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Economia

Oikos, la pittura ecologica compie 40 anni

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Una realtà imprenditoriale nel mondo del colore, decorazione, interior design, facciate esterne, smalti, e negli anni si è fortemente caratterizzata e distinta per innovazione ecologica, in un settore che ancora purtroppo utilizza materie prime dannose per l’ambiente e le persone.

Oikos, la pittura ecologica compie 40 anni

Domenica 3 marzo a San Patrignano (RN) alle ore 10, una grande convention per tracciare il futuro della sostenibilità e del benessere dei luoghi in cui viviamo. Claudio Balestri fondatore e presidente di 'Oikos - la pittura ecologica dal 1984' racconterà i 40 anni di attività che hanno cambiato il mercato della decorazione e pitture per superfici dal punto di vista di un pioniere di una produzione italiana che ha fatto scuola nel mondo.

Le pitture ecologiche made in Italy compiono quaranta anni e guardano al futuro con una grande convention; un momento di incontro con designer, architetti, professionisti, rivenditori, applicatori e fornitori che in questi 40 anni hanno collaborato all’attività aziendale.

“Abbiamo scelto la Comunità di San Patrignano come luogo per celebrare questa importante data – spiega Balestri – perché è una grande famiglia, che da anni affianca persone che lottano per uscire da un tunnel. Con San Patrignano abbiamo un legame consolidato e indissolubile, un dialogo coltivato negli anni, con iniziative e collaborazioni a sostegno di questa grande famiglia nata come noi negli anni Ottanta che ha aiutato tanti ragazzi a uscire da un momento buio della loro vita e che continua a farlo ogni giorno. Pranzeremo con loro e condivideremo le loro toccanti esperienze di vita”.

Oikos la pittura ecologica dal 1984 è una realtà imprenditoriale presente da 40 anni nel mondo del colore, decorazione, interior design, facciate esterne, smalti, e negli anni si è fortemente caratterizzata e distinta per innovazione ecologica, in un settore che ancora purtroppo utilizza materie prime dannose per l’ambiente e le persone.

“Ricordo con emozione i primi passi dell’azienda - racconta Balestri - fino a qualche anno fa venivo considerato un pazzo, poi una sorta di visionario. Oggi il tema della sostenibilità è al centro delle agende dei governi di tutto il mondo. Il nostro successo è legato indissolubilmente all’innovazione, alla divulgazione di una cultura basata sul rispetto dell’ambiente, della salute ed al benessere nei luoghi interni. Respirare aria sana negli interni significa meno rischi di malattie respiratorie e allergie nel tempo. Certo, oggi, fortunatamente posso dichiarare di sentirmi meno solo -continua Balestri – il mio esempio è stato seguito da molti altri imprenditori e il made in Italy può vantare esperienze all’avanguardia nei prodotti derivati dalla chimica bianca, ovvero provenienti da materie prime e lavorazioni senza residui nocivi”.

'Oikos - la pittura ecologica' è una delle principali aziende internazionali nella produzione di pitture ecologiche per interni ed esterni, con un fatturato di 29 milioni di euro, un quarto dei quali destinati all’ export nei cinque continenti. Oltre 100 i dipendenti diretti e altrettante le collaborazioni esterne: agenti, tecnici, promotori, formatori, che ogni giorno traducono sul mercato la nostra cultura del rispetto dell’ambiente e del benessere umano. Oikos produce ogni anno 8.158.405 Kg di pitture ecologiche, senza alcuna emissione nociva, nel massimo rispetto dell’economia circolare ogni residuo e scarto da produzione viene reimmesso nel ciclo produttivo.

La progettazione sostenibile ha un valore inestimabile, è quella che segna il presente e futuro, l’azienda ha da sempre divulgato al mondo della progettazione i valori del rispetto per il prossimo, nel tempo si è consolidato un rapporto con architetti e designer di tutto il mondo, con i quali lavora fianco a fianco sin dalla fase progettuale. Nei 40 anni di attività Oikos ha collaborato con numerosi progettisti come Giulio Cappellini e Daniel Libeskind senza tralasciare il legame con l’arte e la cultura, come le collaborazioni con il premio Nobel Dario Fo, nelle scenografie di alcuni dei suoi spettacoli teatrali.

