Politica
Europee, Cateno De Luca: “Vannacci? Mi ha chiesto...
Europee, Cateno De Luca: “Vannacci? Mi ha chiesto candidatura in tutta Italia e ho detto no”
Il leader di Sud chiama Nord: "Lega lo aveva fatto fuori, l'ho autorizzato a usarmi per alzare il prezzo con Salvini che c'è cascato"
Il Generale Vannacci? "Prima di scendere in campo con la Lega mi aveva chiesto di essere candidato in tutta Italia, gli ho detto di no...". A parlare, contattato telefonicamente dall'Adnkronos, è il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca, il quale, all'indomani dell'annuncio della candidatura di Roberto Vannacci con la Lega alle europee, racconta un retroscena sull'autore del libro 'Il mondo al contrario', sostenendo che quest'ultimo, prima di dare il suo sì definitivo a Matteo Salvini, abbia provato a ottenere una candidatura con la lista 'Libertà' di cui De Luca è federatore. "Ho sentito più volte Vannacci. Dalla Lega lo avevano fatto fuori e l'ultima proposta era una candidatura solo al Centro, mentre lui voleva esserlo in tutta Italia", spiega il sindaco di Taormina ed ex primo cittadino di Messina.
"Io - precisa De Luca - con il Generale ero stato chiaro: ti candidi solo nel tuo collegio e in ordine alfabetico, da noi non ci sono privilegiati. L'ho autorizzato ad usarmi per alzare il prezzo con Salvini che è impazzito quando ha saputo che era in contatto con me ed è caduto nella trappola". Il leader di Sud chiama Nord chiude la telefonata con un commento rivolto ai nostalgici della Lega Nord: "Poveri leghisti 'celoduristi' della prima ora, dopo l'Udc ora anche Vannacci...".
Politica
Mentana: “Offeso da Lilli Gruber, La7 dica qualcosa o...
Il direttore del Tg: "Dall'azienda mutismo da 24 ore, io non ho mai offeso nessuno"
Enrico Mentana chiede un segnale a La7 dopo le parole "molto sgradevoli e offensive" pronunciate da Lilli Gruber nei confronti del direttore del telegiornale, 'reo' di aver sforato con i tempi ritardando l'inizio della puntata di Otto e mezzo andata in onda il 6 maggio.
"Ieri sera siamo andati un po' lunghi con il telegiornale, era una giornata cruciale, importantissima: la prospettiva di pace in Medioriente, la tragedia di Casteldaccia, vicino a Palermo, In più come ogni lunedì c'erano i nostri sondaggi e l'appuntamento con il Data Room di Milena Gabanelli. Come ogni lunedì siamo andati un po' lunghi, me ne scuso con i telespettatori. Un po' lunghi, come era prestabilito e concordato con chi dirige questa rete", dice Mentana chiudendo il tg di oggi.
"Chi ci ha seguito, Lilli Gruber, perché non mi piace di far finta di non sapere nomi e cognomi, ha avuto parole molto sgradevoli e offensive nei confronti del sottoscritto. Io mi siedo qui da 14 anni per fare questo tg, non ho mai offeso volontariamente nessuno e tantomeno i colleghi che lavorano su questa rete. Gradirei reciprocità a questo riguardo e gradirei da parte dell'azienda per cui lavoro che non ci fosse il mutismo che accompagna questa vicenda da 24 ore. Domani sera vedremo se c'è stato qualcosa, altrimenti trarrò conclusioni e dirette conseguenze", conclude.
Gruber, Mentana e il ritardo: non è la prima volta, quando Vespa e Mannoni...
Politica
Corruzione, Toti ai domiciliari. L’ordinanza:...
L'ordinanza del Gip, 650 pagine sul 'sistema' che avrebbe funzionato in 4 elezioni. Barca o caviale le parole in codice per i soldi
Un sistema di corruzione che in Liguria è scattato in 4 elezioni e che potrebbe entrare ancora in funzione. Ecco perché sono scattati gli arresti domiciliari per Giovanni Toti, presidente della regione, nell'inchiesta della procura di Genova.
Il gip di Genova Paola Faggiani, nell'ordinanza di 650 pagine, afferma che paiono ricorrere le esigenze cautelari per "il pericolo attuale e concreto che l'indagato commetta altri gravi reati della stessa specie di quelli per cui si procede e, in particolare, che possa reiterare, in occasione delle prossime elezioni, analoghe condotte corruttive, mettendo la propria funzione al servizio di interessi privati in cambio di utilità per sé o per altri. Tali esigenze cautelari sono desumibili, essenzialmente, dalle modalità stesse della condotta dalle quali traspare una evidente sistematicità del meccanismo corruttivo".
