Spettacolo
Elenoire Casalegno: “Ma quale errore di...
Elenoire Casalegno: “Ma quale errore di comunicazione, Chiara Ferragni non è certo una sprovveduta”
La conduttrice si racconta in una intervista all'Adnkronos: "Da quando sono stata aggredita a Milano vivo nell'incertezza, situazione immigrazione difficile da gestire"
Voleva fare il magistrato ma è stata catapultata nel mondo dello spettacolo ''per caso'', dopo aver partecipato al famoso concorso 'The Look of The Year' da dove sono uscite modelle del calibro di Cindy Crawford, Naomi Campbell e Claudia Schiffer. Da lì la strada è stata tutta in salita, racconta Elenoire Casalegno in una intervista in esclusiva all'Adnkronos: ''Avevo appena 18 anni, non era il mio sogno nel cassetto - spiega - quando arrivai in questa agenzia di moda internazionale a Milano, accompagnata ovviamente da mio padre, mi videro e mi dissero: 'Sei perfetta per 'The look of the year', io non sapevo neanche di cosa si trattasse e quando scoprii che era un concorso per modelle mi chiusi nella camera di albergo e mi misi a piangere perché non volevo assolutamente partecipare. Oggi invece ricordo quel concorso come una delle esperienza più divertenti che ho fatto nella mia vita. Da lì mi chiamò subito Italia1 per condurre il programma musicale 'Jammin', poi arrivò il Festivalbar, 'Pressing', 'Scherzi a parte' e tanti altri programmi, quelli musicali erano tutti miei - scherza - i miei esordi televisivi li vivevo come un gioco, poi ben presto diventarono un lavoro''.
Molto attiva anche sul fronte beneficenza: ''Da sette anni collaboro con il reparto oncologico tumori al seno dell’ospedale San Raffaele a titolo totalmente gratuito, per un progetto che si chiama 'salute allo specchio' dove uno staff di medici donne bravissime ha creato una struttura che offre un supporto psicologico alle donne con il cancro al seno''.
Ferragni e il pandoro gate
Casalegno dice la sua sul caso Ferragni-pandoro: "Ma quale errore di comunicazione'', sottolinea Elenoire commentando il video di scuse pubblicato dalla influencer sui suoi social. ''Quando firmi un contatto con una azienda - prosegue l'ex modella - sai quale è il tuo cachet e sai anche che l’azienda ha devoluto di sua spontanea volontà, sei mesi prima, 50mila euro al Regina Margherita. Quindi quale sarebbe l'errore di comunicazione? Se c’è una azienda che produce è ovvio che se offri la tua immagine a quella azienda e ti fai pagare, al di la’ della beneficenza, stai anche lavorando. Se la Ferragni fa una campagna pubblicitaria è libera di chiedere quello che vuole e se c’è un’azienda che la paga, ben venga per lei. Però qua c’è dell’ambiguità perché se poi fai delle stories o dei post sui social dove inviti le persone a comprare quel pandoro per partecipare a un progetto benefico, allora la questione diventa ambigua. Lei per sua stessa ammissione ha detto di essere una imprenditrice e l’imprenditrice sa come muoversi, non è una ragazzina alle prime armi. Noi italiani abbiamo una memoria debole - aggiunge la Casalegno - siamo persone che dimentichiamo facilmente, nel bene e nel male, ma sulla beneficenza e i bambini siamo giudici molto severi e non perdoniamo. Secondo me nel video di scuse, Chiara avrebbe dovuto essere solo sé stessa, anche lì ha sbagliato, forse sarebbe stato meglio se avesse scritto una lettera di scuse, sarebbe stata più efficace''.
La conduttrice non entra nel merito delle vicende giudiziarie che stanno coinvolgendo l'influencer (Chiara Ferragni e Alessandra Balocco, ad dell’omonimo gruppo dolciario, risultano indagati per truffa aggravata da minorata difesa nella vicenda dei pandori Balocco, ndr): "Non so come andrà a finire - dice - sicuramente lei non può sparire, tutta la sua vita è sui social. Ha fatto bene a stare in silenzio, ora bisognerà vedere come farà a ricostruire la sua immagine ma secondo me ne uscirà. Nella vita si può sbagliare, l’importante è che il pentimento sia sincero. Gli errori non si pagano col denaro'', aggiunge lanciando una frecciatina all'influencer.
