Lavoro
Il fisico Vincenzo Schettini ospite alla Lum
Appuntamento con gli studenti in Aula Magna martedì 30 aprile alle ore 10.30
Il professore di Fisica Vincenzo Schettini, il docente più amato del web, sarà ospite dell’università Lum martedì 30 aprile.
Il professor Schettini dal 2017 è presente sui social con il format 'La fisica che ci piace' con lezioni che appassionano milioni di ragazzi e adulti. Con la sua simpatia travolgente e la sua competenza scientifica, parlerà agli studenti presenti in Aula Magna del modo di affrontare con passione e coraggio le sfide, anche emotive, che la vita ogni giorno presenta.
L’evento, con cui la Lum chiude le attività di orientamento e augura agli studenti del quinto anno dei licei un 'in bocca al lupo' per gli imminenti esami di maturità, avrà inizio alle ore 10.30 con i saluti del Rettore della Lum Antonello Garzoni, della direttrice generale Antonella Rago e del direttore operativo della Lum school of management Francesco Albergo.
Lavoro
Tributaristi, proposte su consultazione pubblica Testi...
Rappresentanti dell’Int hanno esaminato i testi unici sulle imposte, sull’accertamento e sulle sanzioni.
Il presidente dell’Istituto nazionale tributaristi (Int) Riccardo Alemanno, coadiuvato dal vice presidente Giuseppe Zambon e dal consigliere Salvatore Cuomo rispettivamente coordinatore e componente della Commissione Fiscalità Int, ha inviato all’Agenzia delle Entrate alcune proposte ed osservazioni sui Testi unici della Riforma fiscale, oggetto della consultazione pubblica terminata lo scorso 13 maggio. In particolare, al di là del giudizio positivo circa il necessario riordino della normativa tributaria, i rappresentanti dell’Int hanno esaminato, i testi unici sulle imposte, sull’accertamento e sulle sanzioni.
Le proposte vanno dalla maggiore deducibilità dei costi derivanti dall’uso promiscuo di autoveicoli utilizzati da imprese e professionisti alla possibilità di detrazione effettiva dei costi di aggiornamento professionale da parte dei giovani professionisti in regime forfettario, dalla rappresentanza e assistenza del contribuente alla creazione di un Fondo Famiglia attraverso un contributo aggiuntivo agli accertamenti definitivi, dal maggior utilizzo dei dati contenuti nelle dichiarazioni precompilate alla compensazione delle imposte tra i componenti del nucleo familiare. Una serie di proposte che in alcuni casi avrebbero necessità di copertura finanziaria e questo evidentemente costituisce un limite alla possibilità di incidere in modo migliorativo sulla riforma del sistema tributario.
“Le ridotte disponibilità finanziarie a disposizione della riforma costituiscono un limite alla semplificazione, ma il riordino dei testi unici tributari è assolutamente necessario e condividiamo gli interventi posti in essere dal Mef”, ha dichiarato Alemanno, che ha poi sottolineato: “Aver raccolto e suddiviso la legislazione tributaria per settori in vari testi unici è già stata un’operazione importante, ora si deve poter intervenire nella sostanza, per esempio partendo certamente dalla lotta all’evasione fiscale ma anche dalla revisione e concreta riduzione delle spese fiscali (cosiddetta tax expenditures) da cui reperire risorse da investire in semplificazione ed equità, solo così si potrà imprimere un vero cambio di rotta al rapporto fisco-contribuente. Inoltre sarà importante di pari passo al riordino dei testi unici anche applicare una tecnica legislativa più chiara e semplice, che renda le norme di più facile lettura e conseguentemente di più certa applicazione, norme che peraltro necessitano anche di stabilità nel tempo, lo ribadiamo da anni. Non sarà semplice e occorrerà tempo, personalmente confido nel lavoro e nella competenza del vice ministro Maurizio Leo e della dirigenza dell’Agenzia delle Entrate in particolare del direttore Ernesto Maria Ruffini, noi come tributaristi Int intermediari fiscali abilitati, porteremo il nostro contributo di professionalità e di esperienza derivante dal lavoro quotidiano sul campo".
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Congedo parentale, Pirrò (Vodafone): “Non bastano...
