Sostenibilità
La sicurezza dei prodotti nell’Unione Europea: il...
La sicurezza dei prodotti nell’Unione Europea: il ruolo chiave del Safety Gate
I cosmetici in cima alla lista dei prodotti a rischio
Nel cuore del mercato unico europeo, un sistema brilla per la sua efficacia nel garantire la sicurezza dei prodotti non alimentari: il Safety Gate. Questo meccanismo intelligente consente alle autorità nazionali di condividere rapidamente informazioni cruciali sulle misure adottate contro i prodotti pericolosi, creando un ambiente più sicuro per i consumatori in tutta l'Unione Europea.
Cos'è il Safety Gate e come funziona
Il Sistema Safety Gate è un'iniziativa della Commissione Europea per la sicurezza dei prodotti non alimentari. Funziona come un cancello virtuale, attraverso il quale le autorità nazionali condividono informazioni cruciali sulle misure adottate contro i prodotti non alimentari pericolosi. In pratica, questo significa che ogni volta che un prodotto rappresenta un rischio per la salute o la sicurezza, le autorità lo segnalano rapidamente attraverso il sistema Safety Gate. Queste segnalazioni includono dettagli sui prodotti pericolosi, i rischi associati e le azioni intraprese dalle autorità o dagli operatori economici.
Ogni giorno, le autorità nazionali inviano avvisi al cancello di sicurezza. Questi avvisi contengono informazioni su quali prodotti sono stati ritenuti pericolosi, il tipo di rischio che rappresentano e le azioni che sono state prese per proteggere i consumatori. Inoltre, se un prodotto pericoloso viene trovato in un paese, le autorità di altri paesi devono essere informate, garantendo che nessuno rimanga esposto al pericolo.
Quali sono i prodotti pericolosi, perché e quali misure sono state prese
La Commissione Europea ha recentemente pubblicato il rapporto annuale sul Safety Gate, evidenziando il 2023 come un anno di notevole attività, con i cosmetici al vertice della lista dei prodotti a rischio, seguiti da giocattoli e autoveicoli. Le autorità dei 30 paesi partecipanti hanno segnalato oltre 3.412 allerte e 4.287 azioni di follow-up, evidenziando un impegno sempre maggiore nella sorveglianza di mercato.
I rischi legati a sostanze chimiche, lesioni, soffocamento e rischi ambientali sono stati i più segnalati, con i cosmetici in testa alla lista dei prodotti pericolosi. In particolare, la presenza di BMHCA, una fragranza sintetica vietata, è stata una delle principali preoccupazioni. Le azioni immediate delle autorità nazionali sono state cruciali nel ritirare dal mercato questi prodotti pericolosi e proteggere i consumatori. Il prossimo passo cruciale è l'entrata in vigore del Regolamento Generale sulla Sicurezza dei Prodotti, che promette di rafforzare ulteriormente le norme di sicurezza nell'UE.
Regolamento generale sulla sicurezza dei prodotti
Il 13 dicembre 2024 entrerà in vigore il Regolamento generale sulla sicurezza dei prodotti, che sostituirà la Direttiva esistente. Questo porterà ad un quadro modernizzato e più efficace per garantire la sicurezza dei prodotti nell'UE, sia che siano venduti nei negozi che online. Ciò migliorerà notevolmente l'applicazione delle norme sulla sicurezza dei prodotti e semplificherà la vigilanza di mercato.
La libera circolazione delle merci all'interno del mercato unico europeo è un risultato fondamentale che migliora la vita dei cittadini dell'UE. Tuttavia, mantenere sicuro il mercato è una responsabilità condivisa. Produttori, distributori, rivenditori e mercati online devono garantire che i loro prodotti rispettino rigorosi standard di sicurezza. Le autorità nazionali di vigilanza di mercato giocano un ruolo chiave nel garantire il rispetto di tali normative e nel garantire che i prodotti pericolosi vengano
Sostenibilità
Sostenibilità, Mondo (Bper): “Siamo partner delle pmi...
"Creato prodotti di finanziamento che vogliono supportare imprese e aiutarle a progredire"
"Bper Banca vuole essere un partner delle piccole e medie imprese per accompagnarle nel percorso verso la transizione e la sostenibilità. Per questo abbiamo creato una serie di prodotti di finanziamento che, conoscendo le imprese, vogliono supportarle e aiutarle a progredire”. Così Adelaide Mondo, responsabile Corporate Lending della direzione imprese di Bper Banca, in occasione dell'incontro “Cultura Finanziaria e Sostenibilità: le sfide per banche e pmi”, organizzato a Modena da Assonebb, Bper, Cna, Confcommercio, Confesercenti Modena, Lapam Confartigianato e dedicato al tema della cultura finanziaria e del rapporto fra istituti di credito e piccole e medie imprese.
“Il ruolo di una banca è quello di accompagnare le piccole e medie imprese - ha proseguito Mondo - perché ci sono degli obblighi di rendicontare il proprio percorso verso la sostenibilità e chi vuole intraprenderlo deve essere consapevole di quelli che sono i requisiti fondamentali in ottica di ambiente e sociale. La nostra banca è in condizioni di esprimerlo in maniera chiara nei prodotti e nei servizi che proponiamo sul mercato, aiutando così gli imprenditori che si rivolgono a noi".
