Politica
Report, Cybereal: “No rapporti con intelligence...
Report, Cybereal: “No rapporti con intelligence straniere o commesse da istituzioni italiane o estere”
L’amministratore Ouazana: “Azienda è sempre stata holding di partecipazioni”
Cyberealm srl, holding di partecipazione in aziende operanti nel mondo della cyber security, in una nota, "ribadisce nuovamente di non essere composta da persone (né, tantomeno, di avvalersi di collaboratori) appartenenti o aventi legami con servizi di intelligence stranieri". In particolare, sottolinea la società, "la circostanza che l’Amministratore della holding Leone Ouazana, così come tanti altri cittadini israeliani, si trovi - nella contingenza- a dover prestare a titolo personale e non come rappresentante di Cyberealm il proprio sostegno umanitario allo Stato israeliano, in un momento di particolare delicatezza anche per la comunità internazionale, non può costituire oggetto di speculazioni giornalistiche circa una asserita 'appartenenza' o 'vicinanza ad apparati di intelligence stranieri".
Cyberealm srl, di cui Leone Ouazana è socio unico ed amministratore, "respinge categoricamente la fantasiosa ricostruzione effettuata dalla trasmissione televisiva 'Report' nella puntata mandata in onda il 3 dicembre u.s. e riportata dalla stampa nei giorni scorsi, inerente anche all’attività dalla stessa svolta. Inoltre, come peraltro si evince anche dalla già menzionata puntata di Report, Cyberealm non ha mai ricevuto – né direttamente, né tantomeno indirettamente - commesse da enti/istituzioni pubbliche, sia nazionali che esteri. La società non ha alcun 'presunto' socio e/o rappresentante occulto ed è sempre stata una holding di partecipazione, informazione rilevabile agevolmente dagli atti accessibili nei pubblici registri. La valorizzazione delle partecipazioni di Cyberealm è stato il risultato di un complesso ed articolato processo condotto – peraltro nel contesto di una più ampia operazione di acquisizione - da primari advisor finanziari e studi legali nazionali ed internazionali. I numeri citati dalla puntata di Report e relativi a questa operazione sono assolutamente lontani dalla realtà dei fatti. Cyberealm smentisce inoltre fermamente il virgolettato che alcuni organi stampa attribuiscono all’Amministratore Leone Ouazana per descrivere il ruolo del Presidente all’interno della società. Infatti, nell’unica intervista concessa alla trasmissione Report emerge con chiarezza la falsità di tale virgolettato, frutto di evidenti strumentalizzazioni giornalistiche".
Politica
Superbonus, Forza Italia: “Sorpresi da sugar tax,...
Paolo Barelli e Raffaele Nevi: "Ci dispiace constatare che anche su questo argomento non c’è stato nessun confronto preventivo"
La sugar tax segna un nuovo punto di distanza tra Forza Italia e il Mef dopo il confronto sul superbonus tra il vicepremier Antonio Tajani e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che tra ieri e oggi ha tenuto banco nel dibattito politico.
"Dalla lettura dell’emendamento del Mef al decreto numero 39, riguardante agevolazioni fiscali e bonus edilizi, scopriamo che viene introdotta la sugar tax. Per noi si tratta di un problema di metodo e di merito". Lo sottolineano Paolo Barelli e Raffaele Nevi, rispettivamente capogruppo di Forza Italia alla Camera e portavoce del partito.
"Sul metodo - spiegano - ci dispiace constatare che anche su questo argomento non c’è stato nessun confronto preventivo. Nel merito preme sottolineare che in occasione della approvazione della legge di Bilancio Forza Italia aveva già indicato la necessità di un rinvio della cosiddetta sugar tax contro la quale ci battiamo da anni. E così era stato concordato con la maggioranza e con il Governo. Ciò si era anche concretizzato con l’approvazione di due nostri ordini del giorno in Aula votati dalla maggioranza e approvati dal Governo che quindi era impegnato a non immettere alcuna tassa sull’argomento".
"Siamo meravigliati quindi - concludono i due esponenti di Fi - di questa inversione non concordata, mentre appare rinviata l’introduzione della plastic tax; almeno su quest’ultima c’è stata coerenza”.
