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2024, Adp: “Tra equità salariale e intelligenza...

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2024, Adp: “Tra equità salariale e intelligenza artificiale i trend del mondo del lavoro”

Flessibilità di tempo e di luogo, soprattutto per le nuove generazioni

2024, Adp:

Il luogo di lavoro, secondo Adp, subirà cambiamenti significativi nel 2024: gli sviluppi in termini di diversità, equità e inclusione (de&i), dati e intelligenza artificiale generativa (AI), la sempre maggiore necessità di flessibilità stanno modificando le priorità aziendali e delle risorse umane e influenzando le decisioni di leadership. Rimanere aggiornati sarà fondamentale per i leader che sperano di andare avanti con chiarezza e fiducia in un mondo del lavoro costantemente etichettato come in continua evoluzione.

Sono sei i trend hr da seguire nel 2024. 1)L’inclusione gioca un ruolo di primo piano: sono ormai sempre più importanti valori come la diversità, l'equità e l'inclusione (dei) per i lavoratori, tanto che influiscono sulla decisione di rimanere o meno all’interno di un’azienda. Secondo i dati di 'People at work' dell'Adp research institute, condotto su oltre 32.000 lavoratori in 17 paesi (2mila lavoratori in Italia), già nel 2023 le grandi imprese hanno superato di gran lunga quelle piccole: ad esempio, più della metà (53%) dei dipendenti delle grandi aziende ha assistito a un miglioramento del divario retributivo di genere negli ultimi tre anni, rispetto a circa quattro su dieci di quelle più piccole.

I miglioramenti maggiori sono avvenuti nelle aziende con 500-1000 dipendenti. La ragione potrebbe essere che sono abbastanza piccole da capire più facilmente il profilo e le necessità della forza lavoro rispetto alle imprese più grandi, ma abbastanza affermate da disporre delle risorse per implementare le misure necessarie a fare la differenza.

I numeri italiani dicono che il 24% dei lavoratori pensa che negli ultimi 3 anni la gender pay equality sia migliorato (28% uomini e 19% delle donne), le politiche dei sono migliorate per il 27% (29% uomini e 25% donne). Se il 35% afferma di non aver mai partecipato all’interno dell’azienda a iniziative per favorire le politiche dei, il 33% ha partecipato a staff training, il 18% a eventi di sensibilizzazione, il 12,4% afferma che la propria azienda ha attuato una revisione dei dati demografici aziendali per identificare aree di miglioramento.

2) Attenzione all’equità salariale e alle nuove norme in merito: la trasparenza retributiva, una via per migliorare l’equità retributiva, sta diventando sempre più importante. Il Parlamento europeo è intervenuto direttamente sul problema con l’approvazione della direttiva sulla trasparenza salariale, che pone fine al cosiddetto 'segreto retributivo'. In base alle nuove norme, le imprese dell'Ue saranno tenute a fornire informazioni sulle retribuzioni e a intervenire se il divario retributivo di genere supera il 5%. Lo stesso Consiglio europeo ha dichiara che la trasparenza può contribuire a dotare i lavoratori e le lavoratrici dei mezzi necessari per far valere il loro diritto alla parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso una serie di misure vincolanti. La mancanza di trasparenza retributiva è stata individuata come uno dei principali ostacoli all'eliminazione del divario retributivo di genere.

In Italia, con la legge 162/2021 è stata introdotta la certificazione di genere. Si tratta di una certificazione volontaria che le aziende potranno richiedere per attestare la conformità dell'organizzazione di impresa ai principi di parità tra i generi, in punto di retribuzione e condizioni di carriera.

Secondo i dati Adp, In Italia, si sente ancora sottopagato il 48% delle donne. Non solo, in base alla medesima ricerca lo scorso anno in Italia il 44% dei dipendenti ha ottenuto un incremento medio dello stipendio pari al 5,5%: gli uomini affermano che la loro retribuzione è aumentata del 5,8%, rispetto al 5,2% delle donne. Hanno ottenuto un aumento il 50% degli uomini e il 36% delle donne.

