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Lazio-Genoa 1-0, Sarri ai quarti di Coppa Italia
I biancocelesti si impongono con il gol di Guendouzi
La Lazio batte 1-0 il Genoa all'Olimpico negli ottavi di Coppa Italia oggi 5 dicembre 2023 e si qualifica per i quarti dove affronterà la vincente della gara tra Roma e Cremonese. Il successo biancoceleste arriva dopo una gara complicata, anche se sbloccata nei minuti iniziali grazie al colpo da biliardo di Guendouzi. La squadra ligure prova a ribaltarla ma nel finale i biancocelesti sfiorano il raddoppio in più di una occasione.
La partita
Sarri per la sfida di Coppa opta per un leggero turnover, confermando Provedel in porta e con la difesa a quattro formata da Hysaj, Patric, Gila e Pellegrini. A centrocampo giocano Kamada al fianco di Rovella e Guendouzi, mentre in avanti Castellanos con Isaksen e Pedro. Gilardino risponde con diversi cambi: tra i pali spazio a Leali, con Vogliacco, Dragusin e Matturro nel trio di difesa. A centrocampo Thorsby con Kutlu e Jagiello, ed esterni Hefti e Martin. Davanti a fare coppia con Retegui c'è Galdames.
La Lazio parte bene e sblocca subito la gara. Al 5' recupero in fase offensiva di Pellegrini arriva in fondo e crossa basso all'indietro verso il limite dell'area dove arriva Guendouzi che colpisce con il piatto destro e trova l'angolino dove Leali non arriva. Nei minuti successivi la Lazio prova ad abbassare i ritmi ma il Genoa prova a farsi avanti. All'11' Gila perde palla vicino alla propria area di rigore sul pressing di Retegui, che prova la conclusione ma Provedel blocca. Al 180 ancora l'attaccante rossoblu pericoloso. Sul cross di Kutlu arriva Retegui che dal limite dell'area piccola calcia incredibilmente alto. Al 25' ci prova Kutlu ma il mancino a giro va sopra la traversa. Brutte notizie per Sarri che perde al 27' Isaksen per infortunio, al suo posto Felipe Anderson. Poi la Lazio si riaffaccia in avanti e Pedro imbeccato perfettamente da Guendouzi conclude ma non angola e Leali si fa trovare pronto. Sul finire di primo tempo un destro di Felipe Anderson termina al lato.
Nella ripresa ancora Genoa pericoloso. Al 61' Retegui va ad un passo dal pareggio: imbucata centrale per l'attaccante italo-argentino che entra in area e conclude con il mancino, ma Gila rientra in tempo e in scivolata salva tutto deviando in angolo. La squadra di Sarri passato lo spavento rialza i ritmi e torna ad offendere anche con l'ingresso di immobile. Al 72' Pellegrini crossa al centro verso il secondo palo, dove Felipe Anderson di testa sfiora il palo. All'80' proprio Immobile entra in area, manda a vuoto Vogliacco, e conclude ma Leali è attento e respinge con i pugni. All'82' la palla buona capita a Basic che però sbaglia un rigore in movimento a tu per tu con Leali che blocca a terra.
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Allegri, Giletti: “Era solo in una Juve...
"In finale di Coppa Italia ho visto una ferocia inaudita"
"Io ero lì mercoledì, a pochissimi metri, c'è un primo cortocircuito che chiamo di feroce inaudita di Allegri nei confronti di un arbitraggio secondo me assurdo. Ed è un peccato perché se tu guardi quelle immagini, c'è un Allegri come non abbiamo mai visto. Dentro di lui c'era qualcosa che covava da almeno un anno e mezzo. Si chiama solitudine". Ad affermarlo è Massimo Giletti intervenendo a 'Tutto Campo' su Rai 2 commentando l'esonero dell'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri e la fine della finale di Coppa Italia tra Juve e Atalanta vinta dai bianconeri. Giletti ricorda anche i successi dell'allenatore ("Allegri ha vinto 12 trofei con la Juventus") e che Andrea Agnelli "ha scelto Allegri, gli ha fatto certamente un investimento anche molto oneroso per una società, un contratto molto lungo, pesante".