Tra le realizzazioni di pregio si va dagli studi cromatici per la valorizzazione delle opere della Pinacoteca di Brera a quelle di Venaria Reale; di Palazzo Madama a Torino, del Museo Archeologico di Reggio Calabria (bronzi di Riace). Le pitture ecologiche Oikos sono state utilizzate per i capolavori monumentali di Roma, come Villa Doria Pamphilj, Palazzo Venezia, Palazzo Farnese, Palazzo Cenci Bolognetti, Palazzo della Zecca, Montecitorio, la Chiesa Gran Madre di Dio e la Stazione Tiburtina.

O ancora all’estero, come le realizzazioni dei più importanti e futuristici edifici: lo Zaha Hadid building, Hufton & Crow; il Teatro dell’Opera e del Balletto di Odessa; il Museo della Storia di Seoul, Korea; il Brickell Flatiron di Miami, il Palazzo della Borsa a Madrid; il Quartiere Golden House in Uzbekistan, il Duomo di Kaliningrad. Non è mancato il rapporto con le istituzioni pubbliche, contribuendo alla realizzazione dei “piani di colore” dei comuni del Roero e delle Langhe; di Ventotene, Ponza, Adria, Catanzaro, e anche in Spagna: Plaza Del Flores, Malaga.

Oikos è protagonista anche nel settore ricettivo: contract alberghiero, ristorazione e turismo, settori che negli ultimi anni si sono orientati sempre di più all’utilizzo di materiali ecologici. In questo ambito i prodotti nati in Romagna sono arrivati nelle strutture ricettive più celebri: dal Bulgari Hotel di Roma, all’Hilton, fino all’Hotel Gallia Excelsior a Milano e migliaia di altri. Importanti anche le realizzazioni di flagship store e sedi aziendali: Ferrari Store by IosaGhini, Fendi stores, Trussardi Mosca, Peuterey, Amarelli headquarters e concept store, Excelsior Milano, Moleskine Headquarters, Bulgari Store, Miami, Longchamp a Tokio; Jacob Coen flagship; Sede Angelini e Paola Lenti e tanti altri.

“Avevo 27 anni quando ho deciso di fondare Oikos -continua Balestri- e oggi sento di avere la stessa energia e passione. Tutto nacque grazie a un’intuizione: la storia ci insegna che ancor prima della rivoluzione industriale con l’ingresso della chimica sintetica, si usavano i colori, le decorazioni, provenienti dalla natura, sono infiniti i ritrovi di superfici colorate, dipinte e dopo millenni ancora intatte. I colori, le pitture erano di origine naturale, resistenti negli anni, significato che si poteva fare senza uso dei solventi o resine inquinanti. Si faceva durante i secoli e oggi sono orgoglioso di averlo fatto e di continuare a farlo”.

Tra i principali obiettivi di Oikos e del presidente Balestri c'è anche la promozione della cultura del rispetto per la sostenibilità ambientale, resa tangibile anche dalla creazione della Fondazione Oasi, acronimo di Organizzazione per l’Ambiente, sostenibilità, innovazione. Qui l’imprenditore ha dato vita a un'oasi ambientale protetta di 250.000 metri quadrati a picco sul mare Adriatico, nell’area del Parco San Bartolo a Pesaro, valorizzandone la biodiversità e aprendo le porte a iniziative di associazioni no profit e cittadini.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Economia

Costruzioni, dal 14 al 15 maggio Rebuild 2024, focus su...

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Il tema che caratterizza la decima edizione è 'Values drive value'

Costruzioni, dal 14 al 15 maggio Rebuild 2024, focus su nuovo modello per transizione settore

"L’intera filiera delle costruzioni si trova ad affrontare alcune delle sfide più decisive di sempre", afferma Roberto Pellegrini, presidente di Riva del Garda Fierecongressi SpA. "La transizione porterà a nuovi modi di progettare, costruire, riqualificare e gestire gli immobili, e a nuovi modi di viverli, lavorarvi, frequentarli e transitarvi. Tra una settimana a REbuild approfondiremo questi aspetti da ogni angolazione possibile – compreso lo spazio - con l’aiuto di scienziati, esperti, operatori e aziende leader". Obiettivi della X edizione, che si svolgerà il 14 e il 15 maggio a Riva del Garda, sono delineare nuovi percorsi, offrire soluzioni concrete, dimostrare cosa va fatto, cosa è già possibile fare e cosa si potrà fare per cogliere in pieno le potenzialità della transizione in atto. Puntando i fari anche su esperienze pilota, case history consolidate e nuove frontiere di ricerca, come quella spaziale.

