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Aira al FuoriSalone con nuova pompa di calore
L'azienda svedese di tecnologie per l'energia pulita partecipa alla terza edizione di 'A Casa Ovunque' fino al 21 aprile nel Tortona Design District
In occasione della Milano Design Week 2024, fino al 21 aprile prossimo, Aira, azienda svedese di tecnologie per l’energia pulita, presenta la nuova pompa di calore alla terza edizione di 'A Casa Ovunque '24', in via Savona 35 nel Tortona Design District. Il progetto espositivo di quest'anno sul tema 'Human Technology' si snoda in cinque ambienti, ognuno dedicato a un ambito diverso, dal viaggio alla cultura dell'abitare e del benessere. Aira è ospitata nello spazio dello Charme Hotel e invita gli ospiti a esplorare la nuova pompa di calore Aira, dal design accattivante, che vanta una tecnologia intelligente e vantaggi sia ambientali che economici.
La mission di Aira è affrontare il terzo maggior responsabile di emissioni di CO2 in Europa, il riscaldamento residenziale, accelerando l'elettrificazione e la decarbonizzazione delle nostre case, attraverso l’utilizzo di pompe di calore intelligenti. L'azienda svedese, lanciata in Italia nel novembre 2023, promuove la rivoluzione dell'energia pulita: un cambiamento culturale per passare dalle vecchie soluzioni basate sui combustibili fossili ad alternative energetiche più sostenibili e pulite. Il riscaldamento domestico in Italia rappresenta il 12% delle emissioni totali di CO2 della nazione, ma questo dato può essere ridotto in modo significativo introducendo tecnologie energetiche pulite, come le pompe di calore, che riducono le emissioni di CO2 di almeno il 75% (riduzione che arriverebbe al 100% se le pompe di calore venissero associate a una fonte di energia pulita), il tutto facendo risparmiare ai consumatori il 40% sui costi di riscaldamento.
Progettata per integrarsi naturalmente con l’ambiente circostante grazie a una specifica palette di colori, la pompa di calore Aira porta con sé linee morbide e arrotondate, che vanno in contrasto con gli spigoli dei modelli più diffusi, e l’estetica minimalistica e funzionale che da sempre caratterizzano il design svedese, noto in tutto il mondo per la sua attenzione all’ambiente e per la sua essenzialità sobria. Grazie all’utilizzo della tecnologia all’avanguardia 'Aira Intelligence', che apprende la routine dell’utente per pianificare con precisione i cicli di riscaldamento e acqua calda, la pompa di calore permette di gestire i consumi interni di luce e acqua della casa. Progettata per durare nel tempo, offre una garanzia comfort di 15 anni unica nel settore.
Se il design del prodotto stravolge la rigida estetica tipica delle pompe di calore rendendo la soluzione Aira un perfetto complemento d’arredo bello da esibire, il cuore tecnologico e l’approccio digital first ne sanciscono la definitiva semplicità di utilizzo. La pompa di calore Aira è infatti estremamente user friendly e può essere gestita tramite una semplice app collegata al termostato Aira Home Energy.
Durante la Milano Design Week, Aira ospiterà due tavole rotonde con esponenti di spicco nei settori dell'architettura, del design e della sostenibilità ambientale. Il primo appuntamento, in programma oggi alle 16, vedrà la partecipazione di Luca Fois, professore di 'Event Design' al Politecnico di Milano e direttore scientifico di The Playful Living, Mats Ulriksson, Executive Chairman di Aira Italia, Pamela Brown, Chief Marketing Officer di Aira Group e Davide Calabrò di Soluzioni Green, che si confronteranno sulle nuove tendenze del design contemporaneo e sul ruolo della tecnologia a supporto dell'ambiente.
Domani, alle 17.30, sarà la volta dell'architetto Marta Meda, di Davide Calabrò, di Maria Cristina Ceresa di Green Planner e di Anna Gustavsson, Product Director di Aira, per una discussione sull'attuale forza dell'influenza scandinava nel mondo del green design. Tutte le novità di Aira allo Charme Hotel in 'A Casa Ovunque', in Via Savona 35, Tortona Design District.
