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Crown Aesthetics annuncia uno studio pionieristico sul regime BIOJUVE™ ottimizzato per il microbioma cutaneo

Lo studio riporta risultati notevoli nella rigenerazione a seguito di trattamento estetico

DALLAS, 14 dicembre 2023 /PRNewswire/ -- Crown Aesthetics, una società di Crown Laboratories, Inc. ("Crown"), oggi ha annunciato che il suo pionieristico studio clinico, recentemente accettato per la pubblicazione sul Journal of Clinical and Aesthetic Dermatology (JCAD), ha illustrato ulteriormente l'importante ruolo che la sua linea BIOJUVE di prodotti di trattamento del bioma cutaneo può avere nella pratica dermatologica. Lo studio, condotto dal ricercatore principale, Dott.ssa Mona L. Alqam, in collaborazione con Brian C. Jones, PhD, e Thomas M. Hitchcock, PhD, esplora l'interazione tra i microbi viventi e la rimodellazione cutanea a seguito di procedure estetiche, in particolare con il microneedling SkinPen® Precision.

 

La cute, l'organo più esteso del nostro corpo, ospita un microbioma diversificato e complesso che svolge un ruolo essenziale per conservare la salute e proteggerla dagli agenti patogeni. Malfunzionamenti in questo delicato equilibrio possono influire sulla salute e sulle patologie cutanee. Dopo anni di ricerca, un team guidato dal Dr. Thomas Hitchcock, direttore scientifico di Crown, ha sviluppato BIOJUVE, una tecnologia clinicamente testata basata su microbi viventi che sfrutta la potenza di un ceppo vivo di Cutibacterium acnes defendens (C. acnes defendens) per ottimizzare la salute della cute in una vasta gamma di applicazioni antietà per la pelle. In precedenti attività di ricerca condotte dal team, C. acnes defendens aveva dimostrato di contribuire positivamente alla salute cutanea, ma finora il suo ruolo nella rigenerazione del bioma cutaneo a seguito di una procedura di microneedling era rimasto inesplorato.

In questo studio clinico, 40 partecipanti con cicatrici da acne sono stati arruolati e sottoposti a quattro sessioni di microneedling con SkinPen Precision a cadenza trisettimanale. I pazienti sono stati randomizzati per l'assegnazione al Gruppo 1, che ha ricevuto un regime con un ceppo vivo XYCM42 di C. acnes defendens , o al Gruppo 2, trattato con una routine cutanea standard di detergente, idratante e schermo solare generici. Lo studio ha valutato diversi endpoint, tra cui la scala di miglioramento estetico globale con valutazione del medico (CGAIS), la sicurezza clinica, il miglioramento delle cicatrici da acne tramite la scala Goodman and Baron's e, infine, la scala di miglioramento estetico globale con valutazione del paziente (SGAIS).

I risultati dello studio sono stati notevoli. L'analisi dei dati di valutazione dal vivo e fotografica in base alla scala CGAIS ha rivelato una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi, con il Gruppo 1 (regime con BIOJUVE) che ha mostrato un notevole miglioramento estetico globale. Anche dalla valutazione fotografica per la scala CGAIS è emersa una tendenza positiva. I diari dei partecipanti, inoltre, indicavano che il Gruppo 1 aveva riscontrato una riduzione più rapida dei sintomi post-trattamento, come eritema, gonfiore, bruciore/formicolio e prurito.

La Dott.ssa Mona L. Alqam, vicepresidente globale degli Affari medici e clinici presso Crown Laboratories, nonché ricercatrice principale, ha espresso entusiasmo per questi risultati e ha dichiarato: "L'integrazione di un regime probiotico XYCM42 ottimizzato per il microbioma con la procedura di microneedling SkinPen ha dimostrato di migliorare l'esperienza di trattamento. Lo studio costituisce una tappa importante nella dermatologia estetica e prepara la strada ad approcci innovativi basati sul microbioma per migliorare la salute cutanea, prima e dopo i trattamenti estetici più diffusi".