3) Intelligenza artificiale sempre più presente: l’etica e la conformità diventano fondamentali. Considerato l’aumento dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa, l’etica e la conformità sono considerate sempre più importanti per le aziende. Sarà fondamentale stabilire il modo in cui verranno utilizzati i dati con l’intelligenza artificiale generativa, chi utilizzerà la tecnologia e il modo migliore per conformarsi alle leggi e ai regolamenti correlati. Vengono presi in considerazione anche i diritti e le responsabilità di accesso, i tipi di dati e le politiche e i quadri etici sull’IA.

Le domande da porsi sono: come tenere conto della privacy e della sicurezza dei dati? Quali diritti hanno i dipendenti sull'utilizzo dei loro dati per addestrare modelli di intelligenza artificiale generativa? L’intelligenza artificiale ha bisogno di fiducia, si sta evolvendo rapidamente e presto porterà trasformazioni in modi che non possiamo prevedere. C’è ancora infatti molto timore sull’argomento. Secondo Adp il 13% dei lavoratori italiani crede che l'uso dell'intelligenza artificiale diventerà la norma nel proprio settore nei prossimi cinque anni, riducendo così le attività manuali. Sono più gli uomini che temono l’IA (15%) mentre la percentuale è dell’11% per le donne. La fascia che si sente più minacciata è quella che va dai 18 ai 24 anni (21,5%) mentre scende al 10% per gli over 45.

Per quanto riguarda invece i settori, i più insicuri sono gli operatori del mondo finanziario (19%), dei servizi professionali (18%), del manifatturiero (17%) e del settore IT e telecomunicazioni (17%). Seguono gli operatori del real estate (15%) e del comparto media e informazione (15%).

4) Flessibilità di tempo e di luogo, soprattutto per le nuove generazioni: il 39% della Generazione Z (1995-2010) è insoddisfatto della flessibilità oraria offerta dal proprio datore di lavoro attuale e il 37% della flessibilità del luogo di lavoro. Mentre il 44% dei baby boomer è soddisfatto della flessibilità di orari e luogo offerti. L’insoddisfazione delle generazioni più giovani non deve essere ignorata dai leader delle risorse umane. Molto meno leali dei lavoratori più anziani, molti tra i più giovani hanno dichiarato pubblicamente che prenderebbero in considerazione la possibilità di cercare un nuovo lavoro se il datore di lavoro ordinasse loro di lavorare in ufficio a tempo pieno. Ciò è in parte dovuto al fatto che le generazioni più giovani vedono la propria vita personale e quella lavorativa come completamente intrecciate. La flessibilità è quindi fondamentale per attrarre i nuovi talenti.

5) Le competenze potrebbero essere il segreto della carenza di manodopera. Secondo stime Adp ci sono 6,36 milioni di lavoratori disoccupati nel mercato del lavoro, ma le aziende hanno difficoltà a ricoprire i ruoli. I fattori in gioco potrebbero includere una mancata corrispondenza tra istruzione ed esigenze aziendali e posti di lavoro che richiedono competenze nelle nuove tecnologie. Indipendentemente da ciò, i datori di lavoro devono ricoprire le posizioni con lavoratori qualificati. Invece di concentrarsi esclusivamente sulla ricerca delle competenze giuste, dovrebbero dare priorità alla loro costruzione.

Secondo l’Adp research institute, le competenze manageriali e le competenze umane sono le più necessarie per il futuro del lavoro. Il 22% degli italiani intervistati da Adp si aspetta nei prossimi 12 mesi maggiori training e corsi di formazione, il 62% pensa di avere le competenze necessarie per almeno i prossimi tre anni. Per il 60% le competenze del futuro comprenderanno skills tecnologiche non ancora considerate indispensabili per il lavoro odierno, mentre il 44% sente che il proprio datore di lavoro sta investendo nelle competenze di cui i lavoratori hanno bisogno per avanzare nel proprio percorso di carriera. Nei prossimi 5 anni le skills più importanti saranno l’empatia 25%, l’abilità manageriale per il 23%, e le lingue straniere per il 21%.

