Economia
Lavoro, ansia da prima settimana? No, grazie! Ecco la mini...
Lavoro, ansia da prima settimana? No, grazie! Ecco la mini guida per superarla
I consiglio di Infojobs per accompagnare i nuovi talenti in azienda nei primi 5 giorni di lavoro
Il cambiamento, per sua natura, porta con sé emozioni contrastanti e assolutamente soggettive. C’è chi ama cambiare ed esplorare nuove opportunità, c’è chi invece è meno incline ad affrontare nuove situazioni. Questo vale anche nella vita professionale. Cambiare lavoro, in particolar modo, è un passo coraggioso che conduce verso nuove opportunità, non senza timori. Per coloro che stanno affrontando questa fase stimolante e delicata, InfoJobs, la piattaforma leader in Italia per la ricerca di lavoro online, ha realizzato una mini-guida per supportare l’ingresso di una risorsa in una nuova realtà lavorativa, per iniziare con entusiasmo e la giusta determinazione.
La guida individua priorità e obiettivi da raggiungere per ciascuno dei primi 5 giorni lavorativi, spesso considerati i più complessi e stressanti. Ma entriamo nel vivo e scopriamo le raccomandazioni suggerite da InfoJobs.
Come superare l'ansia dei primi 5 giorni, la mini guida
Giorno 1: Iniziare dai fondamentali. È il momento per confermare la prima buona impressione data al colloquio e per gettare le basi per delle relazioni positive. Ecco alcuni consigli essenziali per iniziare con il piede giusto. Scegliere un look adeguato: indossare abiti che facciano sentire a proprio agio, ma che riflettano personalità e professionalità. Essere puntuali: la puntualità è fondamentale sempre. In particolar modo è una qualità che si nota soprattutto nella fase iniziale di un nuovo rapporto lavorativo.
Presentarsi agli altri: prepararsi un breve discorso di presentazione (il livello di formalità/empatia è dato dal contesto in cui ci si trova) che in modo chiaro e preciso possa raccontare di noi, del nostro percorso e delineare il futuro 4. Memorizzare i nomi e i ruoli dei nuovi colleghi: potrebbe sembrare banale, ma non è così. Imparare da subito i nomi e i ruoli delle persone avvia un percorso di relazione importante.
Giorno 2: orientarsi e organizzarsi. Il secondo giorno è utile per orientarsi, organizzarsi e iniziare a pianificare la propria routine. Esplorare gli spazi degli uffici e organizzare la propria postazione: conoscere la disposizione degli uffici, individuare le risorse a disposizione e creare uno spazio di lavoro che possa essere d’ispirazione e con il quale creare familiarità. Impostare una routine: stabilire un programma quotidiano realistico per gestire meglio e in modo efficace la giornata che si prospetta, dandosi delle priorità. Fare domande: non bisogna avere paura di chiedere. La predisposizione alla comprensione di nuove dinamiche è sempre molto apprezzata. Prendere nota delle principali evidenze può essere molto utile. Essere autentici senza strafare: mostrarsi aperti, socievoli e cordiali funziona sempre, ma con moderazione. Attenzione a non invadere spazi non propri.
Giorno 3: capire per conoscere. Il terzo giorno è dedicato all’ascolto attivo, alla comprensione delle nuove dinamiche verso una sempre maggiore integrazione nel contesto lavorativo. Mostrarsi disponibili: nei primissimi giorni può capitare, in alcuni momenti, di trovarsi senza incarichi precisi. Nessuna paura. È importante non rimanere inattivi, ma mostrarsi disponibili offrendosi di aiutare e supportare i colleghi. Immergersi nella cultura aziendale: prima di iniziare un nuovo lavoro si legge molto sull’organizzazione nella quale si entrerà, ma è solo cominciando il proprio percorso professionale che si ha modo di comprenderne appieno – anche attraverso l’operatività – modelli, visione e valori. Ascoltare: parola chiave pazienza. Bisogna saper ascoltare e prendersi il tempo necessario per comprendere appieno le situazioni, i processi e le persone con cui si lavora.