Sull'attenzione esasperata dei media verso il caso Ferragni la conduttrice rileva: ''E’ vero ma bisogna ricordarsi che lei ha vissuto in maniera esasperata sui social, per cui è normale che si parli di lei, sia nel bene che nel male''. Quello che rimprovera la Casalegno alla Ferragni è la sovraesposizione dei figli sui social e l'ostentazione continua della sua ricchezza: "E' questione di buon gusto, ostentare, almeno per come sono stata educata, è sintomo di maleducazione, è volgare perché tu non sai mai la situazione di chi hai di fronte o di chi ti segue. Anche far vedere troppo i bambini non lo condivido - prosegue - io non ho mai fatto vedere mia figlia (Swami Anaclerio, avuta con Dj Ringo, ndr), qualcuno addirittura non sapeva neanche che avessi una figlia. Il mondo del web è bello ma è pieno di insidie, da anni la polizia postale chiede di non postare foto e video di minori. Chi lavora sul web sa perfettamente le insidie che ci sono. Ci sono i pedofili, gli hater e tu che fai? Anziché tutelare i tuoi figli li dai in pasto a queste persone?'', chiede.
L'aggressione a Milano e l'insicurezza: "C'è un problema immigrazione"
La Casalegno che recentemente è balzata agli onori delle cronache dopo il video denuncia che ha postato su Instagram in cui raccontava di essere stata aggredita a Milano da uno squilibrato, torna sulla vicenda spiegando di essere ancora sotto choc e che la situazione della città è diventata ingestibile: "Milano è una città che amo e alla quale sono estremamente grata perché mi ha accolto - continua - io arrivo da Ravenna, dalla Romagna, e Milano è la città dove ho deciso di vivere e di mettere su famiglia, mia figlia è nata qui, la mia casa è qui per cui è la mia città. Quello che vedo oggi a Milano non l’ho mai visto prima, un tempo non avevo paura di andare in giro per la città, oggi avverto questa insicurezza anche di giorno''.
''Vado a Roma almeno due volte a settimana e l’insicurezza che vivo a Milano non la avverto a Roma - dice l'ex modella - quando rientro a casa la sera, anche alle 22 e non alle due di notte, faccio il giro della piazza sotto casa mia per vedere come è la situazione, parcheggio, controllo se ci sono persone ambigue e con le chiavi di casa in mano corro al portone ed entro. E’ una situazione che è arrivata all’esasperazione, è incontrollabile. Quella aggressione di cui ho parlato nel video che ho postato su Instagram è avvenuta in piena Brera, alle 11 di mattina, nel cuore della città, quindi al mattino e in piena luce. Non mi sarei mai aspettata di trovarmi in quella situazione. Quello che mi ha sconvolta è che non me l'aspettavo proprio - aggiunge - ricordo che l'uomo che mi ha aggredita non era italiano perché mi urlava delle parole in una lingua per me incomprensibile. Stavo passeggiando in pieno giorno, ero al telefono e ho avuto la sensazione che qualcosa non andasse - ricorda la Casalegno - mi giro e vedo quest’uomo correre come un forsennato verso di me, mi si è letteralmente lanciato addosso. Più che violenza era proprio un gesto di disprezzo verso la donna perché quando l’ho schivato ha iniziato a sputarmi addosso. Le aggressioni e lo scippo sono sempre esistite, per carità, ma non in modo così frequente''.
Per la conduttrice a Milano esiste ''un problema di immigrazione gestita male, Milano è una città ricca, che dà molte opportunità a livello professionale. Io sono a favore delle città multietniche ma solo laddove c’è il desiderio, come abbiamo fatto noi italiani in passato quando siamo andati in giro per il mondo a cercare fortuna in altri paesi, di costruirsi un futuro. Noi italiani abbiamo bisogno di forza lavoro, certamente, ma le porte andrebbero aperte solo a chi ha voglia di lavorare, non a chi vuole delinquere. Credo che oggi il problema dell’immigrazione sia molto difficile da gestire, anche da questo Governo. Doveva essere gestito prima''.
