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Psichiatria e giustizia, pazienti autori di reato: serve una riforma strutturale delle misure di prevenzione, cura e custodia

Psichiatria e giustizia, pazienti autori di reato: serve una riforma strutturale delle misure di prevenzione, cura e custodia

L’appello della Società italiana di Psichiatria all’evento di Motore Sanità: revisionare la legge 81/2014 e aprire un dialogo con la magistratura per meglio gestire le risorse e indirizzare i provvedimenti.

•Il Progetto pilota veneto CePAC: funzione di snodo fra i Dipartimenti di salute mentale che hanno in carico la persona e la REMS. Modello per le altre regioni italiane.

I pazienti autori di reato in carico ai Dipartimenti di Salute mentale (DSM) a livello nazionale si stima siano oltre 6.500, i posti in R.E.M.S sono circa 650, i pazienti con misure di sicurezza detentive sono meno del 10% di quelli con misure di sicurezza non detentive. Numeri per difetto, secondo gli esperti, se si considerano tutti i provvisori e quelli assegnati R.E.M.S. in attesa che si liberino i posti nelle stesse.

Venezia, 11 dicembre 2023 - Negli ultimi anni si è assistito, dall’entrata in vigore della Legge 81/2014, con la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari (O.P.G.) e la nascita delle Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza (R.E.M.S.), ad un progressivo coinvolgimento della psichiatria “territoriale” nella presa in cura dei pazienti psichiatrici autori di reato. Questo ha creato un’enorme difficoltà e ha reso necessario un piano formativo all’interno dei Centri di salute mentale. In questo contesto, si inserisce il Centro per la Profilazione ed Analisi Criminologica (Ce.P.A.C.), progetto unico in Italia, voluto dalla Regione Veneto che basa la propria operatività su protocolli e strumenti validati, con l’obiettivo di garantire la necessaria appropriatezza tecnica.

Se ne parla nel corso dell’evento organizzato da Motore Sanità dal titolo“Psichiatria e Giustizia al servizio della società”, presso la Sala San Domenico della Scuola Grande San Marco, con il patrocinio di Regione Veneto e Società Italiana di Psichiatria e la sponsorizzazione di Centro per la Profilazione ed Analisi Criminologica(Ce.P.A.C.).

“Nel nostro Paese abbiamo bisogno di fare sinergia con le nostre regioni, gli enti locali, il sistema sanitario e con la giustizia perché il tema dell’esecuzione della pena è un tema complesso e non può essere risolto solo da una parte” ha dichiarato Andrea Ostellari, Sottosegretario del Ministero della Giustizia. “Ciò che avviene all’interno delle carceri, ciò che registriamo in termini di numeri di aggressioni e di violenze può essere risolto e può anche avere una ricaduta positiva per la costruzione della cultura delle nostre comunità. Il soggetto recuperato, curato, rieducato con il lavoro, la formazione e una vera analisi del suo comportamento è dimostrato che non ricommette più reato quando esce dal carcere: accade nel 98% dei casi. Questa è la strada per costruire un futuro migliore”.

La Società italiana di Psichiatria (SIP) lancia l’allarme: “La situazione di difficoltà in cui vertono i Dipartimenti di salute mentale ormai da molti anni a causa delle ridotte risorse investite e del personale sempre minore ha reso la situazione al limite del gestibile – ha dichiarato Emi Bondi, Presidente SIP (Società Italiana di Psichiatria -. I pazienti autori di reato rappresentano oggi il 30% dei pazienti che occupano i posti letto degli SPDC e il 30% dei pazienti che occupano i posti in comunità, con una difficoltà a gestire e a poter seguire le persone che non hanno questo provvedimento. La Legge 81 sta mostrando tutti i limiti della sua costituzione, mancano percorsi adeguati che siano in grado effettivamente di rispondere alle esigenze di bisogno di salute mentale ed è necessario rivedere anche il numero degli accessi dei pazienti che hanno la misura di sicurezza ai quali viene dato l’infermità di mente. È importante dunque revisionare la legge ma anche soprattutto aprire un dialogo con la magistratura per meglio gestire le risorse e indirizzare anche i provvedimenti. Le risorse per la psichiatria sono scarse – ha sottolineato la presidente - mancano i medici, i posti letto, non ci possiamo permettere dei ricoveri di mesi di pazienti con misure di sicurezza nei reparti perché non ci sono dei percorsi alternativi”.

