Cronaca
Ucciso da rottweiler, l’allevatore : “con...
Ucciso da rottweiler, l’allevatore : “con questi cani servono addestramento e informazione'”
"Avere tre cani che fanno branco e non mettere in sicurezza la recinzione è folle"
"Da quanto ho letto, sicuramente c'è un errore da parte dei proprietari dei rottweiler perché non è possibile tenere tre animali di questo tipo e avere un rischio che possano andare fuori dalla proprietà, oltretutto in una zona di passaggio, un parco. Avere tre cani che fanno branco e non mettere in sicurezza la recinzione è folle. Non si può dare la colpa alla selezione della razza e non guardare alla gestione dell'animale". Così, all'Adnkronos, Alessio Remiddi responsabile dell'allevamento di rottweiler "Vom Hause Real", riconosciuto da Enci, commentando quanto accaduto ieri a Manziana, dove un 39enne che stava correndo nel parco è stato aggredito e ucciso da tre rottweiler usciti dal cancello di una abitazione.
"In qualche maniera chi acquista determinati cani deve essere 'introdotto' in una realtà di un certo tipo - continua - Incidenti di questo tipo accadono soprattutto quando c'é un'area esterna e i cani scappano: da qui la convinzione che il problema sia soprattutto gestionale. L'allevatore deve informarsi e capire che vita andrà a fare il cane, magari costretto in giardino e da lì mai fatto uscire. Su quella base si dovrebbe decidere se affidare o meno un cane".
"Bene poi testare l'esperienza che l'acquirente ha con quel cane, se non ne ha deve seguire determinate direttive che ricadono sul discorso addestramento. Noi come allevamento abbiamo sempre avuto anche il campo di addestramento, così da offrire al cliente un servizio a 360 gradi: il 90% delle persone che ha acquistato il cane da noi si è segnato al corso. Tutto passa da qui, perché io posso darti anche il cane più selezionato e tranquillo del mondo, ma se lo cresci male diventa potenzialmente pericoloso come qualsiasi altro cane", conclude. (di Silvia Mancinelli)
Cronaca
Ingegneri clinici dal Papa, impegno per tecnologia ai più...
Nella prima giornata del Convegno Aiic una delegazione in udienza con contributo all'Obolo di San Pietro
Una delegazione dell'Associazione italiana ingegneri clinici (Aiic), in occasione della prima giornata del 24esimo Convegno nazionale Aiic - in programma al Convention Centre La Nuvola di Roma fino al 18 maggio - ha partecipato questa mattina all'udienza di Papa Francesco, in piazza San Pietro. Al termine, la delegazione, guidata dal presidente Umberto Nocco, si è trattenuta con il Papa per qualche minuto.
"Nell'occasione - dichiara Nocco - abbiamo assicurato al Pontefice il nostro impegno etico verso i pazienti e per il miglior funzionamento del sistema salute. Come professionisti delle tecnologie della sanità abbiamo deciso di impegnarci in un gesto di solidarietà sociale aderendo all'invito che Papa Francesco ha rivolto attraverso l'Obolo di San Pietro 'Aiuta il Papa ad aiutare'. Questa nostra adesione è concreta e laboriosa - prosegue il presidente Aiic - Abbiamo quindi già contribuito, con un bonifico realizzato nei giorni scorsi, alle attività che l'Obolo sta realizzando a favore dei più poveri. Ma non intendiamo fermarci qui: Aiic ha deciso che, a partire da quest'anno, gli ingegneri clinici italiani si adopereranno per far giungere tecnologiche sanitarie nei luoghi più poveri e disagiati laddove la Santa Sede ci indicherà, per realizzare una carità concreta, efficace, mirata e utile".
A tale proposito, "come associazione scientifica - conclude Nocco - ci siamo sentiti in dovere di poter sostenere la grande missione di Papa Francesco nel piccolo della nostra responsabilità professionale, coinvolgendo il vasto mondo tecnologico in cui noi siamo quotidianamente inseriti".
Cronaca
In Italia 2mila nuovi casi di Hiv ogni anno, allo...
Dal 20 al 27 maggio per l'European Testing Week, anonimi e gratuiti anche per Hcv e sifilide
In Italia oggi poco più di 140mila persone vivono con l'Hiv, di cui circa 10mila sono inconsapevoli del proprio stato di infezione. Ogni anno in nel nostro Paese si registrano 2mila nuovi casi di Hiv. Nel 2022 il Sistema nazionale di sorveglianza dell'Istituto superiore di sanità (Iss) ha riportato 1.888 nuove diagnosi. Il 58% di queste diagnosi è in fase avanzata di malattia, come effetto del ritardo diagnostico ancora molto elevato. Sono i dati ricordati dall'Inmi Spallanzani di Roma in occasione della European Testing Week, la settimana europea del test contro Hiv e altre infezioni sessualmente trasmesse. Lo Spallanzani, dal 20 al 27 maggio, apre ai test rapidi - senza prenotazione - anonimi e gratuiti per Hiv, Hcv e sifilide. Inoltre, medici e infermieri dell'istituto nel pomeriggio si recheranno nelle sedi delle associazioni ed enti coinvolti, dove supporteranno le iniziative di offerta del test e counseling attivamente promosse in loco.