All'interno della Juventus, spiega Giletti, "c'è una spaccatura" e "non c'è solo il tema Allegri".
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Allegri, dopo l’esonero il messaggio di Andrea...
"Un mix straordinariamente unico: superbia e umanità che si fondono continuamente durante un viaggio decennale"
Un tweet dell'ex presidente all'ex allenatore. Massimiliano Allegri, esonerato dalla Juventus, riceve il messaggio di conforto e ringraziamento da Andrea Agnelli, ex presidente bianconero. "Un mix straordinariamente unico: superbia e umanità che si fondono continuamente durante un viaggio decennale. Grazie Max, grazie a te che hai rappresentato essere Juventus con ogni tua cellula. Fino alla fine…", scrive Agnelli su X. L'ex presidente, che ha lasciato il vertice del club alla fine del 2022, ha riportato Allegri alla Juventus nell'estate 2021. E sempre Agnelli aveva scelto il tecnico livornese nel 2014 per sostituire Antonio Conte. "Prendere in mano la squadra il 15 luglio e riportarla alla vittoria, è per fare questo che ci vogliono le palle! Grazie Max, #finoallafine", scriveva Agnelli nel 2015, dopo il primo scudetto targato Allegri.
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Allegri, l’esonero e il comunicato: Juve chiude con...
Una nota gelida per liquidare l'allenatore. Giuntoli prepara l'era di Thiago Motta
Dieci righe durissime. La Juventus ufficializza l'esonero di Massimiliano Allegri con un comunicato pesante: toni gelidi, nessuna menzione per la vittoria della Coppa Italia, conquistata solo 2 giorni fa, e per i 12 trofei complessivi nei due cicli bianconeri. Al contrario, la nota fa riferimento esplicito ai comportamenti tenuti dall'allenatore durante e dopo la finale con l'Atalanta. Una sentenza, con tanto di motivazioni extracampo.
"La Juventus comunica di avere sollevato Massimiliano Allegri dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile. L'esonero fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta", si legge nel comunicato. Le proteste plateali e 'cinematografiche' nel finale della sfida con l'Atalanta, con espulsione e scenata, non sono passate inosservate.
Le telecamere hanno evidenziato la freddezza nei confronti dei dirigenti, in primis Cristiano Giuntoli, 'ospiti' poco graditi nei festeggiamenti con la squadra. Quindi, le scintille con il direttore di Tuttosport, Guido Vaciago, nel dopopartita. Una serie di tasselli che hanno portato la Juve a chiudere il discorso oggi, con una freddezza sorprendente considerando il ruolo che Allegri ha avuto nell'ultimo decennio del club. Nessun riferimento ai 5 scudetti del 2014-2019 o ai 12 titoli complessivi. Nulla. "Si conclude un periodo di collaborazione, iniziato nel 2014, ripartito nel 2021 e terminato dopo le ultime 3 stagioni insieme con la Finale di Coppa Italia. La società augura a Massimiliano Allegri buona fortuna per i suoi progetti futuri", il congedo glaciale, sintomi di una rottura ben più profonda rispetto a banali motivi calcistici.
Ora la Juve volta pagina. Per le ultime 2 partite del campionato, in panchina andrà Paolo Montero, tecnico della Next Gen. Poi, toccherà a Thiago Motta. Non ci sono più dubbi sull'arrivo dell'allenatore che ha portato il Bologna dei miracoli in Champions League e che lunedì, in un incrocio a dir poco curioso, ospiterà proprio la prima Juve del post-Allegri. All'ex centrocampista italo-brasiliano toccherà il compito di rigenerare una squadra e un ambiente che non sono riusciti nemmeno a godersi in pieno la prima vittoria dopo 3 anni di digiuno.