Cultura
Premio Nobel per la Fisica assegnato a 3 esimi scienziati
Premio Nobel per la Fisica assegnato a 3 esimi scienziati per il loro straordinario lavoro sui Buchi Neri.
Il Premio Nobel per la Fisica è stato assegnato oggi martedì 6 ottobre, a tre emeriti astrofisici per lo straordinario lavoro che era letteralmente fuori dal mondo e persino dall’universo. Sono il Dott. Roger Penrose, inglese; il Dott. Reinhard Genzel, tedesco e la Dottoressa Andrea Ghez, americana. Sono stati riconosciuti per il loro stupefacente lavoro sui Cancelli dell’Eternità conosciuti come Buchi Neri, oggetti massicci che ingoiano per sempre la luce e tutto ciò che cade nelle loro spietate fauci.
Il Dott. Penrose, un eccellente matematico dell’Università di Oxford, ha ricevuto metà del premio circa 1,1 milioni di dollari per aver dimostrato che i Buchi Neri devono esistere se la Teoria della Gravità di Albert Einstein, nota come il nome di Relatività Generale, sia giusta.
La seconda metà è stata condivisa tra il Dott. Genzel e la Dottoressa Ghez per la loro implacabile indagine decennale sul “Mostro Nero” al centro della nostra galassia, raccogliendo prove per condannarlo come un Buco Nero supermassiccio.
La Dottoressa Ghez è solo la quarta donna a vincere il Premio Nobel per la Fisica, dopo Marie Curie nel 1903, Maria Goeppert Mayer nel 1963 e Donna Strickland nel 2018.
“Sono così entusiasta“, ha scritto in una e-mail.
L’Assemblea del Nobel ha annunciato il Premio presso l’Accademia Reale Svedese delle Scienze di Stoccolma.
Chi sono i vincitori?
Il Dottor Penrose, un britannico che è un esimio Professore all’Università di Oxford, in Inghilterra, ha usato “metodi matematici ingegnosi”, ha detto l’accademia, per dimostrare che i Buchi Neri erano una conseguenza diretta della Teoria Generale della Relatività di Albert Einstein, anche se lo stesso Einstein non credeva che esistessero.
Il Dottor Genzel, nato in Germania e il dottor Ghez, nato a New York, guidano un gruppo di astronomi che si è concentrato su una regione chiamata Sagittario A * al centro della nostra galassia. Utilizzando i telescopi più grandi del mondo, gli scienziati hanno sviluppato metodi per vedere attraverso enormi nuvole di gas e polvere interstellari fino al centro della Via Lattea.
Il Dottor Genzel lavora al Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics a Garching, in Germania e all’Università della California, a Berkeley.
La Dottoressa Ghez è una importante Professoressa presso l’Università della California a Los Angeles.
Chi altri ha vinto un premio Nobel quest’anno?
Harvey J. Alter, Michael Houghton e Charles M. Rice hanno ricevuto il premio ieri, lunedì 5 ottobre, per la loro scoperta del virus dell’epatite C. Il comitato del Nobel ha detto che i tre scienziati hanno “reso possibili esami del sangue e nuovi farmaci che hanno salvato milioni di vite”.
Ricordiano che, l’anno scorso il Premio Nobel per la Fisica è andato all’astronomia e in particolare ha premiato tre fisici James Peebles, Michel Mayor e Didier Queloz, “cacciatori” di Esopianeti, che hanno scoperto un Esopianeta che orbita intorno a una stella simile al Sole. Quest’anno l’universo è di nuovo al centro del Premio e fa il bis con i Buchi Neri.
La settimana delle onorificenze mondiali non termina oggi, infatti:
- Domani, mercoledì 7 ottobre sarà attribuito il Premio Nobel per la Chimica
- Giovedì 8 ottobre il Premio Nobel per la Letteratura
- Venerdì 9 ottobre il Premio Nobel per la Pace
- Lunedì 12 ottobre il Premio Nobel per l’Economia
Cultura
Libri, Santo Versace alla Lum per presentare...
Martedì 21 maggio alle 11, presso l’Aula Aldo Rossi dell’Università Lum, a Casamassima (Ba), Santo Versace presenterà agli studenti il volume da titolo: 'Fratelli. Una famiglia italiana'. Nell’ambito dell’evento l’imprenditore, cui verrà conferito il Sigillo Accademico, terrà una lectio magistralis su 'La famiglia, l’impresa, la crescita'. L’intervento, moderato dal giornalista Vito Marinelli, sarà introdotto da Antonello Garzoni, Rettore della Lum ed Economista Aziendale e da Pasquale Lettieri, critico d’arte.
Santo Versace, fratello di Donatella e di Gianni che è stato uno dei più celebri stilisti del mondo fondatore dell'omonima casa di moda, scomparso nel 1997, è presidente della Fondazione Santo Versace, ente filantropico nato per sostenere e aiutare le persone che vivono in condizioni di fragilità e di disuguaglianza sociale.
Cultura
A Milano va in scena l’assenza nelle Polaroid di...
Sabato 18 maggio l'apertura negli spazi dell'Opificio della Fotografia
Fra le forme di fotografia analogica la Polaroid si afferma anno dopo anno fra le più tenaci, per longevità ed espressività. Lo conferma la mostra 'Ai lembi dell'assenza' che il polaroider romano Patrizio Cipollini inaugura sabato 18 maggio presso l'Opificio della Fotografia, uno degli spazi più stimolanti di Milano, in collaborazione con Casa Museo Spazio Tadini. E' un percorso attraverso 140 polaroid che propone al pubblico uno sguardo intimo e riflessivo sul tema - appunto - dell'assenza ma che punta a stimolare anche una riflessione critica sulla relazione tra la fotografia istantanea e il concetto stesso di assenza, esaltato da una immagine istantanea che - a differenza del digitale - si afferma sotto gli occhi dei soggetti in una forma 'fisica', ma poi inevitabilmente si deteriora nel tempo con i soggetti che possono addirittura scomparire, e quindi risultare completamente assenti. Insomma, la Polaroid piace per la sua istantanea (ma lenta rispetto al digitale) matericità e, nel tempo, può trasformarsi invece in una concreta mancanza.
