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Attacco Iran a Israele, ‘più sceneggiata che...
Attacco Iran a Israele, ‘più sceneggiata che escalation’: l’analisi
Secondo gli analisti, il regime iraniano più che "una prova di forza ha dato una prova di debolezza". Ma per l'esperto israeliano Ygal Carmon avverte: "Solo gli ingenui possono pensare che gli iraniani siano deboli o stupidi"
"Una sceneggiata senza alcuna volontà di escalation". Fonti europee a Teheran confermano l'impressione di un attacco contro Israele votato alla massima spettacolarizzazione e alla minimizzazione dei danni, che più che "una prova di forza ha dato una prova di debolezza" del regime iraniano. Costretto a reagire dalla sua base più oltranzista, che ne ha approfittato per coprire un'ulteriore stretta della repressione interna, con l'annuncio di misure più severe per le donne che non indossano l'hijab, il cui obiettivo è sempre quello di garantire la sopravvivenza del regime.
"Quella che hanno fatto sabato sera è una sceneggiata che ricalca quello che già fecero due anni in Iraq, contro la base americana di Ayn a-Asad, quando dovettero reagire dopo il raid in cui venne ucciso il generale Qassem Soleimani", ricordano le fonti parlando con l'Adnkronos. Dopo l'attacco al consolato a Damasco del primo aprile, Teheran non poteva non reagire, doveva ristabilire la deterrenza, cosa che in effetti potrebbe essere riuscita a fare: a Tel Aviv hanno mandato il messaggio che in caso di nuovo assassinio mirato risponderanno, "hanno alzato la soglia".
E il fatto di aver colpito Israele direttamente dal loro territorio rappresenta "un salto di qualità" da parte iraniana, per quanto quello che poi conta "è l'esito: l'offensiva si valuta sulla base dei risultati raggiunti", sottolineano gli esperti.
Che in fondo si sia trattato di una sceneggiata sembrano ammetterlo gli stessi iraniani, che non solo hanno avvertito con diverse ore di anticipo amici e nemici sull'avvio dell'attacco, ma, attraverso il portavoce del ministero degli Esteri, Naser Kanani, hanno commentato: i Paesi occidentali ''dovrebbero apprezzare la moderazione dimostrata per la pace e la sicurezza nella regione, dovrebbero apprezzare l'azione intelligente e ragionevole dell'Iran che non intende aumentare la tensione nella regione''. E presumibilmente "nel contesto della sceneggiata dovrà leggersi anche l'eventuale reazione israeliana, che non uscirà dal solco di percorsi già tracciati, perché gli Stati Uniti non lo consentiranno", sottolineano gli analisti. Anche l'esperto israeliano Ygal Carmon, presidente e fondatore del Memri, conferma che Teheran non voleva fare danni, non è che abbia fallito l'attacco. "Solo gli ingenui possono pensare che gli iraniani siano deboli o stupidi: quando Hezbollah spara, ci sono feriti, quando l'Iran spara non succede - dice - L'America ha coordinato l'attacco con l'Iran in modo che nessuno venisse fisicamente ferito o ucciso. Ciò è avvenuto grazie all'alta professionalità delle difese aeree americane, israeliane, britanniche e giordane". Ma poi Carmon denuncia: "La deterrenza di Israele è stata abbattuta dal pre-coordinamento degli Stati Uniti con l'Iran. La deterrenza di Israele è stata svenduta per salvare quella dell'Iran".
Politica
Fonti Commissione Antimafia: “Emiliano vuole data in...
