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Cronaca
60 anni di Adnkronos, il ricordo di Paolo Valentino
Il giornalista: "Dal periodo di prova all'assunzione, in mezzo gli scoop sulla svalutazione della lira e Kissinger. Grazie Pippo Marra"
![Paolo Valentino](https://www.adnkronos.com/resources/028c-1aaca5219f86-dab7e6716775-1000/format/big/valentino_paolo.jpeg)
"Sarà che sto invecchiando, ma ogni volta che (casualmente) incontro Pippo Marra, alla stazione, in aeroporto, ad un evento, mi prende un velo di commozione. Lui in genere non mi riconosce subito. Io mi avvicino, gli stringo la mano e dico: “Ti ricordi di me? Sono Paolo Valentino, sei stato il primo direttore che mi ha fatto un contratto da giornalista”. Marra si scioglie in un sorriso e mi abbraccia.
Accadde nel 1983. Ero arrivato fresco di laurea due anni prima a Bruxelles, dove dopo uno stage alla Commissione europea, inseguivo il mio sogno di sempre, collaborando con qualunque testata italiana fosse disposta a pubblicare i miei pezzi: Paese Sera, Giornale di Sicilia, Quotidiani Associati, una piccola ma agguerrita newsletter in francese La Lettre Européenne, molto letta negli ambienti comunitari, fondata e diretta da Franco Papitto, il corrispondente di Repubblica. Fu lui, per me un amico e un maestro, a dirmi che l’Adnkronos cercava uno stringer a Bruxelles e che se avessi voluto, avrebbe segnalato il mio nome a Marra, suo conterraneo calabrese. Così fu. Ebbi un breve colloquio con il condirettore Raffaello Uboldi e cominciammo un periodo di prova, pagato a pezzo.
Non fu facile all’inizio. Di fare concorrenza all’Ansa non se ne parlava neppure: erano in quattro, sotto la guida di Giampiero Gramaglia e facevano copertura a tappeto. E io non avevo ancora una rete di contatti robusta. Con una eccezione: dentro il Parlamento europeo avevo pochi rivali. Decidemmo così di concentrarci su un paio di storie al giorno, possibilmente trovate in Parlamento e possibilmente solo nostre. I primi riscontri non tardarono: qua e là, alcuni quotidiani italiani iniziarono a pubblicare pezzi bruxellesi, firmati Adnkronos (allora usava!).
Poi arrivò il primo scoop e questo cambiò il mio status. Nella primavera 1983, dopo l’ennesima tempesta sui mercati monetari, ci fu un nuovo riallineamento nel Sistema Monetario Europeo, all’interno del quale la lira godeva di una banda di oscillazione superiore alle altre valute. La riunione dei ministri finanziari avvenne a Bruxelles e per un giorno e una notte noi giornalisti rimanemmo in una sala adiacente a quella dell’incontro ad aspettare. Non c’erano cellulari al tempo e lì c’erano solo un paio di telefoni fissi con linea esterna. Quando a metà mattino, dopo una notte insonne, arrivò la notizia che la lira era stata svalutata, prima ancora di avere la lista delle nuove parità monetarie, mi precipitai su uno di quei telefoni, chiamai l’agenzia e mi feci passare subito i dimafoni, circondato da colleghi che mi guardano tra l’infuriato e l’invidioso. Dettai venti righe a braccio, nel frattempo aiutato da quell’angelo di Papitto che mi mise sotto gli occhi il comunicato in francese con la nuova griglia. Pochi minuti dopo, la depeche di Adnkronos era sul tavolo di tutte le redazioni italiane. Prima dell’Ansa e perfino delle altre agenzie internazionali. Fu un trionfo, ricevetti un’affettuosa telefonata di complimenti di Pippo Marra e un telegramma di Uboldi.
Nel frattempo, nell’estate 1983, nasceva il governo Craxi e anche al vertice dell’agenzia ci fu un avvicendamento: vicedirettore vicario divenne Onofrio Pirrotta. Ebbi qualche incomprensione, all’inizio, con lui. Voleva una “copertura” molto politica e vicina al nuovo governo, non lo convinceva il tono “troppo freddo” delle mie storie. Ma a poco a poco cominciammo a piacerci, anche perché c’era il puntuale riscontro di pezzi firmati Adnkronos pubblicati tali e quali dal Corriere e da altri giornali. Di contratto fisso però, non se ne parlava.
La svolta avvenne nel 1985, complici Sandro Pertini e Henry Kissinger. Andò così. Era iniziata in Italia una raccolta di firme per candidare l’allora Presidente della Repubblica al Premio Nobel per la Pace. E proprio in quei giorni, a Bruxelles c’era una visita di Henry Kissinger, già privato cittadino ma sempre massima autorità mondiale sui rapporti Usa-Urss (si era ancora piena Guerra Fredda). Grazie ai miei contatti con l’ambasciata americana ero stato ammesso a un briefing riservato e off-the-record dell’ex segretario di Stato, che il Premio Nobel lo aveva ricevuto nel 1973 per la mediazione di pace sul Vietnam. Il tema era la nuova dirigenza sovietica, con l’elezione dell’ancora sconosciuto Michail Gorbaciov alla guida del Cremlino avvenuta pochi giorni prima.