Il tema che caratterizza la decima edizione di REbuild è Values drive value. Un messaggio potente, preciso e mirato: "Dare spazio ai valori che generano valore – spiega Alessandra Albarelli, direttrice generale di Riva del Garda Fierecongressi -, perché gli stakeholder del settore immobiliare convergano sull’obiettivo di generare e tutelare ricchezza patrimoniale, inclusività sociale, benessere delle persone e attenzione all’ambiente".

Perché ciò accada, occorre un allineamento del comparto ai valori della contemporaneità, dove le tematiche su clima, sostenibilità, green, riciclo, decarbonizzazione sono al centro di un radicato sentimento collettivo che in questi concetti vede opportunità di crescita, sviluppo e benessere condiviso. L’adesione a questi valori comporta un cambio del modello di business culturale e tecnico, nella direzione dell’industrializzazione del settore – tanto per le nuove realizzazioni quanto per gli interventi sul patrimonio esistente - e dell’apertura alla innovazione - che significa formazione, ricerca, tecnologia, nuove declinazioni professionali.

Uno studio che sarà presentato a Riva del Garda conferma: prendendo ad esempio il modello d’intervento di deep retrofit di Energiesprong - presentata in Italia proprio a REbuild nel 2017 e vincitrice quest’anno del prestigioso Gold World Habitat Award – ne è stata fatta una valutazione della sostenibilità economica in 9 città-campione italiane (Milano, Torino, Firenze, Padova, Mestre, Bergamo, Bologna, Udine, Trieste) per verificarne la fattibilità considerando costi e benefici definiti dal mercato attuale unitamente al calcolo dell’eventuale contributo pubblico necessario a oggi, e, infine, una valutazione della riduzione di tale contributo in funzione della diminuzione dei costi industriali. Il risultato appare evidente: con una media del contributo pubblico rispetto al costo dell’intervento del 60% iniziale (non distante dagli attuali ‘bonus’ edilizi al 50%), grazie a economie di scala e di apprendimento saremo in grado in tempi relativamente brevi di condurre interventi di deep retrofit senza la necessità di contributo pubblico.

“Se riusciamo a sfruttare una tecnologia esistente e in costante progresso come l’off-site – così come in Paesi il cui sistema amministrativo, giurisprudenziale, produttivo e industriale è molto simile al nostro – otteniamo due risultati simultaneamente” spiega il presidente del Comitato Scientifico di REbuild Ezio Micelli: il miglioramento della qualità del parco immobiliare e il suo efficientamento energetico, con conseguente incremento di valore e a costi sempre minori nel tempo. È possibile, infatti, immaginare un percorso virtuoso e dinamico in cui l’incentivo pubblico, coadiuvato da tassi ‘green’, possa via via sparire perché il meccanismo viene affidato al mercato”.

È necessario che tutte le componenti della filiera interiorizzino questo schema e si dispongano a collaborare perché ciò si realizzi: gli operatori, i professionisti, le imprese, la finanza e la Pubblica Amministrazione.

Alla politica, dunque, REbuild propone un duplice binario di intervento statale, sia verso la domanda sia verso l’offerta. Da un lato, spingendo le imprese a intraprendere un percorso di innovazione all’interno di un indirizzo più complessivo di ordine collettivo che è la transizione. Dall’altro, ragionando su politiche di sostegno ai cittadini, differenziate per reddito e area geografica, così che le ‘case green’ e la sostenibilità in generale siano percepite come leve di benessere per individui e comunità. Il recente (marzo 2024) studio prodotto dallo Iuav di Venezia per l’Osservatorio REbuild sul rapporto fra retrofit e valore degli immobili ha prodotto in questo senso risultati molto interessanti. Ciò che emerge con chiarezza è che nelle grandi città il divario del valore tra gli immobili meno efficienti (classi E, F e G) e quelli con performance moderate (C e D) oscilla tra il 7,7%ca di Milano e Torino e il 4,4%ca di Firenze, mentre il ‘salto’ energetico nelle classi A e B raddoppia la percentuale di premio: 16%ca per Milano e Torino, 9%ca per Firenze.

