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Bernini (Maire): “Per il 2024 ci prefiggiamo crescita...
Bernini (Maire): “Per il 2024 ci prefiggiamo crescita del 40%”
"Vogliamo mantenere un portafoglio di progetti in grado di esprimere redditività, anche superiore rispetto agli anni precedenti"
"Guardiamo al futuro con grande serenità e soddisfazione. Tra i target che ci prefiggiamo per il 2024 c’è una crescita molto importante, nell’ordine del +40% rispetto a quanto già consegnato al mercato nel 2023. Abbiamo una pipeline commerciale estremamente in salute e questo ci dà la possibilità di poter traguardare un’ulteriore fase di crescita anche per gli anni successivi. Vogliamo mantenere un portafoglio di progetti in grado di esprimere redditività, anche superiore rispetto agli anni precedenti, volumi in crescita e la capacità di attrarre persone, elemento chiave per poter supportare la crescita”. Così l’amministratore delegato del Gruppo Maire Tecnimont Alessandro Bernini, in occasione dell’evento ‘Out of the unBox’, durante il quale la società ha incontrato la business community nazionale e internazionale per ripercorrere i principali risultati ottenuti dal Gruppo italiano di ingegneria e tecnologia nel corso del 2023.
"Vogliamo continuare ad essere un polo attrattivo per il personale qualificato della nostra industria. Ritenerci ‘Employers of Choice’ non è uno slogan, ma è un dato di fatto, in quanto stiamo trovando sempre piena disponibilità in chi vuole far parte della nostra azienda, nelle varie geografie che ci interessano - spiega Bernini - dal sud-est asiatico, l’India in particolare, arrivando anche in Europa. Una disponibilità dettata dalla consapevolezza che in noi c’è capacità di sviluppo e crescita”. In questa occasione Maire ha presentato anche la propria visione industriale come abilitatore tecnologico per supportare il processo globale di transizione energetica ed ha illustrato il piano strategico 2024-2033.
Per Bernini l’aggiornamento del piano industriale "si è reso imperativo" perché "i risultati del 2023" e le previsioni per il 2024, "che presumibilmente coincideranno con gli obiettivi prefissati per il 2028", tracciano un percorso di crescita che già dall’anno scorso "ha superato le aspettative". Lo dicono i numeri, i risultati dell’ultimo anno sono stati per Maire molto soddisfacenti: i ricavi ammontano a 4.259,5 milioni di euro, in aumento del 23,0% sul 2022, l’EBITDA è pari a 274,4 milioni di euro, in crescita del 31,1%, l’utile netto è stato di 129,5 milioni, in crescita del 43,3%, e le disponibilità nette adjusted di 337,9 milioni, in crescita di 244,1 milioni.
"Uno dei grandi pilastri è il Super Cycle di investimenti, in particolare nel cosiddetto Downstream, quella porzione dell’Energy Value Chain che riguarda gli investimenti nella trasformazione, quindi non più l’utilizzo di risorse naturali per finalità energetiche - precisa - ma la trasformazione di queste risorse in qualcos’altro: dai prodotti per la petrolchimica, ai fertilizzanti, all’ammoniaca".
"In tutte le geografie questo sentimento e questa volontà di imprimere una velocità diversa ai percorsi di decarbonizzazione impone quello di accompagnare alle soluzioni tradizionali, soluzioni innovative volte a ridurre l’impronta carbonica e l’utilizzo di energia, quindi essere più efficienti da un punto di vista energetico - sottolinea l’ad di Maire - addirittura ad utilizzare un tipo di materia prima diversa rispetto a quello che si è utilizzata fino a ieri, non più oli a gas, ma rifiuti, energia elettrica che diventa grazie al processo dell’elettrolisi idrogeno e l’idrogeno e la Co2 sono i due Build Block fondamentali per produrre qualsiasi componente tradizionalmente prodotto con risorse naturali".
"È per questo che con la nostra NextChem, la divisione Sts, deteniamo già le soluzioni tecnologiche, quindi la combinazione dei due: la capacità di eseguire il grande stream di investimenti delle Major e delle National, accompagnate dalla possibilità di dare una soluzione tecnologica innovativa, è quello che risulta essere vincente anche nell’ultima acquisizione di portafoglio”, conclude.
