Politica
Meloni oggi in Tunisia, prevista firma accordi Piano Mattei
Si tratta della quarta visita della Presidente del Consiglio nel Paese in meno di un anno: "Con Piano Mattei cooperazione finalmente paritaria"
Durante la visita di oggi a Tunisi, la quarta da quando è presidente del Consiglio, il governo italiano e quello tunisino hanno siglato tre intese "molto importanti", afferma la premier Giorgia Meloni al termine dell'incontro con il presidente della Tunisia Kais Saied. Questi accordi dimostrano "ancora una volta quanto la collaborazione con la Tunisia sia per l'Italia assolutamente una priorità da molti punti di vista. Ed è anche un tassello del lavoro che l'Italia sta portando avanti con il Piano Mattei per costruire con le nazioni africane una cooperazione su base paritaria e che sia finalmente vantaggiosa per tutti", prosegue Meloni.
"L'energia è una delle materie sulle quali la cooperazione tra Italia e Tunisia deve continuare a rafforzarsi", ha detto la premier illustrando il contenuto delle intese. "La collaborazione con la Tunisia, anche grazie all'impegno italiano, è diventata una priorità anche per l'Unione europea e sono molto fiera del lavoro che abbiamo portato avanti e che ha contribuito alla firma del memorandum con la Ue", ha detto ancora.
"Questa cooperazione - ha aggiunto - porta molti risultati, penso ad esempio al tema della gestione della migrazione, sul quale voglio ancora una volta ringraziare le autorità tunisine e il presidente Saied per il lavoro che insieme portiamo avanti contro i trafficanti di esseri umani".
Sui migranti "vogliamo coinvolgere le organizzazioni internazionali e lavorare sui rimpatri, ma vogliamo lavorare soprattutto sui flussi regolari così come abbiamo fatto con un decreto flussi che consente a circa 12mila cittadini tunisini formati di poter venire legalmente in Italia", ha spiegato Meloni, aggiungendo: "Credo si possa fare, anche sul fronte di una migrazione legale, molto di più da parte dell'Italia ma è fondamentale che insieme lavoriamo per continuare a combattere gli schiavisti del terzo millennio e le organizzazioni della mafia che pensano di poter sfruttare legittime aspirazioni di chi vorrebbe una vita migliore per fare soldi facili".
L'arrivo in Tunisia e il bilaterale con Saied
La Presidente del Consiglio è giunta al Palazzo presidenziale di Cartagine, dove è stata accolta dal Presidente della Repubblica tunisina, Kais Saied. Dopo la presentazione delle delegazioni l'incontro bilaterale tra i due leader e, parallelamente, la riunione dei ministri con il loro omologhi tunisini. Meloni è atterrata all’aeroporto di Tunisi questa mattina, accolta dal capo del governo Ahmed El Hachani, dal ministro degli Affari esteri, dell’Immigrazione e dei tunisini all’estero Nabil Ammar, dall’ambasciatore d’Italia Alessandro Prunas e da alcune autorità locali.
La delegazione italiana è composta tra gli altri dal Ministro Piantedosi, dal Ministro Bernini, dal Vice Ministro Cirielli. La delegazione tunisina è composta da: Ministro dell'Interno Kamel Feki, Ministro degli Affari Esteri Nabil Ammar, Ministro dell'Insegnamento Superiore e della Ricerca Scientifica, Moncef Boukthir.
Accordi su ricerca, sostegno al bilancio e Pmi
Gli accordi siglati oggi riguardano nel dettaglio: un Memorandum d'Intesa tra il Ministero dell'Università e della Ricerca e il Ministero dell'Insegnamento Superiore e della Ricerca Scientifica (siglato per l'Italia dal Ministro Bernini); un accordo per il sostegno al bilancio generale dello Stato tunisino nel settore dell'energia rinnovabile e dell'efficienza energetica (Vice Ministro Cirielli); una nuova linea di credito in favore delle Pmi (firma del Presidente Simest e Direttore degli Affari Europei e Internazionali di Cdp, Pasquale Salzano).
Politica
Vannacci: “Statista è un uomo di Stato, quindi...
