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Israele bombarda campo profughi in Cisgiordania, almeno 6...

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Israele bombarda campo profughi in Cisgiordania, almeno 6 morti

La lettera dell’ambasciatore di Teheran a Guterres dopo la morte di Mousavi: "Rispondere è un nostro diritto". Raid a Khan Younis, 20 morti. Raffica di razzi dal Libano

Esercito Israele

Rischia di allargarsi la guerra a Gaza tra Israele e Hamas, che ha provocato finora 21.110 morti e 55.243 feriti nella Striscia. Dopo l'uccisione in Siria di Seyyed Razi Mousavi, un comandante dei Guardiani della Rivoluzione (i Pasdaran iraniani), in un raid attribuito a Israele, l'Iran minaccia Tel Aviv e con una lettera avverte l'Onu che "si riserva diritto legittimo e intrinseco, in base al diritto internazionale e alla Carta delle Nazioni Unite, di rispondere con fermezza al momento opportuno, quando ritenuto necessario".

Nella lettera al segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, l'ambasciatore iraniano all'Onu, Amir Saeed Iravani ha parlato di "attacchi terroristici allarmanti e ricorrenti del regime israeliano in Siria". Secondo Iravani, il generale - che era "in missione a sostegno dell'Esercito siriano nella campagna antiterrorismo nei pressi di Damasco" - è stato ucciso "da tre missili sparati da postazioni del regime israeliano sulle Alture del Golan occupato" in quello che Teheran bolla come un "atto terroristico".

Secondo quanto riferisce l'agenzia iraniana Mehr, anche il ministro iraniano della Difesa, Mohammad Reza Ashtiani, ha parlato di un "atto terroristico" che "non passerà senza risposta. Una risposta ferma che arriverà dalla Repubblica Islamica "al momento e nel posto giusto".

Dal canto loro, i Guardiani della rivoluzione, i Pasdaran iraniani, affermano che l'attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele è stato "una delle vendette" per l'uccisione (in un raid Usa in Iraq nel gennaio del 2020) del capo della Forza Quds, Qassem Soleimani. "La 'Tempesta di al-Aqsa' è stata una delle vendette per l'uccisione di Soleimani", ha detto il portavoce dei Pasdaran, Ramzan Sharif, minacciando che Teheran "risponderà" alla morte di Mousavi. "Queste vendette continueranno in luoghi e momenti diversi", ha minacciato, ribadendo - come riporta l'agenzia iraniana Tasnim - che Seyed Razi Mousavi "era responsabile di sostenere i Guardiani della Rivoluzione in Siria e rafforzare l'asse della resistenza" e "ha avuto un ruolo significativo nella preparazione di combattenti della resistenza nella lotta contro l'Is".

Il portavoce ha collegato l'uccisione di Mousavi "alla sconfitta irreparabile subita" da Israele il 7 ottobre. "L'uccisione del martire Mousavi è un proseguimento delle violazioni delle leggi internazionali" da parte di Israele, ha accusato, chiedendo agli organismi internazionali di "fermare questo processo". Altrimenti, ha detto, "si metteranno in pericolo la pace e la sicurezza internazionale". L'Iran, ha ribadito, "si riserva il diritto di vendicarsi" e "sarà una vendetta dura". Secondo Sharif, la "risposta sarà una combinazione di azioni dirette e del fronte della resistenza", ovvero gli alleati di Teheran nella regione.

Dopo le operazioni attribuite a Israele in territorio siriano e libanese, contro obiettivi iraniani e degli alleati di Teheran, Sharif ha anche accusato il governo israeliano di "voler allargare il conflitto e attaccare altri Paesi" in un momento in cui è "molto sotto pressione". Per Sharif, "una delle strategie" di Israele sarebbe quella di trasformare il conflitto con Hamas nella Striscia di Gaza in una guerra tra Iran e Usa.