Più pronunciate, invece, le differenze di valore a Padova e Mestre (quasi 18%) e Bergamo (12%) nel confronto tra immobili in classe E, F e G rispetto alle più performanti C e D. Anche in questo caso, il balzo nelle classi energetiche più virtuose si concretizza in un sostanziale raddoppio delle percentuali di crescita di valore (Padova e Mestre: 39%; Bergamo: 25%ca). Nelle città di medie dimensioni, il divario medio nel prezzo premium tra proprietà ad alta efficienza (classe A) e proprietà a bassa efficienza (classe G) è del 30%, mentre diminuisce al 14% tra proprietà di classe D e classe G. Nelle città metropolitane, il divario nel prezzo premium tra proprietà ad alta efficienza (classe A) e proprietà a bassa efficienza (classe G) è del 15%, e diminuisce al 6% tra proprietà di classe D e classe G.

I salti di classe energetica differenziano il mercato e sono sempre premiati con balzi di valore, ma con differenze e polarizzazioni di cui tenere conto perché la transizione non appaia come un processo iniquo e socialmente ingiusto ma una opportunità di miglioramento del proprio patrimonio. Ad esempio, come è emerso nell’ultima edizione di REbuild, già solo la conversione degli edifici in ottica smart consentirebbe una riduzione del 20-24% dei consumi energetici, del 4-5% di quelli idrici, una forbice tra il 20-30% di riduzione delle emissioni in edilizia e un risparmio tra i 12-14 miliardi di euro per le famiglie.

Aprirsi all’innovazione per traguardare gli obiettivi della transizione è dunque un passo necessario. Lo sa bene Thales Alenia Space Italia, ad esempio, che per voce dell’Ing. Walter Cugno - Vice-President, Exploration & Science, svilupperà una riflessione sull’abitare e vivere nello spazio, un ambiente ostile in cui è imprescindibile valorizzare al massimo le risorse disponibili, minimizzare gli sprechi e massimizzare gli sforzi in ricerca e sviluppo. Guardare alle infrastrutture spaziali e ai moduli abitativi lunari e, di seguito, marziani, significa rileggere il concetto di costruzione dalle fondamenta, pensare e progettare gli spazi in modo differente, percorrere strade e soluzioni inesplorate privilegiando pratiche e sistemi che riducano drasticamente l’impatto sull’ambiente.

Quali saranno le ricadute possibili sulle case terrestri del futuro? Lo si potrà scoprire mercoledì 15 maggio nel primo pomeriggio alla conferenza intitolata Abitare e vivere nello Spazio. La sfida di chi costruisce infrastrutture per altri pianeti. "Quello di REbuild è un taccuino di incontri multidisciplinari e politematici e un parterre espositivo che affronta i temi più caldi del futuro prossimo delle filiere del comparto”, commenta Laura Risatti, Project Leader di REbuild. “Esperienze e proiezioni, energia e ambiente, tecnica e tecnologia, innovazione e nuovi modelli di business, finanza, economia, comunità, territori: REbuild torna, e lo fa da protagonista, per offrire mappe e strumenti, ricerche e testimonianze significative e replicabili sul futuro dell’ambiente costruito".

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Economia

Clima, Coldiretti: “Con aprile più caldo di sempre è...

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Terreno siccitoso

Con l’aprile più caldo di sempre in quasi 1/5 del territorio europeo è allarme siccità, tra un 16,7% di zone in allerta arancione e un altro 1,5% dove la situazione è in “rosso” e che comprende anche le regioni del Sud Italia. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti su dati dell’Osservatorio europeo sulla siccità di Copernicus relativi alla terza decade di aprile. Il mese scorso è stato globalmente il più caldo mai registrato, con una temperatura media dell'aria in superficie di 15,03 gradi, 0,67°C sopra la media di aprile del trentennio di riferimento 1991-2020, secondo il servizio meteo della Ue.

Nonostante il maltempo delle scorse settimane che ha investito l’Italia e la nuova perturbazione in arrivo, la situazione resta difficile al Sud, a partire dalla Sicilia, dove la produzione di foraggio per gli animali è praticamente azzerata. Ma è difficile anche la situazione del grano, che a causa della mancanza di pioggia non riesce a crescere, secondo il monitoraggio Coldiretti. Un problema che interessa anche il granaio d’Italia, la Puglia, dove Coldiretti stima un calo del 30% quest'anno proprio a causa della siccità, mentre sono in difficoltà anche i legumi e alcune varietà di frutta. E anche in Sardegna si segnalano cali per carciofi, pomodoro da industria, cereali, frutta e foraggi, con ripercussioni sull’allevamento.

