Spettacolo
Vasco Rossi premiato al Vittoriale, Sgarbi: “E’...
Vasco Rossi premiato al Vittoriale, Sgarbi: “E’ il miglior allievo del vate”
Era stato lui durante la sua esperienza come Sottosegretario di Stato al Ministero della cultura a pensare di dare un riconoscimento al rocker: "Sono riusciti a fare quello che avremmo voluto noi"
Vasco Rossi ha ricevuto ieri il premio 'D'Annunzio' al Vittoriale. Un riconoscimento importante, assegnato in passato a Paolo Conte, Umberto Veronesi, Samantha Cristoforetti e Riccardo Muti. Novella 2000 ha sentito Vittorio Sgarbi, che prima della Fondazione aveva pensato di conferire un premio al rocker durante la sua esperienza come Sottosegretario di Stato al Ministero della cultura. "Sono riusciti a fare ciò che noi avevamo pensato. Avremmo voluto farlo, ma vi furono una serie di difficoltà, che mi indussero a desistere", racconta in un'intervista esclusiva. "Accostare un letterato sofisticato come D’Annunzio a un artista trasgressivo come Vasco è un’intelligente intuizione ed è coerente con lo spirito del premio. D’Annunzio ha fatto cose memorabili ed è stato anche un grande provocatore, potremmo dire che Vasco sia stato il suo migliore allievo".
"I testi di Vasco sono poetici e lirici, i suoi testi sono come la poesia di D’Annunzio lirici e legati alla provocazione che si riflette sull’efficacia dei suoi versi. Le dirò di più, in questo caso, parafrasando una frase di un articolo che il settimanale Oggi scrisse su di me, dicendo che D’Annunzio fu lo Sgarbi del suo tempo, potremmo dire che D’Annunzio fu il Vasco Rossi del suo tempo e per questo venne riconosciuta la sua grandezza, ma ebbe anche le sue polemiche da superare. Ci sono sicuramente ragazzi che conoscono di più le poesie e le provocazioni di Vasco Rossi, rispetto a quelle straordinarie di Gabriele D’Annunzio".
Se D’Annunzio è stato lo Sgarbi del suo tempo allora la Fondazione deve pensare a lei per il futuro, chiede l'intervistatore Pierluigi Gaudio di Novella 2000 a Vittorio Sgarbi. "Mi stupisco, infatti, che ancora non abbiano assegnato anche a me il premio" replica con sagacia.
Spettacolo
Chiara Ferragni compie 37 anni, una torta e gli auguri...
Al momento nessun commento da Fedez
La foto di una torta al cioccolato adornata da una singola candelina rosa e tre emoticon: due faccine sorridenti e una commossa. Così, in una storia su Instagram pubblicata in tarda notte, Chiara Ferragni si appresta a festeggiare il suo 37esimo compleanno. Mentre la torta lascia presagire una celebrazione più intima, i social network si animano con i primi messaggi di auguri.
Marina Di Guardo, madre di Chiara, condivide un affettuoso tributo alla figlia con una serie di fotografie che ripercorrono la vita di Chiara, dalle sue prime espressioni di moda da bambina fino agli iconici momenti che hanno segnato la sua carriera. Ad accompagnare le immagini il messaggio: “Buon compleanno, amore mio”.
Al momento nessun commento da parte di Fedez che ieri si trovava a Roma, per presenziare al processo che l’ha visto imputato per calunnia ai danni del Codacons. Al termine del colloquio, dove il rapper si è difeso dalle accuse, la procura ha chiesto il proscioglimento.
Spettacolo
Strage Casteldaccia, Fiorello: “Non si può morire...
Collegamento speciale in diretta con Angelina Mango, stasera su Rai2 il via all’Eurovision 2024. Su sciopero Rai: "Ieri Tg3 non è andato in onda, è passato al Nove"
"Non si può morire quando si lavora". La puntata di VivaRai2! si è aperta oggi con un chiaro e sentito appello da parte di Fiorello sulla strage di Casteldaccia (Palermo) in cui sono morti 5 operai: “Noi ci occupiamo del buonumore, ma poi i giornali ce lo fanno passare… neanche una settimana fa si parlava di sicurezza sul lavoro, il Primo Maggio, ma solo ieri c’è stata un’altra tragedia: hanno perso la vita cinque persone nella mia terra, la Sicilia. Vogliamo portare l’attenzione su questo tema. Possiamo solo esprimere un sentimento di affetto alle famiglie delle persone che non ci sono più. Non può accadere, non si può morire quando si lavora”, commenta commosso.
