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Rafah, Israele prende il controllo del valico. Guterres: “Operazione intollerabile”

Il varco con l'Egitto è stato chiuso sul lato palestinese. Idf: "Era usato per scopi terroristici". Chiusi anche Kerem Shalom ed Erez. Hamas: "Attacco per far naufragare accordo". Gallant: "Avanti con operazione ma disposti a compromessi su ostaggi"

Israele ha il controllo del valico di Rafah

Israele ha preso il controllo del valico di Rafah dal lato di Gaza, ma a Il Cairo si tenta ancora la carta dei negoziati per arrivare a una tregua nella Striscia. Una delegazione israeliana per i negoziati ha raggiunto l'Egitto per un accordo sugli ostaggi. In precedenza era arrivata anche una delegazione del Qatar. Ma per il premier israeliano Benjamin Netanyahu la proposta di cessate il fuoco che ieri Hamas ha detto di aver accettato è "molto lontana dalle richieste fondamentali di Israele" e si è trattato di una mossa "volta a sabotare l'ingresso delle nostre forze a Rafah.

Gallant: "Avanti con operazione Rafah ma disposti a compromessi su ostaggi"

L'operazione dell'esercito israeliano a Rafah "non si fermerà finché Hamas non sarà eliminata nell'area o il primo ostaggio avrà fatto ritorno in Israele", ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, che oggi durante una visita alle truppe di stanza nella parte meridionale di Gaza ha sostenuto che il governo è disponibile a scendere a "compromessi" sugli ostaggi. "Dalla zona di Rafah sono arrivati gli assassini che sono andati a Sufa, a Holit, e hanno cercato di attaccare Yated, Yevul, Naveh e altri luoghi. Attacchiamo e uccidiamo coloro che hanno ucciso i nostri figli, questo bisogna ricordarlo bene", ha detto Gallant, citato dal Times of Israel. "Ieri ho ordinato alle Idf di entrare nella zona di Rafah, occupare il valico e portare a termine le loro missioni - ha aggiunto - Siamo pronti a scendere a compromessi pur di liberare gli ostaggi, ma se questa opzione non sarà disponibile, andremo avanti con l'operazione in tutta la Striscia, nel sud, nel centro e nel nord. Hamas capisce solo la forza".

Media: Israele vuole ostaggi rilasciati nella prima fase siano tutti vivi

Uno dei punti di contrasto che impediscono il raggiungimento di un accordo tra Israele e Hamas riguarda le condizioni dei 33 ostaggi che verrebbero rilasciati nella prima fase dell'intesa, ha riferito un funzionario israeliano citato dalla Nbc. Secondo il testo dell'accordo, Hamas si impegnerebbe a rilasciare 33 persone, ma secondo l'organizzazione palestinese questi potrebbero essere sia vivi che morti. La posizione di Israele è che Hamas rilasci 33 ostaggi tutti in vita, ha precisato il funzionario. Altri nodi riguardano il numero degli ostaggi che dovrebbe essere rilasciato per ogni settimana di cessate il fuoco.

Israele prende il controllo di Rafah

Il valico di Rafah, tra l'Egitto e il sud della Striscia, è stato chiuso sul lato palestinese "per la presenza dei carri armati israeliani" e di conseguenza è stato interrotto l'arrivo di aiuti umanitari destinato alla popolazione, hanno rifeito le autorità.
Chiuso "per ragioni di sicurezza'' anche il valico di Kerem Shalom tra Israele e la Striscia di Gaza. "Verrà riaperto non appena le condizioni lo permetteranno", riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf). Stessa sorte per il valico di Erez.

Secondo quanto ha indicato alla Cnn una fonte vicina ai piani israeliani, quella condotta da Israele a Rafah è un'operazione "molto circoscritta" che ha lo scopo di mantenere la pressione su Hamas affinché accetti un accordo più favorevole a Tel Aviv. L'operazione non è infatti condotta su larga scala come minacciato pubblicamente dal governo israeliano da diverse settimane.