Giorno 4: capire per agire. Il quarto giorno è focalizzato sull’analizzare e comprendere a fondo le situazioni, le esigenze e le dinamiche del proprio ambiente di lavoro per costruire basi solide e durature. Comprendere le esigenze del proprio responsabile e il suo stile di management: non è sempre immediato e facile, ma necessario per inserirsi in modo efficace. Studiare le dinamiche (anche) relazionali del team di lavoro: osservare e capire come interagiscono i membri del team, quali sono le loro motivazioni e come collaborano, per inserirsi in modo efficace. Agire con un atteggiamento proattivo, intraprendente e con spirito d’iniziativa: bisogna prendere l’iniziativa e non attendere sempre che le opportunità vengano da sé, cercarle attivamente, mostrando entusiasmo e volontà di fare.
Giorno 5: Rome wasn’t built in a day. Con il quinto giorno arriva anche la fine della prima settimana lavorativa. Forse è già tempo di bilanci e di immaginarsi in modo costruttivo l’arrivo di una nuova settimana. Esplorare nuovi punti di vista e approcci per aprirsi alla novità e al cambiamento: evitare di limitarsi alle proprie conoscenze pregresse, ma essere aperti a esplorare nuovi punti di vista e approcci. Questo aiuta a sviluppare la capacità di adattarsi, essenziale per accogliere il cambiamento. Imperativo lavorare sulla flessibilità. Dominare l’ansia da prestazione e concedersi del tempo: è importante gestire lo stress e l’ansia legati alle aspettative di performance, riconoscendo l’importanza di darsi il tempo di adattarsi e migliorare senza fretta.
Ripercorrere questi primi giorni di lavoro individuando i punti da migliorare, senza essere troppo severi con se stessi: fare un’analisi retrospettiva dei primi giorni di lavoro, individuando aree di miglioramento senza cadere nell’autocritica eccessiva, può favorire un apprendimento costruttivo e un miglioramento continuo. Insomma, la prima settimana lavorativa può essere particolarmente impegnativa, ma dandosi dei semplici obiettivi ogni giorno e seguendo questa piccola guida pensata da InfoJobs, può essere vissuta con maggiore serenità.
Economia
1 Maggio, Confsal: “Più dignità, sicurezza, equità e...
"Presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità"’
“È necessario varare un piano straordinario per la sicurezza sui luoghi lavoro affinché il lavoro sia un progetto di vita e non di morte. C’è bisogno di fare scelte coraggiose e dare attuazione alle proposte Confsal che compongono il decalogo della sicurezza per la prevenzione partecipata”. Così Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale della Confsal-Confederazione Generale Sindacati Autonomi Lavoratori, in occasione della settima edizione della ‘Giornata del Lavoro’ che si è tenuta stamattina a Napoli.
Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva e più sviluppo e occupazione i temi principali della manifestazione. “L’occupazione giovanile passa attraverso lo sviluppo del Mezzogiorno rendendo urgente un cambio di passo da parte delle amministrazioni dal punto di vista strutturale, procedurale e burocratico per attirare investimenti dal punto di vista sociale-legale”, ha ricordato Margiotta che ha aggiunto: “È necessario creare un fronte comune, affinché i nostri giovani non abbandonino i loro territori e anche le strade della legalità”.
Strettamente legato al tema dello sviluppo occupazionale è quello della formazione - e in particolare del sistema della formazione professionale - che deve essere rivisto ed aggiornato poiché, come ha evidenziato il segretario Confsal “Oltre al capitale finanziario occorre il capitale umano: i giovani devono diventare un fattore di sviluppo acquisendo le competenze che servono al mercato del lavoro, soprattutto nei settori emergenti”.