Hamas smentisce Iran

Hamas ha preso tuttavia le distanze dalle parole con cui l'Iran definisce gli attacchi del 7 ottobre come "una delle vendette" per la morte di Soleimani. "Neghiamo la validità delle affermazioni del portavoce dei Guardiani della Rivoluzione, Ramzan Sharif, rispetto all'operazione 'Tempesta di Al Aqsa'" si legge in un comunicato diffuso dal gruppo dopo le dichiarazioni arrivate da Teheran e ripreso dall'agenzia Maan, in cui si rivendica che "tutta la risposta della resistenza palestinese arriva come reazione all'occupazione e all'aggressione" degli israeliani "contro il popolo palestinese e i suoi luoghi sacri". "Abbiamo chiarito in ripetute occasioni i motivi e le ragioni dell'operazione, con quella principale costituita dalle pericolose minacce contro la moschea di Al Aqsa", si legge ancora nel comunicato di Hamas, riferendosi agli attacchi nel sud di Israele in cui sono state uccise circa 1200 persone e circa 240 sono state rapite.

Raid su Khan Younis, 20 morti

Almeno 20 persone sarebbero intanto rimaste uccise e diverse decine sono ferite in un raid condotto dalle forze israeliane contro un edificio residenziale situato di fronte ad un ospedale di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha denunciato il portavoce del ministero della Sanità di Gaza, Ashraf al Qidra, parlando di "orribile massacro" e spiegando che il raid ha colpito un palazzo dove si erano rifugiati palestinesi "sfollati" a causa dell'offensiva.

"Finora sono stati confermati 20 morti e decine di ferite, ma è molto probabile che il numero delle vittime aumenterà", ha scritto il portavoce in un comunicato pubblicato su Facebook.

Anche la Mezzaluna Rossa palestinese ha denunciato, in un post su X, il raid, parlando di "decine di morti e feriti in un attacco contro un edificio residenziale di fronte all'ospedale Al Amal". Sul sito viene anche pubblicano un video con "scene orribili", in cui si possono vedere i mezzi dell'organizzazione che trasferiscono feriti e diversi cadaveri estratti dalla macerie.

Telefonata Macron-Netanyahu

Colloquio telefonico tra il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron e il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Macron, riferisce l'Eliseo in una nota, "ha ribadito ancora una volta l'attaccamento della Francia alla sicurezza di Israele. A questo scopo, il presidente della Repubblica ha ricordato le misure adottate dall’Ue per l’istituzione di sanzioni contro Hamas, nonché le misure adottate con i partner internazionali contro i gruppi terroristici che minacciano la pace e la stabilità della regione". I due leader, sottolinea l'Eliseo, "hanno poi discusso della situazione a Gaza. Il Capo dello Stato ha ricordato che la liberazione di tutti gli ostaggi, e in particolare di tre nostri connazionali, è una priorità per la Francia. Con l'intensificarsi dei combattimenti, il presidente della Repubblica ha espresso al premier israeliano la sua più profonda preoccupazione per l'altissimo numero di vittime civili e per l'assoluta emergenza umanitaria affrontata dalla popolazione civile di Gaza. Ha ricordato l'imperativo imposto a Israele di proteggere i civili e ha sottolineato l'urgenza di fornire gli aiuti necessari alla popolazione di Gaza, nonché la necessità di lavorare per un cessate il fuoco duraturo, con l'aiuto di tutti i partner regionali e internazionali. Pertanto, la Francia lavorerà nei prossimi giorni, insieme alla Giordania, per realizzare operazioni umanitarie a Gaza".

Macron, si legge ancora, "ha inoltre insistito sull'importanza che Israele prenda tutte le misure necessarie per porre fine alle violenze commesse da alcuni coloni contro i civili palestinesi, nonché a qualsiasi nuovo progetto di colonizzazione in Cisgiordania, che minacci la soluzione dei 2 Stati, l'unica soluzione praticabile per garantire la sicurezza a lungo termine di Israele e soddisfare le legittime aspirazioni dei palestinesi". I due leader hanno infine affrontato la situazione regionale.

Il capo dello Stato francese "ha riferito degli sforzi della Francia per evitare un'escalation regionale e sui messaggi rivolti soprattutto all'Iran e ai suoi gruppi affiliati affinché si tengano lontani dal conflitto. Il presidente della Repubblica ha ribadito l’importanza della piena attuazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e ha sottolineato che la Francia continua a lavorare, in coordinamento con i suoi partner internazionali, per evitare un’escalation sulla linea blu".