Idf: "Valico Rafah usato per scopi terroristici"

Le Idf hanno riferito di aver avuto "informazioni di intelligence" sul fatto che "il valico di Rafah nella parte orientale veniva usato per scopi terroristici" e per questo hanno attaccato. Si è trattato di un'operazione ''di precisione'', si legge in una nota condivisa su Telegram, durante la quale sono stati uccisi circa 20 miliziani di Hamas e sono stati ''scoperti tre tunnel operativi''.
Affermando che ''l'operazione continua'', le Idf hanno spiegato che "i residenti della zona orientale di Rafah sono stati incoraggiati a evacuare temporaneamente nell'area umanitaria ampliata di Al-Mawasi". Qui, spiegano, sono stati costruiti "ospedali da campo, tende ed è stata aumentata la disponibilità di acqua, cibo, aiuti e forniture mediche".

Sempre a RafahDiverse persone sono rimaste ferite a , nel sud della Striscia di Gaza, dove un'abitazione sarebbe stata colpita da raid aerei israeliani. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa che cita fonti mediche secondo cui è stata presa di mira una casa nella zona a sud della città e diversi civili sono rimasti feriti.

Hamas: "Attacco Israele per far naufragare accordo"

Il raid è una "pericolosa escalation contro una struttura civile protetta dal diritto internazionale" e ha l'obiettivo di far naufragare i negoziati per un cessate il fuoco, ha dichiarato Hamas in una nota riportata dai media israeliani. Secondo l'organizzazione palestinese, "questo crimine" ha lo scopo di "peggiorare" la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. Il fatto poi che l'operazione sia stata condotta "subito dopo che abbiamo annunciato l'approvazione della proposta dei mediatori", secondo Hamas, conferma "l'intenzione dell'occupazione di interrompere gli sforzi per un accordo". Hamas ha quindi chiesto agli Stati Uniti e alla comunità internazionale di "esercitare pressioni su Israele affinché fermi l'escalation, che minaccia la vita di centinaia di migliaia di civili sfollati a Rafah e nell'intera Striscia di Gaza".

Hamas: "Morta ostaggio di 70 anni colpita in raid Israele"

Intanto le Brigate al-Qassam, l'ala militare di Hamas, hanno annunciato la morte di Judy Feinstein, un'israeliana di 70 anni che era loro ostaggio. In una nota citata dai media satellitari arabi, il portavoce delle Brigate, Abu Ubaida, ha spiegato che la donna è morta a causa delle ferite riportate insieme a un altro prigioniero durante un bombardamento israeliano di un mese fa che ha preso di mira il luogo dove era tenuti. Abu Ubaida ha sostenuto che Feinstein sia morta perché non ha ricevuto le cure mediche di cui necessitava in terapia intensiva a causa della distruzione da parte di Israele di tutti gli ospedali di Gaza.

Con valichi chiusi nessun aiuto può arrivare a Gaza

Con la chiusura dei valichi di Rafah, Kerem Shalom ed Erez nessun aiuto può entrare nella Striscia di Gaza, ha dichiarato un portavoce di ActionAid. "Siamo seriamente preoccupati che l'intensificarsi dell'attacco a Rafah abbia portato alla chiusura di tutte le rotte degli aiuti verso Gaza", ha detto un portavoce dell'ong. "Non arriva alcun aiuto umanitario, creando una situazione disastrosa per i 2,2 milioni di persone che già lottano contro la fame, le malattie e una grave mancanza di supporto medico", ha aggiunto. "Il caos delle ultime 48 ore ha lasciato i residenti di Rafah nel terrore e nella confusione, senza un posto sicuro a cui rivolgersi", ha continuato il portavoce di ActionAid. "Ricordiamo alle autorità israeliane che tutti coloro che rimangono o non possono partire, comprese le persone che necessitano di cure mediche, gli anziani e le persone con disabilità, sono protetti dal diritto internazionale umanitario e non devono essere presi di mira", ha aggiunto.

Unrwa: "Chiusura valico Rafah blocca risposta umanitaria"

L'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistere i rifugiati palestinesi, l'Unrwa, ha criticato la chiusura del valico di Rafah tra Egitto e la Striscia di Gaza. "La continua interruzione dell'ingresso di aiuti e forniture di carburante al valico di Rafah fermerà la risposta umanitaria verso la Striscia di Gaza'', si legge sull'account di X dell'Unrwa. ''La fame catastrofica che le persone si trovano ad affrontare dalle persone, soprattutto nel nord di Gaza, peggiorerà di molto se queste rotte di rifornimento verranno interrotte'', ha aggiunto.

