L’incremento nazionale dei casi in data 27 settembre è +0,57% (ieri +0,61%) con 309.870 contagiati totali, 224.417 dimissioni/guarigioni (+724) e 35.835 deceduti (+17); 49.618 infezioni in corso (+1.025). Elaborati 87.714 tamponi (ieri 104.387); 1.766 positivi; rapporto positivi/tamponi 2,01% (ieri 1,79%). Ricoverati con sintomi 2.846 (+100); terapie intensive +7 (254).
Nuovi casi soprattutto in: Campania 245; Lombardia 216; Lazio 181; Veneto 159; Sardegna 139; Piemonte 132; Sicilia 107; Toscana 101; Emilia Romagna 96; Puglia 76. In Lombardia curva +0,20% (ieri +0,24%) con 16.567 tamponi (ieri 19.137 ) e 216 positivi; rapporto positivi/tamponi 1,30% (ieri 1,33%); 106.204 contagiati totali; ricoverati -10 (302); terapie intensive +1 (31); 5 decessi (16.946).
Il periodo di sorveglianza Iss compreso tra il 7 e il 20 settembre conferma una continua espansione dell’epidemia su tutto il territorio nazionale, sebbene con un andamento molto ridotto rispetto a quello attualmente registrato nei maggiori Paesi Europei. L’incidenza cumulativa dei nuovi casi sale a 31,4 per 100.000 abitanti contro i 29,4 della rilevazione precedente (dal 31 agosto al 13 settembre). Altro aspetto importante da sottolineare riguarda l’età mediana dei soggetti contagiati che, dopo essere salita repentinamente in sole tre settimane da 29 a 40 anni, si è di fatto stabilizzata: l’ultimo valore è di 41 anni, con uno scostamento non rilevante dal punto di vista epidemiologico.
Cresce invece il numero delle infezioni contratte sul territorio nazionale, che ormai rappresentano l’84,2% del totale contro il 71,3% della rilevazione precedente: scendono parallelamente sia il numero dei casi importati dall’estero (dal 10,8% all’8%) sia quelli importati da altre Regioni (da 5,5% a 3,3%). Nel 5,2% dei casi non è noto il motivo dell’accertamento. I positivi individuati in quanto sintomatici sono ora il 31,4% del totale (erano il 27,7% alla rilevazione precedente), quelli derivanti da attività di screening scendono da 33,7% a 27,6%, mentre crescono quelli rilevati in seguito a tracciamento dei contatti (da 33,4% a 35,8%).
Nel corso dell’ultimo periodo di rilevazione sono state riaperte le scuole con la segnalazione di numerosi casi di positività che tuttavia, fino a questo momento, sono rimasti isolati non hanno generato focolai attivi con trasmissione intra-scolastica.
La dinamica dell’epidemia resta al momento sotto controllo, ma l’incremento dei nuovi casi a livello nazionale si sta manifestando ormai da otto settimane consecutive. L’Istituto superiore di Sanità raccomanda pertanto (al di là dell’effettivo obbligo che è differente da Regione a Regione) di mantenere alta l’attenzione su igiene personale, distanziamento interpersonale e utilizzo delle mascherine: tema del quale, negli ultimi giorni, abbiamo più volte sottolineato l’importanza.