Sport
Allegri, Giletti: “Era solo in una Juve...
"In finale di Coppa Italia ho visto una ferocia inaudita"
"Io ero lì mercoledì, a pochissimi metri, c'è un primo cortocircuito che chiamo di feroce inaudita di Allegri nei confronti di un arbitraggio secondo me assurdo. Ed è un peccato perché se tu guardi quelle immagini, c'è un Allegri come non abbiamo mai visto. Dentro di lui c'era qualcosa che covava da almeno un anno e mezzo. Si chiama solitudine". Ad affermarlo è Massimo Giletti intervenendo a 'Tutto Campo' su Rai 2 commentando l'esonero dell'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri e la fine della finale di Coppa Italia tra Juve e Atalanta vinta dai bianconeri. Giletti ricorda anche i successi dell'allenatore ("Allegri ha vinto 12 trofei con la Juventus") e che Andrea Agnelli "ha scelto Allegri, gli ha fatto certamente un investimento anche molto oneroso per una società, un contratto molto lungo, pesante".
All'interno della Juventus, spiega Giletti, "c'è una spaccatura" e "non c'è solo il tema Allegri".
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Giro d’Italia, oggi quattordicesima tappa: orario,...
Si corre la crono di 31 km da Castiglione delle Stiviere a Desenzano del Garda
Il Giro d'Italia 2024 propone oggi la quattordicesima tappa, la cronometro Castiglione delle Stiviere-Desenzano del Garda di 31 km. E' la seconda frazione contro il tempo dopo la Foligno-Perugia (settima tappa) dominata la scorsa settimana dalla maglia rosa Tadey Pogacar. La frazione del 18 maggio, che sarà trasmessa in diretta tv e streaming, dovrebbe adattarsi alle caratteristiche di Filippo Ganna.
La crono di oggi si snoda lungo un tracciato regolare, senza salite e strappi: qualche saliscendi, ma nulla che possa mettere in crisi gli specialisti della prova contro il tempo. Pogacar non rischia nulla e, anzi, potrebbe sfruttare l'opportunità per consolidare ulteriormente il primato in classifica generale.
La quattordicesima tappa in tv e streaming
La quattordicesima tappa del Giro d'Italia sarà trasmessa in diretta in tv in chiaro e in streaming. La Rai racconterà la giornata della seconda tappa in chiaro ogni giorno di gara. La giornata televisiva comincerà con un'ora di 'Giro Mattina' su Rai Sport HD, che proporrà poi 'Prima diretta' per seguire il momento della partenza della tappa, in programma oggi alle 13.20 con il via al primo corridore. L'ultimo corridore parte alle 16.35.
Per la parte clou della programmazione il palinsesto della Corsa Rosa si trasferisce su Rai 2, con 'Giro in Diretta' fino alle 16:15 e 'Giro all’Arrivo'. Subito a ruota, le tradizionali analisi del dopo gara del Processo alla Tappa. Il Giro può essere visto anche su Eurosport 1 HD e in streaming su Rai Play, discovery+, Sky Go, NOW e DAZN.
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Ucraina, Zelensky manda i detenuti in guerra. Russia:...
Kiev vara la legge per aumentare gli uomini al fronte. Putin: "Non vogliamo arrivare a Kharkiv"
L'Ucraina si prepara a mandare in guerra anche i detenuti. La Russia intanto frena nell'offensiva nella regione di Kharkiv, mentre invia messaggi ambivalenti. Dalla Cina, il presidente Vladimir Putin mostra una apparente apertura al negoziato. Da Mosca, nelle stesse ore, piovono nuove minacce verso Usa e Ue.
Sul campo, dopo una settimana ad altissima tensione per l'offensiva russa nell'oblast di Kharkiv, la situazione nella regione sembra stabilizzarsi. La Russia frena, il muro ucraino regge grazie all'invio di uomini e mezzi. L'esercito di Kiev, in difficoltà durante inverno e primavera per carenza di armi e munizioni, pare destinato ad allargarsi nelle prossime settimane. Dopo la mobilitazione che porterà al fronte centinaia di migliaia di uomini di età tra i 25 e i 26 anni, è arrivato il via libera ad una nuova misura.