"I notevoli benefici osservati nei partecipanti al nostro studio sottolineano il potenziale delle terapie in linea con la filosofia dell'azienda per il trattamento del bioma cutaneo, e il modo in cui possono plasmare il futuro dell'estetica", ha commentato il Dr. Thomas Hitchcock, direttore scientifico e co-autore dello studio clinico. "Congiuntamente, queste terapie offrono soluzioni più sicure ed efficaci per chi vuole migliorare la salute della propria pelle e, quindi, ottenere maggiori benefici dalle procedure estetiche. Lo studio apre le porte a nuovi orizzonti nella dermatologia estetica e medica ed enfatizza l'importanza di approcci completi basati sul bioma cutaneo per rivoluzionare il modo in cui ci prendiamo cura del nostro ecosistema della pelle".

Questi risultati rappresentano un importante progresso nel campo della dermatologia estetica, a dimostrazione del potenziale dei probiotici rilevanti per la pelle nel rimodellare la cute prima e dopo la procedura, e non solo. Per ulteriori informazioni su BIOJUVE visitare i siti www.BIOJUVE.com, www.BIOJUVE.co.uk o www.BIOJUVE.de; per ulteriori informazioni su SkinPen visitare www.SkinPen.com, www.skinpeninternational.com, www.skinpenuk.com o www.skinpende.com.

Informazioni su Crown AestheticsCrown Aesthetics, importante azienda di estetica medica, è impegnata ad aiutare gli studi medici leader nel mondo a espandere la propria attività. Perseguiamo questo obiettivo offrendo risultati eccezionali nel ringiovanimento e nella rigenerazione della pelle. Le nostre innovazioni minimamente invasive – SkinPen®, il primo dispositivo di microneedling approvato dalla FDA; MicroPen EVO, anch'esso approvato dalla FDA; BIOJUVE, un nuovo brand di biomi cutanei; ProGen Eclipse PRP, un sistema di plasma ricco di piastrine (PRP); e VOTESSE, il sistema per la salute dei capelli – fungono da "porte d'accesso" che richiamano negli studi medici nuovi pazienti soddisfatti. Con sede a Dallas, Texas, Crown Aesthetics determina standard di settore in termini di efficacia, sicurezza e innovazione. Questo è il motivo che porta i nostri clienti a fornire costantemente le migliori cure estetiche del settore. Per ulteriori informazioni visitare il sito www.crownaesthetics.com.

Informazioni su Crown Laboratories, Inc. Crown, azienda privata globale per la cura completamente integrata della pelle, si impegna per sviluppare e fornire un portafoglio diversificato di prodotti per il trattamento cutaneo estetico, premium e terapeutico che migliorano la qualità della vita dei consumatori lungo tutto il percorso di cura della pelle. Innovativa azienda focalizzata sulla scienza della cute per la vita, Crown con la sua instancabile ricerca mirata a offrire eccellenza terapeutica e migliori risultati per i pazienti ha conquistato la posizione di leader nella dermatologia e nell'estetica. Crown figura da dieci anni nell'elenco Inc. 5000 delle società a capitale privato con crescita più rapida (Inc. 5000 Fastest Growing Privately Held Companies List) e ha esteso la distribuzione dei suoi prodotti a oltre 50 paesi. Per ulteriori informazioni visitare il sito  www.crownlaboratories.com.

Logo - https://mma.prnewswire.com/media/1457834/Crown_Logo.jpg

 

View original content:https://www.prnewswire.com/it/comunicati-stampa/crown-aesthetics-annuncia-uno-studio-pionieristico-sul-regime-biojuve-ottimizzato-per-il-microbioma-cutaneo-302015673.html

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Andrea Pietrini (YOURgroup): “Portando il Fractional...

