Economia
Iliad alle prese con malfunzionamenti: connessione dati e...
Iliad alle prese con malfunzionamenti: connessione dati e chiamate in difficoltà
L’operatore di telefonia mobile Iliad è recentemente incappato in una serie di problemi che hanno colpito sia la connettività dati che le chiamate telefoniche, sia in entrata che in uscita. Numerose testimonianze degli utenti hanno evidenziato queste difficoltà a partire dalle ore 14:30. Si tratta di un fenomeno che ha avuto ripercussioni diffuse sul territorio italiano, come dimostra la mappa di monitoraggio dei problemi di rete disponibile sul sito Downdetector.
Downdetector, piattaforma specializzata nel rilevamento di anomalie e malfunzionamenti dei servizi di rete, ha registrato un marcato incremento delle segnalazioni a partire dalle ore 15. Ciò suggerisce che un crescente numero di utenti ha percepito e riportato l’insorgere di tali problematiche, evidenziando la serietà della situazione.
Nel contesto di un mercato della telefonia mobile sempre più competitivo e dinamico, è di fondamentale importanza per gli operatori mantenere un servizio efficiente e privo di interruzioni. Pertanto, è comprensibile che Iliad stia dedicando risorse e sforzi per risolvere prontamente l’inconveniente.
Fonti attendibili confermano che gli esperti tecnici dell’operatore sono già al lavoro per identificare l’origine del problema e trovare una soluzione adeguata. Ciò è cruciale non solo per ripristinare la normale funzionalità del servizio, ma anche per mantenere la fiducia degli utenti e la reputazione dell’azienda sul mercato.
Economia
Ita-Lufthansa, presentate integrazioni ai rimedi richiesti...
"Pacchetto rivisto risponde a preoccupazioni sui voli a breve e lungo raggio e sulla concentrazione nell'aeroporto di Milano Linate"
"L'azionista di Ita Airways ha presentato insieme con Lufthansa Dlh le integrazioni alle remedies secondo le richieste della stessa commissione Concorrenza e nei tempi previsti per rispettare la scadenza del 13 giugno". Lo comunica il Mef.
Lufthansa parla di un'offerta correttiva "significativamente migliorata" nell'ambito della fase II dell'indagine dell'autorità sulla proposta di acquisizione di Ita. La conferma arriva dalla compagnia aerea tedesca che in una breve nota sottolinea che "il pacchetto rivisto risponde alle preoccupazioni della Commissione sui voli a breve e lungo raggio e sulla concentrazione nell'aeroporto di Milano Linate. La scadenza per l'esame da parte della Commissione è stata automaticamente spostata al 4 luglio".
Economia
Pari opportunità, le donne italiane al bivio tra...
Studio di Fondazione Gi Group e Gi Group Holding sarà presentato il prossimo 14 maggio a Milano all’Auditorium del Palazzo del Lavoro
Un vero e proprio gap nel gap. Che allarga ulteriormente il divario occupazionale con gli uomini e segna una frattura, a volte temporanea, a volte definitiva, nel percorso professionale di molte lavoratrici. E' l’effetto della maternità sulle carriere femminili, un fenomeno comune a livello europeo ma con un impatto particolarmente negativo in un Paese come il nostro, all’ultimo posto in Europa per tasso di occupazione femminile e con uno fra i più bassi tassi di fecondità. Se guardiamo infatti i dati (al 2022), da noi solo il 51,1% delle donne tra i 15 e i 64 anni lavora, contro una media Ue27 del 64,9%, e il numero medio di figli per donna è 1,24, un valore molto al di sotto di Paesi come la Francia (1,79), la Svezia (1,53) e l’Olanda (1,49).
La posizione del nostro Paese non cambia se si considera l’occupazione femminile nella fascia di età 25-49 - il periodo della vita in cui tendenzialmente si entra nel mercato nel lavoro e si costruisce una famiglia - che vede le donne svantaggiate di circa 20 punti percentuali sugli uomini e di 14,6 sulla media Ue.
La forte penalizzazione delle madri nel mercato del lavoro ha alle spalle un concorso di fattori sociali, demografici, culturali, normativi e legislativi che fa sì che da noi i carichi di cura siano ancora fortemente sbilanciati sulle donne, impegnate in media per 4,9 ore al giorno in questo tipo di attività rispetto alle 2 degli uomini, secondo gli ultimi dati pubblicati (2023), per un totale di 43,5 giorni in più all’anno.
Invertire la rotta, per correggere uno dei principali fattori di insostenibilità del mercato del lavoro e dell’intero sistema Paese, è necessario e urgente. Una direzione la traccia lo studio di Fondazione Gi Group e Gi Group Holding, realizzato in collaborazione con Valore D 'Donne, lavoro e sfide demografiche. Modelli e strategie a sostegno dell’occupazione femminile e della genitorialità', che sarà presentato il prossimo 14 maggio a Milano nel convegno organizzato all’Auditorium del Palazzo del Lavoro in Piazza IV novembre 5.