Raid su campo profughi in Cisgiordania

Almeno sei palestinesi sono morti in un attacco con un drone che ha colpito il campo profughi di Nur Shams, a est di Tulkarem, in Cisgiordania. E' quanto riferisce l'agenzia palestinese Wafa, secondo cui tra le vittime dell'operazione israeliana c'è un 17enne. Le altre vittime hanno tra i 19 e i 29 anni. Un 24enne è rimasto gravemente ferito.

Le forze israeliane (Idf) hanno confermato la morte di altri tre soldati nei combattimenti nel nord di Gaza. Si tratta di un tenente e di due militari con il grado di sergente maggiore, tutti di un battaglione della Brigata Givati. Secondo il bollettino ufficiale sono 164 i caduti tra le Idf dall'inizio dell'operazione di terra nella Striscia di Gaza.

Libano, raid israeliano su Bint Jbeil

Almeno tre persone sono morte nella notte in un bombardamento attribuito a Israele che ha colpito un'abitazione a Bint Jbeil, nel sud del Libano. Le vittime sono una coppia e il fratello dei due. Un'altra persona è rimasta ferita, come riporta il giornale L'Orient Le Jour, secondo cui si tratta della prima operazione israeliana a Bint Jbeil dallo scorso 8 ottobre quando sono iniziate le tensioni tra Israele e gli Hezbollah libanesi nel contesto delle ostilità tra Israele e Hamas.

Successivamente gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato la responsabilità del lancio di almeno 18 razzi contro Rosh Hanikra, nel nord di Israele, affermando di aver preso di mira una postazione militare vicino a una base della Marina. Lo riferisce il Times of Israel precisando che almeno sei razzi sono stati intercettati dal sistema Iron Dome e che al momento non vi sono notizie di vittime né di danni.

Delegazione palestinese attesa al Cairo per colloqui su dopoguerra a Gaza

Una delegazione di funzionari dell'Autorità palestinese dovrebbe recarsi nei prossimi giorni al Cairo per colloqui con gli interlocutori egiziani del futuro della Striscia di Gaza. Lo scrive il Times of Israel che rilancia un articolo di Haaretz in cui si cita un funzionario palestinese di alto livello secondo il quale il 'canale' tra Egitto e Autorità palestinese si è aperto dopo che Il Cairo ha proposto un piano in tre fasi per la fine della guerra (la seconda fase includerebbe un "dialogo nazionale palestinese" sponsorizzato dall'Egitto).

E, stando ai rapporti di stampa, il capo dell'intelligence dell'Autorità palestinese, Majed Faraj, sarebbe già partito per Il Cairo per parlare di modifiche alla proposta egiziana. In queste settimane Egitto e Qatar hanno fatto da mediatori tra Israele e Hamas.

La "transizione a una fase diversa della guerra per concentrare il focus sugli obiettivi di alto valore di Hamas" e la "pianificazione" del dopoguerra a Gaza, "compresi governance, sicurezza e un orizzonte politico per i palestinesi", son stati anche al centro del colloquio a Washington tra il ministro israeliano per gli Affari strategici, Ron Dermer, e il consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan. Lo ha detto al Times of Israel un portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale.

Dermer, uno dei più stretti consiglieri di Netanyahu, e Sullivan hanno parlato anche della situazione umanitaria a Gaza, dell'impegno per riportare a casa gli ostaggi trattenuti nella Striscia dall'attacco del 7 ottobre in Israele.

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Spettacolo

Primo Maggio, oggi il Concertone al Circo Massimo: orario e...

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Conduzione affidata a Noemi ed Ermal Meta, ad aprire sarà Bigmama

Il palco del Concertone del Primo Maggio al Circo Massimo di Roma - Fotogramma /Ipa

Concertone del Primo Maggio oggi al Circo Massimo di Roma. "Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale" lo slogan scelto da Cgil, Cisl e Uil per la Festa dei Lavoratori 2024 mentre la linea artistica si svilupperà attorno al concept 'Ascoltiamo il Futuro #1M2024', con l’intenzione di segnare una nuova importante tappa nella narrazione musicale che il primo maggio porta avanti da tempo, nel tentativo di raccontare il presente della fervente scena musicale nazionale, immaginandone il futuro.