6) Il percorso professionale tradizionale si sta evolvendo: il modo in cui si svolgono le carriere oggi è diverso. Un percorso di carriera tradizionale spesso prevedeva il conseguimento di una laurea, l'inserimento nel mondo del lavoro e il "salire la scala" in una o due organizzazioni. Oggi, invece, sempre più lavoratori attraversano una rete di carriere in cui possono scegliere la mobilità o la stabilità. Con l’aumento dei costi dell’istruzione e ruoli entry-level che non pagano abbastanza, alcuni lavoratori stanno optando per campi che non richiedono titoli di studio o entrano nel mondo del lavoro mentre sono a scuola.

Il 35% degli italiani intervistati ha dichiarato una mancanza di avanzamento di carriera che genera insoddisfazione, tanto che il 20% ha cercato attivamente un altro lavoro nell’ultimo anno. La carriera è per il 21% la cosa più importante attinente il mondo del lavoro. La direzione hr svolge l'importante ruolo di mediare tra le parti, aiutando ad allineare necessità e aspirazioni per sollevare il morale e incrementare la fidelizzazione in un momento di cambiamenti radicali continui e di enorme incertezza. Data la posta in gioco, non sarà certo un compito facile, ma chi riuscirà a portarlo a termine riceverà in cambio una forza lavoro più stabile, impegnata e produttiva.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Vino, ‘Cultivating the future’: Assovini...

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Il sogno dei 'padri fondatori' di attribuire valore culturale, di promozione e storytelling al vino siciliano è pienamente realtà

Vino, 'Cultivating the future': Assovini Sicilia 'faro' nel rinascimento enologico

'Cultivating the future': questo il claim scelto per la 20ma edizione di 'Sicilia en Primeur', l’anteprima dell’ultima annata dei vini siciliani, che si è svolta a Cefalù dal 9 all’11 maggio e che ha celebrato anche i 25 anni dalla fondazione di Assovini Sicilia. Un’edizione da record, con oltre cento giornalisti, tra stampa nazionale ed estera, dieci enotour, cinque masterclass, cinquantanove aziende e oltre trecento etichette in degustazione. E soprattutto un'occasione per ribadire il ruolo di Assovini Sicilia di protagonista e testimone del 'rinascimento' vitivinicolo siciliano.

Era il 1998 quando Diego Planeta, Lucio Tasca d’Almerita e Giacomo Rallo firmarono l’atto costitutivo di Assovini Sicilia. A sposare quella visione lungimirante, coraggiosa, rivoluzionaria, che ha creduto nell’associazionismo come strategia vincente per promuovere la Sicilia sono state otto aziende, le prime a fare parte dell’associazione. Dopo venticinque anni, il sogno dei 'padri fondatori' di attribuire un valore culturale, di promozione e di storytelling al vino siciliano è pienamente realtà. Il forte vento di cambiamento ed evoluzione continua a soffiare sull’associazione che, mossa dallo spirito di fare squadra e sistema, è diventata in questi anni un faro nel panorama enologico, dimostrando non solo che in Sicilia la produzione vitivinicola è di qualità, il profilo manageriale delle aziende è competitivo, il vino è ambasciatore culturale nel mondo, ma che la Sicilia che sa fare squadra è vincente.

A lanciare questo messaggio è stata Mariangela Cambria, prima presidente donna di Assovini Sicilia: "Sono orgogliosa di rappresentare un’associazione che ha sempre veicolato e promosso un’immagine contemporanea della Sicilia, legata alle tradizioni, dinamica, elegante. Grazie al coraggio di chi ha creduto nell’associazionismo sfidando ogni resistenza culturale e mettendosi in gioco senza protagonismi, credendo nel fare squadra, oggi la Sicilia nel mondo è un brand dal potente e profondo valore culturale e dall’appeal internazionale. Assovini Sicilia è nata da una visione e progettualità che ha spinto l’Isola verso orizzonti nuovi, l’ha fatta conoscere nel mondo per le sue bellezze, per la sua storia. Una storia il cui racconto è stato affidato al potere narrativo e simbolico del vino. La grande rivoluzione di Assovini Sicilia è stata quella di aver creduto nel vino come un prodotto culturale, dal potenziale straordinario e unico, prima che economico".

