Tributaristi Int Confassociazioni: “Ecco le nostre proposte al Tavolo col ministro Calderone”
"Presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali si è tenuta una riunione del tavolo tecnico di confronto permanente sul lavoro autonomo professionale, presieduto dal ministro Marina Elvira Calderone. Tra le sigle partecipanti Confassociazioni, rappresentata dal vice presidente vicario Riccardo Alemanno accompagnato dal consigliere delegato per le relazioni esterne Roberta Caselli. Alemanno, che riveste anche la carica di presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi socio fondatore della confederazione, dopo la relazione di apertura del ministro Calderone, è intervenuto ribadendo la posizione di Confassociazioni in merito agli argomenti all’ordine del giorno". E' quanto si legge in una nota dell'Istituto nazionale tributaristi.
Quindi sull'"Iscro, è stato sottolineato l’apprezzamento per il segnale dato nei confronti del professionisti ex lege 4/2013 dall’indennità divenuta strutturale, ricordando però che l’attività di lavoro autonomo professionale ha necessità differenti rispetto al lavoro dipendente anche in tema di formazione obbligatoria da parte dei beneficiari; sull'equo compenso, condivisione per la dichiarazione del ministro che ha ribadito 'Ogni individuo che lavora ha diritto a un equo compenso', pensiero in linea con quello di Confassociazioni che, in materia di equo compenso, ha sottolineato che non si devono creare differenziazioni".
E "sui giovani, favorire l’incontro di domanda e offerta nell’ambito del lavoro professionale anche tramite strumenti digitali, soprattutto per i giovani, con Alemanno che ha dichiarato piena condivisione evidenziando però che il sostegno debba essere allargato anche a coloro che sono costretti loro malgrado a cambiare la propria attività lavorativa, inoltre, ha brevemente illustrato la piattaforma digitale di Confassociazioni 'Italia Competente' che offre ai professionisti del Paese un supporto digitale per evidenziare le proprie competenze e creare così una rete tra professionisti, imprese e mondo istituzionale", si legge ancora nella nota.
E sull''ipotesi cassa previdenziale autonoma, il ministro Calderone ha comunicato che alcune rappresentanze del lavoro autonomo professionale hanno ipotizzato la creazione di una cassa di previdenza autonoma per i professionisti associativi ma Confassociazioni si è dichiarata contraria a tale ipotesi, seppur suggestiva, evidenziando le difficoltà patrimoniali e gestionali che si dovrebbero affrontare per creare un nuovo sistema privatistico di previdenza che garantisca i professionisti aderenti. Opportuno invece migliorare ulteriormente gli aspetti della gestione separata dell’Inps, a cui aderiscono i professionisti ex lege 4/2013 dal 1996; su Stp richiesta da Confassociazioni per i professionisti associativi la partecipazione a questa tipologia di soggetto societario in qualità di soci professionisti e non solo di tecnici o soci di capitale come attualmente normato, con l’estensione anche ai professionisti associativi aumenterebbero le possibilità di dare un nuovo impulso alle Stp, come auspicato dal ministro, modello societario che peraltro ha necessità di modifiche legislative per diventare un vero strumento di operatività professionale".
Alemanno, che non ha dimenticato di richiedere al ministro l’estensione ai professionisti associativi delle tutele in caso di malattia o infortunio oggi previste solo per i professionisti ordinistici, ha dichiarato: ”La norma sulla sospensione degli adempimenti fiscali in caso di malattia o infortunio del professionista, presentata come sperimentale, ha ormai due anni ed è da ritenersi superata pertanto la fase sperimentale ed è tempo che anche i 450.000 professionisti ex lege 4/2013 iscritti alla gestione separata siano tutelati in tal senso”. Una riunione del Tavolo ricca di argomenti e spunti in cui si è riscontrata la condivisione da parte delle principali Confederazioni delle associazioni professionali che, come anticipato dal ministro Calderone, saranno riconvocate per la metà del mese di gennaio 2024.
Lavoro
Moda, Gallucci (Conf. Giovani Fermo): “Non tutti...