Il presidente Volodymyr Zelensky ha firmato il decreto di approvazione della nuova legge che permetterà ai detenuti, condannati per reati minori, di ottenere la scarcerazione a condizione di arruolarsi nelle Forze armate. Il controverso provvedimento è stato adottato dopo che il governo di Kiev ha cercato in diversi modi di rafforzare la capacità di inviare forze nuove al fronte, dopo oltre due anni di conflitto. Il Parlamento ha approvato a larga maggioranza la legge che esclude dalla mobilitazione i condannati per omicidio, per attentato alla sicurezza dello stato e per corruzione.
Putin e i messaggi dalla Cina
L'Ucraina lavora per una guerra lunga e dura contro un nemico che continua a riversare uomini al fronte. La Russia ha apparentemente rallentato le operazioni nella regione di Kharkiv. Secondo esperti e analisti, Mosca non ha uomini e mezzi per una reale offensiva su larga scala e potrebbe accontentarsi di creare una zona cuscinetto per costringere i reparti ucraini ad arretrare: in questo modo, le forze di Kiev non avrebbero la possibilità di colpire territori controllati dai russi.
Lo scenario viene prospettato anche da Putin, durante la visita in Cina, con dichiarazioni all'apparenza prudenti. Le operazioni nella direzione di Kharkiv "sono una risposta ai bombardamenti delle aree di confine, compresa Belgorod, dove vengono uccisi civili. Per questo motivo, se le cose continuano in questo modo, siamo costretti a creare una zona di sicurezza. A oggi non abbiamo piani che riguardino Kharkiv".
Il presidente russo risponde a domande sull'ipotesi di un dialogo con l'Ucraina. La Russia, ha detto, non si è mai rifiutata di negoziare. Sarebbero stati i politici ucraini a far naufragare la soluzione diplomatica poiché nella fase iniziale della guerra "si sono ritirati dal processo di negoziazione", non appena le truppe russe sono state ritirate da Kiev. "Siamo stati ingannati ancora una volta", dice Putin. "Ora dobbiamo capire con chi dovremmo avere a che fare e come. Di chi e in che misura possiamo fidarci. E, naturalmente, stiamo analizzando tutto ciò che sta accadendo".
Putin sostiene che, quando le truppe russe erano vicine a Kiev, i partner occidentali hanno insistito affinché si ritirassero: "Nessun documento può essere firmato, se la parte opposta ti punta una pistola alla tempia", avrebbero sostenuto. "Il giorno dopo hanno gettato i nostri accordi nella pattumiera e hanno detto: 'Bene, ora combatteremo fino alla fine'", aggiunge Putin. Il dialogo, secondo Putin, non può decollare con Zelensky. Secondo il Cremlino, il mandato del presidente ucraino scade il 20 maggio: "Se si tratta di firmare alcuni documenti, dovremo firmarli, in un ambito così importante, con le autorità legittime. Questo è ovvio". L'Ucraina, come è noto, avrebbe dovuto tenere le elezioni presidenziali a marzo, ma il voto è stato annullato perché nel Paese è in vigore la legge marziale per via dell'invasione russa.
Mosca, nuove minacce a Usa e Ue
Se da Putin arrivano stoccate e apparenti aperture, a tenere alta la tensione da Mosca provvede Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri. "Il 16 e 17 maggio, il regime neonazista di Kiev ha lanciato un altro massiccio attacco con droni ad ala fissa e imbarcazioni senza equipaggio contro la Crimea, la regione di Krasnodar e altre regioni russe. Ancora una volta, vorremmo mettere in guardia inequivocabilmente Washington, Londra, Bruxelles e altre capitali occidentali, così come Kiev, che è sotto il loro controllo, che stanno giocando con il fuoco: la Russia non lascerà senza risposta simili invasioni sul suo territorio", dice.
Per Zakharova, dietro questo attacchi sarebbero gli americani e i britannici che assistono il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: "Non solo gli forniscono missili a gittata sempre maggiore e armi pesanti - aggiunge - ma danno anche il via libera al loro utilizzo contro la Russia, contribuendo così all'ulteriore inasprimento del conflitto. La cricca banderovita (da Stepan Bandera, un ultranazionalista ucraino, figura particolarmente controversa, ndr) sembra credere nella propria impunità, tra le visite degli emissari occidentali, che hanno visitato spesso Kiev", ha concluso.