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Your Group_team

YOURgroup, presieduta dal chairman Andrea Pietrini, è la prima società ad aver introdotto in Italia la figura del Fractional Manager, ideale per aziende in fase di crescita o che devono ripensare a nuovi percorsi di business, ristrutturazione o turnaround.

Milano, 7 maggio 2024. C’è una professione che sta diventando un trend negli ultimi anni: quella del Fractional Manager. Si tratta di top manager che supportano part-time per più aziende familiari, multinazionali o startup che li ingaggiano per avere dai migliori professionisti la propria professionalità ed esperienza. Creano una strategia condivisa, finalizzata alla crescita e al raggiungimento degli obiettivi aziendali secondo le esigenze del mercato. Ad aver introdotto per primo in Italia nel 2011 questa nuova figura di alto livello è stato Andrea Pietrini, manager e imprenditore, con la società YOURgroup. Oggi, dopo 13 anni, si è rivelata una visione e un modello vincente con quasi 300 manager nel gruppo, divisi in nove aree di competenza: finanza, risorse umane, management, digital economy, operation & project management, acquisti, marketing, legale e comunicazione.

«Le PMI in Italia, di ogni dimensione e portata, sono la spina dorsale dell’economia italiana, ma sono quasi totalmente prive di competenze manageriali – spiega Andrea Pietrini, chairman di YOURgroup – Le cause di questa situazione sono note: l’assunzione di un manager con competenze specifiche e di alto livello, una solida carriera alle spalle e una fitta rete di contatti implica un costo non sempre sostenibile. Tutto ciò sta portando le aziende a ragionare su come introdurre nuove competenze che possano supportarle nel ripensare il proprio modello di business, spesso in ottica più digitale, sia per cogliere opportunità di mercato che, allo stesso tempo, per pensare ad un’organizzazione più lean e smart. Queste situazioni sono quasi sempre nuove e per affrontarle in modo efficace ed efficiente devono necessariamente coinvolgere figure esterne esperte. Qui entra in gioco il Fractional Manager, che si mette a servizio dell’azienda per alcuni giorni a settimana, con un rapporto costi-tempo modulare, forte di una coerenza aziendale e una visione più ampia. Successivamente può proporre un supporto più “light”, nel monitoraggio del progetto in fase attuativa, sempre con evidente risparmio».

Per ogni area chiave dell’azienda cliente, YOURgroup offre supporto operativo on site attraverso un team di fractional manager con lunga esperienza aziendale in società leader. I partner di YOURgroup vengono selezionati attraverso una complessa selezione interna che ha dato vita a un vero e proprio hub di competenze, formato da nove team verticali specialistici: yourCFO è dedicato allo sviluppo delle imprese e vanta partner CFO di provenienza da multinazionali o società quotate che guidano la visione strategico-finanziaria, yourHR propone professionisti nelle Risorse Umane, yourCEO coinvolge manager che hanno coperto ruoli apicali (CEO, COO, General Manager) o che hanno guidato più funzioni aziendali per interventi strategici nelle vendite o nelle operations, yourDIGITAL supporta le aziende nel processo di trasformazione digitale, yourCOO è il vertical dei Chief Operating Officer, yourCPO ha un focus specifico sull’area Acquisti e Supply Chain, come yourCMO sul Marketing, yourCLO in ambito Legale e yourNEXT nella Comunicazione.

«In un contesto manageriale di consulenza fare squadra è fondamentale – sottolinea Andrea Pietrini –. Per me il team è tutto: un team esprime spesso quell’intelligenza collettiva che è sempre superiore alla somma delle singole individualità. L’esperienza ci insegna che aumentano i casi nei quali, apprezzato il modello, il cliente ci chiede di proporre professionalità diverse e complementari ed è il motivo per il quale, dall’originaria yourCFO, il gruppo si è allargato praticamente a tutte le funzioni C-Level».