Il racconto di questi venticinque anni, narrato in un video e declinato in molteplici temi - l’evoluzione del vigneto, il valore culturale del vino, la percezione nel mercato americano, l’enoturismo e la 'Next Generation' - è stato il cuore del convegno intitolato proprio 'Cultivating the Future'. Alessio Planeta, Antonio Rallo e Alberto Tasca, figli dei fondatori originari, hanno raccontato durante l'evento di come hanno raccolto il testimone e portato avanti il disegno iniziale del saper fare squadra che ha gettato le basi del vincente 'sistema vino' di Assovini Sicilia.

"Sono sempre stato convinto che collaborare e condividere obiettivi di lungo termine sia il modo giusto per creare valore e per promuovere i nostri straordinari contesti viticoli. L'associazionismo incarna concretamente lo spirito di collaborazione dei produttori siciliani. Il nostro 'fare squadra' ha orientato la vitivinicoltura siciliana all'eccellenza, contribuendo al suo successo", ha commentato Antonio Rallo, past president di Assovini e attuale presidente del Consorzio di Tutela Doc Sicilia.

Alessio Planeta, ceo e presidente di Planeta Winery e past president di Assovini Sicilia, ha definito l’arco temporale e storico del vigneto siciliano attraverso tre epoche emblematiche: l'incanto del passato, il fervore degli anni '80 e la vitalità del nuovo millennio: "Ogni fase racconta una storia, intessuta con numeri, tendenze e varietà che riflettono il nostro impegno per il futuro. Non è solo un esercizio di riflessione, ma un ponte verso il domani, plasmato dall'esperienza familiare e dall'innovazione. In un mondo in cui esportiamo in 75 mercati, operando in cinque regioni siciliane diverse, ci affidiamo alla saggezza dei nostri predecessori, come mio zio Diego Planeta, e alla nostra visione".

In questi venticinque anni, la capacità di Assovini Sicilia è stata quella di innovarsi e rinnovarsi, abbracciando lo spirito del tempo come le nuove frontiere del green e contribuendo alla nascita della Fondazione SoStain Sicilia, come ha evidenziato Alberto Tasca, presidente della Fondazione SoStain Sicilia: "L’esperienza della Fondazione SoStain integra e si inserisce perfettamente nell’associazionismo di Assovini Sicilia. Ed è così che, proseguendo nel solco della positiva esperienza di associazionismo insegnataci da Assovini, nel 2020 è nata la Fondazione SoStain Sicilia, il cui obiettivo è accompagnare le cantine verso la misurazione dell’impatto che la loro azione ha sull’ecosistema. Alla Fondazione SoStain Sicilia ad oggi hanno aderito ben 43 cantine siciliane che, facendo rete, si confrontano su temi diversi utilizzando il contraddittorio non più come presa di posizione ma come crescita reciproca".

Non solo produzione di qualità, promozione all’estero, Assovini Sicilia ha vinto la scommessa sull’enoturismo come strumento di racconto del territorio e del patrimonio storico e vitivinicolo. Oggi, l’84,8% delle imprese associate ha implementato all’interno delle proprie cantine una serie di servizi enoturistici che sono delle vere e proprie 'wine experience' contribuendo a far evolvere l’offerta enoturistica, che da semplice degustazione è diventata una parte del turismo esperienziale.

"In Sicilia, l’esperienza del vino è metafora di una terra che sta cambiando e che ha saputo esaltare un asset, quello vitivinicolo, capace di rappresentare al meglio la nostra Sicilia", ha detto Marcello Mangia, presidente e ceo di Mangia's - Aeroviaggi.