Intanto dall’organismo parlamentare trapela che tutti conoscono i tempi e le liturgie della politica e si sa che alla Conferenza dei presidenti si può mandare un delegato
In Commissione Antimafia si prende atto del fatto che il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano intende scegliere la data della sua audizione "compatibilmente con le sue esigenze politiche". È quanto si apprende da fonti stessa Commissione parlamentare dopo la lettera inviata dal governatore che aveva espresso la sua indisponibilità per essere ascoltato il 2 maggio non solo per le ragioni già espresse nella prima comunicazione ma anche come causa “di legittimo impedimento la convocazione della Conferenza delle Regioni e alle successive ore 12.30 dalla Conferenza Unificata” dicendosi disponibile in ogni momento dal 10 al 30 maggio, concluso il voto in consiglio regionale sulla mozione di sfiducia nei suoi confronti. Intanto dall’organismo parlamentare trapela che tutti conoscono i tempi e le liturgie della politica e si sa che alla Conferenza dei presidenti si può mandare un delegato.
Cronaca
G7, tensioni a corteo dei centri sociali a Torino: uova e...
Manifestanti respinti con scudi, idranti e lacrimogeni
Tensioni a Torino al corteo promosso da centri sociali e collettivi studenteschi per protestare contro la presenza in città di ministri e delegazioni del G7 in corso a Venaria Reale. Partito da Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, il corteo è stato bloccato poco dopo, all’angolo con via Po, dalle forze dell’ordine. Sono volate alcune bottiglie a cui le forze dell’ordine hanno risposto con l’utilizzo degli scudi.
I manifestanti hanno quindi ripreso il corteo sfilando per le vie intorno all’ateneo dietro lo striscione ‘Contro il G7 di guerre e devastazione. Fuori i ministri e zone rosse da Torino’. Tutta l’area del centro città è presidiata da un fitto cordone di forze dell’ordine contro le quali poco fa sono stati lanciati uova e fumogeni.
Le forze dell’ordine hanno utilizzato gli idranti per disperdere i manifestanti che oltre a fumogeni e uova hanno utilizzato aste di bandiere nel tentativo di forzare il blocco in corso San Maurizio cercando di raggiungere i luoghi dove sono ospitati i ministri e le delegazioni del G7 in corso a Venaria.
In largo Montebello, nuovo momento di tensione con i manifestanti che hanno lanciato bottiglie e uova contro le forze dell’ordine che hanno risposto con l’uso di lacrimogeni.
Spettacolo
Daniele Salvo: “nei panni di Odisseo in un gioco di...
L'attore e regista vestirà i panni del protagonista nell''Aiace' di Sofocle, diretto da Luca Micheletti, e aprirà il 10 maggio la stagione degli spettacoli classici del Teatro Greco di Siracusa
Daniele Salvo, uno dei nostri maggiori e più versatili attori, vestirà i panni di Odisseo nell’'Aiace' di Sofocle ( la regia è di Luca Micheletti), l'opera che il 10 maggio aprirà la stagione degli spettacoli classici del Teatro Greco di Siracusa. Non è la prima volta per Daniele Salvo che ritorna a Siracusa dopo aver diretto nel 2010 'L’Aiace' e reduce dal successo riscosso la scorsa stagione con 'La Pace' di Aristofane.
"Ritorno in scena nel ruolo di Odisseo a Siracusa, ma questa volta diretto da un altro regista, un artista che stimo profondamente - spiega Daniele Salvo, per anni interprete accanto a Ronconi- Luca Micheletti aveva già lavorato con me in 'Jekyll' di Fabrizio Sinisi, tratto da Stevenson, una produzione del Centro Teatrale Bresciano. Un gioco di specchi, il nostro, interessante e stimolante, una collaborazione tra artisti che dura nel tempo".
E aggiunge ancora Daniele Salvo: "Essere al Teatro Greco di Siracusa è sempre un privilegio, un' occasione straordinaria perchè si tratta di un luogo meraviglioso e poi 'Aiace' è un testo a cui sono particolarmente affezionato. Lo misi in scena nel lontano 2010 proprio a Siracusa con Maurizio Donadoni e Elisabetta Pozzi. Con Odisseo sarà sicuramente una bellissima esperienza, interessante, stimolante, è anche un modo per ricercare nuove vie, nuovi itinerari". Daniele Salvo sarà in scena a Siracusa fino al 7 giugno.