"Nella regione Lazio nel 2022 sono state notificate 293 nuove diagnosi di Hiv, oltre il 60% in fase avanzata, per un'incidenza di 4,8 per 100mila residenti, superiore alla media nazionale (3,2 per 100mila), che è ancora più elevata nella città di Roma (5,2 per 100mila). La regione Lazio e la città di Roma sono rispettivamente la regione e la città con la maggiore incidenza in Italia - sottolinea l'Inmi - Presso l'Ambulatorio Hiv dell'Inmi Spallanzani sono seguite circa 6.500 persone con Hiv in terapia antiretrovirale e ogni anno vengono presi in carico da 150 a 180 persone con nuova diagnosi di Hiv per iniziare la terapia e proseguire il follow-up". Ogni anno presso il reparto di degenza dedicato all'Hiv dell'Inmi Spallanzani vengono effettuati circa 350 ricoveri per persone con Hiv con malattia conclamata (Aids). In larga parte si tratta di persone che arrivano molto tardi al test e alla diagnosi.
Lo Spallanzani segue "oltre 1.200 persone ad alto rischio Hiv-negative che ricevono profilassi pre-esposizione (PrEP) con antiretrovirali ed effettuano counseling e monitoraggio del test Hiv e delle altre infezioni sessualmente trasmesse quali sifilide, gonorrea, clamidia". Nell'ultimo anno presso allo Spallanzani sono stati effettuati oltre 6.700 test Hiv e 250 interventi di profilassi post-esposizione (Pep) con antiretrovirali a persone con esposizione a rischio.
Per promuovere la cultura del test e degli screening, sono previsti momenti di aggregazione, informazione scientifica e confronto in ciascuna delle sedi. Infine, nel pomeriggio del 27 maggio, giornata di chiusura della European Testing Week, presso lo Spallanzani si terrà un evento scientifico e sociale condiviso con tutte le associazioni partecipanti all'iniziativa.
Nel presentare l'iniziativa, Andrea Antinori, direttore del Dipartimento clinico e dell'Uoc Immunodeficienze virali, ha commentato: "Abbiamo voluto caratterizzare questa settimana con un programma articolato di offerta attiva del test, counseling e comunicazione sugli strumenti di prevenzione che coinvolgerà le associazioni di lotta all'Hiv con cui abbiamo un forte rapporto di collaborazione. Il programma - ha aggiunto - sarà itinerante nella sede dello Spallanzani e in quelle delle associazioni dove sarà possibile effettuare test rapidi per Hiv, Hcv e sifilide e ricevere informazione e counseling sui rischi e gli strumenti per prevenirli. Saranno previsti anche momenti sociali al fine di informare e sensibilizzare le persone sul rischio di Hiv e malattie sessualmente trasmesse, sul profilattico, sulla PrEP e la Pep e sulle misure di prevenzione. Sarà un momento di comunicazione e confronto per aumentare la consapevolezza su cos'è Hiv oggi e come combatterlo".
Questo il programma della settimana: dal 20 al 27 maggio Spallanzani dalle 9 alle 13 (no domenica 26 maggio); lunedì 20 maggio dalle 14.30 alle 18.30 Be free presso Cav Nilde Iotti, via di Grotta Perfetta n. 610; martedì 21 maggio dalle 17 alle 20 all'Anlaids e dalle 14.30 alle 18.30 Inmp; mercoledì 22 maggio dalle 17 alle 20 in via Galvani 51F c/o Roma Checkpoint; giovedì 23 maggio dalle 17 alle 20 Circolo Mario Mieli; venerdì 24 maggio dalle 17 alle 20 Checkpoint Plus Roma. Lunedì 27 maggio dalle 15 alle 20 manifestazione conclusiva presso lo Spallanzani.
Cronaca
Meteo, Italia divisa in due: le previsioni per i prossimi...
Allerta arancione su Lombardia
Italia divisa in due con sole e caldo al Sud e rovesci anche intensi nelle regioni settentrionali. Allerta arancione per rischio idrogeologico su alcuni settori della Lombardia, giallo su Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Umbria e Marche.