Quasi 35mila palestinesi uccisi

Sono intanto almeno 34.789 i palestinesi che sono stati uccisi dal 7 ottobre scorso. Lo ha reso noto il ministero della Sanità guidato da Hamas, aggiungendo che altri 78.204 palestinesi sono rimasti feriti.

Idf fa saltare due tunnel di Hamas nel nord di Gaza

Gli ingegneri militari dell'unità d'élite Yahalom e della Divisione Gaza hanno mappato e demolito due tunnel d'attacco di Hamas a Beit Hanoun, nel nord di Gaza. Lo ha reso noto l'esercito israeliano, aggiungendo che i tunnel sono stati tenuti sotto “continua sorveglianza tecnologica e di intelligence” fin dalla loro scoperta. Uno dei tunnel è stato scoperto nel 2014 e all’epoca era stato utilizzato da Hamas per infiltrarsi nel paese. È stato demolito non molto tempo dopo, ma un’altra sezione del tunnel. più in profondità all’interno di Gaza, è rimasta intatta fino a poco tempo fa. Il secondo tunnel di Hamas fatto saltare in aria faceva parte di un'altra rete sotterranea ramificata, scavata fino a circa 150 metri dal confine israeliano, secondo i militari.

Guterres: "Operazione a Rafah intollerabile, conseguenze devastanti'

"Un'invasione di terra a Rafah sarebbe intollerabile per le sue devastanti conseguenze umanitarie e per il suo impatto destabilizzante nella regione". A ribadirlo il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres nel suo incontro al Palazzo di Vetro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rilanciando un appello "molto forte al governo israeliano ed alla leadership di Hamas perché compiano un passo in più per concretizzare un accordo che è assolutamente vitale. È un'opportunità che non può essere persa".

Delegazione Qatar oggi al Cairo per ripresa negoziati

Intanto una delegazione del Qatar sarà oggi al Cairo per la ripresa dei negoziati indiretti tra Israele e Hamaas sul cessate il fuoco ed il rilascio degli ostaggi. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri di Doha, esprimendo "la speranza che i colloqui culminino in un accordo su un cessate il fuoco immediato e permanente, uno scambio di ostaggi e detenuti e in flusso sostenibile di aiuti umanitari in tutte le aree della Striscia".

Nyt: Hamas includerà ostaggi morti tra i 33 da liberare in prima fase

Hamas intende includere i corpi di alcuni ostaggi morti tra i 33 che intende liberare nella prima fase dell'accordo che prevede 42 giorni di tregua a Gaza, scrive il New York Times citando due fonti vicine ai colloqui. Hamas, secondo le fonti, avrebbe detto ai mediatori che non sono tutte vive le persone che saranno consegnate alle autorità israeliane.

In base all'accordo, nella prima fase era prevista la liberazione di donne, bambini, anziani e malati in cambio di un numero significativo di detenuti palestinesi dalle carceri israeliane. Israele aveva insistito perché la prima fase prevedesse il rilascio solo di ostaggi ancora in vita, abbassando a quaranta la richiesta. Si ritiene che siano ancora 132 le persone trattenute nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre, non tutte ancora in vita.

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Ucraina: “Affondata nave Russia”. Mosca:...

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Kiev rivendica la distruzione del dragamine Kovrovets

Il dragamine Kovrovets

L'Ucraina ha rivendicato oggi di aver affondato un dragamine russo che era ancorato nel porto di Sebastopoli, in Crimea, versione contestata da Mosca, secondo cui l'attacco delle forze ucraine non ha causato né danni alla nave né vittime. Secondo quanto riferito da Kiev, il dragamine affondato è il 'Kovrovets', che fa parte della Flotta del Mar Nero, "eliminato grazie ai potenti bombardamenti" condotti nella notte "nella penisola temporaneamente occupata". Il governatore di Sebastopoli, Mikhail Razvozhaev, ha invece sostenuto che l'attacco è stato respinto grazie ai sistemi di difesa russi.

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Slovacchia, il premier Robert Fico “non è più in...

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Il ministro della Difesa fornisce news sulle condizioni del primo ministro, vittima di un attentato giovedì

Robert Fico

Robert Fico non è più in pericolo di vita a causa delle ferite riportate nel tentato assassinio contro il premier slovacco giovedì scorso. Lo ha detto ai giornalisti il ministro della Difesa, e vice premier slovacco, Robert Kalinak.

