Cronaca
Animali, compagnia aerea offre voli verso casa a cani e...
Animali, compagnia aerea offre voli verso casa a cani e gatti in adozione
Il primo volo solidale di adozione Aeroitalia Palermo-Roma per la cagnetta Mila
Per la prima volta in Italia cani e gatti che viaggiano verso l’adozione saranno ospitati, insieme ai volontari di accompagno, a bordo di un aereo. L’iniziativa solidale spicca il volo con la compagnia aerea Aeroitalia che, con le sue tratte A/R su Palermo, aiuterà gli animali di Alfa Associazione Love For Animals OdV a raggiungere la loro casa adottiva a Roma o nel Nord Italia. La prima a compiere questo viaggio di adozione del cuore via aerea è Mila, una cagnolina che, nonostante sia molto buona e dolcissima, qualcuno aveva deciso di non volere più in casa.
“Per salvarla dall’abbandono abbiamo trovato per lei un’adozione qui a Roma”, dichiara Rosanna Cabasino, palermitana di origine e responsabile delle Adozioni di ALFA OdV, che aggiunge: “Il randagismo in Sicilia rappresenta una vera e propria emergenza, che porta sofferenza agli animali che sopravvivono a stento in strada o in situazioni di tremendo degrado. Ogni anno la nostra associazione, oltre a fornire sterilizzazioni gratuite per arginare questo circolo di sofferenza senza fine, trova adozione a diversi animali. Salviamo cani e gatti, trovando loro una famiglia che possa accudirli e amarli come meritano, per sempre”.
Sotto la tutela dell’associazione Alfa e insieme alla volontaria Flavia, Mila è arrivata a Roma, dove sarà sottoposta a visite veterinarie e controlli veterinari prima di raggiungere la sua famiglia adottiva. L’emozione di questo viaggio è tutto negli occhi di Flavia che conferma che la cagnolina è rimasta buona e calma per tutto il tragitto fino a destinazione.
Il viaggio verso casa per un cane che esce dal canile e che proviene da una situazione di disagio o per un gatto che è stato abbandonato e si ritrova a intraprendere un viaggio in staffetta di tante ore via terra-mare dalla Sicilia, per percorrere diverse centinaia di chilometri con staffette articolate, può rappresentare un momento di grande stress. Facilitare il loro trasporto per via aerea rende più confortevole l’esperienza di viaggio e dona all’animale l’opportunità di raggiungere più velocemente e in piena sicurezza la famiglia degli adottanti oppure l’oasi di stallo a Roma per ricevere eventuali cure e terapie che altrimenti sarebbe impossibile garantirgli.
Franco Clementoni, presidente dell’associazione Alfa, commenta: “L’accordo con Aeroitalia è il primo nel suo genere in Italia, che unisce negli intenti un’associazione animalista e una compagnia aerea di bandiera. È un traguardo importante per il benessere degli animali abbandonati”
Come si legge sul loro sito, Aeroitalia già consente regolarmente l’accesso in cabina passeggeri agli animali di piccola taglia (con trasportino) insieme ai loro familiari, un servizio apprezzato e scelto da tanti che viaggiano con il proprio amico a 4 zampe. “Siamo molto contenti di questa partnership con l’associazione Alfa - dichiara l’amministratore delegato di Aeroitalia, Gaetano Intrieri - ci impegniamo a offrire un servizio efficiente e affidabile nella gestione del trasporto degli amici a quattro zampe per facilitare le adozioni e garantire una vita migliore agli animali che ne hanno bisogno”.
Cronaca
Grandinata su Roma, chicchi come nocciole imbiancano le...
Intorno alle 21 strade coperte di ghiaccio nel quadrante sud
Grandinata oggi, 2 maggio, su Roma. Intorno alle 21 chicchi di ghiaccio grandi come nocciole hanno interrotto il silenzio della serata romana colpendo con violenza vetture in sosta e in transito e imbiancando in pochi minuti le strade della zona Sud-ovest della Capitale.
Un fuggi fuggi è stato innescato dalla grandinata tra i pedoni che, pur se muniti di ombrello, sono corsi a ripararsi sotto i cornicioni per evitare quelli che sembravano veri e propri 'prioettili' sparati all'impazzata dal cielo. Il fenomeno tuttavia si è esaurito in pochi minuti risolvendosi in un acquazzone che ha sciolto il ghiaccio ripulendo le strade.
Cronaca
Superenalotto, estrazione di oggi 2 maggio: i numeri della...
Centrati tre '5' da oltre 50mila euro
Nessun '6' né '5+1' all'estrazione del Superenalotto di oggi 2 maggio. Realizzati, invece, tre '5' che vincono 57.954,17 euro ciascuno. Le schedine vincenti sono state giocate una online, un'altra in una tabaccheria di Eraclea (Ve) e un'altra ancora presso un tabacchi di Fiumicino (Roma). Il jackpot per il prossimo concorso sale a 98,4 milioni di euro.
Con quanti punti si vince
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
Ho vinto o no?