Dal 4 dicembre il concept store per il luxury life style in Walton Street
"Questo è un momento molto delicato per il mondo della moda e siamo convinti che presto passerà consolidando la reputation del luxury fashion. Mettiamo sempre i nostri clienti al centro puntando sulla qualità dei prodotti, l’onestà del made in Italy ed offrendo sempre il giusto rapporto qualità prezzo ai nostri clienti. Però non tutti trovano il coraggio di investire e ci aspettiamo il supporto del ministero delle Imprese e del Made in Italy e del ministro Urso". Così, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, il direttore generale di Gallucci e presidente di Confindustria Giovani Fermo, Gianni Gallucci, in occasione dell'apertura dal 4 dicembre di un concept store a Londra in Walton street a South Kensington, tappa dopo le aperture di Milano e Miami, per l'azienda marchigiana che dal 1959 è il punto di riferimento per la produzione di calzature di alta qualità.
"L’internazionalizzazione ed il sostegno delle eccellenze italiane - sostiene - è fondamentale. Le aziende artigianali ed interamente Made in Italy sono il nostro orgoglio e la nostra identità ma sempre con più fatica riescono a sopravvivere alle burrascose situazioni geopolitiche. Servono interventi mirati alle piccole realtà che rappresentano l’80% del tessuto economico italiano”.
"L'apertura a Londra di Gallucci - spiega - non è una sfida ai colossi centenari di Northampton, ma la voglia di presentare un prodotto nuovo e aggiornato che nulla ha da invidiare, seguendo le regole tradizionali ed utilizzando i migliori materiali sul mercato senza compromessi. Questo connubio rompe quasi le barriere ormai canoniche del mercato generando un prodotto davvero unico ed esclusivo”.
“L’apertura a Londra - spiega Gallucci- nasce dalla collaborazione con 'Walton fine arts', concept store che prende vita trent’anni fa, specializzandosi in arte moderna e Pop con maestri contemporanei come Andy Warhol, Banksy e Picasso, e quindici anni fa inizia ad ospitare nuovi talenti che dopo qualche anno sono stati lanciati come artisti emergenti. Lo sviluppo di un brand passa dal retail e la scelta di Londra non è casuale, Londra è un ponte stabile tra Middle East e Stati Uniti. La nostra presenza era necessaria per sviluppare in maniera organica la crescita ed approcciare nuovi mercati con la nostra linea 'London fatto a mano' ed il nostro esclusivo servizio su misura, come quelli degli Emirati Arabi, Saudi Arabia e Qatar".
“La collaborazione con Walton Fine Arts - sottolinea - ha un valore strategico. Grazie ad una collezione artigianale di alta gamma ci sono grandi affinità di clientela e posizionamento di mercato con Walton Fine Arts e per questo, è nata l’idea di unire il mondo del fashion all’arte facendo vivere gli spazi di Walton street con eventi e trunk-show che permettono alla clientela di vivere un’esperienza unica sul prodotto".
"La galleria - ricorda - vanta tra i suoi clienti molti collezionisti, famiglie reali e più di 500 imprenditori da ogni parte del mondo e continua a lavorare con celebrities internazionali come Jude Law, Sadie Frost, Kate Moss, Ringo Starr, George Harrison Family, Saudi Royal Family, Gary Barlow, Sylvester Stallone oltre a partecipare a decine di progetti incluso in Arabia Saudita 'The Riyadh underground festival'".
Lavoro
Consulenti lavoro: ecco corso per Disability Manager,...
L'obiettivo del nuovo corso WorkAcademy
Formare figure specializzate sui temi dell’inclusività per facilitare l’accesso al lavoro delle persone con disabilità. È questo l'obiettivo del nuovo corso WorkAcademy, l'Accademia dei consulenti del lavoro, intitolato 'Disability Manager: una figura professionale in evoluzione per l’inclusione lavorativa', che mira a fornire ai professionisti competenze specifiche e strumenti pratici per creare ambienti di lavoro inclusivi e sostenibili. Il percorso formativo, in partenza dal 20 gennaio 2025, combina un approccio multidisciplinare che spazia dall’approfondimento normativo – con focus sulla Legge 227/2021, sul D. Lgs n.62/2024 e sulle disposizioni europee sull'accomodamento ragionevole – allo sviluppo di competenze trasversali.
Tra queste, la gestione delle dinamiche di gruppo, le tecniche di comunicazione inclusiva, la sicurezza sul lavoro e l'adattamento delle postazioni per i lavoratori con disabilità, oltre all’opportunità di condividere esperienze pratiche e strategie con esperti del settore. La figura del Disability Manager e infatti determinante per promuovere un cambiamento culturale e organizzativo nelle imprese. Il suo ruolo è proprio quello di supportare le aziende nel rispettare le normative, ma anche guidarle verso una gestione più etica e inclusiva del capitale umano. Questa missione si sposa con l’impegno assunto da tempo dai consulenti del lavoro, che nel loro ruolo sussidiario nei confronti di imprese, lavoratori e istituzioni, promuovono il lavoro etico e inclusivo. Un impegno testimoniato dai protocolli firmati ad esempio con Anffas e Anmil, che rappresentano un riferimento essenziale per progetti di inclusione lavorativa concreti, destinati a soggetti fragili del mercato.
