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Europee 2024, Renzi: “Iv punta a 5%, mi impegnerò per...
Europee 2024, Renzi: “Iv punta a 5%, mi impegnerò per svegliare l’Ue”
Il "Contano solo americani e cinesi, arabi e russi. L'Europa non c'è più in nessuno scenario"
"Alle elezioni europee noi faremo sicuramente più del 4%. Ci siamo dati come obiettivo il 5%, poi vediamo se riusciamo a fare di più". Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, intervistato da Rainews 24 a margine dei lavori della Leopolda.
"Quanto a me - ha aggiunto Renzi - intendo impegnarmi nei prossimi anni perché l'Europa torni a essere una cosa seria. Ho scelto di impegnarmi per l'Europa perché mi sembra che ora sia la bella addormentata nel bosco. Contano solo americani e cinesi, arabi e russi. L'Europa non c'è più in nessuno scenario, in nessuna partita internazionale, e questo è un vero problema".
"Noi andiamo alle europee con un'offerta al centro. Gli amici di +Europa hanno proposto una lista chiamata Stati Uniti d'Europa, noi abbiamo dato la massima disponibilità perché l'obiettivo ci convince. Mi pare che siano altri a dire dei no. Ma quando vedo la gente della Leopolda mi dico che non soltanto saremo la sorpresa delle europee, ma vogliamo davvero cambiare l'Europa perché così non va bene. Vogliamo un'Europa concreta e valoriale". Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, intervistato da Rainews 24 a margine dei lavori della Leopolda.
Politica
Studente italiano arrestato a Miami, Tajani:...
La nota della Farnesina sul caso del 25enne Matteo Falcinelli. Il responsabile esteri di Italia Viva Ivan Scalfarotto presenta un'interrogazione al ministro: "Vicenda necessita di essere immediatamente approfondita e chiarita"
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha già fatto sollecitare la massima attenzione al caso di Matteo Falcinelli, l'italiano arrestato a Miami a febbraio, da parte dell’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia Jack Markell, ricordando che il Governo italiano segue doverosamente ogni caso di detenzione di cittadini italiani all’estero. E' quanto si legge in una nota della Farnesina, in cui si ricorda che dall’inizio della vicenda il consolato generale d’Italia a Miami sta seguendo il caso del connazionale, 25 anni da Spoleto, arrestato dalla polizia a Miami Beach nella notte fra il 24 e il 25 febbraio e rilasciato dopo due giorni.
All’atto dell’arresto il signor Falcinelli è stato sottoposto a un trattamento detentivo particolarmente violento, testimoniato dalle stesse body-cam dei poliziotti che hanno effettuato il fermo. Per questa ragione, oltre a seguire il caso e prestare assistenza alla famiglia per gli aspetti legali, il console generale a Miami ha sottolineato con le autorità locali l’inaccettabilità dei trattamenti che il giovane ha subito, fa sapere la Farnesina.
Falcinelli era stato arrestato all’uscita di una discoteca. La polizia di Miami gli aveva contestato diversi reati, tra cui resistenza non violenta a pubblico ufficiale. È stato rilasciato due giorni dopo l’arresto. Il consolato generale a Miami si è subito attivato: oltre a intervenire con le autorità locali, ha prestato la necessaria assistenza al connazionale e ai familiari, anche fornendo contatti dell’ufficio legale, poi scelto dalla famiglia.
Sino alla conclusione della vicenda il consolato generale, d’intesa con la Farnesina, continuerà ad assistere il connazionale, mantenendo stretto contatto con la famiglia.
Scalfarotto presenta interrogazione a Tajani sul caso
Una interrogazione al ministro degli esteri Tajani per le presunte torture ai danni dello studente. Questa l'iniziativa annunciata intanto dal responsabile esteri di Italia Viva, Ivan Scalfarotto.
"Questa vicenda necessita di essere immediatamente approfondita e chiarita dalla Farnesina con le autorità diplomatiche degli Stati Uniti a Roma. Le immagini della tortura di un nostro connazionale da parte delle autorità di un Paese amico e alleato sono assolutamente inaccettabili e richiedono rapidamente un passo formale da parte del governo. Presenterò questa mattina stessa un’interrogazione al ministro Antonio Tajani Esteri di Italia viva, commentando le violenze subite dopo l’arresto da parte della polizia di Miami da uno studente italiano", spiega Scalfarotto.
La vicenda
Protagonista della grave vicenda, come ha raccontato Quotidiano Nazionale pubblicando anche le immagini choc dell'arresto, è il 25enne Matteo Falcinelli. Il giovane di Spoleto, a Miami per frequentare il master alla Florida International University al Biscayne Bay Campus, sarebbe stato "sbattuto a terra" dalla polizia con "il volto contro l’asfalto" e "con il ginocchio dell’agente premuto contro il collo, la stessa manovra che in Minnesota uccise l’afroamericano George Floyd". Una volta arrestato e portato in una cella di transito alla stazione di polizia di North Miami Beach, "in quattro lo hanno incaprettato sottoponendolo all’Hogtie restraint. Con una cinghia hanno legato i piedi alle manette dietro la schiena e tirato, tirato tra urla strazianti e sovrumane" fino a quando il giovane "li ha supplicati di smettere perché si sentiva letteralmente spezzare. 'Please, please, please'" le parole "pronunciate con un filo di voce tra lacrime e strazi indicibili. E cosi, con il rischio di morire, lo hanno lasciato per più di tredici minuti, quando qualcuno in quella posizione smette di respirare appena dopo 150 secondi", il resoconto di Quotidiano Nazionale sul caso.
