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Energia, Engie disegna transizione efficiente al 2030: efficienza e rinnovabili come opportunità

Presentati oggi i risultati dello studio ‘Roadmap to 2030: scenari e indicazioni di policy alla luce dei nuovi target di decarbonizzazione’

Energia, Engie disegna transizione efficiente al 2030: efficienza e rinnovabili come opportunità

Incrementare l'efficienza nell'uso dell'energia, superare la dipendenza dai combustibili fossili, aumentare significativamente l'utilizzo delle energie rinnovabili e modulare il quadro normativo e regolatorio per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni e dei consumi energetici. Sono le azioni necessarie definite nello studio ‘Roadmap to 2030: scenari e indicazioni di policy alla luce dei nuovi target di decarbonizzazione’ realizzato da Engie in collaborazione con il gruppo di ricerca Energy & Strategy del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano.

I risultati sono stati presentati oggi, a Roma, nel corso dell’evento “La Transizione Efficiente: nuove soluzioni per l’energia del futuro”, che ha visto riunite istituzioni, aziende e pubbliche amministrazioni per analizzare gli aspetti tecnici, economici e normativi necessari a raggiungere i target di decarbonizzazione al 2030. All’evento hanno partecipato, tra gli altri, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Arera, Stefano Besseghini, il presidente del Gse, Paolo Arrigoni.

"La transizione energetica è responsabilità collettiva. Non è un percorso facile ma è una sfida necessaria. Il nostro compito è fare di tutto per renderla un’opportunità. Per noi di Engie è un impegno quotidiano che sentiamo verso le future generazioni", afferma Monica Iacono, Ceo di Engie Italia. "La fotografia scattata dallo studio realizzato con il Politecnico di Milano ci dice chiaramente che è necessario accelerare e che i costi dello scenario inerziale sono superiori agli investimenti necessari per raggiungere i target previsti. Il nostro auspicio è quello di offrire, attraverso questa analisi, un contributo utile alle decisioni e alle soluzioni che istituzioni, pubbliche amministrazioni e imprese sono chiamate ad adottare perché siamo convinti che la transizione sia anche un’opportunità di crescita per il Paese".

"Servono più strumenti: sistemi di detrazione fiscale, meccanismi incentivanti come i certificati bianchi per l'industria, stimolare l’innovazione e la digitalizzazione delle reti. Ci stiamo impegnando a predisporre un quadro normativo che supporti una visione di lungo-periodo. Dove le risorse siano tra loro coordinate e razionalizzate, valutando possibili sinergie tra i diversi strumenti disponibili", ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. "Dobbiamo accompagnare e agevolare la trasformazione del nostro sistema produttivo, in equilibrio con la decarbonizzazione. La chiave è intervenire con determinazione per avere in casa competenze e tecnologie che saranno al centro della trasformazione del sistema industriale in modalità green. Lavoriamo per favorire lo sviluppo, creando un contesto favorevole alle imprese".

Il punto di partenza dell’analisi è l’attuale contesto emissivo italiano. Nel 2022, l’Italia ha ridotto di circa il 30% le sue emissioni rispetto al 2005. Considerando però l’attuale trend di mercato e normativo, compresi quelli relativi al superbonus, dal 2022 al 2030 si prevede una riduzione di -46 MtCO2, che è molto inferiore ai target europei che impongono una riduzione di -137 MtCO2 (più del 50% delle emissioni rispetto al 2005).

Quindi, rispetto all’attuale scenario inerziale al 2030, lo studio evidenzia che non è possibile raggiungere né gli obiettivi europei né i target nazionali di riduzione delle emissioni già promossi all’interno del Pniec. È necessaria un’accelerazione in questa direzione che moltiplichi gli sforzi. Il maggiore contributo per affrontare le sfide europee può derivare da due pilastri strategici: l’incremento delle soluzioni di efficienza energetica e delle fonti energetiche rinnovabili. Sul fronte dell’efficienza energetica il Pniec identifica un obiettivo pari a 100 Mtep al 2030. Considerando gli attuali trend di mercato e normativi il Paese è proiettato verso i 109 Mtep di consumi di energia finale al 2030 (-4 Mtep rispetto al 2022), ossia un risultato distante dagli obiettivi Pniec e non in linea neanche con gli obiettivi comunitari che richiedono il raggiungimento di 92,5 Mtep (-21 Mtep rispetto al 2022). È quindi necessario moltiplicare le misure messe ad oggi in campo.

