Cronaca
Torna il freddo, da faringiti a dolori articolari 8...
Torna il freddo, da faringiti a dolori articolari 8 consigli per difendersi
L'immunologo: "Evitiamo di imbottirci alla rinfusa di integratori"
Torna il freddo sull'Italia dopo le temperature miti delle settimane scorse. "Ogni cambiamento climatico, come il passaggio dal caldo al freddo, obbliga il nostro organismo a rimodulare i meccanismi di termoregolazione di cui è dotato. Si tratta di meccanismi complessi che, coinvolgendo apparati composti da organi vitali, come i sistemi cardiocircolatorio, polmonare, nervoso, ormonale, sottopongono questi ultimi ad un faticoso lavoro di rapido ri-adattamento a brusche variazioni termiche. Ciò che comporta un rebound funzionale che può farsi sentire pesantemente, soprattutto in chi soffre di patologie croniche o in chi ha difese immunitarie deboli come gli anziani o i bambini". Lo spiega all'Adnkronos Salute Mauro Minelli, immunologo e responsabile per il Sud della Fondazione per la Medicina personalizzata.
"Sul versante immunologico, magari evitando di imbottirsi alla rinfusa di integratori che 'rinforzano le difese immunitarie', andranno opportunamente rispettate e mantenute le buone prassi che aiutano il sistema immunitario a lavorare in modo ottimale - suggerisce lo specialista - Non possono mancare, tra queste, le regole basiche finalizzate a mantenere in buona salute il nostro sistema microbico intestinale, organo essenziale per l'induzione, la formazione ed il funzionamento del comparto immunitario".
Il decalogo per difendersi
L'immunologo sintetizza in un veloce decalogo cosa possiamo fare per difenderci da questo colpo di coda dell'inverno: 1) "Conveniente e vantaggioso per la nostra salute, in questo estremo tentativo di riscatto che, rispetto alla gradevole mitezza dei mesi già trascorsi, l'inverno si appresta a proporre, sarà munirsi di sciarpa, di giaccone e vestirsi 'a strati' tanto per trattenere il più possibile il calore del corpo, avendo cura soprattutto di proteggere con un cappello la testa che è risaputamente la parte del nostro organismo in cui maggiore è la termodispersione; 2) Buona norma sarà anche proteggere la pelle applicando creme e balsami protettivi e idratanti; 3) Sul versante alimentare, utile potrà essere in questi giorni aumentare leggermente l'apporto calorico giornaliero. Diete con scarse calorie potrebbero rallentare la capacità di regolare la temperatura corporea".
4) "Preferire verdure reperibili in questa stagione come zucche, barbabietole, cicoria, cavoli, cardi e poi carciofi, spinaci, bietole, broccoli, sedano, porro, patate, cipolle, lattuga, finocchi: sono ricchi di acido folico, di vitamina C, di carotenoidi, precursori della vitamina A e di antiossidanti che stimolano le difese immunitarie", prosegue Minelli.
Ancora: 5) "Assumere liquidi non freddi, come una giusta quantità di acqua a temperatura ambiente o di spremute di agrumi, consente l'introduzione di sali minerali e vitamine in quantità almeno sufficiente a svolgere un'azione protettiva sulle cellule e sul sistema immunitario; 6) Evitare di bere bevande alcoliche in genere, in quanto dopo un'iniziale sensazione di beneficio, promossa dalla loro proprietà di dilatare i vasi sanguigni e quindi determinare una piacevole sensazione di calore, lasciano spazio ad una vasocostrizione che induce freddo; 7) Lo sbilanciamento di questo ecosistema, con squilibrio tra le proporzioni dei ceppi batterici ed eventuale predominanza di quelli potenzialmente patogeni, può avere gravi conseguenze per la salute. Quel che in questi casi si verifica è una disbiosi potenzialmente associata ad una vasta gamma di disturbi anche extraintestinali, tra i quali quelli respiratori".
Infine: 8) "Evidenze sperimentali associate a un'ampia letteratura scientifica incentrata sull'interazione tra il tratto respiratorio e quello gastroenterico sono sempre più consistenti e documentano nei fatti l'esistenza di un 'asse intestino-polmoni', cioè una comunicazione a doppia via realizzata per il tramite dei microbi dell'uomo. Si riscontrano molto spesso - avverte Minelli - alterazioni della composizione microbica intestinale, per esempio, nell'asma bronchiale e nelle allergie, nella fibrosi cistica o nei tumori polmonari. E' come se, grazie alla flora batterica, lungo l'asse intestino-polmone venisse modulata l'efficacia della risposta immunitaria e, di conseguenza, l'entità dei processi in infiammatori anche in sedi distanti dall'intestino.