Andrea Pietrini, bocconiano, è anche autore del libro “Fractional Manager. Una nuova professione per imprese che evolvono” edito da EGEA (casa editrice dell’Università Bocconi), nato dall’esperienza di successo di YOURgroup. Il volume è in classifica dei best seller di settore: sintetizza l’esperienza fatta in questi anni da centinaia di executive di YOURgroup ed è diventato vero punto di riferimento su un argomento prima sconosciuto.

«Rappresenta la prima guida per una professionalità al passo coi tempi e uno stimolo per una trasformazione culturale che potrebbe portare grandi benefici al nostro Paese. In YOURgroup cominciamo a introdurre con successo anche manager intorno ai 35 anni di età». YOURgroup, oltre che sul territorio italiano, è presente anche in Svizzera, Francia e Regno Unito.

CONTATTI: https://www.yourgroup.it/scopri-yourgroup

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Sfatare i tabù: la stomia come opportunità di rinascita e...

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Sfatare i tabù: la stomia come opportunità di rinascita e supporto

Dispositivi Convatec all’avanguardia, frutto di innovazione, ricerca e sviluppo hanno rivoluzionato la vita dei pazienti stomizzati. A fare la differenza, anche il programma me+ di Convatec che offre assistenza gratuita e personalizzata, dalla dimissione al ritorno alla vita quotidiana, dispensa informazioni sull’utilizzo dei prodotti, supporto emotivo, consigli nutrizionali e sull’attività fisica e molto altro.

Roma, 7 maggio 2024 - Più di 75mila persone vivono con una stomia, una procedura chirurgica che crea un'apertura artificiale nel tratto digerente o urinario per il passaggio di feci o urine - spesso necessaria a causa di neoplasie o malattie croniche. Grazie agli sforzi delle persone stomizzate, degli loro operatori sanitari che si prendono cura di loro e delle aziende che le supportano con prodotti e servizi per aiutarle a condurre una vita normale - non è più un tabù.

Si è parlato di questo oggi a Roma, nel corso della conferenza stampa "LA STOMIA, TRA CURA E SOSTEGNO ALLA PERSONA – sinergie tra professionisti e pazienti", promossa da Convatec - e organizzata da Motore Sanità, che ha visto la partecipazione dei maggiori esperti in ambito sanitario e nell’industria di settore.

Per scaricare la cartella stampa clicca qui.

Ufficio stampa Motore Sanità

Referenti:
 339 645 5255
; 320 098 1950

comunicazione@motoresanita.it

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L’equità di accesso dei sistemi di monitoraggio nel...

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L’equità di accesso dei sistemi di monitoraggio nel diabete. Un tavolo multiregionale per ampliare l’accesso alle tecnologie più innovative

Parte da Brescia il primo dei tre incontri organizzati da Motore Sanità con un tavolo multiregionale su diabete e tecnologia. L’obiettivo è garantire equità di accesso ai sistemi più innovativi di monitoraggio della glicemia per le persone con diabete che in Italia sono 4 milioni.