Quando toccò a noi giornalisti, mi feci coraggio e alzai la mano per avere una domanda. Fui il terzo o il quarto, non ricordo. Tutti erano stati sul tema. Con un po’ di faccia tosta, mi scusai con Kissinger e gli chiesi cosa ne pensasse della candidatura di Pertini a Nobel per la Pace. Kissinger non si fece pregare e si lanciò in una dichiarazione di grande elogio e sostegno al presidente della Repubblica, definendolo fra l’altro “candidato ideale” che “meriterebbe sicuramente l’onorificenza”. Finito il briefing, corsi in ufficio (che condividevo con altri cinque colleghi) e buttai giù una ventina di righe che dettai al telefono ai dimafoni. Passarono poche ore e la “dichiarazione di Kissinger all’Adnkronos sul Nobel a Pertini” era il titolo di apertura dei TG di metà giornata. Il resto è storia.
Ricordo ancora la telefonata di Pippo Marra la mattina dopo, che dopo avermi riempito di complimenti mi invitava ad andare a Roma appena possibile per firmare il contratto da Articolo 2, come mi aveva promesso da tempo. Da quel momento seppi che avrei fatto questo mestiere per tutta la vita. Grazie ancora direttore". (Paolo Valentino)
Cronaca
Esodo estivo 2024, weekend 27-28 luglio da bollino rosso su...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/07/26/233541074458_223.jpeg)
La situazione sarà un po' meno critica sabato pomeriggio, contrassegnato dal bollino giallo (Traffico intenso)
Weekend di primo esodo estivo 2024, oggi sabato 27 luglio e domani domenica 28 luglio con milioni di italiani in partenza per le vacanze e pronti a mettersi in viaggio su strade e autostrade da Nord a Sud. In previsione dell’aumento del traffico, Anas (Gruppo FS Italiane) ha limitato la presenza dei cantieri: da oggi e fino al 3 settembre sono stati sospesi 906 cantieri, il 70% di quelli attivi in questo momento (1.278). Lungo la rete Anas per l’ultimo fine settimana di luglio è atteso traffico in costante aumento.
Il traffico nella giornata di oggi e di domani, quando è più intenso
E' previsto bollino rosso (traffico intenso con possibile criticità) nella mattinata di sabato 27 luglio, nonostante i divieti per i mezzi pesanti con portata superiore alle 7.5 t. dalle 8 alle 16, e domenica 28 luglio per tutto il giorno (i mezzi pesanti non potranno circolare dalle 7 alle 22), sia la mattina che il pomeriggio. La situazione sarà un po' meno critica sabato pomeriggio, contrassegnato dal bollino giallo (Traffico intenso).
Le strade più trafficate
Gli itinerari interessati sono, in direzione sud, le principali direttrici verso le località di villeggiatura, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica e lungo i valichi di confine in direzione di Francia, Slovenia e Croazia, e in uscita dai centri urbani. Si prevede, inoltre, un consistente flusso di traffico in prossimità dei centri urbani, soprattutto a partire dal tardo pomeriggio di domenica, in concomitanza con i rientri del fine settimana.
L’intensificazione della circolazione potrà riguardare i principali itinerari turistici: la A2 “Autostrada del Mediterraneo” che attraversa Campania, Basilicata e Calabria; le statali 106 Jonica e 18 Tirrena Inferiore in Calabria; le autostrade A19 Palermo-Catania e A29 Palermo-Mazara del Vallo in Sicilia; la strada statale 131 Carlo Felice in Sardegna; la strada statale 148 Pontina nel Lazio, arteria particolarmente trafficata che insieme alla SS7 “Appia” assicura i collegamenti tra Roma e le località turistiche del basso Lazio; l’Itinerario E45 (SS675 e SS3 bis) che interessa Umbria, Toscana, Emilia Romagna e collega il nord est con il centro Italia; le direttrici SS1 Aurelia (Lazio, Toscana e Liguria), SS16 Adriatica (Puglia, Molise, Abruzzo, Emilia-Romagna e Veneto).
Al nord i Raccordi Autostradali RA13 ed RA14 in Friuli-Venezia Giulia verso i valichi di confine, la SS36 del Lago di Como e dello Spluga in Lombardia, la SS45 di Val Trebbia in Liguria, la SS26 della Valle D’Aosta e la SS309 Romea tra Emilia-Romagna e Veneto e la SS51 di Alemagna in Veneto.
Cronaca
Covid Italia, contagi ancora in aumento: Campania,...
