Cultura
Biennale Arte, Zabotti: “In Sestante domestico...
Biennale Arte, Zabotti: “In Sestante domestico artisti raccontano cosa significa ‘casa’”
La curatrice del Padiglione Venezia alla conferenza stampa di presentazione dell’allestimento ‘Sestante domestico’ per l'esposizione 2024: “Lasciare da parte dimensione geografica e guardare a quella affettiva”
“‘Sestante domestico’, il titolo che abbiamo scelto per il Padiglione Venezia, sembra un ossimoro, ma in realtà nasce dal desiderio di rispondere alla domanda provocatoria del curatore Pedrosa ‘Stranieri ovunque’. Abbiamo quindi voluto vedere, come si fa con il sestante, il tema da un’altra angolazione e quindi ci siamo chiesti ‘Che cos’è casa?’ e ‘Cosa significa sentirsi a casa?’. In un momento di grande fragilità come il nostro, in cui la fragilità va oltre il fatto di non avere una casa con un tetto e dei muri e si hanno delle solitudini e delle fragilità interiori molto più profonde, abbiamo chiesto agli artisti di guidarci nella loro dimensione e nella loro idea di cosa significa ‘casa’”. A dirlo è la curatrice del Padiglione Venezia per la 60^ Esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia, Giovanna Zabotti, a margine della conferenza stampa di presentazione di ‘Sestante domestico’, l'allestimento curato da Zabotti. La conferenza si è svolta a Ca’ Farsetti a Venezia, alla presenza del primo cittadino Luigi Brugnaro e di Serena Morganti, responsabile direzione comunicazione di Bper Banca, main partner del progetto. “Ciò che vogliamo comunicare è la possibilità di lasciare da parte per un attimo la dimensione geografica e sociale e dedicarci alla ricerca della dimensione affettiva. Il sestante è uno strumento che si usa soltanto quando si è in alto mare - spiega Zabotti - dove si vede solo l’orizzonte e non si hanno più riferimenti dalla terra e ci si deve quindi affidare ad altro. Ed è questo ‘altro’ che noi vogliamo indagare grazie all’opera degli artisti”. Da queste riflessioni è nata l’idea di parlare di che cosa significa veramente ‘casa’ e della sua dimensione affettiva, una chiave di lettura che “permette di rivolgersi assolutamente a tutti - aggiunge la curatrice del Padiglione Venezia - e di avere la possibilità di dialogare con dimensioni completamente diverse”. L’allestimento del Padiglione Venezia racchiude le opere di artisti giovanissimi e veterani, come Vittorio Marella di appena ventisei anni e il sublime pittore veneziano di origine bosniaca Safet Zec, di oltre ottant’anni. “Abbiamo poi la possibilità di dialogare con due pittori giovanissimi dell’Accademia, uno albanese e l’altra friulana, che porteranno la loro visione - conclude Zabotti - e abbiamo Pietro Ruffo, che fa un viaggio all’interno di quelle che sono le mappe, le parti sociali e tutti questi confini che nell’allestimento spariscono. L’idea è quindi avere una nuova dimensione dove i confini non ci sono. Penso che anche questo voglia dire includere nel pensiero artistico, prima che in quello geografico o politico”.
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Libri, solitudine e rinascita in ‘La voce di...
La solitudine di una diciottenne: l'isolamento, il mutismo, la rottura dei legami, ma anche la speranza della rinascita. L'autrice narra il disagio giovanile nella storia di Iside, una ragazza che subisce gli effetti negativi della pandemia e i problemi attraversati dai suoi genitori
La solitudine di una diciottenne. L'isolamento, il mutismo, la rottura dei legami. Ma anche la speranza della rinascita. E' la storia di Iside, una ragazza che subisce gli effetti negativi della pandemia e i problemi attraversati dai suoi genitori. Una vicenda raccontata dalla giornalista e conduttrice Claudia Conte nel volume 'La voce di Iside' pubblicato da Readaction editrice Roma. Rivolto in particolare ai ragazzi, il libro si occupa del disagio giovanile alimentato dal Covid che ha interrotto la loro vita sociale inaridendo le relazioni e trasformandoli in piccole isole distanti le une dalle altre.