In particolare, in occasione e in concomitanza delle quattro competizioni politiche che si sono susseguite nell'arco temporale dell'indagine (circa 18 mesi) - elezioni amministrative di Savona (ottobre 2021), elezioni amministrative di Genova (giugno 2022) elezioni politiche nazionali (25 settembre 2022) ed elezioni amministrative di Ventimiglia e Sarzana (maggio 2023) - "Toti, pressato dalla necessità di reperire fondi per affrontare la campagna elettorale, ha messo a disposizione la propria funzione, i propri poteri e il proprio ruolo, in favore di interessi privati, in cambio di finanziamenti, reiterando il meccanismo con diversi imprenditori (gli Spinelli e Moncada)".
In alcuni casi, si legge nell'ordinanza, "era lo stesso Toti, a chiedere esplicitamente il finanziamento, promettendo al privato comportamenti o provvedimenti a lui favorevoli o addirittura ricordandogli 'di aver fatto la sua parte' e quindi di aspettarsi conseguentemente una "mano" in vista delle elezioni".
Toti: "Siamo tranquillissimi"
"Siamo tranquillissimi" ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. Le immagini di Telenord.it lo mostrano mentre sta entrando nella sua abitazione di Genova e stringe tra le mani l'ordinanza cautelare di circa 650 pagine.
Il rischio di reiterazione del reato
I domiciliari per il gip si legano al pericolo di reiterazione del reato che emerge "dalla stessa sorprendente disinvoltura con cui Toti manifesta il proposito di ricorrere a richieste di denaro agli imprenditori, sfruttando la momentanea soddisfazione per gli obiettivi imprenditoriali realizzati anche in seguito al proprio intervento".
Particolarmente significativa ai fini cautelari, si sottolinea nel provvedimento, è anche "l'emersione, dalle indagini di ulteriori vicende (ancora oggetto di approfondimenti investigativi) che hanno visto il coinvolgimento di ulteriori imprenditori e nelle quali, a fronte di richieste di interessamento per pratiche amministrative di loro interesse, sono seguite elargizioni di finanziamenti in favore del Comitato Toti".
Ma il pericolo "traspare anche dalla stessa genesi delle condotte criminose contestate" nell'attuale indagine, "iniziate già verso la fine del 2020, in occasione delle consultazioni elettorali regionali del 20 e 21 settembre e proseguite in tutte quelle che si sono susseguite, mosse tutte evidentemente dal medesimo scopo di ottenere l'elezione o la rielezione, per il raggiungimento del quale è stata 'svenduta' la propria funzione e la propria attività in cambio di finanziamenti, abdicando in tal modo ai propri importanti doveri istituzionali", sottolinea il gip Faggioni.
Toti e Spinelli, la telefonata sul Terminal Rinfuse
Nel provvedimento, ad esempio, si riporta la conversazione del 17 settembre 2021 tra Toti e l'imprenditore Aldo Spinelli in merito al rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse. Toti: "Il 29 va la tua roba... ricordati che io sto aspettando anche una mano...eh?" o nel dialogo del 15 febbraio 2023 in cui è lo stesso governatore a telefonare a Spinelli per comunicargli "di aver appena sbloccato in Regione una pratica di suo interesse e contestualmente gli chiedeva denaro in vista delle imminenti elezioni".
Toti dice "'Guarda che abbiamo risolto il problema a tuo figlio sul piano casa di Celle...... ora facciamo la pratica, si può costruire....l'abbiamo risolto stamattina quando mi inviti in barca? Che ti...che ti...ora... così parliamo un po' che ora ci sono le elezioni, c'abbiam bisogno di una mano". In altri casi, erano gli imprenditori stessi - sostiene la procura di Genova - a prendere l'iniziativa.
Parole in codice per i soldi
La parola barca o caviale come passepartout per ottenere finanziamenti. E' la tesi che si legge nell'ordinanza del gip di Genova che ha portato all'arresto (domiciliari) per corruzione del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Nel provvedimento si sottolinea l'"allarmante abitualità e sistematicità" di un meccanismo corruttivo collaudato, "ricavabile anche dalla terminologia sovente utilizzata dal governatore" con l'imprenditore Spinelli per alludere alla richiesta di finanziamento ("quando mi fai vedere la barca... quando ti posso venire a trovare..."), che veniva immediatamente compresa nel reale significato dallo stesso imprenditore, pronto a rispondere a tono richiamando le proprie richieste e interessi.
In un'intercettazione riportata nel provvedimento Toti dice "porta un po' di caviale da Monaco, che la settimana prossima veniamo a mangiare una patata col caviale in barca" e l'imprenditore, anche lui coinvolto nel provvedimento cautelare, replica "eh, va bè dai... vediamo il Piano regolatore, dai! Ok!". Non solo, nell'ordinanza il gip rileva come "particolarmente significativo" il comportamento tenuto da Toti nel corso delle indagini "in cui ha sempre cercato di scegliere luoghi 'riservati' (la barca degli Spinelli o la casa di abitazione di Aldo Spinelli) al fine di scambiarsi reciproche richieste di favori, evitando di affrontare certi argomenti in pubblico".