Il rapporto è unico nel suo genere perché combina, in un approccio multidisciplinare e multistakeholder, l’analisi della letteratura internazionale, uno sguardo comparato su sei Paesi europei (Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Svezia) e l’ascolto della voce diretta delle imprese, pmi, grandi aziende e multinazionali.
Attraverso un corposo lavoro di analisi che ha visto la collaborazione di alcuni fra i massimi esperti italiani di temi di genere, demografici e occupazionali, lo studio evidenzia una serie di possibili soluzioni capaci concretamente di favorire occupazione, sviluppo professionale delle donne e genitorialità, coinvolgendo, in un’ottica di sistema, tutti gli attori: istituzioni, imprese, parti sociali, terzo settore.
Il Convegno, con avvio in streaming alle ore 10.30, sarà moderato da Fabio Insenga, vicedirettore di Adnkronos, e introdotto da Chiara Violini, presidente di Fondazione Gi Group e Barbara Falcomer, direttrice generale di Valore D. A loro seguirà l’intervento dello scrittore Alessandro D’Avenia, che rifletterà sul valore della genitorialità in un talk ispirazionale dal titolo 'Generare o degenerare? Questo è il problema'.
I lavori proseguiranno con la presentazione dei principali risultati dello studio, a cura di Rossella Riccò, responsabile Area Studi e Ricerche di Fondazione Gi Group e Ulrike Sauerwald, responsabile del Centro Studi di Valore D. Interverranno inoltre Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia e Statistica Sociale nella Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano e Dirigente del 'Center for Applied Statistics in Business and Economics' e Francesco Seghezzi, presidente Adapt, che approfondiranno le principali evidenze demografiche e occupazionali della ricerca.
Spazio poi all’esperienza delle aziende in una tavola rotonda dedicata al racconto di alcune best practices. Interverranno: Annibale Baldari, Executive Director HR Transformation and Strategic Operation and DEI Champion Italy Hub di Eli Lilly, Donatella De Vita, Global Head of Engagement and Welfare and DEI di Pirelli, Valentina Pirrò, Recruiting, Employer Branding, Culture & Inclusion Manager di Vodafone, Stefano Fasani, Founder and Program Manager di Open-es. Adnkronos Demografica sarà mediapartner dell’evento, che sarà trasmesso anche in live streaming su: https://youtube.com/live/XqroV7UFeoI?feature=share.
Economia
Incidenti sul lavoro, Santonastaso: “379 morti in 127...
"Assistiamo a una bella differenza di numeri questo perché l'Inail usa criteri molto stretti, lavora sulle denunce, sulle quali pende sempre la mannaia della burocrazia e inoltre non considera molte categorie di lavoratori"
"Con l'incidente di oggi in Sicilia sul lavoro arriviamo a 379 morti nel nostro Paese da inizio anno, in pratica in soli 127 giorni. Questi sono i dati diversi da quelli dell'Inail che ha atteso il 1° maggio per diffondere il dato rei morti del primo trimestre 2024 conteggiando 191 vittime, in calo del 2,6% rispetto al 2023. Eppure a noi risultavano 260 morti con un aumento del 3% in un anno". Così all'Adnkronos/Labitalia è Piero Santonastaso, ideatore e curatore di 'Morti di lavoro', progetto partito su Facebook e in cui racconta, e da conto, del fenomeno degli incidenti sul lavoro al di là dei dati ufficiali.
"Assistiamo - sottolinea - a una bella differenza di numeri questo perché l'Inail usa criteri molto stretti, lavora sulle denunce, sulle quali pende sempre la mannaia della burocrazia e inoltre non considera molte categorie di lavoratori. Come detto più volte è tempo che l'Italia rimetta mano all'intero sistema della certificazione, non prima di essersi dotata di una legislazione in grado, se non dio stroncare, di ridurre ai minimi termini il fenomeno degli omicidi sul lavoro. Manca la volontà di intervenire sull'organizzazione del lavoro. Il governo ha introdotto la patente a punti ma solo nell'edilizia tagliando fuori tutti gli altri settori".
"Con i morti di oggi - rimarca - in Sicilia arriviamo a 29 morti dall'inizio dell'anno, 21 proprio sul luogo di lavoro e gli 8 in itinere. Nella pessima classifica italiana la Sicilia sale così al quinto posto. Al primo posto c'è fissa e stabile, da anni, la Lombardia, a seguire la Campania, l'Emilia-Romagna, il Veneto e ora appunto la Sicilia".