Il generale a Quarta Repubblica: "Lo dice l'enciclopedia Treccani. Classi differenziate per disabili? Mai detto"
"Prima definizione di statista è uomo di Stato, quindi Mussolini è uno statista. Lo dice l’enciclopedia Treccani". Lo ha detto il generale Roberto Vannacci a Quarta Repubblica su Rete4 tornando sulle ultime polemiche sollevate dalle sue parole. Il generale torna poi sulle parole relative alla scuola che avevano suscitato un polverone: "Ai disabili - spiega - va accordato tutto l’aiuto di cui hanno bisogno, non ho mai detto che ci devono essere classi differenziate".
"La libertà di manifestazione - ha continuato il generale candidato alle europee da indipendente nelle liste della Lega - è sacrosanta ma se i manifestanti non rispettano le regole e l'ordine pubblico si mettono nella condizione di suscitare la reazione delle forze dell’ordine. E questa mi sembra una ovvietà banale. Se i manifestanti rispettassero le regole l'uso degli scudi e degli sfollagente non sarebbe necessario".
E sull'idea di Ue, Vannacci spiega: "Vorrei dare alle mie figlie un’Europa e un’Italia migliore. Vorrei un’Europa più sovrana, quando si sommano individualità forti ci sarà un risultato esponenziale di questa identità".
Politica
Sondaggio politico, Fratelli d’Italia scende e Pd sale
In calo il M5S, passo avanti della Lega
Fratelli d'Italia scende, il Pd sale, il M5S perde. Il sondaggio Swg per il tg La7 fotografa le intenzioni di voto se le elezioni si tenessero oggi, 29 aprile. Il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni cede lo 0,2% e scende al 26,6%. Fratelli d'Italia rimane abbondantemente il primo partito con un ampio vantaggio sul Pd, che guadagna lo 0,3% e arriva al 20,3%. Passo indietro del M5S guidato da Giuseppe Conte: il Movimento cede lo 0,3% e ora vale il 15,6%. Passo avanti della Lega di Matteo Salvini, dall'8,5% all'8,6%, mentre Forza Italia è stabile all'8,4%.
Verdi e Sinistra arrivano al 4,3%, mentre gli Stati Uniti d'Europa raccolgono il 4,5% (-0,2%). Azione sale al 4,2%, seguita a distanza da Libertà (2,1%), Pace Terra e Dignità (2%), Democrazia Sovrana e Popolare (1,2%), Partito Animalista - Italexit (1%).
Politica
Elezioni europee, fonti Viminale: il voto per...
La premier Meloni, annunciando la candidatura, ha invitato a scrivere il suo nome di battesimo sulla scheda
Il voto per Giorgia Meloni alle elezioni europee sarà valido se si scrive 'Giorgia' sulla scheda elettorale. L'espressione di voto con il solo nome "Giorgia", resa nota agli elettori in precedenza, deve ritenersi valida alla luce delle istruzioni del Viminale per le elezioni del 2019, che verranno riconfermate anche per la prossima tornata elettorale, fanno sapere fonti del Viminale.
In particolare, nelle istruzioni di voto inviate ai presidenti di seggio in occasione delle elezioni tra i casi di voto valido c'è anche "la preferenza espressa per il candidato utilizzando espressioni identificative quali diminutivi o soprannomi, comunicati in precedenza agli elettori, in quanto modalità di espressione della preferenza che può essere usata da qualunque elettore. Il voto è valido naturalmente sempre che si possa desumere la volontà effettiva dell'elettore".
"Chiedo agli italiani di scrivere sulla scheda il mio nome, ma il mio nome di battesimo, scrivete sulla scheda Giorgia, perché io sono e sarò sempre una di voi" ha detto ieri la presidente del Consiglio e leader di Fratelli d'Italia dal palco della kermesseo di Pescara, dove ha annunciato la sua candidatura alle Europee come capolista in tutte le circoscrizioni.
Il ministro per le Politiche agricole Francesco Lollobrigida, ha spiegato che, sulla scheda per le Europee, "ci sarà scritto 'Giorgia Meloni detta Giorgia'", chiarendo quindi che le schede che riporteranno solo il nome di battesimo della premier saranno perfettamente valide.