Spettacolo
Concerto primo maggio, Cosmo con bandiera palestinese
Spunta anche un quasi topless nello show
Cosmo con la bandiera palestinese sul palco del concerto del primo maggio al Circo Massimo. Il cantante, protagonista di una delle ultime esibizioni dello show, porta la bandiera sul palco durante l'esecuzione del brano Tristan Zarra. La performance è particolarmente 'vivace', spunta anche un quasi-topless. "Che avete combinato?", chiosa BigMama, rivolgendosi all'artista. "Ti sei liberato sicuramente, sei un grande", aggiunge congedando Cosmo.
Esteri
Ucraina, F-16 in arrivo. Russia: “Servono più armi...
Si avvicina il 'debutto' dei jet attesi da Kiev. Shoigu chiede un ulteriore sforzo alla macchina bellica di Mosca
La Russia ha bisogno di nuove armi per la guerra, l'Ucraina si prepara ad accogliere gli F-16. Grandi manovre tra Mosca e Kiev in una fase cruciale del conflitto, tra piani di nuovi attacchi e strategie che cambiano.
L'Ucraina, dopo circa 5 mesi con le spalle al muro, aspetta l'arrivo delle armi che gli Stati Uniti hanno inserito nel pacchetto da 61 miliardi di dollari recentemente approvato dal Congresso. Da Washington, che ha già inviato missili a lungo raggio Atacms, arriverà anche una fornitura speciale del Pentagono con sistemi Patriot. Kiev, quindi, potrà contrastare con nuovi strumenti la probabile offensiva che la Russia si appresta a sferrare tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate. Le forze ucraine, costrette a razionare per mesi le munizioni, potranno adottare un atteggiamento e di conseguenza una strategia differente.
Il quadro potrebbe cambiare in maniera nei prossimi giorni per l'arrivo sulla scena di un nuovo 'protagonista'. L'Ucraina si prepara a salutare l'arrivodei jet F-16 dopo la Pasqua ortodossa, che viene celebrata domenica 5 maggio.
A fare riferimento alla data è Ilya Yevlash, portavoce dell'aviazione di Kiev. "Stiamo aspettando", dice - come riportano media ucraini e come rilancia Newsweek - e annuncia che gli aerei potrebbero 'debuttare' "dopo Pasqua". Da mesi i piloti si addestrano per sfruttare i caccia, forniti in particolare da Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia e Belgio.
Non è chiaro, a questo punto, quale sarebbe l'impatto degli F-16 sugli equilibri in campo. Nelle scorse settimane, un'anonima fonte militare ucraina ha evidenziato a Politico che "gli F-16 servivano nel 2023, non vanno bene per il 2024". Il governo olandese nei mesi scorsi ha preannunciato l'invio degli aerei "nel secondo trimestre del 2024". A marzo, il Belgio si è impegnato a consegnare i velivoli entro la fine dell'anno. "Quest'anno, più di uno squadrone di F-16 comincerà ad arrivare in Ucraina con piloti e addetti alla manutenzione", una delle ultime comunicazioni del segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin.
La Russia ha bisogno di altre armi
Rispetto all'Ucraina, finora la Russia ha potuto esibire e sfruttare una netta superiorità in termini di uomini, munizioni e mezzi. Mosca riversa soldati al fronte senza soluzione di continuità, con minima attenzione alle perdite umane. Il tema delle armi a disposizione, per quantità e qualità, comincia però a diventare un argomento da affrontare. Ad accendere i riflettori sul tema è il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, che chiede uno sforzo ulteriore alla macchina bellica. Gli accordi con altri paesi - la Corea del Nord per l'artiglieria, l'Iran per i droni - sono fondamentali ma non bastano.
