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Frosinone, sparatoria in un bar del centro: un morto e 3 feriti
Colpi di pistola tra i tavolini del locale di via Aldo Moro. Il sindaco: "Sconvolto, c'era tanta gente per strada"
Sparatoria in un bar del centro a Frosinone. Un morto e tre feriti in un agguato alle 19 di oggi, sabato 9 marzo, al locale 'Shake' in via Aldo Moro. Due feriti sono stati portati all'ospedale Spaziani e un altro è stato trasferito all'Umberto I di Roma ed è in gravissime condizioni. A quanto si apprende gli uomini della Squadra mobile stanno ascoltando in Questura una persona, mentre sono al vaglio le immagini delle telecamere della zona, dove è avvenuto l'agguato.
La ricostruzione
Secondo una prima ricostruzione i quattro, tutti di origine albanese, sarebbero stati aggrediti mentre erano seduti nel locale, affollatissimo per l'ora dell'aperitivo. A quel punto uno degli albanesi, tutti tra i 20 e i 25 anni, avrebbe tirato fuori una pistola, una semiautomatica, e avrebbe cominciato a sparare. La vittima, un giovane che avrebbe avuto dei precedenti penali, è stato raggiunto da un proiettile al collo. E' morto sul marciapiede davanti al bar, dopo vani tentativi dei sanitari di rianimarlo tramite massaggio cardiaco. Sull'agguato indaga la Squadra Mobile di Frosinone, che, a quanto si apprende, avrebbe al vaglio una pista.
Sindaco Mastrangeli: "Sconvolto, c'era tanta gente in strada"
''Sono sconvolto, sono qui sul posto. Una sparatoria del genere, in pieno centro, è una cosa assurda, siamo sotto choc. C'è stata molta paura tra la gente che in quel momento era in strada: è sabato sera ed era l'ora dell'aperitivo'' dice all'Adnkronos il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli. ''Ho sentito il prefetto, domani mattina alle 11 è stato convocato il Comitato per l'ordine e la sicurezza''.
Economia
Taxi, Orsa dichiara stato di agitazione settore
E' "inaccettabile l'intervento del Ministro Urso su materie che dovrebbero essere di competenza in primis del Ministero dei Trasporti". Lo scrive l'organizzazione sindacale Or.S.A. Trasporti che "chiede trasparenza e lealtà con la necessaria convocazione da parte del Ministero in merito alla definitiva discussione dei decreti attuativi e nel contempo proclama stato di agitazione del settore taxi". Il sindacato denuncia l'assenza, "ormai da troppo tempo, di concrete risposte da parte del Ministero dei Trasporti in materia di decreti attuativi": "in attesa della definitiva convocazione per la conclusione dell' iter di presentazione degli stessi da parte del Ministro Salvini, dobbiamo constatare che il silenzio stranamente riecheggia nelle nostre esperienze e non sembrerebbe altro che un presagio che va a scontrarsi con promesse elettorali avvenute poco più di un annetto fa".
Il sindacato Orsa segnala poi un incontro tra il Vice Presidente di Uber e il Presidente della Regione Calabria Occhiuto che "fa passare il tutto come il benvenuto alla multinazionale californiana nella sua Regione". "Ovviamente la scena per noi appare come la rivisitazione di quello che è successo due anni prima quando il Presidente del consiglio Draghi ricevette il CEO di Uber" scrive il sindacato che parla di "uno schiaffo in pieno volto da parte di un ministro che dovrebbe tutelare ciò che è prodotto nella nostra nazione ed invece guarda caso alimenta nella stessa maniera di come ha tentato sia Monti che Draghi l'entrata nel nostro settore di multinazionali che cercano da tempo di monopolizzare il settore taxi nel nostro paese".
"Non abbiamo mai chiesto l'esclusività ma abbiamo difeso il nostro diritto al lavoro, la nostra legge che stabilisce delle esatte differenze tra gli operatori del trasporto non di linea e garantire alla cittadinanza un prezzo stabile ed equo come sin adesso avvenuto. Non siamo disposti a farci stravolgere la vita, né da strette di mano, né da false promesse" continua la nota che parla di una "azione irresponsabile e fuori luogo da parte del Ministro Urso in questa fase lavorativa in cui stiamo cercando di riportare ordine attraverso l'attenta osservazione dei decreti attuativi affinchè si metta un argine al potere" delle multinazionali nel settore che sono invece accolte "in pompa magna".
