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Il Top Gun italo-americano che controlla la regione più...
Il Top Gun italo-americano che controlla la regione più insidiosa al mondo
Samuel Paparo è il nuovo comandante dell’Indo-Pacifico. L’obiettivo di creare una flotta di migliaia di droni (anche) per respingere un’invasione cinese di Taiwan
L'Ammiraglio Samuel Paparo ha da poco assunto il vertice del Comando dell’Indo-Pacifico per gli Stati Uniti (Indopacom), con la responsabilità di affrontare le crescenti sfide nella regione. Alla cerimonia di insediamento, che si è tenuta alle Hawaii, ha definito le pretese invadenti ed espansionistiche della Cina nell'Indo-Pacifico “illegali, coercitive, aggressive e ingannevoli”, aggiornando la definizione di zona “grigia” del Mar Cinese Meridionale. “Anche Russia, Corea del Nord e le organizzazioni estremiste violente” rientrano nella categoria secondo Paparo, soprannominato “Pappy”.
“Ci impegneremo per la risoluzione pacifica di qualsiasi crisi o conflitto, ma non commettiamo errori... saremo pronti a combattere qualsiasi avversario che minacci la pace, la sicurezza, la stabilità e il benessere della nazione e dei nostri alleati e partner” ha aggiunto durante il passaggio di consegne con il comandante uscente, John Aquilino. Che, commosso, ha detto, “dormirò sonni tranquilli, anzi, sarà la prima volta che dormirò da tre anni, sapendo che Pappy è ai comandi”.
Durante la cerimonia, il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha aggiunto che la Cina “è l’unico Paese con la volontà e la capacità di dominare l’Indo-Pacifico”, ed “esercita un comportamento sempre più coercitivo”.
Paparo negli scorsi tre anni ha guidato la Flotta del Pacifico della Marina, che ha accelerato gli esperimenti con i sistemi senza equipaggio. Nel 2022 ha istituito la prima divisione della Marina per i vascelli senza equipaggio; questo mese ne verrà istituita una seconda. Più di recente, ha auspicato la creazione di una forza di centinaia o migliaia di piccoli droni – un “hellscape”, paesaggio infernale - che potrebbe aiutare a respingere una forza d'invasione cinese da Taiwan.
Originario di Morton, Pennsylvania, si è laureato alla Villanova University ed è stato nominato ufficiale nel 1987. È figlio di un ex marine arruolato e nipote di un marinaio che ha combattuto nella Seconda guerra mondiale. Ha conseguito un Master of Arts in Studi Internazionali presso la Old Dominion University e un Master of Science in Analisi dei Sistemi presso la Naval Postgraduate School. Si è inoltre laureato presso l'Air Command and Staff College, l'Air War College, il Naval War College e la Joint and Combined Warfighting School. Aviatore della Marina degli Stati Uniti, è diplomato “Top Gun” e ha volato per oltre 6.000 ore su F-14, F-15 e F/A-18 e 1.100 atterraggi su portaerei. 37 anni nella Marina, ha lavorato anche con l’aeronautica e operato in Arabia Saudita e Islanda.
L’ammiraglio Paparo ha origini italo-americane, proprio come Lisa Franchetti, alla guida della US Navy, prima donna a ricoprire questo ruolo.
Esteri
Iran, “atterraggio difficile” per elicottero...
Lo riferisce l'agenzia di stampa Mehr. Inviate 20 squadre di soccorso che stanno utilizzando anche droni per localizzare il velivolo. Media iraniani pubblicano una foto che mostra il presidente, in piedi, apparentemente illeso
"Atterraggio difficile" in Iran per l'elicottero a bordo del quale si trovava il presidente Ebrahim Raisi. Secondo quanto riferito dalla tv di Stato, Raisi era in volo nella provincia iraniana dell'Azerbaigian orientale quando si è verificato l'incidente nei pressi di Jolfa, al confine con l'Azerbaigian, dove il presidente aveva inaugurato questa mattina una diga insieme al leader azero Ilham Aliyev.
Dopo "l'atterraggio difficile", Raisi sta continuando il suo viaggio via terra, in direzione di Tabriz. Lo riferisce l'agenzia di stampa iraniana Mehr, secondo cui l'area era interessata da brutto tempo e una fitta nebbia. Con Raisi viaggiavano anche il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian, l'imam della moschea di Tabriz e altri alti funzionari del governo. La delegazione, secondo Mehr, sta proseguendo il viaggio via terra. L'elicottero faceva parte di un convoglio di tre elicotteri e gli altri due sono arrivati a destinazione.
I media iraniani hanno pubblicato una foto che mostra il presidente, in piedi, apparentemente illeso, con alle spalle il velivolo incidentato.
Sul luogo dell'incidente sono state inviate una ventina di squadre di soccorso, riferisce l'agenzia di stampa Mehr, e stanno utilizzando anche droni per localizzare il velivolo.
"Alcune delle persone a bordo dell'elicottero del presidente Raisi sono riuscite a mettersi in contatto con il quartier generale, alimentando le speranze che l'incidente possa essersi concluso senza vittime", ha riferito l'agenzia Tasnim su X, ripresa dalla Cnn, precisando che quindi le persone a bordo dell'elicottero hanno potuto lanciare un messaggio di emergenza.
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Israele, estrema destra: “Se Hezbollah non si ritira...
Il ministro Smotrich: "Bisogna dare un ultimatum, se non sarà completamente rispettato le Idf dovrebbero lanciare un attacco all'interno del territorio libanese"
"Bisogna dare a Hezbollah un ultimatum pubblico affinché cessino completamente gli attacchi e ritirino tutte le forze al di là del fiume Leonte". E' quanto ha detto il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, affermando che se Hezbollah non si ritirerà dal confine, e "l'ultimatum non sarà completamente rispettato, le Idf dovrebbero lanciare un attacco all'interno del territorio libanese per difendere le nostre comunità settentrionali".
L'attacco dovrebbe comprendere, secondo l'esponente di estrema destra del governo di Benjamin Netanyahu, "l'invasione di terra e la presa di controllo da parte delle forze israeliane dell'area meridionale del Libano". Parlando ad un evento del suo partito, Sionismo Religioso, nel nord di Israele, Smotrich ha detto che l'obiettivo ultimo deve essere far ritornare alle loro case gli abitanti delle località del nord evacuate per il rischio di attacchi da parte di Hezbollah.
"Il modo di riportare a casa gli sfollati del nord è una decisione militare per un attacco devastante contro Hezbollah, le sue infrastrutture e la distruzione del suo potere", ha aggiunto.
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Ucraina: “Affondata nave Russia”. Mosca:...
Kiev rivendica la distruzione del dragamine Kovrovets
L'Ucraina ha rivendicato oggi di aver affondato un dragamine russo che era ancorato nel porto di Sebastopoli, in Crimea, versione contestata da Mosca, secondo cui l'attacco delle forze ucraine non ha causato né danni alla nave né vittime. Secondo quanto riferito da Kiev, il dragamine affondato è il 'Kovrovets', che fa parte della Flotta del Mar Nero, "eliminato grazie ai potenti bombardamenti" condotti nella notte "nella penisola temporaneamente occupata". Il governatore di Sebastopoli, Mikhail Razvozhaev, ha invece sostenuto che l'attacco è stato respinto grazie ai sistemi di difesa russi.