Economia
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Spazio, attesa per rientro Ax-3. Guidoni, ‘L’Europa rifletta sull’autonomia dei voli degli astronauti’
"L'Ue apra una riflessione, rischiamo di finanziare aziende private Usa e di trasferire capitali europei nelle casse di imprese americane"
Mentre c'è attesa per il rientro - stimato per domani, 6 febbraio - della missione spaziale Ax-3, l'astronauta Umberto Guidoni pone sul tavolo l'esigenza per "l'Europa di aprire una riflessione sulla propria autonomia di mandare astronauti nello spazio". Conversando con l'Adnkronos sulla prima missione di Axiom Space interamente commerciale ed europea, Umberto Guidoni osserva che "se l'Italia come Stato ha un suo programma di collaborazione con Nasa e Esa per i voli spaziali umani, i voli privati - come la missione Ax-3 - sono altrettanto importanti per le nostre aziende e in futuro questa esigenza di mandare astronauti privati nello spazio sarà sempre più richiesta". "E' probabile - argomenta ancora il primo astronauta italiano ad abitare la Iss - che piccoli Paesi europei, che non hanno sviluppato propri programmi spaziali, o propri accordi bilaterali con la Nasa - come hanno fatto Germania, Italia o Francia - potrebbero volere allargare la loro presenza nello spazio ma allora dovranno rivolgersi ad aziende private Usa". "Axiom Space - attualmente secondo player spaziale privato statunitense dopo Space X - è un'azienda americana, rischiamo quindi di trasferire i nostri capitali europei negli Usa, nelle casse di imprese statunitensi" se, indica Guidoni, vogliamo mandare astronauti privati europei a lavorare in orbita, aggiunge Guidoni. "Il vero problema è che l'Uniove Europea al momento non ha tecnologia propria per portare astronauti nello spazio, né c'è un programma Esa approvato per i voli con astronauti. A livello globale le capacità di portare astronauti in orbita sono in mano agli Usa, alla Cina e alla Russia che sono gli unici Paesi, ora si aspetta il primo volo dell'India che comincerà con un robot" sottolinea inoltre l'astronauta.
"Se ne parla in ambito europeo dell'Europa che dovrebbe portare missioni con astronauti in orbita ma l'Esa, per ora, non ha ancora un programma definito" ribadisce Umberto Guidoni, astronauta, astrofisico ed europarlamentare che ha partecipato a due missioni Nasa a bordo dello Space Shuttle. "Per una vera e solida Space Economy europea sarà strategica l'autonomia dell'Ue di portare astronauti in orbita" prosegue aggiungendo che "ci vorrebbe una Space X europea, una Axiom Space europea piuttosto che scegliere di finanziare l'Axiom Space o la Space X statunitensi". "La Nasa ha finanziato Space X per fare la capsula Dragon, l'azienda di Elon Musk ha avuto finanziamenti importanti anche i vettori, così la Nasa ha ottenuto una garanzia di voli per astronauti Usa" ricorda. Dunque, "se tutte le nazioni dell'Esa scegliessero sempre di mandare nello spazio astronauti con Axiom Space, tutti i fondi europei andrebbero in Usa, non rimarrebbero in Ue o all'Agenzia Spaziale Europea, mentre il volo umano dovrebbe essere un riferimento per svolgere un programma spaziale europeo autonomo con autonomi lanci di astronauti" argomenta Guidoni che ricorda, per l'Italia, il ruolo di colossi dell'aerospazio come Leonardo, Thales Alenia Space "coinvolte in programmi spaziali da decenni". "Pensiamo un po' a cosa è successo nell'Aeronautica: c'era la Boeing Usa e l'Europa ha deciso di fare un aereo Airbus europeo. Adesso Airbus è l'unico competitore di Boeing, anzi ha superato l'azienda Usa. Airbus è un competitor e una cosa del genere si potrebbe fare nel campo spaziale. Guardare più in avanti". Certo, evidenzia infine l'astronauta Guidoni, "il peso specifico dell'aviazione commerciale era molto più potente dei viaggi commerciali spaziali, che sono una visione sul futuro. Ma se la space economy è fare il progetto della base lunare ma non potere portare sulla Luna le persone che dovrebbero realizzare il programma, senza poterle addestrare in autonomia, allora rischiamo di avere una Space Economy parziale". (di Andreana d'Aquino)
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1 maggio, Luzzi (Feder.Agri): “Tanti morti sul lavoro...
Il segretario generale della Feder.Agri ha commentato il dramma delle morti sul lavoro intervenendo alla 7ª giornata del lavoro di Confsal in corso in piazza del Plebiscito, a Napoli
"I morti sul lavoro non sono solo quei mille all’anno registrati dalle statistiche, ad esempio ce ne sono 500 che perdono la vita nel tragitto casa-lavoro e 60 membri delle forze ordine che ogni anno si suicidano per motivi di lavoro”. Così Alfonso Luzzi, segretario generale della Feder.Agri, ha commentato il dramma delle morti sul lavoro intervenendo alla 7ª giornata del lavoro di Confsal in corso in piazza del Plebiscito, a Napoli.
“Oltre ai morti ‘sul’ lavoro - ha precisato Luzzi - sono da conteggiare anche i morti ‘per’ lavoro, quei 7.000 all’anno deceduti per le conseguenze della propria attività lavorativa, poi ci sono le malattie professionali, le aggressioni sui luoghi di lavoro e anche questioni ancora non evidenti come i rischi dello smart working”.
“Sono numeri grossi, anche se in linea con quelli della maggior parte dei paesi europei, ma che ci spingono a fare qualcosa, come lo sta facendo Confsal con più risorse alla sicurezza e qualità alle proposte”, ha concluso il segretario di Feder.Agri.
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Aumenti record per i prezzi del cacao, la denuncia di...
Da gennaio ad oggi il cacao ha subito un aumento del 154%
Dopo il caffè, anche il cacao fa registrare aumenti dei prezzi fuori controllo. A denunciarlo è il Codacons, che ha monitorato l'andamento delle quotazioni negli ultimi mesi. Da gennaio ad oggi il cacao ha subito un aumento del 154% seguendo seguendo lo stesso trend del caffè, con conseguenti rincari sui prezzi dei derivati con le due materie prime.
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1 maggio, Serafini (Snals): “Strada ancora lunga per...
Così la segretaria generale di Snals durante la 7ª giornata del lavoro in corso in piazza del Plebiscito, a Napoli
"Oggi la priorità nel mondo del lavoro è colmare due grandi divari, quello tra Nord e Sud e quello tra uomini e donne”. Così Elvira Serafini, segretaria generale di Snals, è intervenuta durante la 7ª giornata del lavoro in corso in piazza del Plebiscito, a Napoli.
“Serve ancora molto lavoro per la definitiva applicazione della parità di genere nel lavoro, in tutti gli ambiti: istruzione, ricerca, sanità - ha detto Serafini - per questo noi abbiamo firmato un contratto centrato sulla dignità dei lavoratori, anche se è ancora un contratto ponte e si può migliorare”.
“Molto di può fare grazie ai fondi del Pnrr, che portano ossigeno anche nel mondo dell’istruzione e aprono a nuove situazioni prospettiche in tutti i settori lavorativi”, ha aggiunto la segretaria di Snals.