Esteri
Ostaggi e tregua a Gaza, Israele attende risposta Hamas....
Ostaggi e tregua a Gaza, Israele attende risposta Hamas. Oggi delegazione al Cairo
Cosa prevede l'ultima proposta di Tel Aviv, Egitto fiducioso sui negoziati. Blinken: "Unico ostacolo all'accordo è Hamas"
E' previsto per la giornata di oggi l'arrivo al Cairo di una delegazione israeliana per ulteriori colloqui sugli ostaggi, mentre Israele ancora continua ad aspettare una risposta di Hamas all'ultima proposta di rilascio di ostaggi in cambio di tregua. "Stiamo ancora aspettando la risposta di Sinwar", ha detto una fonte israeliana, citata dal sito Walla, riferendosi al leader di Hamas a Gaza.
Secondo fonti citate da Channel 12, riprese da Times of Israele, il governo israeliano avrebbe inserito "drastiche" concessioni nell'offerta ad Hamas, ed un accordo potrebbe essere raggiunto velocemente se Hamas rinuncia alla richiesta della fine della guerra ed un completo ritiro delle forze israeliane da Gaza.
Tregua di 40 giorni e rilascio 'potenziale' di migliaia di prigionieri palestinesi: l'offerta
Ad Hamas è stato offerto un cessate il fuoco di 40 giorni e il rilascio "potenzialmente" di "migliaia" di prigionieri palestinesi in cambio della liberazione degli ostaggi israeliani ancora a Gaza, ha reso noto ieri il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, durante una riunione del World Economic Forum a Riad. All'organizzazione palestinese è stata fatta "un'offerta molto generosa di un cessate il fuoco prolungato di 40 giorni, il rilascio di potenzialmente migliaia di prigionieri palestinesi in cambio del rilascio di questi ostaggi", ha detto Cameron.
Blinken: "Unico ostacolo all'accordo sul cessate il fuoco è Hamas"
E' ''Hamas l'unico ostacolo a un accordo sul cessate il fuoco'' nella Striscia, le parole ieri del Segretario di Stato americano Antony Blinken intervenendo al World Economic Forum e rivolgendo un messaggio a Hamas, al quale ha chiesto di ''decidere presto'' sulla proposta di accordo. La regione si trova ad affrontare ''probabilmente la peggiore crisi in Medio Oriente dal 1948'', ha sottolineato Blinken, ribadendo che gli Stati Uniti stanno ''cercando di porre fine al conflitto a Gaza e di garantire che non ci sia una escalation''.
Secondo Blinken ''Hamas ha davanti a sé una proposta straordinariamente generosa da parte di Israele. E in questo momento l'unica cosa che si frappone tra il popolo di Gaza e un cessate il fuoco è Hamas. Devono decidere e devono decidere in fretta. E spero che prenderanno la decisione giusta''.
Egitto "fiducioso" su negoziati
Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, si è intanto detto "fiducioso" riguardo la nuova proposta di tregua. "La proposta ha tenuto conto delle posizioni di entrambe le parti e ha cercato di ottenere moderazione", ha dichiarato Shoukry, mentre una delegazione di Hamas è arrivata al Cairo per colloqui.
Tribunale internazionale e possibili mandati d'arresto a funzionari israeliani e Netanyahu, i timori Usa
C'è però una crescente preoccupazione tra gli Stati Uniti e i suoi alleati che possibili mandati d'arresto emessi dal Tribunale penale internazionale nei confronti di funzionari israeliani possano far saltare un delicato equilibro mentre Israele si avvicina ad un accordo con Hamas, riporta il corrispondente da New York di Ynet, citando fonti informate.
Secondo quanto riferito domenica dal Times of Israel, che citava fonti del governo israeliano, Tel Aviv sta portando avanti un'azione concertata per sventare temuti piani da parte dell'organismo giuridico internazionale tesi ad emettere mandati di arresto contro Benjamin Netanyahu ed altri alti esponenti del suo governo. Secondo le fonti, in particolare si temono incriminazione con cui Israele verrebbe accusato di "aver deliberatamente lasciato morire di fame i palestinesi a Gaza".
Israele avverte: "Paesi europei riconoscono Palestina? Premio a terroristi"
"Ogni dichiarazione" sulla possibilità che qualche Paese europeo riconosca lo Stato palestinese è "un premio per i terroristi di Hamas", avverte intanto su X il portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Oren Marmorstein, secondo cui "il mondo e l'Europa dovrebbero concentrarsi in questo momento sul rilascio immediato dei 133 rapiti e sulla distruzione dell’organizzazione terroristica Hamas". "Chi promuove un'agenda diversa - denuncia - fa il gioco di Hamas e ostacola gli sforzi per arrivare ad un accordo sulla liberazione dei sequestrati e un cessate il fuoco umanitario".
Le parole del portavoce arrivano dopo le dichiarazioni di ieri dell'Alto rappresentante per la politica estera europea, Josep Borrell, secondo cui "diversi Stati Ue riconosceranno Palestina entro fine maggio".
Esteri
Filippo Mosca, confermata in appello condanna a 8 mesi di...
Il giovane, originario di Caltanissetta e detenuto da oltre un anno nel Paese, si è sempre detto innocente. A marzo gli erano stati negati i domiciliari
E' stata confermata in appello la condanna a oltre otto mesi di reclusione nei confronti di Filippo Mosca, il giovane originario di Caltanissetta, detenuto da circa un anno nel carcere di Porta Alba, a Costanza in Romania, con l’accusa di traffico internazionale di droga. Il giovane si è sempre detto innocente. Confermata la condanna anche per l'amico Luca Cammalleri.