Gli orari, dove vederlo in tv

La conduzione dell'evento quest'anno è stata affidata a Noemi ed Ermal Meta, ruolo importante anche per Bigmama, che alle 13.15 darà via all'opening, per entrare poi nel vivo con i conduttori. Come sempre, l'ingresso sarà libero e il concerto verrà trasmesso a partire dalle 15.15 e fino alle 00.15 (con una pausa dalle 19 alle 20 per le edizioni dei telegiornali) in diretta su Rai 3 e Rai Radio 2 e sarà in onda su RaiPlay e Rai Italia. In esclusiva su RaiPlay, invece, l'apertura dell'evento delle 13.15.

La conduzione è stata affidata a Noemi ed Ermal Meta ma anche Bigmama avrà un ruolo importante. "Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale" è lo slogan che Cgil, Cisl e Uil hanno scelto per la Festa dei Lavoratori di quest'anno. La linea artistica del Concertone 2024 si svilupperà attorno al concept 'Ascoltiamo il Futuro #1M2024', con l’intenzione di segnare una nuova importante tappa nella narrazione musicale che il primo maggio porta avanti da tempo, nel tentativo di raccontare il presente della fervente scena musicale nazionale, immaginandone il futuro.

Gli artisti sul palco

Una cinquantina gli artisti che hanno confermato la loro presenza sul palco. Ecco chi sono (in ordine alfabetico): Achille Lauro, Alda, Anna Castiglia, Ariete, Bigmama, Bloom, Caffellatte & Giuze, Chiamamifaro, Coez & Frah Quintale, Colapesce Dimartino, Cor Veleno, Cosmo, Dargen D'amico, Ditonellapiaga, Ermal Meta, Ex-Otago, La Municipal, La Rappresentante di Lista, Leo Gassmann, Lina Simons, Mahmood, Malika Ayane, Maria Antonietta e Colombre, Mazzariello, Mille, Morgan, Motta, Negramaro, Noemi, Olly, Piero Pelù, Piotta, Rosa Linn, Rose Villain, Santi Francesi, Stefano Massini e Paolo jannacci, Tananai, Teseghella, Tripolare, Tropico, Ultimo, Uzi Lvke, Vale Lp. Opening (ore 13.15): Albe, Cioffi, Diego Lazzari e Nashley, Etta, Gaudiano, Irbis. E come ogni anno si esibiranno sul palco del Concertone anche i tre artisti vincitori del Contest 1MNext: Atarde (Ancona), Giglio (Torino) e Moonar (Roma).

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Esteri

Ucraina, la minaccia di Trump: “Europa faccia di più...

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"Io ho buoni rapporti con Putin. Se gli Usa venissero attaccati, la Nato non sarebbe al nostro fianco"

Donald Trump

Niente aiuti e niente armi dagli Stati Uniti all'Ucraina, per la guerra con la Russia, se l'Europa non si impegnerà di più. E' la minaccia, nemmeno velata, che Donald Trump recapita a 6 mesi dalle elezioni presidenziali Usa 2024. Se dovesse tornare alla Casa Bianca da presidente, Trump non esiterebbe a modificare la posizione di Washington.

"Ho detto che non darò nulla" all'Ucraina "a meno che l'Europa non inizi a fare lo stesso, devono farsi avanti, l'Europa deve pagare", dice Trump in una lunga intervista a Time, a cui espone elementi del suo programma con ampio spazio alla politica estera. "Noi abbiamo dato così tanto di più delle nazioni europee. E' questo è molto ingiusto per noi. E se l'Europa non paga perché dovremmo farlo noi?", aggiunge.

Le critiche a Biden: "Io con Putin vado d'accordo"

Le domande sulla guerra sono un assist per criticare Joe Biden. "Credo che Biden abbia interagito in modo pessimo con Putin. Putin non sarebbe mai dovuto andare in Ucraina e nei 4 anni in cui ci sono stato io non è andato. Io vado molto d'accordo con Putin", dice Trump, convinto che Mosca dovrebbe liberare Evan Gerskovich, il giornalista del Wall Street Journal arrestato oltre un anno fa per spionaggio. "Il reporter dovrebbe essere liberato e sarà liberato. Non so se sarà rilasciato sotto Biden. Io otterrò la sua liberazione, sarà rilasciato. Putin lo libererà", dice.