‘Il genitore che lascia il lavoro dopo la nascita del figlio non trova più occupazione è devastante’
Il cambio culturale nella parità di genere in ambiente lavorativo è “una trasformazione che ha bisogno di essere anche un po' forzata. Quindi mettere anche Kpi”, cioè key performance indicator, “può aiutare, ma non basta. Per esempio, sul congedo parentale, siamo stati tra i primi ad averlo, ma non lo prendeva nessuno, nessun papà lo chiedeva. C'era ma non lo usavano. C’era la policy, ma non eravamo pronti culturalmente per accoglierla. Ebbene abbiamo lavorato sulla comunicazione e abbiamo portato dei papà a parlare, attraverso dei video, di che cosa ha rappresentato, all'interno del loro equilibrio familiare, fare questo passo e quanto è stato importante per loro come persone. I comportamenti si cambiano anche nel quotidiano e si cambiano facendo parlare i modelli che hanno funzionato”. Così Valentina Pirrò, Recruiting, Employer Branding, Culture & Inclusion Manager di Vodafone, portando l’esperienza aziendale, questa mattina a Milano, all’evento di presentazione dello studio ‘Donne, lavoro e sfide demografiche. Modelli e strategie a sostegno dell’occupazione femminile e della genitorialità’, di Fondazione Gi Group e Gi Group Holding, realizzato in collaborazione con Valore D.
“Per policy di work-life balance abbiamo una politica di lavoro agile importante - aggiunge Pirrò - Oggi i miei colleghi, io stessa, possiamo scegliere come distribuire i giorni di lavoro in azienda o a casa. Bisogna però dare questo supporto e aiutare poi il genitore che rientra dopo il congedo a sentirsi effettivamente, da subito, di nuovo parte di questo sistema. La ricerca presentata oggi mostra un dato devastante. Il genitore nella fascia del primo anno del figlio che decide di lasciare il lavoro e se lo lascia non ritorna più. Abbiamo provato a fare qualcosa di più con il ‘maternity angel’. Il genitore che va in congedo ha la possibilità, su base volontaria, di avere un collega o una collega con cui mantenere un contatto, anche durante il periodo di assenza, per sentirsi ancora parte di quel contesto che è in rapida evoluzione. Abbiamo poi inserito delle aule di ascolto con psicoterapeuti per il momento del rientro al lavoro dopo che sia un figlio piccolo, che - conclude - è un momento psicologicamente importante e molto delicato”.
Lavoro
Parità di genere, Fasani (Open-es): “Nelle Pmi...
"Più dell'80% delle imprese in Italia ha una proprietà come persona singola o con una guida familiare".
"In Italia, più di tre quarti della forza lavoro è all'interno del comparto delle piccole e medie imprese. Più dell'80% delle imprese in Italia ha una proprietà come persona singola o con una guida familiare. All'interno del comparto Pmi, un cambiamento culturale" per la parità di genere "significa arrivare all'imprenditore, all’imprenditrice, alla famiglia che guida l'azienda e creare una convergenza, una comunione di visione su questo tipo di obiettivi". Lo ha detto Stefano Fasani, Program Manager di Open-es, partecipando, questa mattina a Milano, all’evento di presentazione dello studio ‘Donne, lavoro e sfide demografiche. Modelli e strategie a sostegno dell’occupazione femminile e della genitorialità’, di Fondazione Gi Group e Gi Group Holding, realizzato in collaborazione con Valore D.
“Open-es è un'alleanza, una community di piccole e medie imprese coinvolte dai propri capofiliera, banche, assicurazioni, associazioni, per intraprendere percorsi di sviluppo sostenibile - spiega Fasani - conta ad oggi più di 19 mila imprese e più di 100 mila pmi sono in fase di onboarding. Questa alleanza lanciata da Eni con Boston Consulting Group e Google Cloud, a cui si sono aggiunte ad esempio realtà come Unicredit, WeBuild, Engineering e, oggi siamo orgogliosi di annunciare, da pochi giorni, anche la partnership con Valore D. Bisogna discutere, aprirsi, parlare e dare delle soluzioni semplici”.
Quando “parliamo di piccole e medie imprese, parliamo di persone - sottolinea Fasani - Abbiamo coinvolto i dipendenti e i responsabili di queste Pmi, nell’Open-es Camp, un campus formativo. Per il project work finale potevano scegliere qualsiasi dimensione del modello Esg, ma più del 25% delle persone ha scelto un’iniziativa sulle tematiche della diversità e dell'inclusione. Molti ad esempio provavano ad interrogarsi su come introdurre concetti di smart working anche all'interno delle loro realtà. Può sembrare banale, ma per un'attività che si fa in campo, riuscire a mettere a terra questo tema della flessibilità di orario, per andare incontro alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori, anche a supporto dei percorsi di genitorialità, è già un primo passo importante - conclude - questi sono esempi di azioni concrete con cui ogni azienda può dare il suo contributo a questo obiettivo comune".