Con le radici solide nella tradizione e nel passato, Assovini Sicilia getta le basi per il futuro continuando a seguire la traiettoria e la strategia vincente che ha condotto l’associazione a celebrare con successo questi primi venticinque anni. Le aziende si preparano alla transizione generazionale: circa il 78% delle cantine associate ha già integrato una nuova generazione nella gestione aziendale. All’interno dell’associazione è nato il gruppo 'Generazione Next' che rappresenta le nuove generazioni di Assovini Sicilia, giovani under 40 anni che, guidati dall’esempio di Assovini, si stanno impegnando a dare vita a una squadra definendo strategie nei settori legati alla comunicazione, formazione e valorizzazione de territorio.

"Io credo che le NextGen delle nostre famiglie imprenditoriali abbiano molto chiaramente in mente che tipo di antenati vogliono essere: ed è così che trasformeranno i modelli di business, qui in Sicilia e nel vitivinicolo come in tutti i settori e le geografie", ha spiegato Giovanna Gregori, executive director Aidaf - Italian Family Business.

'Sicilia en Primeur', evento ideato e organizzato da Assovini Sicilia sin dal 2004, è una manifestazione itinerante che ha fondato il suo successo su un format vincente: affiancare all’anteprima dei vini dell’ultima annata la visita delle cantine e dei territori, raccontando le bellezze storico-archeologiche e paesaggistiche della Sicilia attraverso lo storytelling del vino. "Con 'Sicilia en Primeur' il vino diventa strumento di narrazione non solo del patrimonio vinicolo ma anche del patrimonio umano e storico della Sicilia. Il vino è il filo conduttore che unisce le storie dei produttori a quelle dei territori, intreccia racconti, unisce tasselli di un mosaico unico dove la Sicilia è uno straordinario continente vitivinicolo", ha concluso la presidente Mariangela Cambria.

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Fiere: il 15 maggio a Fiera Roma al via Codeway Expo

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L'evento di punta per la cooperazione internazionale, organizzato da Fiera Roma e Internationalia

Fiere: il 15 maggio a Fiera Roma al via Codeway Expo

Si aprirà mercoledì 15 maggio, presso Fiera Roma, Codeway Expo, l'evento di punta per la cooperazione internazionale, organizzato da Fiera Roma e Internationalia. La manifestazione, realizzata con il supporto di Camera di Commercio di Roma e Regione Lazio, il patrocinio di ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) e Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e in collaborazione con Unops (United nations office for project services), Ice/Ita (Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane) e Een (Enterprise Europe Network), vedrà la partecipazione di figure chiave nel panorama della cooperazione e dello sviluppo sostenibile. Proprio queste presenze fanno di Codeway Expo la piattaforma di dialogo tra il settore pubblico e privato, attraverso la quale le aziende avranno l'opportunità di esplorare e capire come ampliare il proprio ruolo nel contribuire agli obiettivi di sviluppo globale, interagendo direttamente con i grandi attori della cooperazione internazionale e multilaterale.

Per Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma, su Codeway Expo "Non ci sono sfide che i Paesi in difficoltà affrontano attendendo aiuti e risorse altrui, ci sono piuttosto esigenze globali che richiedono interventi e soluzioni globali. La cooperazione internazionale allo sviluppo, intesa come strumento per promuovere conoscenza, lavoro, innovazione e benessere, rientra tra queste. È con la forza di questa convinzione che dal 2019 Fiera Roma investe su questo settore e lavora al progetto di Codeway Expo, una manifestazione dedicata alla cooperazione allo sviluppo con un focus particolare sul ruolo sempre più strategico delle imprese e dei privati", spiega Adnkronos/Labitalia.

"Dopo una lunga pausa dovuta alla pandemia, che ha impattato in maniera importante su una manifestazione così internazionale, quest’anno 'Codeway Expo' -sottolinea- riprende pienamente in presenza. E ha l’ambizione di essere, da qui agli anni a venire, la casa capace di accogliere e ospitare tutti gli attori del mondo della cooperazione internazionale sotto un unico tetto, fornendo strumenti e sostegno al ruolo delle imprese nell’ambito della strategia italiana ed europea di aiuto allo sviluppo".