"Le imprese, soprattutto le pmi, sono ancora molto ingenue da questo punto di vista e quindi il compito che dobbiamo - e vogliamo - svolgere è quello di dare consapevolezza e divulgare conoscenza. Per la prima volta, la banca si trova a essere un vero e proprio partner di sviluppo, concedendo risorse per far sì che le pmi possano crescere sotto questo aspetto", ha concluso Mondo.
Sostenibilità
Sostenibilità, Previati (Assonebb): “Migliorare...
Il presidente Assonebb: "Esiste relazione positiva tra livello di educazione finanziaria e sensibilità ai temi sostenibilità"
"Aumentare il livello di educazione finanziaria sia degli individui sia delle organizzazioni è una delle sfide del futuro di questo Paese". Sono le parole Daniele Previati, presidente dell’ Associazione nazionale enciclopedia della banca e della borsa (Assonebb) in occasione dell'incontro 'Cultura Finanziaria e Sostenibilità: le sfide per banche e pmi', organizzato a Modena da Assonebb, Bper, Cna, Confcommercio, Confesercenti Modena, Lapam Confartigianato e dedicato al tema della cultura finanziaria e del rapporto fra istituti di credito e piccole e medie imprese.
"L'Italia è in generale un Paese a basso livello di educazione finanziaria e questo si ripercuote ovviamente sul livello di educazione finanziaria dei nostri imprenditori, in particolare dei microimprenditori e dei piccoli imprenditori", ha proseguito Previati che ha aggiunto: “Esistono delle iniziative organizzate insieme alle associazioni di categoria per aumentare la formazione dei nostri imprenditori e aumentare il livello di educazione finanziaria porta anche ad avere una maggiore attenzione e consapevolezza ai temi di sostenibilità".
"Abbiamo verificato attraverso vari studi che esiste una relazione positiva tra il livello di educazione finanziaria e la sensibilità ai temi della sostenibilità ambientale, sociale e anche di quella legata ai modelli di governance – ha osservato Previati –. Come vediamo oggi in questa iniziativa, è un tema che interessa tutti: il mondo delle imprese, delle banche e delle università", ha concluso il presidente Assonebb.
Sostenibilità
Rendicontazione ESG, Consob sostiene le PMI
Un template per raccogliere informazioni sulla sostenibilità
Dal Gruppo di lavoro 3 attivato all'interno del Tavolo per la Finanza Sostenibile e coordinato da Consob, è nato un progetto per la creazione di un template per la rendicontazione ESG dedicato alle PMI. Il progetto intende sostenere le PMI non soggette ad attività di reporting ESG, supportandole nella ricerca e raccolta di informazioni sulla sostenibilità ambientale, sociale e di governance, da poter fornire a diversi operatori del sistema economico, quali banche e partner finanziari.
Il progetto è focalizzato sulla messa a punto di un template con le informazioni ESG ritenute più rilevanti per le PMI. Il documento sarà sottoposto a consultazione pubblica nel corso del 2024 e in ogni caso non rappresenta uno standard di rendicontazione ESG, né costituisce un'alternativa all'utilizzo di standard riconosciuti, adottati o in corso di adozione a livello nazionale ed internazionale, pur contibuendo ad aumentare la consapevolezza delle imprese circa le questioni di sostenibilità che interessano maggiormente l'esercizio delle loro attività.
Contenuti ed obiettivi del progetto
Il template per le PMI proposto dal Tavolo per la Finanza Sostenibile rappresenta uno schema per la raccolta dei dati nell'ambito dei rapporti tra piccole e medie aziende da una parte e banche dall'altra. Si tratta del primo step di un più ampio progetto che comprenderà anche l'individuazione delle informazioni ESG da fornire ad altri operatori del sistema economico come imprese non finanziarie e partner commerciali. Parallelamente alla proposizione del template alle PMI, sono previste attività di educazione finanziaria e sensibilizzazione verso i temi ESG, anche in considerazione della crescente importanza della rendicontazione delle aziende, anche se su base volontaria come ad oggi avviene per le PMI non quotate.
Alla base del progetto del template PMI, il Gruppo di Lavoro 3 coordinato da Consob ha svolto diverse attività. Prima di tutto, la mappatura degli obblighi normativi di reportistica ESG, attuali e prospettici, delle imprese finanziarie e non, che ha permesso di identificare tutte le possibili esigenze di informazione delle imprese finanziarie e non finanziarie e di mapparle in maniera dettagliata. In secondo luogo, è stata effettuata un'attività di mappatura delle informazioni di sostenibilità relative alle PMI non quotate che le imprese finanziarie e non finanziarie ritengono rilevanti. Un terzo step ha riguardato la preparazione di schemi per la raccolta dei dati delle PMI non quotate, messi a punto anche grazie al confronto con gli stakeholder, necessari per assolvere alle esigenze informative precedentemente citate. In definitiva, il template ha l'obiettivo centrale di facilitare la trasmissione di informazioni di sostenibilità nell'ambito del rapporto bilaterale tra PMI e banche.