Tommaso Maniscalco, Direttore DSM AULSS 7 Pedemontana, Membro del Tavolo Tecnico Ministeriale Felice ha aggiunto: “La legge 81 ha delle falle perché ci sono molti pazienti, più di 700 in lista di attesa, che non trovano posto nelle R.E.M.S.Per questo è importante garantire l’appropriatezza di internamento per evitare che i posti delle R.E.M.S. siano saturati da pazienti che non hanno necessità di misura detentiva. Il rapporto con la magistratura in termini di corresponsabilità, collaborazione e formazione è fondamentale e deve essere incentivato in tutte le regioni. Il Ce.P.A.C.si inserisce perfettamente in questo contesto perché l’obiettivo è quello di garantire maggiore appropriatezza di internamento”.

IL PROGETTO PILOTA DEL VENETO: CARATTERISTICHE E FINALITA’

Il Ce.P.A.C.nasce come proposta del tavolo tecnico interistituzionale per la gestione del paziente sottoposto a misure di sicurezza istituito con Decreto del Direttore dell'Area Sanità e Sociale n. 103 del 5 settembre 2018, che ha ritenuto opportuna "Attivazione di una struttura sanitaria sperimentale residenziale idonea per l'applicazione della libertà vigilata "residenziale" (art. 228 cp), ovvero per gli arresti domiciliari in luogo di cura (art. 284 cpp) per pazienti psichiatrici autori di reato, finalizzata a garantire, laddove necessario, un adeguato approfondimento giuridico-forense per supportare le decisioni della magistratura competente”. Le finalità del Ce.P.A.C, istituita con DGRV 210/2020,è attuare il principio dell'accoglienza in R.E.M.S. come extrema ratio in attuazione della legge 81/2014, attraverso un percorso residenziale di profilazione e analisi criminologica.

Come spiega Emanuele Toniolo, Direttore CePAC, “si tratta di una struttura sanitaria che si colloca all’interno della rete sanitaria per pazienti psichiatrici autori di reato, può svolgere una funzione di snodo fra i Dipartimenti di Salute Mentale che hanno in carico la persona e la REMS; il percorso di profilazione del soggetto, finalizzato alla valutazione del grado di pericolosità sociale, dovrà procedere d’intesa con il DSM al fine di verificare la possibilità di percorsi alternativi territoriali alla misura di sicurezza detentiva, comunque idonei a conciliare i bisogni di cura della persona e le esigenze di sicurezza della collettività. Il CEPAC è un progetto sperimentale con valenza nazionale che operando per rendere maggiormente appropriato l’inserimento in REMS, può contribuire ad affrontare il problema delle liste d’attesa collaborando con i Punti Unici Regionali (PUR) previsti dal Documento della Conferenza Stato Regioni del 30 novembre 2022”.

Enrico Zanalda, Direttore DSM ASL Torino 3 e dell’AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano (To) ritiene molto utile il progetto Ce.P.A.C.perché affronta il problema degli assegnati provvisori. “Sovente nella fase di cognizione i Pubblici Ministeri si trovano a dover individuare velocemente dove poter inserire pazienti che non possono più rimanere in carcere ma che non sono adatti ad una soluzione non contenitiva. Avere una struttura come il Ce.P.A.C.dove i pazienti possono essere studiati, sono in sicurezza ma non vi possono restare oltre sei mesi è di aiuto in tutte queste situazioni critiche. Ritengo che individuare situazioni articolate differenti per i vari momenti del percorso giudiziario e con differenti livelli di sicurezza possa essere una soluzione percorribile nelle varie regioni. A delle risposte regionali come le REMS possono essere affiancate delle risposte per macroarea sulla base dello studio delle attuali criticità proponendo soluzioni come, ad esempio, alcune strutture a più alta sicurezza (maggior rapporto operatori/ricoverati) per quei pazienti considerati difficili anche nelle R.E.M.S.”.