“La transizione energetica pone obiettivi estremamente sfidanti e richiede nei prossimi anni un cambio di passo. Ne fa parte, ad esempio, la crescita, di 2-3 volte rispetto al quadro attuale, delle installazioni di rinnovabili, la cui diffusione è alla base del cambiamento dell’assetto energetico del nostro Paese”, afferma Vittorio Chiesa, Chairman Polimi Graduate School of Management. “Ma la transizione si ottiene anche con il contributo di altre soluzioni, quantitativamente meno rilevanti, agendo sui relativi elementi abilitanti: l’adozione di tecnologie per l’efficienza energetica in ambiti quali la Pubblica Amministrazione, la diffusione del teleriscaldamento, la gestione della filiera per la produzione di biometano su larga scala, lo storage per l’aumento delle soluzioni di autoconsumo”.

La Pubblica Amministrazione, si evidenzia, è un attore rappresentativo e trainante per l’efficienza energetica. È indispensabile, però, implementare ulteriori misure e potenziare gli strumenti oggi in vigore, aumentando l’attrattività di investimenti privati, per esempio con la diffusione di formule contrattuali come l’Energy Performance Contracts e il Partenariato Pubblico Privato.

Per quanto riguarda le energie rinnovabili, nel 2021 hanno contribuito per il 40% sul mix di produzione di energia elettrica nazionale. Per raggiungere gli obiettivi del Pniec al 2030 il peso dell’energia elettrica da fonti rinnovabili sul mix energetico dovrebbe raddoppiare per raggiungere il target al 2030 (65% del mix), installando 3,5 volte la capacità di fotovoltaico e 2,5 volte quella di eolico rispetto al 2021. Va considerato poi lo storage, una tecnologia che, come sottolinea lo studio, integrata a impianto di potenza tra 200 kW e 10 MW può incrementare ulteriormente la quota di autoconsumo abilitando una maggior diffusione della produzione rinnovabile.

Rispetto alle attuali tecnologie utili all’efficienza energetica e alla decarbonizzazione (come fotovoltaico, solare termico, pompe di calore, storage e idrogeno), l’analisi mostra come la filiera sia ancora poco sviluppata: nel 2021 il 100% dei target risultava ancora da coprire. Su questo tema è fondamentale incrementare gli sforzi per semplificare i processi autorizzativi e accelerare la messa a terra degli investimenti da parte degli operatori. Un focus sui settori residenziale e industriale, evidenzia la necessità di un investimento di ulteriori 60 miliardi per raggiungere almeno gli obiettivi Pniec.

Un ruolo di supporto alla decarbonizzazione ed efficienza nel settore residenziale può essere svolto dal teleriscaldamento. Oggi l’attuale diffusione della tecnologia raggiunge i 9,7 TWh all’anno, ma ha un potenziale di sviluppo di 4 volte superiore: al 2030 si può produrre 38 TWh utile ad efficientare quasi il 10% della domanda termica residenziale, con investimenti annui fra 7 e 10 miliardi di euro. Anche in questo caso, è necessario attrarre investimenti prevedendo un quadro di policy organico che contempli in maniera sinergica norme ed incentivi, stimolando la domanda tramite l’introduzione, ad esempio, di obblighi di allacciamento alla rete per i nuovi edifici

L’analisi delle tecnologie in grado di supportare la transizione energetica vede nel biometano un forte alleato strategico. L'aggiornamento del Pniec prevede un'accelerazione sull’utilizzo del biometano come alternativa rinnovabile per la produzione di energia termica. Attualmente, il meccanismo di incentivazione è però limitato nel tempo e la frammentazione nella catena di approvvigionamento crea inefficienze e scarsa scalabilità. È necessario creare soggetti aggregatori e definire un nuovo meccanismo incentivante post-2026 per favorire la crescita del settore e raggiungere gli obiettivi al 2030. Dallo studio emerge, dunque, che l’Italia ha tutte le potenzialità per essere il laboratorio della decarbonizzazione, ma attualmente si registra un ritardo rispetto alla traiettoria di decarbonizzazione europea che istituzioni, di concerto con gli operatori del settore, possono provvedere a colmare puntando sulle appropriate leve strategiche.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Economia

Esame di guida, Salvini: “Nel 2025 cambia, più...

