Esteri
Da Sunak a Biden, i messaggi a re Carlo III dopo...
Da Sunak a Biden, i messaggi a re Carlo III dopo l’annuncio sul cancro
La solidarietà al monarca dall'Inghilterra e dal mondo
L'Intera Gran Bretagna manda gli auguri a re Carlo III, dopo l'annuncio della diagnosi di cancro e dell'inizio delle cure. "Auguro a Sua Maestà un pronto e pieno ristabilimento. Non ho dubbi che tornerà in piena forza e so che l'intero Paese gli fa gli auguri", ha scritto su X il primo ministro britannico Rishi Sunak, con il quale il monarca continuerà ad incontrarsi settimanalmente salvo nuove indicazioni dei medici. Ma il premier britannico non è ovviamente l'unico ad esprimere solidarietà al monarca. Sono diversi i messaggi indirizzati al re d'Inghilterra da parte dei leader nel mondo.
"Sono molto preoccupato per lui", ha detto il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, riferendosi a re Carlo. "Ho appena sentito la diagnosi. Spero di parlarci presto", ha risposto ai giornalisti. "Una notizia incredibilmente triste". Così il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Vedant Patel, ha commentato la diagnosi di cancro per re Carlo. "Sono molto dispiaciuto per il re e la sua famiglia", ha aggiunto il portavoce durante un briefing, precisando che i pensieri dell'Amministrazione Biden sono rivolti al re e alla famiglia reale.
Re Carlo "è un uomo eccezionale, che ho conosciuto bene durante la mia presidenza, e preghiamo tutti affinché abbia una guarigione rapida e completa!". Così sui social l'ex presidente Usa, Donald Trump.
"Tutto il Paese oggi farà il tifo per il Re. A Carlo III i migliori auguri per una completa e pronta guarigione", scrive sui social l'ex primo ministro britannico, Boris Johnson.
Auguri di pronta guarigione per il sovrano sono arrivati anche dal leader dell'opposizione, il laburista Keir Starmer, e dai capi dei governi locali di Scozia, Galles e Irlanda del Nord. La nuova first minister nordirlandese Michelle O'Neill si è detta "molto dispiaciuta per la malattia del re" e gli augurato "una rapida guarigione. In carica da due giorni, O'Neill è la prima esponete dei nazionalisti repubblicani nordirlandesi a guidare il governo di Belfast.
Messaggi a a re Carlo anche dai leader europei e dagli Stati membri del Commonwealth. Dalla Francia, il presidente Emmanuel Macron ha scritto su X: “Auguro a Sua Maestà il Re Carlo III una pronta guarigione. I nostri pensieri sono con il popolo britannico. Amici". Anche Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, ha twittato per augurare al re "una pronta guarigione". "Il suo esempio di servizio pubblico e di impegno ispira ben oltre i confini del Regno Unito. So che i cittadini europei gli augurano ogni bene".
Il presidente irlandese Michael D Higgins si è detto "molto dispiaciuto e preoccupato" nel sentire la notizia e ha rivolto i suoi migliori auguri "a nome del popolo irlandese al re Carlo per le sue cure mediche e per la sua completa guarigione, così come alla regina Camilla e alla sua famiglia".
Anche il primo ministro australiano Anthony Albanese ha espresso i suoi auguri a re Carlo. "I pensieri di tutti gli australiani sono con il re Carlo e la sua famiglia", ha detto da Canberra. "Gli auguriamo vivamente una pronta guarigione. Questa mattina manderò un messaggio a Palazzo e speriamo che Re Carlo abbia una pronta guarigione e ritorni alle sue funzioni il prima possibile". Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha detto su X: "Io, come i canadesi in tutto il paese e le persone in tutto il mondo, penso a Sua Maestà il Re Carlo III mentre si sottopone a cure per il cancro. Gli mandiamo i nostri migliori auguri e speriamo in una guarigione rapida e completa".
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Ucraina, pressing di Macron per invio truppe europee: la...