Rolando Paterniti, Criminologo dell’Università degli Studi di Firenze e Membro Tavolo Nazionale di Sanità e Giustizia ha portato all’attenzione l’esperienza toscana in cui è stata effettuata una formazione specifica psichiatrico forense finalizzata all’individuazione di Referenti Forensi per ogni Servizio Psichiatrico, allo scopo di facilitare i rapporti e trovare un linguaggio comune tra la Magistratura, i periti e la psichiatria.“Da un’attenta analisi degli eventi e dal confronto con colleghi – ha spiegato Paterniti - è emersa la necessità di una proposta di modifica dell’attuale sistema nazionale italiano per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Nasce l’esigenza di individuare luoghi distinti dalle attuali R.E.M.S., con prevalente competenza sanitaria e prevalente competenza giudiziaria. Nasce, inoltre, la necessità, a monte, di una valutazione psichiatrico forense che risulti adeguata ed appropriata sul piano tecnico e clinico per poter formulare un progetto di cura individualizzato”.

Ufficio stampa Motore Sanità

comunicazione@motoresanita.it

Laura Avalle - 320 0981950

Liliana Carbone - 347 2642114

www.motoresanita.it

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AXA Italia: QUIXA lancia Van&Job, la soluzione di...

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René Gazet, CEO di QUIXA Assicurazioni e Chief P&C Officer di AXA Italia

- Van & Job è la prima soluzione assicurativa presente sul mercato italiano che protegge, in un unico contratto, il van e l’attività imprenditoriale delle microimprese e professionisti, dai piccoli e grandi imprevisti della vita quotidiana.

- Si tratta di una protezione completa, che va oltre la classica Rc Auto e che guarda anche ad ulteriori bisogni collegati alla sfera lavorativa, a potenziali infortuni e a nuovi rischi emergenti, come i rischi da catastrofi naturali.

- In pacchetti preconfigurati, in ottica di semplicità e immediatezza, con la possibilità di arricchire ulteriormente l’offerta in base a nuove esigenze, Van & Job è acquistabile, con un premio medio accessibile e flessibilità di pagamento, in pochi semplici click e gestibile in modo completamente digitale.

- Alla base dell’offerta, una proposta concreta di inclusive protection - pilastro strategico per il Gruppo AXA Italia - pensata per diffondere una sempre maggiore protezione a fasce di popolazione vulnerabili a diversi rischi, ma storicamente lontane dal mondo assicurativo.

- A sostegno della nuova proposta, QUIXA Assicurazioni tornerà in comunicazione con una nuova campagna pubblicitaria, che verrà declinata a partire da maggio sui canali digitali e in Radio.

- René Gazet, CEO di QUIXA Assicurazioni e Chief P&C Officer di AXA Italia: “Van&Job è la nuova proposta di QUIXA dedicata a professionisti e microimprese, cuore pulsante del tessuto economico del nostro Paese, rappresentando il 95% delle imprese attive in Italia, ma ancora oggi sottoassicurate, nonostante i molteplici rischi a cui sono esposte"

Milano, 29 aprile 2024. “Van&Job è la nuova proposta di QUIXA dedicata a professionisti e microimprese, cuore pulsante del tessuto economico del nostro Paese, rappresentando il 95% delle imprese attive in Italia, ma ancora oggi sottoassicurate, nonostante i molteplici rischi a cui sono esposte - ha dichiarato René Gazet, CEO di QUIXA Assicurazioni e Chief P&C Officer di AXA Italia. Facendo leva sul nostro DNA digitale e sull’appartenenza al Gruppo AXA, abbiamo ideato una soluzione che non ha precedenti sul mercato e che offre una protezione completa – che va oltre Rc Auto - e allo stesso tempo semplice, accessibile e trasparente, per gestire, in un unico contratto, i piccoli e grandi imprevisti in cui è possibile incorrere nello svolgimento dell’attività quotidiana. Van&Job rappresenta un esempio concreto del percorso evolutivo di QUIXA, che sceglie di guardare con sempre più attenzione alle evoluzioni in atto nella società per rispondere a nuovi trend e bisogni, anche in logica di maggiore inclusione sociale, al cuore della strategia del Gruppo AXA Italia”.