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L'annuncio del ministro delle Infrastrutture: "L'esame sarà più aggiornato ai tempi moderni"

Matteo Salvini (Fotogramma/Ipa)

''Nel 2025 riguardiamo l'esame di guida''. Lo annuncia il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, intervenendo al Tg2 post. ''Siccome ho una figlia che prima o poi arriverà a fare la patente sto anche già ragionando con le scuole guida, e questo sì riguarda i ragazzi, su cambiare l'esame per fare la patente'', spiega il ministro. L'esame sarà ''meno schematico, con le crocette alla ruota della fortuna, e più aggiornato ai tempi moderni. Quindi meno fortuna, meno studio, ma di quello proprio scolastico, e più pratica, più esperienza di strada'', aggiunge Salvini.

Scioperi

Quanto agli scioperi, ''voglio ascoltare i sindacati a cui stiamo offrendo aumento di stipendi per lavoratrici e lavoratori, che non c'erano da anni. Se vorranno andare avanti in ogni caso, eserciterò i miei diritti e i miei doveri di ministro che deve tutelare il diritto allo sciopero di una minoranza ma il diritto alla vita tranquilla della stragrande maggioranza degli italiani'', dice il ministro.

''Io domani a questi sindacati, che hanno indetto uno sciopero per 24 ore a pochi giorni dal Natale, chiederò di limitare ad alcune ore questi scioperi. Perché se il 13 dicembre, che è un venerdì, santa Lucia, guarda caso quasi sempre di venerdì, se quel venerdì qualcuno ha prenotato una visita medica da tempo, un punto di lavoro importantissimo, un problema di salute, ha un esame all'università ecco, fermare per 12 ore l'Italia, il servizio di trasporto pubblico, chiederò una riduzione oraria. Spero che vengano incontro, non a Matteo Salvini, ma a milioni di italiani'', dice il leader della Lega.

Open Arms

Poi, sulla sentenza Open Arms: ''Uno che fra 15 giorni rischia sei anni di galera e, sostanzialmente, di perdere tutto quello che ha per aver fatto il suo lavoro, felicissimo non è, però sono tranquillo, conto di venire assolto perché ho fatto semplicemente il mio dovere, difendere i diritti degli italiani, difendere i confini, difendere la sicurezza, è qualcosa per cui i nostri nonni hanno dato la vita''. ''Non credo di essere un eroe, però neanche un delinquente, sei anni non si danno manco a uno stupratore - aggiunge - Conto di venire assolto altrimenti sarebbe un pessimo segnale per l'Italia e un segnale incredibilmente positivo per gli scafisti a proposito di Siria''.

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Economia

Universitas Mercatorum, inaugura il nuovo anno accademico...

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Un ateneo digitale all’avanguardia, al servizio delle imprese e del capitale umano del Paese.

Universitas Mercatorum, inaugura il nuovo anno accademico 2024/2025

Un ateneo digitale all’avanguardia, al servizio delle imprese e del capitale umano del Paese. È l’Universitas Mercatorum, l’Università delle Camere di Commercio Italiane, del Gruppo Multiversity, leader in Italia nel settore dell’Education, che ha inaugurato oggi il nuovo Anno Accademico 2024-2025 nel segno dell’innovazione e dell’impegno verso le grandi transizioni del nostro tempo, in un contesto che richiede risposte forti alle sfide sociali, tecnologiche e ambientali. La cerimonia si è tenuta nella Galleria del Cardinale di Palazzo Colonna, presieduta dal Magnifico Rettore dell’Ateneo digitale, Giovanni Cannata ed è stata aperta da Luciano Violante, Presidente di Multiversity, Fabio Vaccarono, Ceo di Multiversity e Presidente dell’Universitas Mercatorum, e Andrea Prete, Presidente di Unioncamere. Il Premio Nobel Ouided Bouchamaoui ha svolto la Lectio Magistralis dal titolo “Formazione, economia e istituzioni per la stabilità e la pace nel bacino del Mediterraneo”.