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
Il prezzo di una schedina
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
I numeri vincenti di oggi 2 maggio
Ecco la combinazione vincente del concorso di oggi del Superenalotto: 14, 43, 54, 69, 80, 90. Numero Jolly: 1. Numero SuperStar: 57.
Cronaca
Regeni, uno degli 007 imputati partecipò a sopralluogo dove...
Mostrate in aula nel processo le foto del colonnello Usham Helmi lungo la strada che dal Cairo conduce ad Alessandria d’Egitto
Uno degli 007 egiziani imputato nel processo per il sequestro e l’omicidio di Giulio Regeni era presente al sopralluogo del 10 febbraio 2016 con i team investigativi lungo la strada dove fu ritrovato il corpo del ricercatore friulano. È quanto emerso dalle testimonianze degli investigatori dello Sco e del Ros sentiti oggi nel corso dell’udienza davanti alla Prima Corte d’Assise di Roma dove sono mostrate anche le foto che ritraggono l’ufficiale egiziano sul luogo del ritrovamento. Uhsam Helmi, secondo quanto riferito dai testi, ha partecipato anche a quasi tutti gli incontri dei team investigativi italiani e egiziani quando erano in corso le indagini sul caso Regeni. “Quello con gli occhiali da sole è il colonnello Helmi, era presente molto spesso”, ha confermato in aula il colonnello del Ros dei carabinieri Loreto Biscardi.
A processo oltre a Uhsam Helmi ci sono anche il generale Sabir Tariq, i colonnelli Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif per il reato di sequestro di persona pluriaggravato, e nei confronti di quest'ultimo i pm contestano anche il concorso in lesioni personali aggravate e il concorso in omicidio aggravato. Rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Sergio Colaiocco il direttore del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato Vincenzo Nicolì ha ricostruito in aula l’avvio delle indagini. “Venivamo da un’esperienza positiva di scambi con la polizia egiziana, eravamo riusciti a interrompere qualche anno prima un traffico di migranti e le aspettative in partenza erano quelle di chiarire la vicenda. All’inizio ci fu una apparente collaborazione, ci consentirono di assistere alle assunzioni di testimonianze ma noi - ha spiegato - cercavamo riscontri oggettivi. Fin da subito le autorità egiziane furono informate che ciò che era emerso dall’autopsia svolta in Italia non era compatibile con le loro ipotesi investigative come l’incidente stradale”.
“Mano a mano che si andava avanti ci furono prospettate altre ipotesi come il coinvolgimento di Giulio Regeni in un traffico di opere d’arte rubate, altre che riguardavano la sua sfera sessuale, poi quella di uno scontro fisico con una persona davanti all’ambasciata. Tutto queste ipotesi investigative della polizia egiziana - ha spiegato Nicolì - non erano però assolutamente riscontrate. Proprio quando il 24 marzo 2016 decidiamo di far rientrare il team investigativo, con i nostri uomini che erano in aeroporto, ho sentito la notizia che gli egiziani sostenevano di aver trovato gli assassini di Giulio Regeni e allora li ho chiamati per dirgli di non partire e di rimanere lì”.
“Poi ci fu la riunione che si svolse in due giorni, il 7-8 aprile 2016. La parte italiana in quell’occasione ha dato conto delle richieste fatte dal nostro Paese rimaste inevase, soprattutto sui dati tecnici. Nel corso dell’incontro dopo l’intervento del professor Fineschi che aveva eseguito l’autopsia eseguita sul corpo del ricercatore, il clima divenne più rigido. Dopo questo incontro ci fu il ritiro dell’ambasciatore da parte dell’Italia”, ha spiegato. Nel corso dell’udienza durante la testimonianza del funzionario dello Sco Alessandro Gallo sono state mostrate in aula anche le foto che erano state scattate ai corpi dei cinque uomini indicati dalla polizia egiziana come responsabili della morte di Regeni e uccisi a loro dire durante un conflitto a fuoco.
“Emerge un’incompatibilità tra le immagini del pulmino e dei corpi con la ricostruzione di un conflitto a fuoco”, è stato spiegato dall’investigatore. Inoltre “dall’analisi sul telefono trovato addosso a uno dei cinque uomini è emerso che, a mezz’ora della scomparsa di Giulio, si trovava a 100 km dal centro del Cairo”.
Legale famiglia Regeni: "Da Egitto ostruzionismo e depistaggi"
"E’ emersa l'assoluta mancata collaborazione egiziana, l'ostruzionismo e i depistaggi. L'inizio della ricostruzione di queste difficoltose indagini al Cairo, e anche il clima di intimidazione". Così l'avvocato Alessandra Ballerini, legale di parte civile della famiglia di Giulio Regeni, al termine dell’udienza davanti alla Prima Corte di Assise di Roma. "C'erano molte contestazioni da parte degli egiziani e molto ostruzionismo. Abbiamo capito le informalità con cui sentivano questi testimoni, non venivano fatti i verbali. Ai nostri investigatori di fatto era impedito di fare domande dirette, e anche chiedere agli egiziani di fare delle domande se questi non le ritenevano pertinenti o più che altro le ritenevano scomode non le ponevano ai ‘testi’", ha sottolineato.