QUIXA Assicurazioni, compagnia digitale del Gruppo assicurativo AXA Italia, presenta Van&Job, il primo prodotto assicurativo in Italia, dedicato alle microimprese di massimo 2 dipendenti e professionisti proprietari di un furgone, che offre, in unico contratto, una copertura completa per il van e l’attività imprenditoriale.

L’offerta si basa su pacchetti preconfigurati, in ottica di semplicità e immediatezza, con la possibilità di arricchire ulteriormente l’offerta in base a nuove esigenze.

Per il van (con massa complessiva inferiore a 35 q), a disposizione, ad esempio, la copertura in caso di furto, grandine e danni ai cristalli, con le opzioni aggiuntive per collisione e atti vandalici, così come la protezione in caso di incidenti o guasti. Tra i servizi, il soccorso H24 o l’assistenza legale.

Per l’attività lavorativa, oltre alle coperture contro i danni ai locali (i.e. incendio, fenomeno elettrico, spargimento di liquidi) e la responsabilità civile per danni a terzi, una protezione pensata in caso di lavoro fuori sede – con l’opzione di una RC anche presso i clienti - così come proposte che includono gli infortuni e la possibilità di tutelarsi da rischi sempre più attuali come quelli legati alle catastrofi naturali.

Van & Job è acquistabile in pochi semplici click e gestibile direttamente in modo digitale dalla propria Area riservata e propone un premio medio accessibile, con flessibilità di pagamento, grazie alla possibilità di dilazionare il premio in 3 o 10 rate.

La nuova proposta segna un’importante evoluzione per QUIXA, che sceglie di essere sempre più vicina a una nuova generazione di consumatori sensibile a nuovi bisogni emergenti e ai nuovi trend - e alla ricerca di risposte semplici, concrete, flessibili e smart per affrontare con serenità i piccoli e grandi imprevisti della vita quotidiana, e che vuole sfruttare le opportunità del digitale, potendo comunque sempre contare su un supporto fisico a seconda del bisogno, anche con la disponibilità dell’assistenza clienti raggiungibile durante tutta la fase di preventivazione e acquisto.

Van&Job è anche il primo prodotto inclusivo del Gruppo AXA Italia: la sostenibilità è infatti uno dei pilastri strategici della compagnia, che trova concretezza anche in una nuova offerta assicurativa, capace di portare valore alla società e colmare il gap di protezione, intercettando quella fascia di popolazione vulnerabile a diversi rischi, ma storicamente lontana dal mondo assicurativo.

A partire dal mese di maggio, QUIXA tornerà in comunicazione con una campagna pubblicitaria dedicata a Van&Job e declinata sui canali digitali e sulla radio.

In coerenza con il suo nuovo percorso, QUIXA ridefinisce infine anche l’architettura complessiva del brand, l’identità visiva e i modi di comunicare, puntando su un linguaggio empatico, ma allo stesso tempo semplice e trasparente, riassunto nel nuovo claim, “l’assicurazione semplice inizia da qui”.

Per maggiori informazioni: quixa.it/prodotti/furgone

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PMI e grandi rischi:proteggere le password è una priorità

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Milano, 29 aprile 2024. Oggi, le piccole-medie imprese sono sempre più spesso bersaglio di attacchi informatici. Con risorse e competenze limitate, queste aziende spesso faticano a difendersi da minacce sofisticate. Tuttavia, implementando solide misure di protezione delle password, le PMI possono aumentare significativamente il loro livello di sicurezza e salvaguardare i loro dati sensibili. In occasione della Giornata Mondiale della Password, che ricorre il 2 maggio, Kaspersky svela alcune misure di cybersicurezza semplici ma essenziali per la protezione delle password nelle piccole-medie imprese.

Uno studio condotto da Kaspersky alla fine del 2023, ha rilevato che il 76% delle piccole-medie imprese di tutto il mondo ha subito almeno un incidente informatico negli ultimi due anni. Le conseguenze di questi attacchi sono state gravi e hanno portato a fughe di dati riservati (34%), danni alla reputazione (23%), perdita di fiducia dei clienti (20%) e altro ancora. Circa il 9% delle PMI ha dovuto addirittura sospendere alcune attività. Analizzando questi incidenti informatici, è chiaro che l'uso di password deboli o il loro mancato aggiornamento regolare è una delle cause principali(24%) seconda solo al download di malware. Per affrontare questo problema, Kaspersky fornisce alcuni suggerimenti per rafforzare le policy sulle password delle piccole-medie imprese.