I rapporti con la Nato: "Pagavamo solo noi"

L'intervista si sofferma ampiamente anche sui rapporti con il resto della Nato. "Io non voglio che niente di male succeda all'Europa, amo l'Europa, il popolo dell'Europa, ho una grande relazione con l'Europa. Ma si approfittano di noi sia per la Nato che per l'Ucraina. Noi abbiamo versato molti più miliardi di loro all'Ucraina. Non dovrebbe essere così, dovrebbe essere l'opposto", afferma.

Gli europei dovrebbero avere il peso maggiore degli aiuti a Kiev perché "sono molto più coinvolti, noi abbiamo un Oceano in mezzo. Loro no. E quando ho detto cose come queste, ho fatto un buona cosa perché sono recentemente arrivati miliardi di dollari", dice riferendosi alle criticatissime dichiarazioni da lui fatte nei mesi scorsi riguardo al fatto che, tornato alla Casa Bianca, non muoverebbe un dito per proteggere Paesi Nato che non sono a posto con le spese militari da un'eventuale aggressione della Russia.

Affermazioni che conferma punto per punto nell'intervista: "Quello che ho detto, l'ho detto con grande intenzione, perché voglio che loro paghino. L'ho detto per fare pressioni, 'guarda, se non paghi, te la vedi da solo", dice. Trump rivendica i risultati ottenuti da presidente con l'atteggiamento aggressivo nei confronti della Nato: minacciare "di lasciare l'Alleanza" è servito, dice, perché "miliardi di dollari sono arrivati, come per magia".

"Obama non ha mai detto niente del genere. Andava, teneva un discorso e se ne andava. Bush andava, parlava e se ne andava. Io sono andato, ho dato un'occhiata ai numeri e ho detto: aspettate un attimo, gli Usa pagano per la Nato. Stiamo pagando quasi per il 100% della Nato. Voglio che paghino i loro conti, tutto qua", ribadisce.

Trump e lo stop alle armi Usa per l'Ucraina: "Se Europa non paga..."

"Il problema che ho con la Nato... io non credo che la Nato verrebbe a difenderci se avessimo un problema", dice dimenticando che l'articolo 5, che si attiva per chiedere l'intervento dei membri dell'Alleanza, è stato utilizzato solo dopo l'attacco al World Trade Center nel 2001. "Li conosco tutti. E' una strada a senso unico. Voglio che paghino, ma credo che se venissimo attaccati la Nato non ci sarebbe. Molti paesi della Nato non ci sarebbero".

La domanda diretta: continuerà a fornire aiuti militari all'Ucraina? "Proverò ad aiutare l'Ucraina, ma l'Europa deve fare la sua parte. Non lo sta facendo. L'Europa non sta pagando quello deve".

Migranti, la promessa: deportazioni di massa

Sul fronte interno, l'ex presidente batte sul tasto dell'immigrazione e promette che, tornato alla Casa Bianca deporterà milioni di migranti, per reagire ai "15, forse 20 milioni, per quando sarà finito il mandato di Biden, arrivati in maggioranza da prigioni, ospedali psichiatrici". The Donald non esiterà ad usare le forze armate per il suo piano di deportazioni di massa.

"Dobbiamo avere sicurezza nel nostro Paese, usare qualsiasi cosa serva, ma credo che la Guardia Nazionale potrà svolgere questo lavoro" ha detto, affermando però che se non sarà sufficiente "userò i militari". Ed all'intervistatore che gli ricorda la legge, il Posse comitatus act, che impedisce di schierare militari Usa contro i civili, risponde: "Questi non sono civili - riferendosi ai migranti - sono persone che non sono legalmente nel nostro Paese. Questa è un'invasione, di dimensioni mai subite probabilmente da nessun altro Paese".

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Esteri

Covid, AstraZeneca ammette: vaccino può causare trombosi...

