corrispondenti accreditati alla Casa Bianca. Anche se, età anagrafica alla mano, Biden ha 81 anni contro i 77 di Trump. ''Le elezioni del 2024 sono in pieno svolgimento e sì, l'età è un argomento - ha detto Joe Biden - Sono un adulto che corre contro un bambino di sei anni''.

Molti gli ospiti illustri, giornalisti e celebrità presenti all'hotel Hilton di Washington mentre all'esterno un centinaio di manifestanti hanno scandito slogan contro la guerra di Israele nella Striscia di Gaza e sventolato una bandiera palestinese lunga diversi metri. Ma all'interno il conflitto in Medioriente non è stato al centro della scena, soppiantato appunto dalle battute sull'età dei candidati alla presidenza Usa.

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