Creare password forti

Nonostante la sua importanza, questa misura ovvia viene spesso trascurata dai dipendenti che devono destreggiarsi tra numerose password per le diverse applicazioni che utilizzano. Inoltre,bisogna assicurarsi che le password siano forti e uniche per ogni servizio aziendale. Le password deboli e riutilizzate sono un facile bersaglio per i criminali informatici, che sfruttano strumenti automatizzati per decifrarle e ottenere l’accesso non autorizzato a informazioni sensibili. Incoraggiando i dipendenti a utilizzare combinazioni complesse di lettere, numeri e caratteri speciali, le PMI possono ridurre il rischio di violazioni legate alle password.

Implementare l'autenticazione a più fattori

L'autenticazione a più fattori (MFA) aggiunge un ulteriore livello di sicurezza, richiedendo agli utenti una verifica aggiuntiva rispetto alla semplice password, attraverso dati biometrici, codici di accesso una tantum inviati a un dispositivo mobile o domande di sicurezza. Sebbene le piccole-medie imprese possano percepire il sistema di MFA come complesso o inutile, si tratta di una misura di sicurezza fondamentale che può proteggere da varie minacce informatiche, come il furto di password e l'accesso non autorizzato agli account. Abilitando l’autenticazione a due fattori si riduce significativamente il rischio di accesso non autorizzato agli account delle PMI, anche se le password sono state compromesse.

Aggiornare regolarmente le password

L'aggiornamento regolare delle password è essenziale per mantenere la sicurezza e ridurre il rischio di violazioni legate alle password. Nonostante le dimensioni, le piccole-media imprese non sono immuni dalle minacce informatiche e l’utilizzo di password obsolete o compromesse può rappresentare un rischio significativo per la sicurezza. I dirigenti delle PMI dovrebbero incoraggiare i dipendenti a cambiare periodicamente le password e applicare criteridi scadenza delle password per impedire il riutilizzo di quelle vecchie. Inoltre, è necessario aggiornare tempestivamente le password in caso di cambiamenti del personale o di sospette violazioni della sicurezza.

Formare i dipendenti

La consapevolezza dei dipendenti è fondamentale per un'efficace protezione delle password e per la sicurezza online delle PMI. I dipendenti devono essere sensibilizzati sull'importanza di password forti, sui rischi della loro condivisione e sulle potenziali conseguenze di un attacco informatico. Promuovendo la consapevolezza di una cultura della cybersecurity, le piccole-medie imprese possono mettere i dipendenti in condizione di svolgere un ruolo attivo nella protezione delle informazioni sensibili e nella mitigazione delle minacce informatiche.

Proteggere dispositivi e reti

Oltre a garantire la sicurezza delle password, le piccole-medie imprese dovrebbero adottare misure per proteggere i dispositivi e le reti con soluzioni di cybersecurity. Con la crescente diffusione del lavoro da remoto e dei servizi basati sul cloud, le PMI devono assicurarsi che dispositivi e reti siano adeguatamente protetti da malware, attacchi di phishing e altre minacce informatiche. Installando un software di cybersecurity affidabile, attivando i firewall e mantenendo aggiornati sistemi operativi e software, le piccole-medie imprese possono rafforzare in modo significativo le loro difese.

“Oggi non è realistico pensare che solo le grandi aziende siano l'obiettivo principale dei criminali informatici,in realtà, anche le aziende più piccole devono fronteggiare rischi significativi di cybersecurity. Per questo motivo, devono dare priorità alle misure di sicurezza e utilizzare prodotti di cybersecurity per salvaguardare le attività e i dati dei clienti. Ad esempio, Kaspersky Small Office Security, studiato appositamente per le esigenze delle piccole-medie imprese, offre una soluzione di sicurezza “hands-off” con protezione “installa e dimentica” e consente di risparmiare sul budget aziendale, particolarmente importante nelle prime fasi di sviluppo del business. Fornisce una protezione completa contro malware, phishing, ransomware, password deboli e molto altro. In Kaspersky ci impegniamo a fornire alle PMI gli strumenti e le risorse necessarie per migliorare la loro protezione informatica. Crediamo che le aziende possano essere sia piccole che sicure”, ha commentato Kirill Litvin, Senior Product Marketing Manager di Kaspersky.