"Dal Piano Mattei al Global Gateway, dalla transizione energetica agli esg, passando per i cambiamenti climatici e il futuro di settori chiave come l’agribusiness e il sanitario: sono questi i principali temi sui quali quest’anno si confronteranno nei tre giorni della manifestazione Istituzioni politiche e finanziarie, aziende, organizzazioni della società civile, organismi internazionali, enti locali e università", sottolinea il manager. E secondo Casasoli "Codeway Expo vuole anche rilanciare la centralità di Roma e del suo polo fieristico come hub internazionale naturalmente vocato al B2G, il business to government. Una identità che si fonda su una naturale propensione al dialogo e su una centralità mediterranea che fanno di Roma città di elezione per appuntamenti dedicati alle relazioni istituzionali e internazionali", conclude.

Prima dell’inizio dei lavori, alle 9.30, il vice ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli, visiterà gli stand portando il suo saluto agli operatori intenti a dare il via alla manifestazione. L'evento si inaugura alle 10 con i saluti di Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, seguiti dall'apertura ufficiale del vice ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ìEdmondo Cirielli. Proseguono Roberta Angelilli, vice presidente della Regione Lazio, Marco Rago, consigliere giuridico del Ministro Tajani per la diplomazia economica e dello sviluppo e Marco Riccardo Rusconi, Direttore dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

“Esiste una componente importante dell’architettura della Cooperazione Italiana, - presenta l’appuntamento il direttore Aics Marco Riccardo Rusconi - quale disegnata dalla Legge 125, che ancora non è stata completamente valorizzata e che ha un potenziale in gran parte inespresso, ma che tuttavia è fondamentale per un’azione di reale impatto. Si tratta del settore profit, che Codeway Expo punta a promuovere e mobilitare e che l’Agenzia è pronta ad accompagnare sul terreno della cooperazione. E questo è tanto più essenziale con il Piano Mattei, nel quale il mondo delle imprese italiane, specialmente le medie ma anche le piccole più innovative, non può non essere coinvolto”.

Alle 10:45 avverrà il taglio del nastro, che segnerà l'apertura ufficiale della fiera e darà il via a una serie di incontri e presentazioni focalizzati sulle dinamiche di procurement nel sistema delle Nazioni Unite e nelle Banche Multilaterali di Sviluppo. Saranno Anne-Claire Howard, direttore del Procurement Group di Unops (united nations office for project services) e Massimo Dal Checco, presidente Confindustria Assafrica Mediterraneo a illustrare gli appalti sostenibili delle Nazioni Unite, facendo il punto su come liberare il potenziale del settore privato nel promuovere lo sviluppo.

A partire dalle 11:00, sarà il momento del 'Procurement’s Pitch", un forum esclusivo realizzato e sostenuto da Ice/Ita e Unops (united nations office for project services), dove verranno presentati i criteri e le procedure per diventare fornitori dell'ecosistema delle Nazioni Unite. Parteciperanno Atsushi Isoyama (United nations industrial development organization, Unido), Gulgun Sahin (United nations development programme, Undp), Silvia Uneddu (United nations children's fund, Unicef). La mattinata proseguirà con interventi da parte di rappresentanti di prestigiose istituzioni internazionali come Unops (United nations office for project services), Unhcr (United nations high commissioner for refugees), Wfp (world food programme), Fao (Food and agriculture organization), OIM (International organization for migration).

Chiuderà la mattinata la sessione delle 12:15, moderata da Lorenzo Galanti, direttore generale dell'Agenzia del commercio estero (Ice), e con la partecipazione di esperti delle banche multilaterali. Il panel esplorerà i nuovi quadri di procurement e discuterà se rappresentino una vera svolta per il settore. Questa sarà un'occasione unica per le imprese di comprendere meglio le politiche di appalto e di posizionarsi strategicamente nel mercato globale della cooperazione allo sviluppo. Codeway Expo sarà in concomitanza con EdilExpoRoma 2024 – Tutto per Costruire e Abitare, in programma nei padiglioni 4, 5, 6 e nell’area esterna di Fiera Roma dal 15 – 19 maggio 2024. Aziende nazionali e internazionali, le rappresentanze di ordini professionali e associazioni di settore, un fitto calendario di convegni, seminari e workshop e crediti formativi per i professionisti.