"L'apparato che maggiormente sembra risentire dei cambiamenti termici - ricorda Minelli - è quello respiratorio: non a caso al cambio di temperatura sono molto frequenti raffreddori e faringiti. Anche perché un classico 'colpo di freddo', tanto più micidiale quanto più improvviso, può inceppare quel sofisticato meccanismo di protezione che all'altezza delle prime vie aeree, dopo aver intrappolato in una cortina di muco gelatinoso le particelle estranee presenti nell'aria inspirata, le spinge fuori grazie ad un vivace sistema di ciglia vibratili, così evitando che quel particolato esterno eventualmente contaminato da microbi patogeni possa fare danni".
Dunque, raccomanda l'immunologo, "un'attenzione particolare all'abbassamento delle temperature deve sempre essere posta dalle persone affette da broncopneumopatie croniche ostruttive (Bpco) o da asma bronchiale. Non solo per la possibile disattivazione di quei meccanismi primari di fisiologica difesa già descritti, ma anche perché sottoposte all'azione irritativa diretta dell'aria fredda inspirata sulle mucose respiratorie, con conseguente insorgenza di tosse, secrezioni catarrali e possibile dispnea anche per sforzi minimali. Utile sarà, pertanto, restare in ambienti riscaldati nelle ore più fredde e, dovendo uscire, indossare una sciarpa tanto per riscaldare l'aria inalata, ovvero una mascherina soprattutto in ambienti affollati o scarsamente ventilati".
Un rapido abbassamento della temperatura, tuttavia, conclude l'esperto, "può portare con sé anche dolori articolari, contratture muscolari, crampi addominali, mal di testa, nevralgie e, soprattutto quando l'esposizione al freddo è improvvisa e intensa, anche paralisi temporanea del nervo facciale".
Cronaca
Grandinata su Roma, chicchi come nocciole imbiancano le...
Intorno alle 21 strade coperte di ghiaccio nel quadrante sud
Grandinata oggi, 2 maggio, su Roma. Intorno alle 21 chicchi di ghiaccio grandi come nocciole hanno interrotto il silenzio della serata romana colpendo con violenza vetture in sosta e in transito e imbiancando in pochi minuti le strade della zona Sud-ovest della Capitale.
Un fuggi fuggi è stato innescato dalla grandinata tra i pedoni che, pur se muniti di ombrello, sono corsi a ripararsi sotto i cornicioni per evitare quelli che sembravano veri e propri 'prioettili' sparati all'impazzata dal cielo. Il fenomeno tuttavia si è esaurito in pochi minuti risolvendosi in un acquazzone che ha sciolto il ghiaccio ripulendo le strade.
Cronaca
Superenalotto, estrazione di oggi 2 maggio: i numeri della...
Centrati tre '5' da oltre 50mila euro
Nessun '6' né '5+1' all'estrazione del Superenalotto di oggi 2 maggio. Realizzati, invece, tre '5' che vincono 57.954,17 euro ciascuno. Le schedine vincenti sono state giocate una online, un'altra in una tabaccheria di Eraclea (Ve) e un'altra ancora presso un tabacchi di Fiumicino (Roma). Il jackpot per il prossimo concorso sale a 98,4 milioni di euro.
Con quanti punti si vince
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
Ho vinto o no?
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
Il prezzo di una schedina
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
I numeri vincenti di oggi 2 maggio
Ecco la combinazione vincente del concorso di oggi del Superenalotto: 14, 43, 54, 69, 80, 90. Numero Jolly: 1. Numero SuperStar: 57.
Cronaca
Regeni, uno degli 007 imputati partecipò a sopralluogo dove...