Il presidente francese insiste: "Non escludo nulla, perché siamo di fronte a qualcuno che non esclude nulla"
Emmanuel Macron torna a "porre la questione" di un invio di truppe occidentali in Ucraina se la Russia dovesse sfondare la linea del fronte nella guerra in corso da oltre 2 anni. In un'intervista all'Economist, che solleva lo stesso polverone già provocato nelle settimane scorse, con gli alleati europei contrari a questa ipotesi, il presidente francese ribadisce che "nulla può essere escluso".
Perché il messaggio di Macron pesa di più adesso
Le parole di Macron assumono un significato particolare in un momento cruciale del conflitto. L'Ucraina, che attende di sfruttare le armi stanziate dagli Usa nell'ultimo pacchetto approvato dal Congresso, negli ultimi mesi è stata costretta a ripiegare per gestire la carenza di armi e munizioni.
La Russia, secondo analisti e esperti, potrebbe sferrare una nuova massiccia offensiva tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate: la pressione di Mosca sul fronte orientale è costante, il ministero della Difesa russo rivendica progressi quasi quotidiani dopo la presa di Avdiivka, la città al centro delle ostilità durante l'inverno. L'ipotesi che la nuova spallata dell'esercito di Vladimir Putin si riveli efficace non può essere esclusa.
La situazione sul campo
Il ministero della Difesa russo nelle ultime ore ha annunciato di aver assunto il controllo di due villaggi situati vicino ad Avdiivka, nell'oblast di Donetsk, nell'Ucraina orientale. Le truppe di Mosca hanno conquistato Berdychi e Ocheretyne. Il primo è situato a circa 10 chilometri a nord-ovest di Avdiivka (da cui gli ucraini si sono ritirati a febbraio), il secondo è poco più distante, ma nella stessa direzione.
Le news dal campo confermano in sostanza le previsioni del comandante in capo delle forze ucraine, Oleksandr Syrsky, che pochi giorni fa haaveva anticipato il ritiro da Berdychi e da altri due villaggi vicini per proteggere "la vita dei nostri difensori". Fonti militari ucraine, citate dall'agenzia Dpa, hanno precisato che ora gli scontri più pesanti nel Donetsk si registrano nelle zone di Pokrovsk e Kurakhove. Pezzo dopo pezzo, il muro dell'Ucraina rischia di sfaldarsi. Il cedimento spalancherebbe alla Russia le porte verso il cuore dell'Ucraina.
Analisi Usa conferma l'allarme di Macron
La prospettiva non può essere esclusa, come dice Avril Haines, direttrice della National Intelligence, alla Commissione Forze Armate del Senato a Washington. C'è la possibilità che i russi mettano a segno "break tattici".
"Le tattiche sempre più aggressive di Putin contro l'Ucraina, compresi gli attacchi alle infrastrutture elettrice, mirano a impressionare l'Ucraina: portare avanti la guerra", è il messaggio del Cremlino, "porterà altri danni all'Ucraina senza dare speranza di vittoria a Kiev. Queste strategie aggressive sono destinate a proseguire, la guerra non finirà presto". Inutile, dice, sperare per ora in negoziati produttivi: "La Russia negli ultimi mesi ha mostrato disponibilità a discutere con Kiev e Washington sul futuro dell'Ucraina. Ma difficilmente farà concessioni significative".
Le parole di Macron e la reazione di Mosca
"Se i russi dovessero sfondare le linee del fronte, se ci fosse una richiesta ucraina - cosa che oggi non avviene - dovremmo legittimamente porci la domanda", dice Macron, secondo cui "escluderlo a priori significa non imparare la lezione degli ultimi due anni", con i Paesi della Nato che avevano inizialmente escluso l'invio di carri armati e caccia a Kiev prima di cambiare idea.
"Come ho detto, non escludo nulla, perché siamo di fronte a qualcuno che non esclude nulla", ribadisce Macron al settimanale britannico, in un riferimento a Putin. "Probabilmente siamo stati troppo esitanti nel fissare dei limiti alla nostra azione nei confronti di qualcuno che non ne ha più e che è l'aggressore", afferma il presidente, indicando il suo "chiaro obiettivo strategico: la Russia non può vincere in Ucraina".