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Casi +53% in 7 giorni. Salgono anche i morti, 53 contro i 40 della settimana precedente (il 32% in più)
![Covid test - (Afp)](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b76275474e6-fec24f0ff302-1000/format/big/covid_test6_afp.jpeg)
Sono 13.672 i casi di Covid registrati in Italia nella settimana tra il 18 e il 24 luglio, quasi il 53% in più rispetto ai 7 giorni precedenti quando i casi erano 8.942. Salgono anche i morti, 53 contro i 40 della settimana precedente (il 32% in più). E' quanto riporta il bollettino aggiornato del ministero della Salute sull'andamento di Covid nel Paese.
Le regioni con più contagi
Sono 3 le regioni che superano quota 2mila contagi censiti: in testa la Campania con 2.492 casi, seguita dalla Lombardia con 2.453 casi, e dal Lazio con 2.178 positivi. Sopra quota mille il Veneto (1.152) e la Puglia (1.101)
Il tasso di positività a livello nazionale è pari a 13,8% - calcolato su un totale di 98.771 tamponi eseguiti (erano 79.967 la scorsa settimana) - e sale di 2,6 punti percentuali rispetto a quello dei 7 giorni precedenti (11,2%).
Sale incidenza e aumentano i ricoveri: dati ultima settimana
Cronaca
Fine vita, svolta in Toscana: sì della Asl a richiesta...
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Parere favorevole a suicidio assistito in applicazione nuova sentenza Corte costituzionale
![Manifestazione per l'eutanasia legale - (Fotogramma)](https://www.adnkronos.com/resources/0277-1586fa693e86-dce3b4f9c043-1000/format/big/eutanasia_fg.jpeg)
Dopo aver negato per settimane la richiesta di morte assistita a una donna toscana di 54 anni, completamente paralizzata a causa di una sclerosi multipla progressiva, l'Ausl Toscana Nord Ovest ha comunicato il suo parere favorevole. La donna possiede tutti e 4 i requisiti previsti dalla sentenza 242/2019 (Cappato/Dj Fabo) per poter accedere legalmente al suicidio medicalmente assistito in Italia. Da oggi, se confermerà la sua volontà, potrà procedere a porre fine alle sue sofferenze. La Commissione medica dell'azienda sanitaria ora aspetta di conoscere le modalità di esecuzione e il medico scelto dalla donna, così da assicurare "il rispetto della dignità della persona", rende noto l'Associazione Luca Coscioni.
La 54enne aveva inviato la richiesta di verifica delle sue condizioni il 20 marzo e, a causa del diniego opposto, aveva diffidato l'azienda sanitaria, il successivo 29 giugno, alla revisione della relazione finale con particolare riferimento alla sussistenza del requisito del trattamento di sostegno vitale, essendo totalmente dipendente dall'assistenza di terze persone e avendo, legittimamente e consapevolmente, rifiutato la nutrizione artificiale.
La recente sentenza della Corte costituzionale
La revisione del parere della Asl, inizialmente negativo, è avvenuta alla luce della recente sentenza della Corte costituzionale 135 del 2024, che ha esteso l'interpretazione del concetto di "trattamento di sostegno vitale". L'azienda sanitaria, infatti, fino a questo momento, non riconosceva la presenza di questo requisito, in quanto equiparava il rifiuto della nutrizione artificiale (Peg) all'assenza del "trattamento di sostegno vitale". Nella nuova sentenza, però, i giudici costituzionali hanno chiarito che "non vi può essere distinzione tra la situazione del paziente già sottoposto a trattamenti di sostegno vitale, di cui può chiedere l'interruzione, e quella del paziente che non vi è ancora sottoposto, ma ha ormai necessità di tali trattamenti per sostenere le sue funzioni vitali".
"E' la prima applicazione diretta della sentenza numero 135 della Corte costituzionale che interpreta in modo estensivo e non discriminatorio il requisito del trattamento di sostegno vitale indicato nella sentenza 242 sul caso Cappato-Antoniani - dichiara Filomena Gallo, segretaria nazionale dell'Associazione Coscioni, difensore e coordinatrice del collegio legale della 54enne - La signora, dopo mesi di attesa e sofferenze, con il rischio di morire in modo atroce per soffocamento anche solo bevendo, potrà decidere con il medico di fiducia quando procedere, comunicando all'azienda sanitaria tempi e modalità di autosomministrazione del farmaco al fine di ricevere assistenza e quanto necessario. Le decisioni della Consulta, che hanno valore di legge, colmano il vuoto in materia dettando le procedure da seguire per chi vuole procedere con il suicidio medicalmente assistito. Il Parlamento ora dovrà adeguare i testi dei disegni di legge su cui sono iniziate le audizioni perché risultano non conformi al giudicato costituzionale alla luce delle motivazioni della Corte secondo cui un intervento organico del legislatore in materia dovrà rispettare i principi affermati nella sentenza n. 135 del 2024 e nelle precedenti decisioni sul caso Cappato-Antoniani (ordinanza n. 207 del 2018, sentenza n. 242 del 2019)".