“In un mondo del lavoro che si evolve rapidamente, l'inclusione delle persone con disabilità non è solo un dovere morale, ma un’opportunità di crescita per l’intero sistema economico. Come consulenti del lavoro, continueremo a promuovere la cultura dell’inclusione, sostenendo le imprese nel creare ambienti lavorativi basati sul rispetto delle diversità e delle pari opportunità, di cui possono beneficiarne tutti i lavoratori. Formazione e sensibilizzazione sono gli strumenti per realizzare questo cambiamento. Il Disability manager ne è il simbolo", ha dichiarato Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro.
Lavoro
Cgil e Inca, basta con le campagne televisive diffamatorie...
Comunicata diffida al conduttore Giletti
Cgil e Inca diffidano formalmente la Rai dal pubblicare e mandare in onda trasmissioni, servizi, inchieste, notizie, atti e documenti che possano ledere i diritti, l’onore, l’identità, l’immagine e la reputazione personale e professionale del sindacato e del patronato e dei loro rappresentanti e dirigenti. La diffida è stata formalmente comunicata, tramite Pec, venerdì 29 novembre, alla Rai, al conduttore della trasmissione 'Lo stato delle cose' e al giornalista, autore dell’inchiesta, in risposta ai servizi mandati in onda nelle ultime due puntate del programma, rispettivamente l’11 e il 18 novembre, con accuse pesanti, false e diffamatorie, che hanno leso l’onorabilità del Sindacato e del Patronato.
Cgil e Inca avvertono la necessità di appellarsi al ruolo imprescindibile del 'servizio pubblico' offerto dalla Rai che, in questo particolare caso, inspiegabilmente, è stato piegato a mera offesa e dileggio politico contro la Cgil e l’Inca. Cgil e Inca precisano che il patronato “non esercita attività di impresa volta a ‘fare i soldi’, ma esercita, legittimamente e in modo trasparente e sotto il controllo degli enti pubblici, le funzioni ad esso attribuite dalla legge nelle modalità e forme da essa prescritte”.
Richiamando le disposizioni della legge 152/01, che disciplina il funzionamento di tutti i Patronati, Cgil e Inca ricordano che “per lo svolgimento delle attività all’estero, gli istituti di patronato e di assistenza possono avvalersi di organismi esteri, giuridicamente autonomi e distinti, che attraverso la stipula di convenzioni specifiche si impegnano a svolgere tutte quelle attività previste dalla legge 152/2001 per consentire ai cittadini italiani all’estero di esercitare i propri diritti di natura previdenziale e/o assistenziale. Pertanto, l’Inca, ente con personalità giuridica italiana, non ha sedi proprie e dirette all’estero e l’operato degli enti/organismi esteri convenzionati e dei suoi funzionari non può essere ricondotto al patronato medesimo”.
Per quanto riguarda la truffa ai danni dei pensionati italiani in Svizzera, Cgil e Inca rigettano le accuse sottolineando che il “patronato non ha frodato e/o raggirato nessuno dei suoi iscritti, né ha mai avuto alcuna condanna in tal senso”; ad essere stato invece condannato per truffa, in via definitiva, dall’autorità giudiziaria svizzera, è stato il sig. Antonio Giacchetta, che ha agito “da solo per un fine strettamente personale ed egoistico assolutamente estraneo ai fini ed agli interessi dell’Inca, ed avendo incassato i soldi su conti personali”.
"Ed è pertanto scandaloso - secondo Cgil e Inca - quanto deontologicamente discutibile, che sia il conduttore del programma, Massimo Giletti, che l’autore dell’inchiesta, Alessio Lasta, basino le loro accuse consentendo al signore Giacchetta di rilasciare dichiarazioni false, senza le opportune, quanto doverose verifiche".
In ragione di queste considerazioni, Cgil e Inca comunicano di “aver già dato mandato ai legali di intraprendere le azioni civili e penali necessarie per tutelare i diritti lesi e ristabilire la verità sui fatti narrati nei suddetti servizi televisivi, il che a questo punto può avvenire soltanto nelle competenti sedi giudiziarie e non in una trasmissione televisiva”.