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Bertoletti (Board Italia): “Intelligent planning...

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L'intervista al general manager dell'azienda

Mauro Bertoletti

I mercati 'corrono' sempre più veloci e per tenere il passo le aziende non possono fare a meno di una pianificazione intelligente sempre più agile. Ed offrirla è il core business di un'azienda italiana che opera da trent'anni nel settore e oggi ha sedi in tutto il mondo, Board, la piattaforma di intelligent planning che consente a oltre 2000 aziende nel mondo di pianificare in modo più agile, ottenere informazioni di valore e migliorare i propri risultati.

"La nostra azienda -spiega ad Adnkronos/Labitalia Mauro Bertoletti, general manager di Board Italia- è abbastanza 'anziana', in senso positivo, in quanto ha più di 30 anni di storia. Siamo sul mercato ormai dal 1994, oggi siamo presenti in tutto il mondo con 25 uffici sparsi nel globo, e ci occupiamo di fare pianificazione, e quindi supportare le aziende nel loro processo di decision making. Gestiamo circa 2mila clienti. Attraverso la nostra piattaforma riusciamo a essere cross e trasversali, non soltanto su tutti i processi, ma su tutti i business e quindi su tutte le industry, andiamo dal manifatturiero al fashion. E abbiamo clienti come H&M, la Toyota, Coca-Cola. L'Italia è la sede storica, Board in pratica è nata qui e poi è diventata internazionale negli ultimi 10-15 anni. In Italia abbiamo clienti come la Conad, Banco Popolare e alcuni recenti come Missoni, Versace e questo dimostra come siamo trasversali", aggiunge ancora.

Board aiuta le aziende leader a trovare gli insight fondamentali che guidano le decisioni aziendali unendo strategia, finance e operation per pianificare in modo più integrato ed efficiente ed avere il pieno controllo delle performance. "Lavoriamo sul mercato -spiega- in forma sia diretta, ma soprattutto indiretta, e quindi appoggiandoci direttamente ai partner, che sono quelli che appunto ci supportano nello sviluppo e implementazione dei progetti di fattibilità. È un processo che quindi, partito dal 1994, continua a crescere come numeri, qualità e soprattutto negli ultimi anni in cui fare pianificazione è diventato sempre più importante e ormai le aziende non ne possono fare più a meno", sottolinea ancora.

Ma per un'azienda oggi cosa vuol dire fare pianificazione? "La pianificazione si è sempre fatta ma oggi deve essere molto più agile, flessibile e rapida. Fino a 4 anni fa la pianificazione, nella maggior parte dei casi, si intendeva prendere i dati storici e finalizzare i dati percentuali, in previsione di quello che poteva essere la crescita e l'andamento che aveva per l'anno in corso. Abbiamo visto che ormai quello non è più possibile, tra pandemia, guerre e altri fattori esterni", sottolinea Bertoletti.

Tutto intorno è cambiato e le aziende hanno dovuto modificare anche il loro modo di fare pianificazione. "Deve essere molto più flessibile, quindi avere degli strumenti che diano la possibilità alle aziende di gestire, di modificare e di evitare la pianificazione, in pratica, in tempo reale", spiega.

Centrale essere al passo con le nuove tecnologie. "La nostra piattaforma, è sempre molto fresca, soprattutto viene aggiornata -continua- ovviamente molto frequentemente. L'intelligenza artificiale e il machine learning hanno e avranno un ruolo sicuramente sempre più importante in futuro, e noi stiamo puntando molto su questi aspetti per migliorare e semplificare l'analisi delle informazioni perchè la mole di dati che abbiamo a disposizione sarà sempre maggiore ma l'attenzione dell'utente finale è quello di averle già pronte e dedicare il proprio tempo a utilizzarle", spiega ancora. "Ci sarà quindi un cambio di passo -conclude- la qualità stessa delle decisioni che le aziende prenderanno al loro interno", conclude.

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