Un tema di stretta attualità che l'autrice affronta facendo leva su una chiave di lettura positiva. Iside, infatti, riemerge dal disagio in cui è precipitata. Incuriosita da un bando relativo servizio civile, si avvicina al volontariato interessandosi ai temi legati alla violenza di genere. "In un mondo e in un tempo in cui tutti parlano senza dire niente, il mutismo nasce come metafora di incomunicabilità e la solidarietà diventa il solo linguaggio con cui ritrovare la parola", afferma lo scrittore Maurizio de Giovanni nella premessa aggiungendo che "il valore di questo libro si esprime nel coinvolgimento dell'autrice con ciò che indaga, nella evidente partecipazione personale ed emotiva che la lega agli argomenti che tratta, e più ancora nella soluzione che detta:la pandemia e l'isolamento che ne è derivato ha prodotto un dramma ma come tutte le crisi ha potuto trasformarsi in molti casi in una preziosa occasione per rimettere in questione un intero sistema di disuguaglianze cui colpevolmente ci siamo assuefatti".
Pagina dopo pagina, però, affiorano anche altri temi che attengono l'universo giovanile: il rapporto, spesso conflittuale, con i genitori così come il ruolo non sempre facile della scuola e della famiglia. Questioni aperte che Iside è in grado di gestire attraverso l'impegno diretto nel volontariato. Un'attività che le permette di capire che, aiutando gli altri, aiuta sé stessa a sconfiggere tutti i suoi incubi.
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Musa tv n. 18 del 30 aprile 2024
Tutti pazzi per Città di Castello, meta di primavera Esce il libro “Investigare 5.0”
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‘Tentazioni e castighi’, il gossip come...
Dai Ferragnez a Ilary Blasi, da Flavio Briatore ad Andrea Giambruno, Sabrina Ferilli, Loredana Berté, Gerard Depardieu e Geolier: sono solo alcuni degli oltre 50 Vip, le cui vite, vizi e virtù, sono 'raccontati' con garbo e ironia dal direttore di Novella 2000.
Dai Ferragnez a Ilary Blasi, da Flavio Briatore a Tiziano Ferro, passando per Andrea Giambruno, Sabrina Ferilli, Loredana Berté, Gerard Depardieu, Anna Falchi, Geolier, Simona Ventura e Antonio Terzi, Francesca Fagnani, per citarne alcuni. Il gossip a 360 gradi, l’Italia dei Vip tra miserie e nobiltà, feste faraoniche e grandi sòle, sono al centro di "Tentazione & Castighi", il nuovo libro del giornalista Roberto Alessi, direttore di Novella 2000, in libreria per Morellini editore (pag. 203, 18 euro). 'Il gossip è la prima forma di democrazia' - recita il sottotitolo - ed è proprio questo il motto a cui Alessi resta fedele nel raccontare 'le vite degli altri', con la leggerezza della tolleranza, perché "solo chi non ha mai peccato può scagliare la prima pietra".
Pagina dopo pagina, si scoprono aneddoti e storie di personaggi famosi, tutto quello che non si è mai saputo sui nomi che hanno riempito le cronache di quotidiani e di televisioni degli ultimi vent'anni. Si arrabbierà qualcuno? "Forse", risponde Alessi, ricordando loro che "finché sarete ricordati dalle cronache di gossip vorrà dire che siete ancora sulla giostra. Quando non ci sarete più sarà terribile: come ricordava Vittorio Gassman dovrete iniziare a lavorare". E nella prefazione sottolinea come il "non vedo, non parlo, non sento" delle tre scimmiette sia "da sempre tra noi, vicino al potere, nei giornali, nei posti di lavoro. Vigliacchi, si nascondono, lisciando chi potrebbe aiutarli nella vita, e fingono di non vedere, come dicono i reali inglesi, 'an elephant in the room', un elefante nella stanza, pur di non tradire il loro falso affetto verso il famoso di turno. Noi italiani - sostiene l'autore - siamo più diretti e diciamo 'Il re è nudo!', rivolti a chi non vede la verità palese in assoluta adulazione verso chi conta di più, ma pronti a essere sferzanti con chi il potere non ha".
"Ricordate 'I vestiti nuovi dell’imperatore di Hans Christian Andersen?'", chiede Alessi. "Parla di un re che per paura di passare per cretino si fa confezionare da infingardi tessitori un abito con un tessuto così pregiato che rimaneva trasparente agli occhi degli stupidi, rimanendo inequivocabilmente nudo davanti al suo popolo imbarazzato quanto divertito. Quel tessuto - sostiene l'autore di 'Tentazioni & Castighi - è il gossip, non a caso la prima forma di democrazia, che sa tradire la falsità e castigare l’arroganza. E la storia - conclude - gli dà ragione ogni giorno".