A pesare sulle coltivazioni è la mancanza di acqua per irrigare, tra bacini a secco e infrastrutture fatiscenti. Per questo Coldiretti ha rilanciato la proposta di un piano di invasi di accumulo con pompaggi, promosso assieme ad Anbi, per raccogliere l’acqua che cade e renderla disponibile per le coltivazioni. I laghetti sarebbero realizzati senza cemento, con pietra locale e con le stesse terre di scavo con cui sono stati preparati. L’obiettivo è arrivare a raccogliere il 50% dell’acqua piovana – conclude Coldiretti – che potrebbe essere utilizzate per una molteplicità di altri utilizzi, riducendo il prelievo di quella potabile.

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Economia

Foreste, inaugurato ad Albenga intervento di forestazione...

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L’intervento rientra in Mosaico Verde, la campagna nazionale per la forestazione di aree verdi, il recupero degli ecosistemi terrestri e acquatici e la rigenerazione ambientale, promossa da AzzeroCO2 e Legambiente

Foreste, inaugurato ad Albenga intervento di forestazione con sostegno di Arca Fondi e Bper

Si è svolta oggi ad Albenga l'inaugurazione dell'intervento di forestazione realizzato grazie al sostegno di Arca Fondi Sgr in partnership con Gruppo Bper nell’ambito del progetto Arca Oxygen Plus. Teatro dell’iniziativa il nuovo tratto di pista ciclabile che costeggia la Strada Statale 582, nella zona ovest della città, e che collega il ponte sul Torrente Neva e l'esistente pista ciclabile in Regione Bagnoli. L’intervento rientra in Mosaico Verde, la campagna nazionale per la forestazione di aree verdi, il recupero degli ecosistemi terrestri e acquatici e la rigenerazione ambientale, promossa da AzzeroCO2 e Legambiente.

Questo progetto, che ha comportato la messa a dimora di 950 nuove piante lungo la ciclabile, non solo vuole valorizzare da un punto di vista naturale l'area, ma mira anche a fornire significativi vantaggi ambientali e sociali per la città e i suoi abitanti. Hanno preso parte all’evento d’inaugurazione Riccardo Tomatis, Sindaco del Comune di Albenga, Andrea Garino, Responsabile Servizio Prodotti Comunicazione&Marketing di Arca Fondi Sgr, Mario Nardone, Pianificazione Commerciale e Sviluppo Rete Arca Fondi Sgr, Matteo Orengo, Ufficio Sales Agri di Bper, Andrea Cannizzaro, Filiale Albenga di Bper, Federico Borromeo Direttore Legambiente Liguria e Nicola Merciari, Responsabile commerciale dell’area sostenibilità di AzzeroCO2.

I nostri concittadini, sottolinea Riccardo Tomatis, Sindaco di Albenga, "oggi possono spostarsi in bicicletta e a piedi, in tutta sicurezza, dalle frazioni di Leca e Bastia verso il centro cittadino con molteplici vantaggi anche per la viabilità, la situazione parcheggi e per l’ambiente. La messa a dimora di arbusti e piante autoctone adatte alla zona e all’ambiente realizzato grazie al sostegno di Arca Fondi Sgr in partnership con Gruppo Bper nell’ambito del progetto Arca Oxygen Plus ha reso ancor più bello il nuovo tratto di pista ciclabile e ci permette di essere parte della campagna nazionale per la forestazione di aree verdi, il recupero degli ecosistemi terrestri e acquatici e la rigenerazione ambientale, promossa da AzzeroCO2 e Legambiente. Siamo molto felici che il nostro territorio sia stato scelto per l’intervento che rientra in 'Mosaico Verde' e ringraziamo tutti coloro che sono intervenuti alla cerimonia di inaugurazione di oggi".