Informazioni su Kaspersky

Kaspersky è un’azienda globale di sicurezza informatica e digital privacy fondata nel 1997. Le profonde competenze in materia di Threat Intelligence e sicurezza si trasformano costantemente in soluzioni e servizi innovativi per proteggere aziende, infrastrutture critiche, governi e utenti in tutto il mondo. Il portfolio completo di sicurezza dell’azienda comprende una protezione leader degli endpoint e diverse soluzioni e servizi di sicurezza specializzati e soluzioni Cyber Immune, per combattere le sofisticate minacce digitali in continua evoluzione. Oltre 400 milioni di utenti sono protetti dalle tecnologie Kaspersky e aiutiamo 220.000 aziende a tenere al sicuro ciò che più conta per loro. Per ulteriori informazioni è possibile consultare https://www.kaspersky.it/

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Congresso Nazionale Confederale C.N.E.: un’occasione...

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Congresso Nazionale Confederale C.N.E.: un'occasione per l'innovazione e la crescita delle imprese italiane

Il Presidente Maria S. Modaffari guiderà l'evento dedicato alle strategie economiche, con la partecipazione di esperti del settore

Roma, 29 aprile 2024. Il Congresso Nazionale Confederale C.N.E. si appresta a tenere la sua edizione di quest’anno il 2 maggio a Roma presso il Centro Congressi Cavour. Un pomeriggio dedicato all'innovazione, alla crescita e alla discussione di strategie economiche, che vedrà la partecipazione di professionisti, imprenditori ed esercenti.

A guidare l'evento sarà Maria S. Modaffari, Presidente della Confederazione Nazionale Esercenti (CNE), affiancata da un team di esperti del settore. Tra questi, l'avvocato Castorina, dirigente dell'area legale CNE, l'avvocato Domenico Andrea Maria Fufaro, collaboratore dell'area legale CNE, e l'avvocato Giuseppe Davide, responsabile della gestione delle risorse umane del CNE.

Il congresso sarà moderato dalla giornalista e conduttrice Francesca Rasie vedrà la partecipazione di illustri ospiti, tra cui il dottor Rocco Antonio Grieci, Presidente Nazionale della Conf.Agr.Italy, e il Professore Gianluca Fabbri, esperto in programmazione e progettazione dei fondi europei, Armando Valiani, segretario Regionale Ugl Lazio e Alessandro Aster vice presidente Nazionale ConfAgritaly e Capo redattore della Rivista Spazio Imprese.

Il ruolo della Confederazione Nazionale Esercenti è quello di rappresentare e tutelare gli imprenditori in vari ambiti, tra cui quello sindacale, economico-finanziario, tecnologico e ambientale.

Il CNE è al fianco di micro, piccole e medie imprese, operanti in diversi settori, come commercio, artigianato, agricoltura, turismo, trasporti, industria e servizi. La Confederazione offre una serie di servizi di consulenza, formazione, assistenza, mediazione e rappresentanza, per garantire un supporto completo alle aziende associate.

Oltre ai servizi, la CNE offre supporto in diversi ambiti come quelli assicurativi, finanziari, tecnologici, digitali, energetici, ambientali, sanitari e alimentari. L'obiettivo è quello di fornire alle imprese strumenti e soluzioni per affrontare le sfide del mercato in modo efficace e sostenibile.

Il Congresso C.N.E. rappresenta anche quest’anno, un'occasione di confronto e crescita per tutti gli imprenditori che desiderano innovare e migliorare la loro attività. Maria S. Modaffari, con il suo team di esperti, sarà pronta ad accogliere e guidare i partecipanti in questa importante giornata di dibattito e condivisione.

Per Informazioni e partecipazione:

congressonazionale@confederazionenazionaleesercenti.info

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