Politica
Elezioni europee, social promuovono candidatura Meloni: sì...
È quanto emerge da una ricerca condotta, in esclusiva per Adnkronos, da Vis Factor
Con un sentiment positivo del 60,4% gli italiani sui social promuovono la candidatura di Giorgia Meloni alle elezioni europee. È quanto emerge da una ricerca condotta, in esclusiva per Adnkronos, da Vis Factor, società leader a livello nazionale nel posizionamento strategico, attraverso Human, la propria piattaforma di web e social listening realizzata interamente con algoritmo a base semantica italiana.
E' stata la stessa presidente del Consiglio, ieri dalla kermesse FdI di Pescara, ad annunciare la sua discesa in campo alle europee: "Siamo di fronte a una battaglia decisiva, siamo a un bivio che non consente di tirarsi indietro, tutti devono fare la propria parte e io intendo fare la mia - ha detto - Ho deciso di scendere in campo per guidare le liste di Fratelli d'italia in tutte le circoscrizioni elettorali, se sopravvivo". E poi si è rivolta direttamente agli elettori: "Chiedo agli italiani di scrivere sulla scheda il mio nome, ma il mio nome di battesimo. La cosa di cui vado più fiera è che la maggior parte dei cittadini che si rivolge a me continui a chiamarmi semplicemente Giorgia. Io sono stata derisa per anni per le mie radici popolari, mi hanno chiamata pesciarola, borgatara.. perché poi loro sono colti, eh, Ma io sono fiera di essere una persona del popolo". “Se volete dirmi che ancora credete in me - ha proseguito - scrivete sulla scheda Giorgia, perché io sono e sarò sempre una di voi. Il potere non mi cambierà, il palazzo non mi isolerà. Io ho bisogno di sapere ancora una volta che ne vale la pena".
A spiegare i motivi della scelta e a chiarire la dicitura sulle schede elettorali è stato il ministro per le Politiche agricole Francesco Lollobrigida: "Ci sarà scritto 'Giorgia Meloni detta Giorgia'" ha sottolineato parlando di "una possibilità che la norma dà proprio per semplificare il concetto". Del resto non è la prima volta che si usa lo pseudonimo elettorale. L'esempio più noto è quello dello scomparso leader dei Radicali, che sulla scheda elettorale compariva come "Giacinto Pannella detto Marco". Nell'elezione che lo ha incoronato sindaco di Milano, Sala ha usato sulla scheda "Giuseppe Sala detto Beppe". Ha aggiunto invece il solo nome di battesimo, proprio come farà la premier, una candidata delle liste di Carlo Calenda alle comunali di Roma del 2021, "Cecilia Frielingsdorf detta Cecilia".
Secondo la ricerca, condotta in esclusiva per Adnkronos da Vis Factor, tra i concetti più digitati in relazione al tema c’è “scrivi Giorgia”, “cambiamo l’Europa” e “meno tasse”. “Si tratta di un risultato ampiamente positivo che va ben oltre il perimetro del consenso della coalizione di centrodestra. Vuol dire che gli italiani apprezzano il coraggio del presidente del Consiglio di misurarsi con queste elezioni a oltre un anno e mezzo di insediamento al governo", spiega Tiberio Brunetti, fondatore di Vis Factor, analista politico e imprenditore. "Meloni ci mette la faccia e mira a tirare la volata di Fdi, per ribadire il primato assoluto del partito all’interno del centrodestra ma, principalmente, a livello nazionale - osserva Brunetti - L’invito a 'scrivere Giorgia' sulla scheda è molto evocativo e dà un senso di prossimità umana della candidatura, mentre il claim 'l’Italia cambia l’Europa' per quanto forte e chiaro rischia di essere troppo velleitario nel medio periodo. Serve adesso dare una mission chiara a questa candidatura affinché sia coerente con le aspettative degli italiani e con l’azione di governo”.
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Spagna, Sanchez: “Ho deciso di proseguire con tutta...
Il premier spagnolo ha annunciato la sua decisione
"Ho deciso di proseguire con tutta la forza alla guida del governo della Spagna". Ad annunciare la scelta fatta è stato il premier spagnolo Pedro Sanchez. "Mia moglie e io - ha detto - sappiamo che questa campagna di discredito non si fermerà, sono 10 anni che la subiamo. E' grave". Sanchez ha poi espresso apprezzamento per "la solidarietà e l'empatia arrivate da ogni parte".