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Negli Emirati mai così tanta pioggia in 75 anni, 18 morti in Oman per alluvione
Oltre 250 millimetri di pioggia in meno di 24 ore, le precipitazioni più abbondanti degli ultimi 75 anni
Oltre 250 millimetri di pioggia in meno di 24 ore, le precipitazioni più abbondanti degli ultimi 75 anni. Con strade allagate, palme sradicate, facciate degli edifici distrutti e un uomo di 70 anni che ha perso la vita dopo essere stato trascinato con la sua auto a Ras Al Khaimah. Succede negli Emirati Arabi Uniti che, come si legge in una nota del governo, sono stati colpiti dalle piogge più forti dal 1949.
La perturbazione si è poi spostata nella Penisola Arabica e verso il Golfo dell'Oman. Ed è proprio in Oman che il bilancio delle vittime delle inondazioni causate dalle piogge è più alto: almeno 18 morti, come ha reso noto il Comitato nazionale per la gestione delle emergenze di Muscat. Tra loro anche studenti, come ha riferito l'agenzia di stampa omanita.
Le Nazioni Unite confermano che a Dubai in sole 12 ore sono caduti cento millimetri di pioggia, tanta quanta ne cade solitamente in un anno intero. E nonostante gli allarmi che erano stati diramati, le stesse autorità sono rimaste stupite della potenza delle precipitazioni oltre che della loro rapidità. Duro colpo anche per la circolazione e il traffico, che è stato bloccato. Chiuso l'aeroporto internazionale di Dubai, il secondo più trafficato al mondo, dove i voli sono stati cancellati e la compagnia Emirates ha cancellato i check in per i passeggeri in partenza da Dubai.
Grandi disagi anche per gli automobilisti che, sorpresi dalla pioggia caduta così forte e così rapidamente, sono stati costretti ad abbandonare le loro auto in strade trasformate in fiumi. Allagata anche una stazione della metropolitana di Dubai.
Dagli Emirati, la perturbazione si è poi spostata verso est colpendo alcune zone dell'Iran meridionale e del Pakistan. La città più meridionale dell'Iran, Chabahar, nella provincia del Sistan e del Baluchistan, ha registrato 130 millimetri di pioggia.
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Primo maggio, Landini: “Rimettere al centro il...
"Siamo una società fondata sullo sfruttamento del lavoro e sulla precarietà. Abbiamo bisogno di cambiare questa situazione"
"Bisogna rimettere al centro il lavoro. Noi non siamo fondati sul lavoro ma siamo una società fondata sullo sfruttamento del lavoro e sulla precarietà. Abbiamo bisogno di cambiare questa situazione". Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini dal palco della manifestazione dei sindacati per il Primo Maggio quest'anno a Monfalcone. "Qualsiasi persona che lavora, a prescindere dalle sue idee, dal colore della sua pelle, deve avere gli stessi diritti e le stesse tutele - ha sottolineato - Le diseguaglianze vanno combattute. Al centro ci deve essere la persona e non il profitto fine a se stesso, non la diseguaglianza. Noi abbiamo bisogno di imprese sane: un'impresa è sana quando le persone che lavorano in quell'impresa hanno la possibilità di vivere con dignità, perché hanno un salario giusto".
"Siamo un Paese in cui si continua a morire sul lavoro - ha ricordato Landini - E non solo, ogni anno ci sono 580mila infortuni sul lavoro e stanno aumentando anche le malattie professionali. Quello che va cambiato è il modello di fare impresa, perché questi morti sono frutto di quelle leggi balorde che sono state fatte negli ultimi 20 anni nel nostro Paese: per legge oggi sono possibili l'appalto, il subappalto e mille forme di lavoro precari. Leggi balorde degli ultimi 20 anni tutti i governi che ci sono stati hanno concorso a realizzare".
Quello che il governo ha fatto ieri, ha detto riferendosi ai provvedimenti varati dal Cdm compreso il bonus da 100 per i dipendenti, "è una marchetta elettorale. Io sono rispettoso anche di 5 euro perché so cosa significa lavorare per guadagnare e so che ci sono milioni di persone che sono povere pur lavorando. Non può essere che noi abbiamo l'inflazione che ha decimato i nostri salari e anziché tassare i profitti, anziché andare a prendere i soldi dove sono, colpendo le rendite finanziare, colpendo gli evasori, si continuano a tassare il lavoro e le pensioni e si danno delle mance. Per noi oggi è una giornata di lotta e di mobilitazione, dobbiamo batterci fino a quando la nostra Costituzione non sia applicata utilizzando tutti gli strumenti che la democrazia ci mette a disposizione, compreso il referendum".
Spettacolo
Concertone primo maggio parte in ritardo: “Problemi...
Il diluvio su Roma condiziona lo show
La pioggia condiziona l'inizio del Concertone del primo maggio al Circo Massimo a Roma. L'esibizione dei Bloom, con Giusy Ferreri, apre lo show presentato da Ermal Meta e Noemi. Il diluvio però costringe i tecnici a intervenire per garantire il regolare svolgimento dello show. I Bloom aspettano e sul palco tocca ai Cor Veleno, costretti a fare i conti con problemi all'impianto elettrico: altro stop.
"Facciamo la danza del sole", dice Ermal Meta rivolgendosi agli spettatori che, riparati dagli ombrelli, aspettano la musica. "Sta piovendo tanto, possiamo solo attendere", aggiunge. "I tecnici stanno cercando di risolvere un problema che sembra più grave del previsto", dice ancora Ermal Meta prima di esibirsi in una versione acustica di Alleluja. Dopo un lungo 'riscaldamento', si prova a ripartire con i Bloom.
Ecco la scaletta:
Bloom
Cor Veleno
Atarde-Giglio-Moonari (Contest)
Maria Antonietta e Colombre
Uzi Lvke
Alda
Anna Castiglia
Tripolare
Vale LP
Caffellatte
Chiamamifaro
Lina Simons
Mille
Ex Otago
DItonellapiaga
Mazzariello
Teseghella
Santi Francesi
Leo Gassmann
Olly
Motta
La Municipal
Piotta
Tropico
Big Mama
Malika Ayane
Morgan
Bella ciao
Negramaro
Rosa Linn
Coez e Frah Quintale
Rose Villain
La Rappresentante Di Lista
Jane Hoodall
Achille Lauro
Geolier
Colapescedimartino
Ermal Meta e Noemi cantano “La guerra di Piero” di Fabrizio De André
Tananai
Mahmood
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Paolo Jannacci e Stefano Massini
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Economia
Confsal in piazza a Napoli per il lavoro, lo sviluppo, la...
Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva sviluppo e occupazione. Questi i temi principali della 7ma edizione della Giornata del Lavoro Confsal che da Piazza del Plebiscito a Napoli, in collegamento con le piazze di tutte le regioni d’Italia, ha rivendicato con forza il valore, la dignità del lavoro pubblico e privato, ponendo in primo piano la questione della sicurezza. In un contesto complesso per l’ Italia, il lavoro rappresenta sempre più un valore da difendere ai tavoli istituzionali.