Le piante messe a dimora agiranno da filtro naturale per gli inquinanti generati dal traffico veicolare della vicina Strada Statale, contribuendo attivamente alla riduzione delle emissioni inquinanti. L’intervento, inoltre, avrà anche un effetto positivo sulla biodiversità locale creando un ecosistema urbano più ricco e variegato capace di dare ristoro agli insetti. Particolare attenzione è stata quindi posta nella selezione delle piante, optando per specie adatte alle condizioni climatiche e naturalistiche del territorio, quali la ginestra, il crespino, il viburno tino e la rosa canina. Queste scelte sono state motivate non solo dalle loro proprietà ecologiche, ma anche dall'apporto estetico che offrono. Infatti, grazie alle loro fioriture, arbusti come la ginestra, il crespino e la rosa canina contribuiranno a impreziosire il panorama urbano, arricchendo il tessuto cittadino non solo in termini ambientali, ma anche paesaggistici.

Con il nuovo capitolo del progetto Arca Oxygen Plus qui ad Albenga, sottolinea Simone Bini Smaghi, Vice Direttore Generale e Responsabile Direzione Commerciale di Arca Fondi Sgr, "non solo abbiamo contribuito alla riqualificazione di un'area, ma soprattutto abbiamo compiuto un passo importante verso il miglioramento ambientale e il benessere della città e dei suoi abitanti. Siamo orgogliosi di avere ancora una volta al nostro fianco Bper Banca, nostro prezioso partner commerciale, con il quale condividiamo una visione comune e un impegno concreto verso le questioni ambientali. La nostra collaborazione è un chiaro segno del nostro costante impegno verso lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione del territorio, una missione che da sempre portiamo avanti".

La nostra banca, rileva Luigi Zanti, responsabile della Direzione Regionale Liguria di Bper, "ha molto a cuore quelle che sono le tematiche legate alla tutela ambientale. Bper da sempre mette in campo iniziative che possano guardare in ottica green, a partire dai nostri ambienti di lavoro fino a prodotti dedicati alla sostenibilità e all’efficientamento energetico. L’iniziativa di oggi rappresenta un tassello importante, un segnale forte, per riqualificare un’area verde così ampia. E siamo contenti di poter migliorare sensibilmente un’area verde ora più sicura e fruibile dalla cittadinanza".

L’intervento di forestazione sostenuto da Arca Fondi Sgr e Gruppo Bper rappresenta quindi un importante passo per lo sviluppo sostenibile della città e per il miglioramento della qualità della vita della comunità locale. Le nuove piante valorizzeranno il paesaggio urbano, rendendo Albenga un luogo ancora più accogliente e vivibile. Il progetto, infatti, è stato pensato per rinnovare il legame dei cittadini con l'ambiente naturale, promuovendo il benessere collettivo.

"Legambiente, da sempre impegnata nella sostenibilità e nell'ambientalismo, sostiene le iniziative di riqualificazione territoriale. Con il progetto Life Terra, dal 2020 al 2025 realizzerà piantumazioni di milioni unità in Italia - ha dichiarato Federico Borromeo Direttore di Legambiente Liguria -. In una regione come la nostra diventano importantissimi tutti gli interventi di riqualificazione ambientale e gli investimenti integrati con la salvaguardia del territorio, la messa in sicurezza, la mobilità sostenibile e la tutela della biodiversità. Rendere vivibile il tessuto urbano attraverso le piantumazioni e la creazione di aree verdi è il cambiamento di cui abbiamo bisogno".

"L'intervento di forestazione inaugurato oggi ad Albenga è un simbolo tangibile dell’impegno verso la rigenerazione urbana e la sostenibilità ambientale. Con il sostegno di Arca Fondi Sgr e Bper Banca, siamo riusciti a realizzare non solo un miglioramento paesaggistico ma anche funzionale al percorso ciclabile; un passo avanti verso la nostra visione di un ambiente cittadino dove ogni spazio verde conta", ha affermato Nicola Merciari, Responsabile commerciale dell’area sostenibilità di AzzeroCO2. "Questi progetti - ha aggiunto - dimostrano infatti che investimenti mirati possono trasformare gli spazi urbani, rendendoli più accoglienti e accessibili per tutti, contribuendo allo stesso tempo a un equilibrio tra sviluppo e conservazione ambientale. L’iniziativa rientra nel progetto europeo 'Life Terra' che vede Legambiente come unico partner italiano e del quale noi siamo sostenitori, un esempio concreto di come il lavoro sinergico tra diverse realtà consenta di restituire pregio ai nostri territori e consegnare ai cittadini luoghi fruibili a contatto con la natura".

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