Cronaca
Conte e Azzolina visitano una scuola di Caserta: “Non...
Conte e Azzolina visitano una scuola di Caserta: “Non mollare!”
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina in visita alla scuola “Francesco Gesue” di San Felice a Cancello, in provincia di Caserta.
L’arrivo di Conte è stato accolto con applausi da chi è fuori dall’istituto nonostante la pioggia: “Non mollare”, ha gridato qualcuno, rivolto a Conte. Il Presidente del Consiglio e il Ministro, accolti dal sindaco e dal preside, hanno incontrato i docenti e gli alunni della scuola, recentemente vittima di atti vandalici.
Durante la visita della scuola “Francesco Gesue” di San Felice a Cancello (Caserta), il presidente del Consiglio Giuseppe, Conte, ha indagato sugli spazi e sui locali di cui la scuola ha ancora bisogno, rivolgendosi al Sindaco e al Comandante dei vigili del fuoco.
I docenti hanno ringraziato Conte per la visita all’istituto e hanno spiegato che “la vicinanza dello Stato, in questo momento, è molto importante“. Il capo della struttura ha ringraziato il Primo Ministro per i fondi ricevuti, che hanno consentito l’acquisto di 120 tablet.
Gli esponenti del Movimento 5 Stelle, in una nota in commissione Istruzione al Senato: “La presenza oggi del presidente Conte e della ministra Azzolina alla scuola Giosuè Carducci di San Felice a Cancello, in provincia di Caserta, che era stata vandalizzata nelle settimane scorse, ha un valore che va molto oltre quello, pure importante, della visita in sé. È il segnale non solo della presenza forte dello Stato a presidio dell’istituzione più importante del nostro paese, la scuola pubblica. Ma anche di un nuovo approccio che questo governo, con il Movimento 5 Stelle in prima linea, sta mettendo in campo nei confronti della scuola dopo anni di marginalizzazione. Solo in questo anno le risorse destinate alla scuola non hanno avuto precedenti rispetto al passato, si è riaperta finalmente – nonostante le opposizioni di molti – la stagione dei concorsi pubblici, e l’istruzione sarà al centro delle politiche dei prossimi anni nell’utilizzo dei fondi del recovery fund. Andiamo avanti su questa strada, segnata dal Presidente Conte e dalla ministra Azzolina, è in cui il MoVimento 5 Stelle crede da quando è nato: investiamo e proteggiamo la scuola pubblica, perché il pilastro su cui poggia il presente e il futuro del nostro paese“.
Cronaca
Terremoto nel veronese, scossa magnitudo 3.3
La scossa a 2 km a nord di Bussolengo
Un terremoto di magnitudo 3.3 è stato localizzato oggi dalla Sala Sismica Ingv-Roma 2 km a nord di Bussolengo, nel veronese, alle 22.50 ora italiana a una profondità di 23 km.
Cronaca
Caso Yara, difesa di Bossetti visiona i reperti:...
In uno scatolone con gli effetti personali della ragazza anche 54 provette con le tracce genetiche precedentemente conservate in frigo a 80 gradi sotto zero
Due ore e quarantacinque minuti. Tanto è durata l'udienza in cui, per la prima volta a quasi 14 anni dall'omicidio di Yara Gambirasio, la difesa di Massimo Bossetti ha potuto visionare (ma non fotografare) i reperti che hanno portato alla condanna in via definitiva all'ergastolo dell'imputato. Nel pomeriggio, davanti ai giudici della corte d'Assise di Bergamo, in un'udienza a porte chiuse a cui Bossetti ha partecipato in video collegamento dal carcere a Bollate, gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, insieme ai consulenti che hanno lavorato al caso, hanno potuto guardare quanto rimasto sigillato a lungo in uno scatolone.
Tra i reperti, ancora ben conservati, gli slip su cui è stata trovata la traccia genetica mista, della vittima e dell'allora Ignoto 1, considerata la prova regina contro Bossetti; la felpa che Yara indossava il 26 novembre 2010, giorno della scomparsa; il giubbotto che aveva nel campo di Chignolo d'Isola dove è stata trovata senza vita tre mesi dopo. E anche le 54 provette di Dna - trasferite da un frigorifero dell'ospedale San Raffaele di Milano all'Ufficio corpo di reati del tribunale di Bergamo - che hanno acceso un aspro scontro tra difesa e accusa.
"Finalmente dopo 5 anni dall'autorizzazione abbiamo avuto la possibilità di vedere i reperti, ma lascia davvero tanto amaro in bocca vedere le 54 provette di Dna, più altri 23 campioni diluiti, in una scatola, senza la giusta conservazione (prima del trasferimento era conservati in un frigo a una temperatura di 80 gradi sotto zero). In quella scatola c'è tutto il processo, c'è la vita di un uomo e l'hanno distrutta" spiega Salvagni, interpellato dall'Adnkronos. L'udienza di oggi è, per ora, l'ultima mossa difensiva prima di altre iniziative per provare a chiedere la revisione del processo.
Cronaca
Studenti pro Palestina, Viminale: “Particolare...
E' quanto si è deciso nel corso del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica
Particolare attenzione a impedire che persone estranee al mondo universitario possano infiltrarsi nelle manifestazioni al solo scopo di strumentalizzare il dissenso, alimentando forme di violenza che, per loro natura, sono incompatibili con la libera manifestazione del pensiero. E' quanto stabilito nel corso del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che si è svolto questo pomeriggio al Viminale, presieduto dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, alla presenza del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. Al vertice hanno partecipato il vicepresidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, Francesco Bonini, i vertici delle Forze di polizia e delle agenzie di informazione e sicurezza.
È stato effettuato un attento monitoraggio delle numerose manifestazioni che, dopo la crisi in Medio Oriente, stanno interessando gli atenei italiani, e nel corso delle quali solo in un numero limitato di casi si sono registrate criticità. Durante l’incontro è stata evidenziata anche la proficua collaborazione tra rettori e rappresentanti delle forze dell’ordine, grazie alla quale è stato possibile limitare le tensioni. Anche alla luce di quanto finora emerso, è stata inoltre condivisa la necessità di proseguire con le efficaci attività di mediazione da parte dei responsabili delle università e delle forze di polizia per prevenire ripercussioni sull’ordine pubblico.