Focus anche sull’equità retributiva. “Con due contratti innovativi abbiamo recentemente stabilito un minimo tabellare di 9 euro lordi orari in tutti i settori economici del manifatturiero e in tutti i settori del terziario, dimostrando che la minima dignità economica che deve derivare dal lavoro, cioè il cosiddetto salario minimo può essere stabilito con una contrattazione collettiva di qualità senza bisogno della legge”, ha osservato Margiotta.
“Dare dignità al lavoro significa anche dare dignità a quei lavoratori in difficoltà perché fragili o disabili. Fragilità e disabilità non sono la stessa cosa ma hanno in comune uno stato di difficoltà che la società, sorda e insensibile, trasforma in un vero e proprio handicap perché impedisce loro di superarlo. Ecco perché presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità’ dal quale deve discendere un protocollo attuativo della normativa sulla disabilità nei luoghi di lavoro, al fine di eliminare ogni discriminazione”, ha aggiunto.
Margiotta ha poi colto l’occasione per ribadire l'impegno di Confsal per le pari opportunità: “La questione sindacale e culturale da affrontare è quella delle pari opportunità di progresso durante la vita lavorativa. La riduzione delle disuguaglianze di genere e la partecipazione delle donne ai ruoli decisionali porterebbe sicuramente benefici non solo in termini di equità ed eguaglianza ma anche di crescita economica e renderebbe l’Italia un Paese competitivo anche a misura di donna. Confsal è impegnata a promuovere modelli organizzativi innovativi che garantiscano a tutti opportunità di crescita e formazione, con orari di lavoro flessibili e l’introduzione di fringe benefit pensati per il benessere del lavoratore e delle lavoratrici”, ha sottolineato il segretario. Un pensiero, infine, al tema della pace: “In questo dilagare di scenari di guerra in tanti parti del mondo occorre ascoltare l’invito del Papa che a parlare non siano più le armi ma la diplomazia e i negoziati affinché si possa di nuovo ascoltare la parola Pace”, ha concluso.
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Confsal in piazza a Napoli per il lavoro, lo sviluppo, la...
Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva sviluppo e occupazione. Questi i temi principali della 7ma edizione della Giornata del Lavoro Confsal che da Piazza del Plebiscito a Napoli, in collegamento con le piazze di tutte le regioni d’Italia, ha rivendicato con forza il valore, la dignità del lavoro pubblico e privato, ponendo in primo piano la questione della sicurezza. In un contesto complesso per l’ Italia, il lavoro rappresenta sempre più un valore da difendere ai tavoli istituzionali.
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1 maggio, Luzzi (Feder.Agri): “Tanti morti sul lavoro...
Il segretario generale della Feder.Agri ha commentato il dramma delle morti sul lavoro intervenendo alla 7ª giornata del lavoro di Confsal in corso in piazza del Plebiscito, a Napoli
"I morti sul lavoro non sono solo quei mille all’anno registrati dalle statistiche, ad esempio ce ne sono 500 che perdono la vita nel tragitto casa-lavoro e 60 membri delle forze ordine che ogni anno si suicidano per motivi di lavoro”. Così Alfonso Luzzi, segretario generale della Feder.Agri, ha commentato il dramma delle morti sul lavoro intervenendo alla 7ª giornata del lavoro di Confsal in corso in piazza del Plebiscito, a Napoli.
“Oltre ai morti ‘sul’ lavoro - ha precisato Luzzi - sono da conteggiare anche i morti ‘per’ lavoro, quei 7.000 all’anno deceduti per le conseguenze della propria attività lavorativa, poi ci sono le malattie professionali, le aggressioni sui luoghi di lavoro e anche questioni ancora non evidenti come i rischi dello smart working”.
“Sono numeri grossi, anche se in linea con quelli della maggior parte dei paesi europei, ma che ci spingono a fare qualcosa, come lo sta facendo Confsal con più risorse alla sicurezza e qualità alle proposte”, ha concluso il segretario di Feder.Agri.