"Se la Russia vince in Ucraina, non avremo più sicurezza in Europa - scandisce - Chi può pretendere che la Russia si fermi lì? Quale sicurezza ci sarà per gli altri Paesi vicini, la Moldavia, la Romania, la Polonia, la Lituania e tanti altri? E oltre a questo, che credibilità abbiamo noi europei che avremmo speso miliardi, che avremmo detto che era in gioco la sopravvivenza del continente e che non ci saremmo dati i mezzi per fermare la Russia? Quindi sì, non dobbiamo escludere nulla".
L'ipotesi prospettata dal leader francese non scuotono Mosca. La prima risposta ufficiale è affidata alle parole di Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri. Le dichiarazioni del presidente, dice, "sono in qualche modo legate ai giorni della settimana, è una sorta di ciclo".
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Macron e l’invio di soldati in Ucraina, cosa dice...
Le reazioni alle parole del presidente francese
Emmanuel Macron unisce Matteo Renzi e Matteo Salvini. Il presidente della Francia, a The Economist, non esclude l'invio di soldati in Ucraina: la presenza di truppe occidentali, dice il capo di stato, sarebbe legata ad una situazione particolare. "Se i russi dovessero sfondare le linee del fronte, se ci fosse una richiesta ucraina - cosa che oggi non avviene - dovremmo legittimamente porci la domanda", dice Macron con dichiarazioni che, ovviamente, alimentano un dibattito articolato.
"L'Italia ha una posizione equilibrata" e "pur sostenendo il diritto dell'Ucraina a rimanere un Paese libero, l'Italia non è in guerra con la Russia e mai invieremo militari italiani", dice il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo al Tavolo di lavoro per le imprese italiane in Russia.
Più 'frizzanti' le reazioni di altre figure politiche e istituzionali. "Mai un soldato italiano a morire nel nome di Macron. Io la penso così", scrive sui social Matteo Salvini, leader della Lega, ribadendo una posizione netta, in dissenso dalla linea del presidente francese. Con sfumature diverse, le parole di Macron vengono bocciate anche da Matteo Renzi. "Macron? Un passo avanti eccessivo e azzardato. Non lo condivido. Il problema non è inviare le truppe. L'Europa deve mandare avanti il progetto di difesa comune e esercito comune europeo ma ci vuole anche una politica diplomatica più forte", dice il leader di Italia Viva a Metropolis sul sito di Repubblica.
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Ucraina, strage di soldati russi: il primo colpo degli...
I missili a lungo raggio colpiscono un centro di addestramento
Una strage di soldati russi uccisi dagli Atacms. I missili a lungo raggio che gli Stati Uniti hanno fornito all'Ucraina dall'inizio di aprile lasciano un segno pesantissimo nella guerra. Analisti e esperti accendono i riflettori su un attacco portato da Kiev e documentato nelle ultime ore. Un'azione condotta con il lancio di 4 missili su un campo di addestramento nell'area di Mozhnyakivka, nell'oblast di Luhansk. L'attacco è documentato da una serie di video - che sono stati geolocalizzati - diffusi su X dal profilo OSINTechnical, una fonte di intelligence open source.
"Almeno un Atacms ha colpito un gruppo di oltre 100 soldati russi", si legge nell'analisi affidata a una serie di post. Non è chiaro quando sia stata compiuta l'azione: Newsweek ha cercato di interpellare il ministero della Difesa russo ma non ha ottenuto informazioni di nessun tipo.
L'attacco trova spazio anche nel resoconto dell'Institute for the Study of War (ISW), think tank americano che monitora la guerra quotidianamente. L'ISW fa riferimento ad un'azione che ha colpito un campo di addestramento a circa 80 km dalla linea del fronte. "Un video geolocalizzato indica che le forze armate ucraine hanno colpito un campo di addestramento russo a sudovest di Mozhnyakivka, probabilmente con 4 Atacms, e avrebbero ucciso 116 soldati russi".
L'operazione è una delle prime tracce, se non la prima, degli Atacms appena arrivati in Ucraina. Le armi sono in grado di colpire a circa 300 km di distanza, con un raggio d'azione nettamente superiore rispetto a quello che caratterizzava la versione fornita in precedenza dagli Usa. I nuovi missili consentono a Kiev di colpire in profondità, ben oltre la linea del fronte, con la possibilità di infliggere danni pesantissimi.