La scena è stata ripresa dalle bodycam indossate dagli agenti americani, mentre la vicenda risale alla notte tra il 24 e il 25 febbraio scorso.
Dalla prima ricostruzione della famiglia, spiega ancora Quotidiano Nazionale, emerge che il ragazzo è entrato in un locale "intorno alle 22.15: è solo, giù di corda dopo un brutto incidente del novembre precedente e non esce con gli amici per lo Spring break, l’inizio delle vacanze di primavera. Ordina un drink, rum e coca, ma ben presto si rende conto che è uno strip bar, racconterà poi. Alcune ragazze gli offrono sesso: 500 euro mezz’ora, mille un’ora ma lui rifiuta".
Il ragazzo quindi "resta al bancone e prima di allontanarsi per andare in bagno ordina un altro drink per lui e per una ragazza conosciuta sul posto. In bagno si accorge che gli mancano i due cellulari. Inizia a cercarli, chiede dove siano, e dopo una agitata ricerca la stessa ragazza gli riferisce che i suoi cellulari sono stati ritrovati all’ingresso del bar. Matteo li va a ritirare, e solamente dopo ritorna al bar per prendere i drink ordinati precedentemente. I drink erano già pronti sul bancone, li beve insieme alla ragazza e da qui in poi i ricordi si fanno offuscati. Non ricorda come arriverà all’uscita ma lì c’è già una pattuglia della polizia con due agenti, come emerge dal rapporto ufficiale, altri quattro ne arriveranno solo dopo. I poliziotti scriveranno di essere intervenuti perché il ragazzo ha creato problemi nel locale tanto da essere sbattuto fuori e di essersi opposto all’arresto, facendo resistenza agli agenti perché rivoleva indietro i 500 dollari spesi ma Matteo sostiene di non aver mai pagato quella cifra".
Quello che accade all’esterno, continua Quotidiano Nazionale, "è ripreso in parte dalle bodycam. Matteo è agitato, inveisce contro i poliziotti: ripete che non ha fatto niente, chiede di riavere i suoi telefoni. Chiede i nomi degli agenti perché li vuole denunciare ma quando punta il dito – questa la sua ricostruzione – contro la targhetta con il nominativo stampato sulla divisa, viene sbattuto a terra. “Non ci toccare sennò sono guai” lo minacciano. È a quel punto che Falcinelli finisce a terra con le mani dietro la schiena e il ginocchio del poliziotto a premere sul collo".
Alle 3.38 del mattino Falcinelli viene portato alla stazione di polizia. "È lì che avviene la tortura. La body cam di un poliziotto mostra lo studente dentro una cella con le vetrate: urla chiedendo che vengano rispettati i suoi diritti", il resoconto seguito dalle immagini.
Resistenza a pubblico ufficiale, opposizione all’arresto senza violenza e violazione di domicilio, le accuse contro il 25enne, che tuttavia decadranno secondo disposizione del giudice americano. La denuncia della famiglia, si spiega ancora, arriva a mesi di distanza dai fatti e solo dopo che le accuse decadranno per paura di ritorsioni.
Esteri
Ucraina, Pasqua ortodossa sotto i missili russi in attesa...
L'avvertimento alla cittadinanza: "Evitare di andare in chiesa". Il messaggio di Zelensky: "La vita trionferà sulla morte"
L'Ucraina festeggia oggi la Pasqua ortodossa sotto la minaccia dei missili russi, con Mosca che preme lungo la linea del fronte e nel Donetsk assediando la roccaforte di Chasiv Yar, snodo determinante per il controllo della regione e per l'eventuale organizzazione di una più ampia offensiva. Evitare di recarsi in chiesa, l'avvertimento rivolto nei giorni scorsi ai fedeli dalle autorità ucraine che, se da un lato hanno deciso di aumentare il livello di sicurezza nei luoghi religiosi in vista della festività, dall'altro temono che le chiese possano diventare un obiettivo. Serhiy Popko, capo dell'amministrazione militare della città di Kiev, ha messo in guardia dal rischio di un aumento delle provocazioni missilistiche da parte dell'esercito russo.