Brescia, 7 maggio 2024 - Un’innovazione tecnologia a portata di tutti, che migliori la vita dei pazienti riducendo gli effetti più gravi del diabete, abbattendo allo stesso tempo i costi per il servizio sanitario attraverso una riduzione delle ospedalizzazioni e degli accessi in pronto soccorso. Si è parlato di questo il 6 maggio a Brescia nel corso del convegno “Equità di accesso all’innovazione. Focus sui sistemi di monitoraggio glicemico nella cronicità diabete”, il primo di tre incontri che coinvolge Piemonte, Lombardia, Triveneto ed Emilia-Romagna. La road map è organizzata da Motore Sanità in collaborazione scientifica con l’Associazione Medici Diabetologi (AMD) e il contributo incondizionato di Abbott, con l’obiettivo di riflettere su una delle patologie più diffuse in Italia per cui l’innovazione tecnologica ha fatto passi da gigante. Con strumenti in grado di cambiare l’evoluzione e il controllo della malattia, restituire una qualità di vita decisamente semplificata e migliorata ai pazienti, consentendo allo stesso tempo una riduzione significativa dei costi di gestione. È il caso dei dispositivi di monitoraggio della glicemia che adottano il sistema “Flash Glucose Monitoring” (FGM) che eliminano la necessità di pungere le dita e offrono alle persone con diabete i dati e le conoscenze di cui hanno bisogno per aiutarle a vivere una vita più sana. Un’arma in più per controllare il diabete e le sue complicanze apportando modifiche allo stile di vita o alle terapie. Perché non è semplice convivere con il diabete. Sono importanti i risultati ottenuti da alcune regioni italiane che hanno investito nella tecnologia per metterla a disposizione di tutti i pazienti. La Regione Lombardia all’inizio di quest’anno ha ampliato l’eleggibilità del sistema FGM a tutte le persone con diabete di tipo 2 in terapia insulinica basale e, per la prima volta in Europa, alle persone con diabete di tipo 2 in terapia ipoglicemizzante orale per un periodo limitato di 3 mesi. Altri esempi virtuosi in Italia, come la regione Sicilia e Campania, hanno allargato i criteri di eleggibilità già da qualche tempo, arrivando a rimborsare il sistema FGM per il monitoraggio della glicemia ai pazienti tipo 2 in trattamento con insulina basale.

PANDEMIA DIABETE, 4 MILIONI DI ITALIANI A RISCHIO. L’IMPATTO SU SALUTE E COSTI PER IL SSN

Il diabete rappresenta la prima causa di cecità e di amputazione non traumatica degli arti inferiori, la seconda causa di insufficienza renale terminale fino alla dialisi o al trapianto e la concausa di almeno la metà degli infarti e degli ictus. Il diabete è diventato una vera e propria pandemia e i numeri nel mondo e in Italia lo dimostrano. Secondo l’International Diabetes Federation (IDF), nel mondo entro il 2045 saranno 700 milioni le persone con diabete, soprattutto per quanto riguarda il diabete di tipo 2. Secondo il bollettino epidemiologico nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), sarebbero tra 3,4 e 4 milioni le persone con diabete ma si pensa che ci sia una importante ulteriore quota di sommerso (circa 1,5 milioni non sanno di averlo e 4 milioni sarebbero ad alto rischio di sviluppare la malattia) e si prevedono 6 milioni di persone con diabete entro il 2050.

L’impatto economico per la collettività è enorme: circa 20 miliardi l’anno di cui circa 9 miliardi di costi diretti sanitari a carico del Servizio sanitario nazionale. I costi diretti crescono esponenzialmente in base alle comorbidità, da meno di 1.000 euro per i pazienti senza comorbidità a circa 6 volte di più per il paziente con 4 comorbidità, 7.500 euro l’anno. La voce preponderante di costo è rappresentata dalle ospedalizzazioni (circa il 50%), mentre il costo dei dispositivi pesa solo il 4% dei costi diretti complessivi. Ad oggi molte evidenze cliniche continuano a dimostrare che l’utilizzo del dispositivo aiuta a migliorare il controllo glicemico e conseguentemente ridurre ospedalizzazioni e costi di gestione delle persone con diabete di tipo 2 in trattamento insulinico non intensivo (insulina basale associata o meno a farmaci orali e/o GLP1) e in pazienti non in trattamento con insulina garantendo sostenibilità al SSN.