Mostrate in aula nel processo le foto del colonnello Usham Helmi lungo la strada che dal Cairo conduce ad Alessandria d’Egitto
Uno degli 007 egiziani imputato nel processo per il sequestro e l’omicidio di Giulio Regeni era presente al sopralluogo del 10 febbraio 2016 con i team investigativi lungo la strada dove fu ritrovato il corpo del ricercatore friulano. È quanto emerso dalle testimonianze degli investigatori dello Sco e del Ros sentiti oggi nel corso dell’udienza davanti alla Prima Corte d’Assise di Roma dove sono mostrate anche le foto che ritraggono l’ufficiale egiziano sul luogo del ritrovamento. Uhsam Helmi, secondo quanto riferito dai testi, ha partecipato anche a quasi tutti gli incontri dei team investigativi italiani e egiziani quando erano in corso le indagini sul caso Regeni. “Quello con gli occhiali da sole è il colonnello Helmi, era presente molto spesso”, ha confermato in aula il colonnello del Ros dei carabinieri Loreto Biscardi.
A processo oltre a Uhsam Helmi ci sono anche il generale Sabir Tariq, i colonnelli Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif per il reato di sequestro di persona pluriaggravato, e nei confronti di quest'ultimo i pm contestano anche il concorso in lesioni personali aggravate e il concorso in omicidio aggravato. Rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Sergio Colaiocco il direttore del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato Vincenzo Nicolì ha ricostruito in aula l’avvio delle indagini. “Venivamo da un’esperienza positiva di scambi con la polizia egiziana, eravamo riusciti a interrompere qualche anno prima un traffico di migranti e le aspettative in partenza erano quelle di chiarire la vicenda. All’inizio ci fu una apparente collaborazione, ci consentirono di assistere alle assunzioni di testimonianze ma noi - ha spiegato - cercavamo riscontri oggettivi. Fin da subito le autorità egiziane furono informate che ciò che era emerso dall’autopsia svolta in Italia non era compatibile con le loro ipotesi investigative come l’incidente stradale”.
“Mano a mano che si andava avanti ci furono prospettate altre ipotesi come il coinvolgimento di Giulio Regeni in un traffico di opere d’arte rubate, altre che riguardavano la sua sfera sessuale, poi quella di uno scontro fisico con una persona davanti all’ambasciata. Tutto queste ipotesi investigative della polizia egiziana - ha spiegato Nicolì - non erano però assolutamente riscontrate. Proprio quando il 24 marzo 2016 decidiamo di far rientrare il team investigativo, con i nostri uomini che erano in aeroporto, ho sentito la notizia che gli egiziani sostenevano di aver trovato gli assassini di Giulio Regeni e allora li ho chiamati per dirgli di non partire e di rimanere lì”.
“Poi ci fu la riunione che si svolse in due giorni, il 7-8 aprile 2016. La parte italiana in quell’occasione ha dato conto delle richieste fatte dal nostro Paese rimaste inevase, soprattutto sui dati tecnici. Nel corso dell’incontro dopo l’intervento del professor Fineschi che aveva eseguito l’autopsia eseguita sul corpo del ricercatore, il clima divenne più rigido. Dopo questo incontro ci fu il ritiro dell’ambasciatore da parte dell’Italia”, ha spiegato. Nel corso dell’udienza durante la testimonianza del funzionario dello Sco Alessandro Gallo sono state mostrate in aula anche le foto che erano state scattate ai corpi dei cinque uomini indicati dalla polizia egiziana come responsabili della morte di Regeni e uccisi a loro dire durante un conflitto a fuoco.
“Emerge un’incompatibilità tra le immagini del pulmino e dei corpi con la ricostruzione di un conflitto a fuoco”, è stato spiegato dall’investigatore. Inoltre “dall’analisi sul telefono trovato addosso a uno dei cinque uomini è emerso che, a mezz’ora della scomparsa di Giulio, si trovava a 100 km dal centro del Cairo”.
Legale famiglia Regeni: "Da Egitto ostruzionismo e depistaggi"
"E’ emersa l'assoluta mancata collaborazione egiziana, l'ostruzionismo e i depistaggi. L'inizio della ricostruzione di queste difficoltose indagini al Cairo, e anche il clima di intimidazione". Così l'avvocato Alessandra Ballerini, legale di parte civile della famiglia di Giulio Regeni, al termine dell’udienza davanti alla Prima Corte di Assise di Roma. "C'erano molte contestazioni da parte degli egiziani e molto ostruzionismo. Abbiamo capito le informalità con cui sentivano questi testimoni, non venivano fatti i verbali. Ai nostri investigatori di fatto era impedito di fare domande dirette, e anche chiedere agli egiziani di fare delle domande se questi non le ritenevano pertinenti o più che altro le ritenevano scomode non le ponevano ai ‘testi’", ha sottolineato.