Fiorello, in compagnia di Biggio, Casciari e tutto il cast, 'vola' poi a Malmoe, dove questa sera inizierà l’Eurovision, in onda su Rai2, in uno speciale collegamento con la nostra rappresentante al contest Angelina Mango: “Non ti liberi di me neanche in Svezia!", apre la videochiamata Fiorello. Purtroppo, lo scambio di parole viene tagliato corto per mancanza di connessione, ma Angelina riesce a commentare la sua esperienza: “La sto vivendo molto bene”. Fiorello prende di nuovo la parola quando il collegamento di Angelina si blocca: “Purtroppo in Svezia c’è un collegamento pessimo, ti facciamo un in bocca al lupo, ciao Angelina! Gli svedesi devono ancora montarlo il Wi-fi”.
In chiusura di puntata, lo showman torna a parlare delle tensioni in Rai. “Terremoto in Rai. È una protesta bella e buona, ‘Andate in onda, costi quel che costi’, dicono i vertici Rai. Ieri Tg1 e Tg2 sono andati in onda, con qualche servizietto. Mentre il Tg3 non è andato in onda: sappiate che è passato al Nove. Internamente in Rai, le testate non sono solo giornalistiche, sono testate vere”, scherza lo showman che aggiunge: "Spero che tutto rientri".
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Eurovision 2024, le 8 cose che (forse) non sai sulla...
Domani al via l'edizione 2024, Angelina Mango pronta a rappresentare l'Italia
Ci siamo: l'Eurovision scalda i motori, e alla Malmo Arena è tutto pronto per il debutto. Da domani fino a sabato 11 maggio al via la kermesse musicale più importante d'Europa, che sbarcherà sulle tv di milioni di persone appassionate pronte a tifare i loro beniamini. L'Italia, già in finale insieme a Francia, Germania, Spagna e Regno Unito, sarà rappresentata da Angelina Mango - vincitrice di Sanremo 2024 con il suo brano 'La Noia'- che si esibirà nel gran finale di sabato accanto ai 20 selezionati dalle due semifinali e agli altri Big Five più la Svezia.
Le 8 cose che (forse) non sai sulla kermesse
Vediamo alcune curiosità della manifestazione che forse non tutti conoscono. Quando è nata Eurovision? Quella del 2024 è la 68esima edizione del concorso: la prima edizione si tenne nel 1956 al teatro Kursaal di Lugano, in Svizzera, e allora furono sette i Paesi concorrenti, tra cui l'Italia. L'Eurovision si è mai svolto in Italia? Sì, il nostro Paese ha ospitato altre due volte questa gara: nel 1965, al centro Rai di Napoli e nel 1991 a Cinecittà (Roma). Quanti sono i Paesi in gara? Le nazioni concorrenti sono ben 40, con artisti che cantano in 14 lingue diverse: dallo spagnolo al serbo, dal tedesco al greco, dal portoghese allo svedese.
E' vero che esiste un gruppo di fan che vota prima della gara? Sì. Ogni anno i membri dell'Ogae, un'organizzazione internazionale formata da una rete di gruppi fan della competizione, di paesi europei e non, ha l'opportunità di ascoltare i brani e votarli. Quest'anno, le votazioni si sono svolte dal 1º al 28 aprile e i risultati sono stati pubblicati sul sito web dell'organizzazione. La classifica dell'Ogae è questa: Svezia al primo posto, poi Filnandia, Francia, Norvegia e Austria.
Quanti sono gli ascoltatori delll'Eurovision Song Contest? Nel 2023 l'evento è stato seguito in diretta televisiva da 162 milioni di spettatori nei 38 paesi che hanno reso disponibili i propri dati di ascolto, 1 milione in più rispetto all'edizione precedente. Al dato devono aggiungersi quelli dei social: 7,6 milioni di utenti che hanno seguito la trasmissione della finale su YouTube e 4,8 milioni su TikTok. L'Italia ha mai vinto, e quante volte? Il nostro Paese ha vinto tre volte: nel 1964 con 'Non ho l'età' di Gigliola Cinquetti, nel 1990 con 'Insieme: 1992' di Toto Cutugno e nel 2021 con 'Zitti e buoni' dei Maneskin.
E' sempre andato in onda regolarmente dalla sua nascita? Solo nel 2020 il Covid ha imposto uno stop. L'evento avrebbe dovuto svolgersi al Rotterdam Ahoy nei Paesi Bassi; la pandemia in corso non ha permesso il regolare svolgimento della manifestazione, che, per la prima volta nella sua storia, viene annullata. C'è un limite di età per partecipare? I concorrenti devono avere compiuto almeno 16 anni di età, e sul palco non possono essere presenti più di sei persone (sono inclusi i gruppi e gli eventuali ballerini o coristi). La regola fu inserita a partire dal 1990, a seguito delle polemiche sull'edizione del 1989, cjhe scatenò un putiferio perché due artisti in gara avevano appena 12 anni: si trattava della francese Nathalie Paque e dell'israeliano Gili Netanael.