“L’Universitas Mercatorum continua il suo percorso di crescita, consolidando la sua missione di università digitale all’avanguardia, al servizio delle imprese e del capitale umano del nostro Paese. Quest’anno inauguriamo un nuovo Anno Accademico nel segno dell’innovazione e dell’impegno verso le grandi transizioni del nostro tempo, in un contesto che richiede risposte forti alle sfide sociali, tecnologiche e ambientali”, ha dichiarato Giovanni Cannata, Magnifico Rettore dell’Ateneo durante la sua Prolusione. “Il nostro Ateneo, nato dalle imprese per le imprese, contribuisce con convinzione alla riduzione delle disuguaglianze educative e sociali, puntando su una formazione digitale inclusiva e sulla qualità della ricerca” ha sottolineato il Rettore. “La presenza di M.me Ouided Bouchamaoui, Premio Nobel per la Pace, ci ricorda l’importanza della formazione come strumento di dialogo e stabilità, con uno sguardo sempre rivolto alla promozione di una società più giusta e democratica. A tutti i nostri studenti, veri protagonisti di questo viaggio, auguro di affrontare questo nuovo anno con passione e determinazione”.

Il Presidente di Multiversity, Luciano Violante ha ringraziato Ouided Bouchamaoui per la sua presenza sottolineando come "la sua esperienza e i suoi valori, ci ispirino a credere che il dialogo e la mediazione possano prevalere sulla volontà di potenza, contribuendo a giustizia, progresso e libertà. L’Università è il luogo d’eccellenza per la costruzione di un pensiero nuovo, capace di svelare le trame nascoste dei fatti e di offrire un argine alla violenza". Fabio Vaccarono, Ceo di Multiversity e Presidente dell’Universitas Mercatorum ha richiamato l’importanza delle trasformazioni in atto nel mondo dell’istruzione e ribadito la missione centrale dell’Ateneo “Il digitale e, soprattutto l’avvento dell’intelligenza artificiale hanno cambiato radicalmente il modo di apprendere nuove competenze e questa tecnologia sta ridisegnando il mondo dell’istruzione, garantendo pari opportunità di apprendimento affinché nessuno sia lasciato indietro. L’Universitas Mercatorum, si pone come un ponte tra innovazione e tradizione, tra imprese e studenti, con l’obiettivo di costruire una società più equa e competitiva a livello globale. I nostri atenei si confermano attori essenziali per la democratizzazione del sapere, cioè capaci di abbattere barriere geografiche e sociali: la formazione deve essere, infatti, inclusiva, accessibile e di qualità”.

Ha concluso la cerimonia Ouided Bouchamaoui, imprenditrice Tunisina e Premio Nobel per la Pace 2015, con la Lectio Magistralis ‘Formazione, economia e istituzioni per la stabilità e la pace nel bacino del Mediterraneo’ dichiarando come "L'istruzione e il dialogo siano strumenti fondamentali per plasmare il futuro del Mediterraneo e le università devono adattarsi per rispondere alle sfide del nostro tempo. Le università digitali trascendono i confini, riunendo studenti, educatori e ricercatori provenienti da tutto il Paese, offrendo un’istruzione accessibile e di alta qualità online. Questo tipo di formazione promuove la collaborazione, celebra la diversità e crea un senso condiviso di scopo, risolvendo la disparità nell’istruzione e fungendo anche da simbolo di ciò che possiamo realizzare lavorando insieme".

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Economia

‘AI e la riscoperta dell’Umanità. Ecco come...

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Uno sguardo non convenzionale su un settore che verrà scosso nelle sue fondamenta dalla rivoluzione in corso

'AI e la riscoperta dell’Umanità. Ecco come cambieranno le assicurazioni di domani', il libro di Zanini e Burattino

Futuro, persone e tecnologia. Sono le tre direttrici lungo le quali si snoda ‘AI e la riscoperta dell’Umanità. Ecco come cambieranno le assicurazioni di domani’, il nuovo libro di Gianluca Zanini e Marco Burattino che affronta la rivoluzione dell’AI dal punto di vista di un settore che, per definizione, si occupa di prevedere il rischio e dare un valore al suo indennizzo.

Perché per gli autori indietro non si torna. E questo momento storico verrà ricordato come un’epoca di transizione, qualcuno l’ha definita di permacrisi, con pandemia, guerre e preoccupazioni crescenti “per la nostra sicurezza, per il nostro lavoro, per il destino dei nostri datori di lavoro, naturalmente per la nostra salute e - cosa estremamente importante - per l’educazione dei nostri figli”, sottolineano gli autori.