Come si spiega nella nota di presentazione "l'assenza in questa mostra a volte è giocata come negazione della presenza umana, come per esempio nella serie sui sex toys, i papaveri, i pontili e i dittici architettonici o naturali; a volte si muove tra soggetti viventi in spazi quasi astratti o vuoti; altre si veste di forme e posizioni erotiche mancanti della figura completa; altre ancora abita polaroid deteriorate nel tempo in cui quasi tutto o tutto è scomparso. Si propone di esplorare narrazioni personali quanto sociali, ricordando la complessità e la profondità delle relazioni umane".
“Ai lembi dell’assenza” si inserisce in un contesto ampio di riflessione: come evidenziato da alcuni teorici come Rosalind Krauss e Geoffrey Batchen, l'assenza nelle immagini fotografiche si trasforma in una sorta di presenza silenziosa, che parla delle nostre esperienze umane con un'intensità senza tempo.
"Molti lavori di fotografi americani del XX secolo, come Robert Mapplethorpe, Nan Goldin o Sally Mann solo per citarne alcuni, hanno aperto nuove prospettive sull'espressione emotiva, l'utilizzo della bellezza come strumento estetico ed emotivo e l'enfasi sulla fotografia come oggetto fisico. Questi elementi hanno influenzato profondamente la fotografia contemporanea, aprendo spazi di riflessione sul tempo, l’erotismo, la mortalità, l'intimità, la bellezza, l’assenza”. - scrive l’ideatrice e curatrice della mostra Federicapaola Capecchi - Da qui siamo partiti io e Patrizio Cipollini. Per mesi abbiamo indagato e navigato insieme la mia idea, ispirata dal suo corpo di lavoro di 30 anni e abbiamo trovato molte strade da percorrere … infatti credo questa sarà la prima mostra di una serie”.
Le polaroid in mostra sono sia cicli che immagini indipendenti. Durante l'apertura della mostra - che si chiude il 16 giugno - Patrizio Cipollini tiene due workshop: il primo è 'Lift Off' in calendario il 25 e 26 maggio, il secondo “Instant … stereo e 3d” si terrà il 15 e 16 giugno.
Cultura
‘Ostiawood’, il primo romanzo di Daniele Orazi:...
Il racconto del patinato mondo del cinema che può essere una giungla, attraverso gli occhi di Andy, personaggio che ha vissuto un’adolescenza travagliata nella Ostia degli anni Ottanta
Il protagonista si chiama Adriano Schroeder, ma tutti lo chiamano Andy, e ama il suo lavoro: l’agente cinematografico. Nel suo primo romanzo 'Ostiawood', Daniele Orazi racconta il patinato mondo del cinema che può essere una giungla, attraverso gli occhi di Andy, personaggio che ha vissuto un’adolescenza travagliata nella Ostia degli anni Ottanta. Andy, cresciuto da albino tra criminalità e bullismo, ha accumulato una notevole collezione di traumi. Tuttavia, il passato appartiene al passato: oggi è il rispettato e ammirato fondatore della W, un’agenzia che rappresenta attori e attrici famosi ed emergenti.
Il libro "è ispirato anche a quello che mi è successo nella vita, sia privata che professionale. C’è tanto di quello che ho vissuto e visto negli anni Ottanta", racconta all'Adnkronos Orazi, da 35 anni nel mondo del cinema come manager. Ed è proprio la passione per il suo lavoro che lo ha spinto in questa nuova avventura di scrittore: "In maniera un po' divertente e comica ho pensato di far conoscere meglio questa professione intorno alla quale c'è sempre un alone di mistero".
Iniziamo con il chiarire che "l’agente non è l’ufficio stampa ma è un ruolo specifico che ha bisogno di essere riconosciuto. Oggi, rispetto al passato, è una professione un po’ più nota anche grazie alla serie 'Call My Agent' di Sky" ma sono ancora tanti i falsi miti da sfatare. Uno fra tutti? "Che si guadagnano tanti soldi. Non è così. Per essere precisi: prendiamo il 10% degli importi degli artisti", risponde Orazi.
Il protagonista del romanzo è l'agente di alcuni artisti che, spiega l'autore, "rappresentano un po' i cliché del cinema che noi tutti conosciamo. C'è la giovane starlet , l'attore impegnato e la vecchia diva, ognuno con le sue esigenze e i suoi capricci". La forza di Andy "sta nel riconoscere che quei capricci in realtà, in quel momento preciso rappresentano per l'artista una questione di vita o di morte". L’agente "sta nel mezzo: deve capire l’artista e le esigenze del mercato puntando sempre al risultato, ovvero la performance. L’obiettivo è sempre quello di illuminare l’arte".
'Ostiawood', dunque, è una commedia scritta da chi il mondo del cinema lo conosce davvero e il messaggio "che mi piacerebbe arrivasse è per i giovani, ovvero che le cose si ottengono se dietro c'è lavoro e costanza. Se il nostro protagonista è riuscito ad emergere da un quartiere periferico e svantaggiato degli anni 80, diventando un uomo di successo allora ci può riuscire chiunque ma bisogna veramente volerlo. Dietro a dei grandi risultati c'è sempre tanto sacrificio", ricorda Orazi. I diritti d’autore saranno devoluti alle associazioni non-profit Every Child Is My Child e Pen Paper Peace. (di Loredana Errico)