VANTAGGI DELLA TECNOLOGIA: SEMPLICITA’ D’USO E PIU’ CONSAPEVOLEZZA DELLA MALATTIA

“La tecnologia sta cambiando la nostra vita in modo radicale, possiamo fare davvero tutto senza dover pensare di mettere a rischio la nostra vita o limitare le nostre attività quotidiane” queste le parole di Marisa Mottes, Presidente dell’Associazione Diabetici Provincia di Milano (ADPMI), che ha sottolineato come le associazioni pazienti all’interno dei tavoli decisionali possono davvero cambiare il destino di migliaia di persone con diabete. “La Regione Lombardia ha sempre ascoltato la nostra voce, poi supportata dai medici. La nostra forza è stata quella di dire: ci siamo e vi portiamo la nostra esperienza diretta. Così facendo abbiamo ottenuto importanti risultati. Siamo stati i primi ad adottare sistemi innovativi, dai microinfusori (fin dal 2000) al sensore (dal 2007), al sensore in flash e ora con la nuova delibera si amplia il suo utilizzo per arrivare a più persone con diabete. Questo è sicuramente un esempio di buona pratica per tutta l'Italia. Ma la tecnologia ha bisogno di formazione rivolta ai pazienti e ai caregiver, di informazione corretta, del coinvolgimento dei medici di medicina generale, di linee guida che diano esattamente indicazioni a tutti i livelli – dall’ospedale al paziente al medico di medicina generale - su come utilizzare correttamente questa tecnologia”.

Sull’importanza di lavorare sulla formazione del personale sanitario e sull’educazione terapeutica delle persone con diabete è intervenuto lo stesso Riccardo Candido, Presidente Nazionale AMD. “Chi è deputato a prescrivere l’impiego della tecnologia deve conoscerla in modo approfondito, così come è necessario che i pazienti siano educati al suo corretto utilizzo in modo da poterne sfruttare a pieno le potenzialità”. Poi il Presidente di AMD ha sottolineato: “Le nuove soluzioni per la gestione del diabete, come i sistemi per il monitoraggio in continuo del glucosio, non sono ancora equamente accessibili sull’intero territorio nazionale. È una situazione che va riequilibrata per tutelare il diritto dei cittadini a ricevere le cure migliori, indipendentemente dal loro luogo di residenza. Le gare per l’approvvigionamento di questi strumenti non possono basarsi esclusivamente su criteri di tipo economico, ma contemplare anche il valore clinico dell’innovazione. Ai pazienti va garantita la qualità dei device e ai clinici la possibilità di scegliere tra più opzioni, potendo così personalizzare le terapie. Allo stesso tempo, non si può prescindere dalla sostenibilità”.

Ha portato le testimonianze dei malati diabetici anche Manuela Bertaggia, vicepresidente FAND -Associazione italiana diabetici, ricordando che la regione Veneto è sempre stata all'avanguardia per l'uso della tecnologia per le persone con diabete, e non solo, e una delle prime regioni a rimborsare il sensore FGM nel 2017 per una platea molto vasta che comprende anche le persone con diabete di tipo 2 in terapia multiniettiva. “L'uso del monitoraggio in continuo rende la vita più facile per questi malati cronici che per tenere monitorate le complicanze hanno tante visite ed esami da fare e che nel corso della giornata hanno tante decisioni da prendere per mangiare, per fare attività fisica, per andare in viaggio ecc. L’uso del monitoraggio da parte del paziente aiuta anche il medico curante ad aggiustare la terapia e renderla più appropriata ad un soggetto piuttosto che un altro. I tempi in questi anni sono cambiati e attraverso l'esperienza dei pazienti e gli studi effettuati dalle società scientifiche, si è visto quanto il monitoraggio in continuo può migliorare il compenso glicemico, soprattutto allontanare le ipoglicemie tanto pericolose per le persone con un’età avanzata. Per tutte queste ragioni chiediamo l'allargamento della platea di chi può usufruire di questi dispositivi, senza contare il risparmio di spesa che la regione Veneto avrà per i meno accessi al pronto soccorso per le ipoglicemie e per ospedalizzazioni dovute alle complicanze”.