''Dopo l'aggressione che ho subito - racconta ancora la Casalegno - ho ricevuto migliaia di messaggi e video di gente che aveva subito situazioni come le mie o anche peggiori, perché io bene o male ne sono uscita illesa, mentre per alcuni l’epilogo è stato ben peggiore. Psicologicamente mi è rimasta molta ansia, adesso ho ancora più paura di prima, appena sento un passo dietro di me mi spavento molto. Pochi mesi prima di quello che è accaduto, il nostro primo cittadino (Beppe Sala, ndr) mi diceva che la paura era una percezione nostra, credo che sia compito del nostro sindaco rassicurarci. Per fortuna la mia denuncia social ha sortito degli effetti, molti cittadini mi hanno ringraziato perché il sindaco ha iniziato finalmente a rispondere alle nostre richieste di maggiore sicurezza. Il mio video serviva per far capire al nostro sindaco che la nostra non era solo una percezione ma purtroppo esisteva una situazione di reale pericolo che andava gestita, non si può fare finta di nulla. La situazione in Brera è raccapricciante - racconta - c’è gente che bivacca ubriaca a tutte le ore del giorno e della notte, bottiglie buttate a terra, gente sdraiata per terra o che fa i propri bisogni in mezzo alla strada. Per me non è una cosa normale''.
''Ho una figlia di 24 anni e non nascondo che oggi ho molta più paura di prima - dice - mi raccomando sempre con lei di non camminare in strade isolate, di guardarsi intorno e di urlare se qualcuno prova ad aggredirla, ma non è giusto che i nostri giovani vivano in questo modo. A mia figlia dico sempre di farsi riaccompagnare fino a dentro casa. Dal mio episodio so che il primo cittadino ha chiamato Franco Gabrielli (delegato alla sicurezza e coesione sociale del Comune di Milano, ndr) e vedo più vigili in giro in città. Mi auguro che si riesca a gestire la situazione ma non è facile. Non trovo giusto che le nuove generazioni debbano vivere con la paura e l’insicurezza. Mi spiace inoltre che prima della mia denuncia non si sia mosso nulla, le denunce dei cittadini non hanno meno valore delle mie''.
Il 'no' all'America, la bellezza, la privacy
Tornando alla sua carriera, Elenoire ricorda quando le proposero di andare in America per fare cinema: ''Feci uno spot per una compagnia telefonica e c’era questo regista italo-americano, all’epoca molto in voga, che voleva che io andassi in America a lavorare nel cinema ma rifiutai, non volevo lasciare il mio paese'', svela. E sul suo rapporto con la bellezza confessa: "Ho odiato la mia bellezza, da ragazza ho sempre temuto che la gente si fermasse solo a quello. La bellezza non è solo una questione di aspetto fisico, serve anche carisma e intelligenza ed io ho sempre lavorato per fare emergere quei lati del mio carattere''.
Bocca cucita sulla sua vita privata: "Sono molto gelosa del mio privato, me lo tengo ben stretto. In un mondo in cui tutti vogliono raccontare tutto, devo tutelare le persone che amo'', conclude la Casalegno.
(di Alisa Toaff)
Spettacolo
Marcello Cesena e il monologo virale a Le Iene: “Ecco...
Catastrofi come chiavi per il successo nelle parole del regista e attore: "Quando ti dicono che hai qualcosa di sbagliato non spaventarti, vuol dire soltanto che ti hanno notato"
"A vent’anni provo ad entrare in una scuola di recitazione e alla fine del provino sento qualcuno che dal buio dalla platea mi dice ‘ma dove vuoi andare con quella voce assurda!’. È come se mi avessero sparato: torno a casa e crollo in depressione. Tre giorni dopo mi telefonano: sono ammesso alla scuola. Giuro non ho mai capito cosa è successo". L’attore e regista Marcello Cesena ieri a Le Iene ha offerto un monologo sulla resilienza, raccontando alcuni aneddoti della sua carriera cominciati come catastrofi e poi diventati la chiave per il suo successo. Il motivo? La capacità di volgere a suo favore aspetti che sembravano svantaggiosi.