A intervenire è anche il presidente dei senatori di Fi, Maurizio Gasparri: “Sugar tax. Anche no. Diremo la nostra sul punto”.
Politica
Superbonus, Tajani frena ancora: “Anche Giorgetti se...
Il ministro degli Esteri: "Nessuna frizione col ministro dell'Economia ma essere leali non significa essere omologati, no a norme retroattive"
"Anche il ministro Giorgetti se ne farà una ragione perché prima di votare un emendamento che non è del Governo ma del ministero noi in Parlamento vogliamo valutare se è un emendamento che rispetta le regole fondamentai della nostra civiltà giuridica". Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, torna a parlare dell'emendamento del governo che prevede di spalmare su 10 anni i crediti del Superbonus.
"La nostra civiltà giuridica prevede che non si possono approvare norme con effetto retroattivo e su questo anche l’amico Giorgetti se ne farà una ragione perché questa è la nostra civiltà giuridica e la nostra cultura giuridica", sottolinea Tajani.
"Testo migliorato, si può fare ancora meglio"
"Il testo sul Superbonus rispetto a stanotte è migliorato - riconosce il vicepremier - resta il principio contro la nostra civiltà giuridica, dico no a norme retroattive, non si possono imporre nuove regole fiscali a persone che si sono comportate correttamente rispetto alle norme fiscali in vigore. Ripeto, il testo va migliorato, non si può minare rapporto fiducia tra chi intraprende e chi legifera nella seconda manifattura d’Europa".
"Non sottovaluto certo il peso del Superbonus sui conti pubblici, ma - insiste Tajani - non possono esserci norme contro chi ha rispettato la legge in passato, ero favorevole al Superbonus come misura, ma una cosa buona applicata male, diventa cattiva cosa, siamo ora passati dal 110% al 70%, si sono stretti i freni e si può farlo ulteriormente, ma dal giorno successivo all’approvazione della nuova norma, sennò si perde fiducia delle istituzioni" aggiunge il leader Fi che ha smentito frizioni con il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti: "Si può anche non essere d’accordo su una norma, c’è stato dibattito anche tra Pichetto Fratin e Lollobrigida sui terreni agricoli, essere leali non significa essere omologati".
Politica
Confronto tv Meloni-Schlein, fonti Pd: “Premier ha...
I dem: "E' stata condizione non negoziabile. Andiamo sul terreno più difficile ma non ci tiriamo indietro"
Alla fine il confronto tv sulle Europee 2024 tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein sarà in Rai e sarà a 'Porta a Porta' con Bruno Vespa. Dal Pd spiegano che è stata una condizione non negoziabile da parte dello staff di Meloni. "Da presidente del Consiglio ha chiesto di farlo in Rai e non ha preso in considerazione altre proposte", si riferisce. E in particolare, si spiega, la scelta di palazzo Chigi è stata per il salotto di Vespa.
Per il Nazareno l'importante è che il confronto sia stato finalmente fissato. Sarà il 23 maggio, data ricavata dall'incrocio delle agende delle due leader. "Andiamo sul terreno più difficile, giochiamo fuori casa. Ma lo concepiamo come un momento importante di chiarezza" per i cittadini che "dopo un anno e mezzo di governo Meloni non stanno meglio e non hanno prospettive migliori".
Del resto, ricordano i suoi, "Schlein aveva detto 'dove vuole, non ci tiriamo indietro, lo facciamo in ogni caso'. Il tema non è la rete Tv, il punto è che questo sarà un momento di chiarezza e trasparenza per i cittadini. Un momento in cui la leader dell'opposizione si confronta con la presidente del Consiglio sui programmi e sulle proposte". Almeno, sottolineano dal Pd, "questa è la nostra intenzione". Insomma, "sarà un confronto tra due visioni della politica alternative". Quanto alle regole d'ingaggio, ovvero numero di domande, minutaggio e via dicendo, ci sarà un nuovo incontro a breve. "O oggi o nei prossimi giorni". Ma in studio ci saranno solo Vespa con Meloni e Schlein senza altri ospiti? "Faremo il punto anche su questo", dicono dal Pd.