Rida Lidia Stara, Delegata per l’Emilia-Romagna dell’Assemblea di Diabete Italia e Vicepresidente della Fe.D.ER Federazione Diabete Emilia-Romagna, ha sottolineato quanto sia importante nella vita delle persone con diabete la presenza di sensori per il monitoraggio della malattia: “sia per la facilità d'uso, sia per il ruolo di prevenzione che hanno anche in altre forme di diabete, sia perché rendono maggiormente consapevoli e responsabili i fruitori prima dei sintomi e delle complicanze, e questo ovviamente farebbe risparmiare tantissimo al sistema sanitario, appesantito dai costi delle ospedalizzazioni soprattutto. Con un piccolo investimento in tecnologia oggi, possiamo ottenere un enorme risparmio nel lungo termine, e non solo di costi, ma di salute, di qualità di vita, di ritardo delle complicanze”.

Sul valore clinico dell’innovazione nel monitoraggio glicemico è intervenuta Angela Girelli, Direttore SC Medicina Generale Diabetologia, dell’ASST Spedali Civili Brescia, affermando che “il monitoraggio è l’unico modo che permette al paziente di comprendere che il diabete esiste, che è tangibile e che dipende dalle azioni che compie e dall’utilizzo corretto dei farmaci nonché di concretizzare quello che gli specialisti gli comunicano. Dall’altra, fornisce allo specialista informazioni aggiuntive e un quadro più completo in termini di scelta terapeutica e di monitoraggio della malattia. Dal momento che le evidenze saranno sempre più significative, la Regione Lombardia in maniera cautelativa ha determinato l’utilizzo del monitoraggio per un periodo transitorio, per tre mesi, ripetibile, sui pazienti che utilizzano farmaci che non causano ipoglicemie ed è un passo decisivo. Di fronte a questa grande opportunità, serve utilizzare bene queste tecnologie, educare il paziente e non sprecare le risorse”.

Secondo Giancarlo Ruscitti, Direttore Generale Dipartimento Salute e Politiche Sociali, della Provincia autonoma di Trento, “un uso ampio dei sistemi innovativi di monitoraggio per le persone con diabete è fondamentale. L’introduzione e lo sviluppo costante dei sistemi di monitoraggio consente alle persone con diabete di svolgere in sicurezza normali attività quotidiane e sportive supportandole in tutte le diverse età consentendo una responsabilizzazione individuale matura. La Provincia Autonoma di Trento ha avviato da tempo il progetto “Aree Interne” dedicato alle zone in cui è assente una presenza ospedaliera rilevante. Il diabete è la principale patologia cui è destinata un’azione di prevenzione primaria e secondaria basata su di una corretta responsabilità individuale che si avvale di diversa sensoristica con una conoscenza del dato personale e collettivo”.

“L'ambito diabetologico, così come quello cardiologico, rappresentano il contesto privilegiato per poter parlare di telemonitoraggio, ovvero integrando device ad una piattaforma di telemedicina, sia essa di natura aziendale o regionale , come si presuppone possa essere tra un anno e mezzo, ad aggiudicazione della gara nazionale di telemedicina” ha spiegato, in previsione di un allargamento dell’utilizzo della tecnologia FGM, Federica Riccio, responsabile facente funzione della struttura complessa di Medicina territoriale e Reti di patologia di Azienda Zero Regione Piemonte. “All'interno della piattaforma di telemedicina c'è la possibilità di sviluppare oltre al telemonitoraggio e al telecontrollo, anche una serie di servizi che possono essere integrati nell'ambito diabetologico come la televisita, la teleassistenza, avvalendosi di figure professionali come l'infermiere. Infine, voglio ricordare che il Piemonte sta potenziando i servizi di telemedicina per facilitare il servizio dell'automonitoraggio che si è sviluppato nel gruppo tecnico regionale della Rete diabetologica”.

All’evento hanno partecipato inoltre Emanuele Monti, Componente III Commissione Sanità, Consiglio Regionale della Lombardia, Simona Tironi, Assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro, Regione Lombardia.

Ufficio stampa Motore Sanità

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Laura Avalle - 320 0981950

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