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La verità è emersa durante il processo per una causa collettiva intentata nel Regno Unito in cui i cittadini accusano il farmaco di aver provocato morti e lesioni gravi

Vaccino Astrazeneca - Fotogramma

Il vaccino anti-Covid di AstraZeneca "in casi molto rari può causare Tts", la cosiddetta 'sindrome da trombosi con trombocitopenia', caratterizzata da coaguli di sangue e bassi livelli ematici di piastrine. Lo ha ammesso per la prima volta il gruppo farmaceutico anglo-svedese, nell'ambito di una causa collettiva nel Regno Unito. La notizia, diffusa dal 'Telegraph', rimbalza sui media britannici.

"Il meccanismo causale" con cui il vaccino può provocare Tts "non è noto", ha precisato l'azienda nei documenti legali depositati in febbraio. "La Tts - ha puntualizzato inoltre AstraZeneca - può verificarsi anche in assenza della somministrazione del vaccino. Il nesso di causalità in ogni singolo caso sarà oggetto di prove da parte di esperti", ha aggiunto la società.

Il vaccino Covid-19 di AstraZeneca, Covishield* - ricorda l''Independent' - è stato sviluppato dal colosso anglo-svedese in collaborazione con l'università di Oxford e prodotto dal Serum Institute of India. E' stato largamente somministrato in oltre 150 Paesi, tra cui Gran Bretagna e India. Alcuni studi condotti durante la pandemia avevano indicato per il vaccino un'efficacia anti-Covid del 60-80%, ma in alcune persone che avevano ricevuto l'iniezione sono stati segnalati casi di trombosi anche potenzialmente fatali.

Causa milionaria contro l'azienda

I cittadini che in Uk hanno intentato la causa collettiva contro AstraZeneca sostengono che il vaccino Covishield ha provocato morti e lesioni gravi, chiedendo danni fino a 100 milioni di sterline per risarcire circa 50 vittime. Uno dei denuncianti ha riferito che il vaccino gli ha causato una lesione permanente al cervello, successiva a un evento trombotico, che gli ha impedito di lavorare. Pur contestando l'accusa, in uno dei documenti giudiziari depositati AstraZeneca ha riconosciuto che il vaccino può causare Tts in casi molto rari. Finora, invece, il gruppo farmaceutico aveva sempre tenuto il punto. Anche nel 2023, riporta sempre l'Independent, insisteva nel non accettare l'affermazione generale secondo cui la Tts è provocata dal vaccino.

La conferma dell'Oms

L'Organizzazione mondiale della sanità, rammenta l'Independent, ha confermato che "dopo la vaccinazione con Covishield è stato segnalato un evento avverso molto raro chiamato trombosi con trombocitopenia, che comporta eventi insoliti e gravi di coagulazione del sangue associati a una bassa conta piastrinica". Secondo il Council for International Organizations of Medical Sciences, si definiscono effetti collaterali molto rari quelli segnalati in meno di 1 caso su 10mila. Per l'Oms, comunque, "nei Paesi con trasmissione Sars-CoV-2 in corso il beneficio della vaccinazione nella protezione contro Covid-19 supera di gran lunga i rischi".

La posizione di Astrazeneca

"Dall'insieme delle evidenze raccolte negli studi clinici e dai dati del mondo reale, è stato continuamente dimostrato che il vaccino" anti-Covid "AstraZeneca-Oxford ha un profilo di sicurezza accettabile e gli enti regolatori di tutto il mondo affermano costantemente che i benefici della vaccinazione superano i rischi di effetti collaterali potenzialmente estremamente rari". Lo precisa un portavoce del gruppo farmaceutico.

"La nostra solidarietà - aggiunge AstraZeneca - va a chiunque abbia perso i propri cari o abbia riportato problemi di salute. La sicurezza dei pazienti è la nostra massima priorità e le autorità regolatorie hanno standard chiari e rigorosi per garantire l'impiego sicuro di tutti i farmaci, compresi i vaccini".

Le informazioni di prodotto relative al vaccino AstraZeneca-Oxford - disponibili al pubblico - sono state aggiornate nell'aprile 2021 con l'approvazione dell'agenzia del farmaco britannica Mhra, includendo l'eventualità che il vaccino possa, in casi molto rari, di essere un fattore scatenante di Tts.

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