Non solo: "particolarmente significative sono altresì le cautele adottate in occasione degli incontri in barca, che avvenivano previo allontanamento di tutti i telefoni degli interlocutori, come osservato direttamente dalla Guardia di Finanza, modalità adottata anche in occasione dell'incontro con l'imprenditore Moncada all'interno dell'ufficio del Presidente della Regione".
Il gip: "Signorini a servizio degli imprenditori per lusso e soldi"
Ben 15mila euro per il matrimonio della figlia, 22 soggiorni in hotel di lusso a Montecarlo con tanto di giocate al Casinò e servizi extra. E' il lungo l'elenco di benefit, per un totale di circa 100mila euro, che Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, avrebbe ricevuto; oltre alla promessa di un prestigioso incarico a Roma. Un elenco in cambio di favori, quando era a capo dell'authority portuale, agli imprenditori Aldo Spinelli e Mauro Vianello. E' questa l'accusa che la procura di Genova sostiene nei suoi confronti e che il gip Paola Faggioni ha accolto mandandolo in carcere.
Signorini, per il giudice, potrebbe reiterare "altre condotte corruttive" vista la personalità "del tutto incurante dell'interesse pubblico e dei principi di imparzialità e buon andamento della pubblica funzione svolta, 'messa a disposizione' e 'servizio' di interessi di privati al fine di ottenere in cambio utilità personali (saldo delle spese per il matrimonio della figlia, soggiorni di lusso, promesse di incarichi lavorativi prestigiosi)". Per il gip è "allarmante" la "sistematicità del meccanismo corruttivo, posto in essere in un ampio arco temporale e con due diversi imprenditori portuali, dimostrando una scarsa consapevolezza dell'importantissimo ruolo pubblicistico ricoperto". Ha cessato la funzione di presidente dell'AdSP e ha assunto (dal 30 agosto 2023) la carica di amministratore delegato e direttore generale del gruppo Iren", gruppo a partecipazione pubblica che opera nel campo dell'energia" e nella nuova veste "ha designato Mauro Vianello come proprio consulente in Iren, con il compito di curare i rapporti con il territorio e lo sviluppo dei progetti in Liguria, come corrispettivo ricompensa delle utilità ricevute".
Non solo. Non ha interrotto i rapporti con l'imprenditore Spinelli "con il quale sono proseguiti fino all'epoca attuale i soggiorni a Montecarlo". Per il gip è "particolarmente significativo anche il comportamento tenuto da Signorini" a riguarda "della somma di 15mile per il saldo del catering per il matrimonio della figlia e della lunga discussione, tenuta con Spinelli per trovare delle modalità per non far trasparire la provenienza del pagamento - nella consapevolezza della sua palese illiceità - e nel corso della quale i due indagati prendevano in considerazione la possibilità di concordare una falsa versione del regalo di nozze", così come, nonostante avesse intuito il pericolo di essere intercettato, "abbia continuato a perseguire con assiduità le proprie finalità illecite".
Politica
Europee, Vannacci: “Se eletto non mi dimetterò...
"Valori di libertà e democrazia io li ho difesi sul campo di battaglia"
"Se verrò eletto, mi trasferirò con mia moglie e le nostre due figlie a Bruxelles, farò l’eurodeputato a tempo pieno e mi adopererò al massimo perché torni la pace. Non mi dimetterò dall’esercito: resto un soldato". Lo dice in un'intervista a 'Chi' in edicola da domani Roberto Vannacci, candidato per le prossime elezioni europee. "Mi danno del fascista?", dice il generale. "Quali sono i valori dell’antifascismo? Libertà e democrazia. Io li ho difesi sul campo di battaglia e nessuno di coloro che mi giudicano era al mio fianco a fare la stessa cosa, rischiando la vita".
Vannacci parla anche della polemica sui disabili: "Il mio amico d’infanzia Norberto De Angelis, ex campione di football americano ora disabile, si è subito detto d’accordo con me perché vive tutto sulla sua pelle e perché ha capito quello che intendevo dire riguardo il fatto che, essendo più fragili, hanno bisogno di maggiori attenzioni".
Di Vannacci oggi ha parlato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a Radio 1. "Nel momento in cui un militare si vuole candidare deve poterlo fare. Io non ho una enorme simpatia per un altro generale che si candida ... Camporini", ha detto La Russa. "Vannacci - ha aggiunto - secondo me ha il diritto di candidarsi, anche se prima di farlo non doveva entrare in polemica col suo Ministro".