"Alla fine del secondo anno - racconta Cesena - mi chiama il mio insegnante, dice che la mia voce in teatro non funziona, che io non funziono. Seconda fucilata. Una settimana dopo, sempre lui, inspiegabilmente mi scrittura in un suo spettacolo".
Ed ecco la svolta: “Debuttiamo, ma la mia parte è piccola e capisco subito che sul palcoscenico sono praticamente invisibile -ricorda l’attore- Così, visto che interpreto il ruolo di un tisico, decido che i tisici sono verdi e comincia a truccarmi la faccia color verde mela con la solita voce assurda. Giorgio Albertazzi una sera vede lo spettacolo e chiede chi sia quel pazzo che recita truccato come Kermit la rana, mi fa un provino e mi sceglie per fare il co protagonista di Enrico IV di Pirandello, che è uno dei suoi maggiori successi”.
Da allora, “è sempre andata così: sei troppo alto, sei troppo magro, hai la voce troppo assurda e poi mi davano un ruolo”, spiega il ‘Jean Claude’ della serie comica ’Sensualità a corte’. Che conclude in modo eloquente con un consiglio: "Se davvero ho capito una cosa del mio lavoro è questa: quando ti dicono che hai qualcosa di sbagliato non spaventarti, vuol dire soltanto che ti hanno notato".
Spettacolo
Tornano i ‘Co’Sang’, live a Napoli il...
I due padri dello street rap italiano saliranno sul palco di piazza del Plebiscito per un live in un luogo simbolo della loro città
A 12 anni da quando le loro strade si sono separate, i Co’Sang hanno deciso di mettere fine all’attesa. Il 17 settembre, Luchè e Ntò, considerati i padri dello street rap italiano, saliranno sul palco di piazza del Plebiscito, a Napoli, per un live nel luogo simbolo della loro città. L’annuncio è arrivato con un corto che porta la firma del duo di Marianella, raccontando la storia di quello che succedeva 'Int’o Rione' e che accade oggi, con il modo di rappresentare la realtà.
I Co’Sang, da sempre legati alle proprie radici, sono stati i primi rapper partenopei a valicare i confini di Napoli per arrivare in tutta Italia. Lo speciale evento è prodotto e distribuito da Vivo Concerti. Le prevendite saranno disponibili online da domani alle 14 e nei circuiti di vendita autorizzati dall'8 maggio alle 14.
Spettacolo
Tiziano Ferro, Codacons contro Maionchi: “Messaggi...
L'associazione: "La Rai la rimuova dalla conduzione dell'Eurovision con effetto immediato"
"La Rai deve rimuovere con effetto immediato Mara Maionchi dalla conduzione dell’edizione italiana di Eurovision Song Contest". A chiederlo il Codacons, dopo "le dichiarazioni odierne della stessa Maionchi durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, e le notizie apparse nelle ultime ore sui mass media circa le pressioni che sarebbero state fatte dalla produttrice discografica su Tiziano Ferro ai tempi della loro collaborazione artistica".
"Le affermazioni odierne della Maionchi circa il peso e l'aspetto fisico degli artisti, per come riportate dai mass media nelle ultime ore, appaiono del tutto diseducative e potenzialmente pericolose – spiega il Codacons – La discografica, infatti, avrebbe dichiarato che 'lo spettacolo ha qualche esigenza, anche se non è d'obbligo. Ma aiuta essere più magri, è importante, non basilare', frase che sembra voler sostenere che i cantanti magri avrebbero più possibilità di successo rispetto a chi ha qualche chilo in più".
"Un messaggio sbagliato, che arriva nonostante da più parti si tenti di superare odiosi stereotipi sull’aspetto fisico nel mondo dello spettacolo, stereotipi in grado di influenzare i più giovani alterandone pericolosamente il comportamento e le scelte di vita", conclude il Codacons.