E allora, l’ambizione di questo volume da 157 pagine è quello di offrire uno sguardo non convenzionale sull’avvento dell’AI e sul suo impatto sul mondo delle assicurazioni, che ha le sue fondamenta sulla conoscenza dell’accaduto, e che - secondo i due esperti - verrà scosso nelle sue fondamenta da questa rivoluzione in corso.

Mentre ci interroghiamo sull’impatto che l’intelligenza artificiale potrà avere sulla società, dall’economia, alla produzione, fino ai posti di lavoro, l’esortazione che arriva forte e chiara dal volume è che “in momenti avversi, estremamente difficoltosi e incerti come quello attuale”, è critico, “anzi vitale”, condurre le aziende “con umanità”.

Ma cosa vuol dire, in concreto? “Umanità - specificano Zanini e Burattino - è l’insieme delle caratteristiche distintive, compresi i modi di pensare, di sentire e di agire, che gli esseri umani tendono naturalmente ad avere. Ma attenzione: condurre con umanità non deve essere solo un proposito, deve essere seguito da azioni chiare e soprattutto concrete”. Come? Ascoltando le persone, “chiedendo delle loro vite e non solo del loro lavoro”, suggeriscono i due esperti del mondo delle assicurazioni.

Arrivano così, fin dalle prime pagine, le linee guida per le assicurazioni che intendono crescere anche nell’era dell’AI. Con le priorità di cui tener conto all’interno delle imprese (quelle assicurative, ma anche le altre) per surfare sulle onde della transizione verso l’Era dell’intelligenza artificiale: condividere le preoccupazioni altrui; essere flessibili nell’adeguare le decisioni al cambiamento dei bisogni; comunicare spesso e con autenticità con la propria squadra; prendersi cura l’uno dell’altro; enfatizzare il purpose; aiutare le persone e le organizzazioni a trovare il loro scopo.

Veniamo dagli anni del copia-incolla, d’altronde. E, forse non a caso, il settore delle assicurazioni sembra piuttosto intenzionato a ricorrere alle “virtù delle vecchie ricette” per gestire “fenomeni nuovi”, suggeriscono gli autori. Ma se tutto torna, ahimè cambiamento climatico e cybercriminali stanno evidenziando i rischi legati al fatto che ci muoviamo in territori inesplorati. Attenzione: demografia e tech stanno già cambiando le carte in tavola. “Sappiamo già che nel 2042 in Italia si potrà contare al massimo su 393mila ventenni”, scrivono Zanini e Burattino. Mentre per gli over 65 il discorso sarà opposto. Uno scenario che rischia di mettere in crisi l’articolo 1 della Costituzione. Pensateci, e in questa ricetta aggiungete l’ingrediente di una tecnologia dirompente che, come “una palla di neve che scende dalla montagna, accelera il suo volume e il suo impatto ma mano che scorre lungo il pendio”.

Nel 2022 debutta ChatGPT; da allora è stata tutta una corsa. Con alcune professioni già quasi sparite dai radar e altre (anche quelle creative) pesantemente minacciate. Gli autori analizzano realtà e prospettive, che - insistono - devono tener conto dell’impatto emotivo delle scelte delle persone.

Per le assicurazioni sono tre gli ingredienti che faranno la differenza nell’orientale la scelta di una polizza: “Il linguaggio, la semplicità e l’interazione umana”. Una serie di esempi pensati per far riflettere aiutano a prendere dimestichezza con la strategia proposta dagli autori. Una strategia che, naturalmente, non intende fare a meno dell’AI.

Per Zanini e Burattino, infatti, ChatGPT e simili possono essere un aiuto per imparare a navigare tra nuovi obiettivi di protezione, nuovi prodotti e nuove professioni. Perché una cosa sembra certa: l’AI segnerà il tramonto di alcuni lavori tradizionali, ma anche la nascita di altri, più innovativi.

Può sorprendere, ma alla fin fine gli autori sono ottimisti. “Il vero potenziale dell’intelligenza artificiale nel settore assicurativo risiede nella sua capacità di arricchire e potenziale l’interazione umana, aprendo nuove strade per la crescita personale e professionale. Il futuro delle assicurazioni - scrivono, infatti - è nelle mani di coloro che sapranno integrare l’innovazione con l’umanità, creando un mondo dove tecnologie e persone lavorano insieme, per un domani migliore”.

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