In occasione della festività, il presidente ucraino ha intanto inviato il suo messaggio alla cittadinanza attraverso i canali social. "La Bibbia ci insegna ad amare il prossimo - ha scritto Volodymyr Zelensky -. E il presente ha rivelato il vero significato di questa parola. Siamo diventati tutti vicini l'uno dell'altro. E il nostro ex vicino, che ci faceva credere di essere un fratello, è sempre stato lontano da noi. Hanno infranto tutti i comandamenti, bramato la nostra casa e sono venuti ad ucciderci. Tutto il mondo lo vede. Dio lo sa", le parole del leader ucraino, che aggiunge: "Con un simile alleato, la vita trionferà sulla morte. Buona Pasqua a tutti voi amici ucraini".
Intanto, appena dopo la Pasqua ortodossa, il quadro in tema di armi potrebbe cambiare per l'arrivo sulla scena di un nuovo 'protagonista'. L'Ucraina si prepara infatti a salutare l'arrivo dei jet F-16 dopo la festività. A fare riferimento alla data è Ilya Yevlash, portavoce dell'aviazione di Kiev. "Stiamo aspettando", dice - come riportano media ucraini e come rilancia Newsweek - e annuncia che gli aerei potrebbero 'debuttare' "dopo Pasqua". Da mesi i piloti si addestrano per sfruttare i caccia, forniti in particolare da Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia e Belgio.
Non è chiaro, a questo punto, quale sarebbe l'impatto degli F-16 sugli equilibri in campo. Nelle scorse settimane, un'anonima fonte militare ucraina ha evidenziato a Politico che "gli F-16 servivano nel 2023, non vanno bene per il 2024". Il governo olandese nei mesi scorsi ha preannunciato l'invio degli aerei "nel secondo trimestre del 2024". A marzo, il Belgio si è impegnato a consegnare i velivoli entro la fine dell'anno. "Quest'anno, più di uno squadrone di F-16 comincerà ad arrivare in Ucraina con piloti e addetti alla manutenzione", una delle ultime comunicazioni del segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin.
Esteri
Morto a 94 anni il produttore Edgar Lansbury, fratello...
Lavorò con la famosa sorella Angela sul palcoscenico di Broadway
Il produttore teatrale, televisivo e cinematografico Edgar Lansbury, fratello minore della famosa attrice Angela Lansbury (1925-2022), protagonista della serie tv "La signora in giallo", è morto all'età di 94 anni nella sua casa di New York. L'annuncio della scomparsa è stato dato dal figlio David Lansbury a "The Hollywood Reporter".
Oltre a spettacoli teatrali interpretati dalla sorella, Lansbury ha anche prodotto il popolare revival di Broadway del 1974-75 di "Gypsy", con Angela vincitrice di un Tony Award, e ha lavorato a diversi film, tra cui "La signora amava le rose" (1968), "Party selvaggio" (1975) diretto da James Ivory, "I carnivori venuti dalla savana" (1976), "Sindrome del terrore" (1977), "L'ora che uccide" (1982), "Un'isola sulla Luna" (1983).
La prima produzione di Edgar Lansbury a Broadway, l'intenso dramma familiare "La signora amava le rose", fu inaugurata nel 1964, rimase in scena per due anni e vinse il Premio Pulitzer e il Tony Award per la migliore opera teatrale. Scritto da Frank Gilroy e diretto da Ulu Grosbard, aveva come protagonista Martin Sheen nel ruolo di un veterano e figlio di genitori in guerra interpretati da Jack Albertson e Irene Dailey. Sheen, Albertson, Gilroy e Grosbard ripresero i loro ruoli per la versione cinematografica, con Albertson che, dopo aver vinto il Tony Award, vinse l'Oscar.
Edgar George Lansbury era nato a Londra il 12 gennaio 1930. Sua madre, Moyna Macgill, era un'attrice teatrale nata a Belfast, mentre suo padre, anch'egli Edgar di nome, era un politico e commerciante di legname. Suo nonno era George Lansbury, ex leader del Partito Laburista inglese e membro del Parlamento.
Mentre la Seconda Guerra Mondiale era in corso, nel 1940 arrivò a New York a bordo di un barcone di rifugiati con la sorella, il fratello gemello Bruce e la madre (il padre era morto di cancro allo stomaco quando Edgar aveva 4 anni). Vissero a nord di New York e poi nel Greenwich Village prima che lui e Bruce frequentassero la Choate School di Wallingford, nel Connecticut. Dopo che i gemelli raggiunsero la madre e Angela a Los Angeles - entrambe le donne avevano ormai ottenuto contratti di recitazione a Hollywood - si diplomò alla University High School, prestò servizio nell'esercito americano per due anni e divenne cittadino statunitense nel 1954.
Edgar Lansbury studiò disegno e pittura all'Otis Art Institute e alla Università della California, poi ottiene un lavoro come direttore artistico alla Cbs Television City e in seguito produsse vari telefilm. Lansbury in seguito prese in affitto la sala da ballo di un hotel a Broadway, sulla 76a strada a New York, e progettò e costruì il Promenade Theater da 400 posti, inaugurato nel 1969. Il teatro ha ospitato centinaia di spettacoli prima di chiudere nel 2006. Il curriculum da produttore di Lansbury comprende anche numerosi spettacoli di Broadway.