Lo scorso marzo era stata respinta la richiesta di concessione dei domiciliari avanzata dalla difesa del ragazzo. La sentenza pronunciata oggi era attesa lo scorso 19 aprile, ma era poi stata rinviata a oggi.
L'appello della madre alla Farnesina
Proprio nelle scorse settimane Ornella Matraxia, mamma di Filippo, era tornata a chiedere un "intervento forte" del ministero degli Esteri. "Chiedo ancora, a gran voce, un intervento della Farnesina, un supporto forte – aveva detto all'Adnkronos -. In questa battaglia siamo soli. Sì, è vero che tante persone ci stanno aiutando e ci sono vicine, però è altrettanto vero che solo un intervento diplomatico forte può cambiare qualcosa. Questa sofferenza deve avere fine. Filippo è innocente. Ci sono una serie di incongruenze in questa storia, però pare che nessuno riesca a risolvere la situazione".
"Familiari disperati, è errore giudiziario"
"Ho sentito i familiari di Filippo e Luca, la fidanzata di Filippo era in lacrime. Sono disperati, un po' tutti ci volevamo illudere che finisse in un altro modo. Speravamo che la condanna non fosse confermata, anche perché in questo caso le prove della loro innocenza sono evidenti. Continueremo a essere vicini alle famiglie e a breve cercheremo di organizzare un viaggio in Romania per incontrare Filippo e Luca e la terza ragazza coinvolta", dice all'Adnkronos è Katia Anedda, presidente dell'associazione 'Prigionieri del silenzio' che si occupa della tutela dei diritti umani degli italiani detenuti all'estero, dopo la conferma in appello della condanna a oltre 8 anni di carcere per Filippo Mosca e Luca Cammalleri. Confermata anche la condanna per la terza ragazza italiana che sin dal primo momento si è dichiarata colpevole.
"E' un'ingiustizia, le prove parlano chiaro - aggiunge -: la ragazza sin dall'inizio ha confermato che Luca e Filippo erano all'oscuro di tutto. Comminare loro una pena così dura è veramente assurdo, speravamo che i giudici ritornassero sui propri passi". Di "errore giudiziario" parla anche Francesca Carnicelli, legale dell'associazione 'Prigionieri del silenzio'. "E' stato un po' un fulmine a ciel sereno, gli avvocati rumeni erano convinti si potesse dimostrare l'estraneità di Filippo e Luca ai fatti contestati - dice all'Adnkronos -. Confidavamo, se non nell'assoluzione piena, in una riduzione della pena. Invece, non è stato. Per Filippo e Luca è un esito inaccettabile. Come associazione continueremo ad aiutare sia le loro famiglie che i ragazzi come abbiamo fatto sinora". Per la presidente di 'Prigionieri nel silenzio' la vicenda di Mosca e Cammalleri conferma la necessità di "un magistrato di collegamento" per gli italiani detenuti all'estero, perché "spesso sono abbandonati a loro stessi". "Abbiamo tanti connazionali che si trovano in carceri di altri Paesi che non sanno neppure quali siano i loro diritti", spiega. Il prossimo 23 maggio l'associazione sarà audita in commissione Diritti umani al Senato. "Porteremo all'attenzione della commissione anche questa vicenda", assicura Katia Anedda.
Esteri
Unicredit Russia, Tribunale San Pietroburgo sequestra 463...
Lo riferisce il quotidiano economico russo 'Kommersant'
Il tribunale arbitrale di San Pietroburgo ha posto sotto sequestro conti e beni immobili russi di Unicredit Bank Jsc e Unicredit Bank Ag (Monaco di Baviera) per 463 milioni di euro su un'istanza della RusKhimAlliance. E' quanto riferisce il quotidiano economico russo 'Kommersant'. Nell'agosto 2023 RusKhimAlliance aveva intentato una causa contro UniCredit Bank Ag.
Il ministero degli Esteri sta seguendo il caso dell’azione giudiziaria, rendono noto fonti della Farnesina. Anche questa disputa verrà affrontata nella riunione immediatamente convocata lunedì prossimo del 'tavolo Russia', attivato dal ministro Antonio Tajani alla Farnesina con le aziende e le istituzioni impegnate nel mercato russo, precisano.
Il caso, spiegano le fonti, è legato all'emissione di un "performance bond" da parte di Unicredit e di altre banche su un contratto stipulato tra RusChemAlliance e il consorzio Linde per la costruzione di un impianto di trattamento del gas. Il consorzio Linde si è tirato indietro dall’impegno a causa del regime sanzionatorio Ue e la società russa ha preteso il pagamento delle garanzie da parte delle banche. Queste si sono rifiutate di effettuare il pagamento e la contesa viene affrontata adesso in tribunale, dove è stato disposto un sequestro conservativo di asset Unicredit per un valore di 463 milioni di euro.
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La Pac e il futuro dell’agricoltura europea con Gian Marco...
Dopo le furibonde proteste dei trattori e gli impatti di guerre e cambiamento climatico, il Consiglio europeo ha adottato una revisione mirata di alcuni atti della politica agricola comune la cosiddetta Pac che assorbe circa il 30% del bilancio dell’Unione. Giovanni Palmisano ha intervistato Gian Marco Centinaio vicepresidente del Senato già ministro dell’Agricoltura.