"Se ieri dicevamo che volevamo avvicinarci a una prognosi positiva, oggi possiamo dire che siamo un passo più vicini", ha detto Kalinak, citato dal quotidiano Sme, sottolineando tuttavia che le condizioni del premier restano gravi. Dal canto suo, il vice direttore dell'Ospedale Roosevelt di Banska Bystrica, Milan Urbani, ha affermato che "sulla base del consulto medico mattutino possiamo affermare che il paziente non è più in pericolo di vita", ma avrà "bisogno di molto tempo e di riposo per la guarigione: crediamo fermamente che tutto andrà per il verso giusto". Il ministro della Difesa ha poi aggiunto che il trasferimento di Fico in un altro ospedale per il momento non è né previsto né possibile.

Ieri, lo stesso Kalinak aveva fatto riferimento a "2-3 giorni cruciali" per la guarigione del primo ministro. Le news diffuse oggi dal ministro della Difesa evidenziano un'evoluzione incoraggiante del quadro clinico.

Fico è stato sottoposto a due interventi chirurgici dopo l'attentato subìto giovedì a Handlova, dopo una riunione del governo. Il premier è stato centrato all'addome e al braccio dai colpi esplosi a distanza ravvicinata da Juraj Cintula, un uomo di 71 anni. L'aggressore è stato accusato di tentato omicidio premeditato per vendetta e rischia da 25 anni all'ergastolo. Durante l'udienza preliminare, l'uomo ha ammesso di essere l'autore dell'attentato, ma ha dichiarato di aver agito senza l'intenzione di uccidere.

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Ucraina, operazione Kharkiv nasconde vero obiettivo Russia:...

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L'offensiva iniziata il 10 maggio si abbina a manovre in altre aree dell'Ucraina

Una fase della guerra in Ucraina

La Russia ha lanciato l'offensiva verso Kharkiv ma l'obiettivo di Mosca in questa fase della guerra in Ucraina è un altro. Il pressing iniziato il 10 maggio, che ha consentito all'esercito russo di creare i presupposti per una 'zona cuscinetto', rientra in una strategia ben più ampia e a medio-lungo termine, come evidenziano gli esperti e analisti dell'Institute for the study of war (Isw), think tank americano che monitora il conflitto giorno per giorno.

Nel mirino della Russia c'è la città di Chasiv Yar, roccaforte ucraina nel Donetsk e piattaforma fondamentale per lo sviluppo di una vera offensiva su larga scala. Conquistare Chasiv Yar significherebbe, per Mosca, avere il controllo su un nodo logistico da cui gestire il piano per sfondare verso ovest e costringere le forze ucraina a dilatarsi lungo la linea di un fronte sempre più ampio.

Cosa è successo negli ultimi giorni

Nelle ultime ore, e in particolare il 17 maggio, lo stato maggiore ucraino ha riferito che le forze russe hanno condotto "senza successo un attacco" in direzione di Novyi Microraion, verso l'area orientale di Chasiv Yar. Secondo il report dell'Isw, i russi hanno tentato una seconda spallata il 18 maggio. Nelle operazioni sono stati impiegati almeno sette veicoli blindati vicino a Ivanivske, a est di Chasiv Yar. Azioni di questo tipo nella regione non venivano segnalate dal 4 aprile: il blitz non avrebbe prodotto risultati sostanziali.

Le forze armate ucraine, riferisce l'Isw, hanno recentemente spostato uomini dall'area di Chasiv Yar a Vovchansk, villaggio nella regione di Kharkiv. Il trasferimento è diventato l'assist per l'iniziativa russa nel Donetsk, che potrebbe essere interpretata come una sorta di test.

Lo scenario per l'estate

L'Isw delinea uno scenario ben diverso per le prossime settimane, con riflettori accesi sull'estate. "Le forze russe probabilmente perseguiranno nei prossimi mesi un'operazione offensiva ei prossimi mesi che mira a estendere le forze ucraine su un'ampia linea del fronte e a mantenere una pressione regolare per tentare di indebolire la linea difensiva ucraina", la sintesi del think tank.

Le forze di Mosca "sperano di effettuare una penetrazione operativamente significativa ovunque lungo la linea del fronte, ma probabilmente daranno priorità all'area di Chasiv Yar", dove è più concreta la prospettiva di "un'avanzata operativamente significativa".

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