"Per mantenere il ritmo richiesto dell'offensiva... è necessario aumentare il volume e la qualità delle armi e degli equipaggiamenti militari forniti alle truppe, in primo luogo le armi", dice Shoigu dopo una riunione con la leadership militare e alla luce delle esigenze illustrate dal capo di Stato maggiore, il generale Valery Gerasimov.
La Russia da mesi esercita una pressione costante in particolare lungo il fronte orientale. Le forze di Mosca hanno guadagnato terreno, costringendo Kiev a scelte conservative e a abbandonare alcune posizioni. Ora, però, l'Ucraina inizia a ricevere le armi dagli Usa e da altri paesi della coalizione occidentale. La Russia, che secondo analisti e esperti potrebbe sferrare una nuova offensiva tra fine primavera e inizio estate, nelle prossime settimane dovrà confrontarsi con nemici più preparati.
Esteri
Gaza, Hamas: “Oggi risposta a Israele su...
Netanyahu e Gallant: guerra non finisce anche se si raggiunge intesa
Hamas risponderà oggi alla proposta per il cessate il fuoco a Gaza e per il rilascio degli ostaggi rapiti in Israele nell'attacco del 7 ottobre. I colloqui per una tregua tra Israele e Hamas sono in stato avanzato ma le parti restano distanti sulla questione chiave se la fine della guerra nella Striscia di Gaza debba essere passo integrante dell'accordo. "Molto probabilmente" oggi, se Dio vuole che i mediatori riceveranno una risposta", dichiara Hamas in merito ai tempi di una risposta sulla proposta.
Blinken: "Progressi reali verso accordo"
A tessere la tela della diplomazia, nelle ultime ore, contribuisce soprattutto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, che in Israele incontra il premier Benjamin Netanyahu. I progressi sono "reali e significativi", dice Blinken. Un segnale incoraggiante è rappresentato dalla decisione di Israele di aprire il valico di Erez per far arrivare gli aiuti direttamente nel nord di Gaza.
L'esercito israeliano afferma che circa 30 camion con cibo e forniture mediche dalla Giordania sono entrati oggi nel nord della Striscia attraverso il valico. I camion sono stati sottoposti ad una "attenta ispezione di sicurezza", fanno sapere le forze di difesa (Idf). Il passaggio era stato attaccato e gravemente danneggiato durante l'assalto di Hamas del 7 ottobre, l'Idf sostiene di aver effettuato lavori per consentire il transito dei camion.
Netanyahu: guerra non finisce anche se c'è accordo
"Un progresso reale e importante", ripete Blinken. Netanyahu, però, nell'incontro con il numero 1 della diplomazia a stelle e strisce ribadisce che non accetterà alcun accordo con Hamas che preveda la fine della guerra a Gaza. "Israele farà tutto il possibile per il ritorno degli ostaggi ma si sta preparando per l'operazione a Rafah", sottolinea anche il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant.
La Colombia interrompe rapporti con Israele
Blinken avverte i leader israeliani che un'operazione a Rafah in questo momento diminuirebbe le possibilità di raggiungere un accordo e avrebbe un impatto sugli sforzi statunitensi per promuovere la normalizzazione tra Israele e Arabia Saudita. Secondo un rapporto del Guardian, Riad sta attualmente promuovendo un accordo di cooperazione in materia di sicurezza con gli Stati Uniti che esclude la normalizzazione dei legami con Israele, a causa dei continui combattimenti a Gaza.
Le operazioni militari condizionano anche i rapporti tra Israele e la Colombia, che interromperà le relazioni con lo stato ebraico, come annuncia il presidente del paese sudamericano, Gustavo Petro. Perentoria la replica del ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, che stigmatizza la posizione "antisemita e piena di odio". "La storia ricorderà che Gustavo Petro decise di schierarsi accanto ai mostri più vili che la storia abbia mai conosciuto", scrive Katz su X, "che bruciarono neonati, uccisero bambini, violentarono donne e rapirono civili innocenti". "I rapporti tra Colombia e Israele sono sempre stati cordiali", continua Katz, "e nessun presidente antisemita pieno di odio cambierà la situazione".