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Europee, countdown per candidatura Meloni-Tajani. Domenica...

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Europee, countdown per candidatura Meloni-Tajani. Domenica annuncio di Schlein

Nel centrodestra voci su possibili annunci in settimana. I dem stringono i tempi sulle liste

Meloni, Tajani e Schlein - Fotogramma /Ipa

Conto alla rovescia per la corsa alle Europee di Giorgia Meloni e Antonio Tajani. Per l'accoppiata, raccontano, è ormai solo questione di giorni. Il segretario nazionale di Forza Italia dovrebbe sciogliere la riserva sabato 20 aprile, in occasione del Consiglio nazionale azzurro, convocato alle 11 all'hotel Parco dei principi di Roma, per discutere proprio del programma elettorale per la sfida di Bruxelles: il vicepremier e ministro degli Esteri, che punta a far diventare Forza Italia il secondo partito della maggioranza, che raccoglie tutti i centristi italiani che si riconoscono nei valori del Ppe, sarebbe determinato a correre in tutte le circoscrizione tranne quella delle Isole.

Secondo fonti parlamentari del centrodestra anche la premier sarebbe pronta a scendere in campo: secondo i boatos, circolati in questi giorni, l'annuncio era atteso per domenica 28 aprile, all'assemblea programmatica di Fratelli d'Italia a Pescara, davanti ai suoi militanti, ma nelle ultime ore non escluso che la leader di via della Scrofa possa anticipare la sua candidatura giusto il giorno prima del Consiglio nazionale forzista, ovvero venerdì 19 aprile, durante il comizio unitario del centrodestra, che si terrà a Potenza per tirare la volata finale al governatore uscente azzurro, Vito Bardi, in vista delle regionali in Basilicata.

Pd, domenica atteso annuncio candidatura Schlein

“Noi a quell’ora la domenica siamo a messa...”, scherza un dirigente dem cattolico leggendo il messaggino di convocazione della Direzione Pd. Si terrà domenica mattina alle 10.30. Un annuncio che soddisfa quanti, anche nella riunione della segreteria di domenica sera, erano tornati a sollecitare una stretta nei tempi. Ora la data c’è, manca solo la chiusura del puzzle delle liste. A partire anche da dove e in quale collocazione in lista sarà la segretaria. Capolista al Centro e nelle Isole, una delle ipotesi. In lista in ordine alfabetico nelle altre circoscrizioni. Forse. Tra oggi "e giovedì ci sarà un’accelerazione. Poi venerdì dovrebbe esserci una segreteria via zoom prima delle direzione di domenica”, spiega un dirigente Pd che segue il dossier liste.

Al momento l’unica certezza resta la candidatura a capolista di Lucia Annunziata seguita da Antonio Decaro al Sud, annunciata dalla stessa Schlein. Sul resto, si resta sul piano del indiscrezioni. Al nord Est dovrebbe essere capolista Stefano Bonaccini e a seguire Annalisa Corrado. In quelle stessa circoscrizione chiedono una riconferma in lista le eurodeputate uscenti Irene Tinagli e Alessandra Moretti. A Nord Ovest da tempo viene data per certa come capolista Cecilia Strada con Andrea Orlando se sarà della partita e qui dovrebbero trovare posto anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, il capodelegazione uscente a Strasburgo, Brando Benifei, e poi i milanesi Pierfrancesco Maran ed Emanuele Fiano, ex-deputato. Nelle Isole potrebbe correre da capolista Schlein con Pietro Bartolo, medico di Lampedusa e eurodeputato uscente. Al Sud dopo Annunziata e Decaro potrebbe esserci Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento Ue. La circoscrizione più complicata è quella del Centro dove dovrebbero correre Nicola Zingaretti, Dario Nardella, Matteo Ricci, Camilla Laureti, Alessia Morani. E dove ci sarà anche Andrea Tarquinio, forse numero due dietro Schlein.

Diversi nodi ancora da sciogliere, insomma. Anche la data della Direzione non è stato facile individuarla sia perché Schlein sarà in Europa il 17 e 18 aprile, poi potrebbe andare in Basilicata per chiudere la campagna delle regionali. Ieri sono circolate diverse ipotesi: prima la data di sabato ma c’erano delle difficoltà di agenda; poi l’inizio della prossima settimana. Alla fine l’annuncio della convocazione domenica, anche per non sovrapporsi allo spoglio della Basilicata.

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Politica

Sangiuliano, Piantedosi e Valditara i ministri più social:...

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Ma su Facebook Salvini batte tutti con una media giornaliera di 6,2 post

Sangiuliano, Piantedosi e Valditara

Il podio del coinvolgimento social dei ministri vede in testa Gennaro Sangiuliano seguito da Matteo Piantedosi e Giuseppe Valditara, sono i ministri che hanno pubblicato più post negli ultimi tre mesi. E' quanto emerge dall'analisi di Arcadia sulle conversazioni online da parte dei ministri e la polarizzazione generata tra i follower e tra gli utenti.

Nel mese di aprile, per le pagine Facebook "è curioso sottolineare almeno tre aspetti. Il primo riguarda l’account del ministro della Giustizia, Carlo Nordio che pur non pubblicando neanche un contenuto ad aprile è comunque cresciuto di oltre 2.100 nuovi follower. Il secondo, invece, ci arriva dalla pagina di Matteo Salvini che ha postato in assoluto più di tutti con 187 contenuti, ovvero una media giornaliera di 6,2 post. Terzo e ultimo, riguarda la pagina del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano che continua a incassare una percentuale di engagement a due cifre, questo mese è del 10%".

Passando alle performance dei ministri su Instagram, "in questo mese che stiamo mettendo in archivio, è interessante evidenziare la crescita di coinvolgimento ottenute dagli account di Antonio Tajani, che si prende una percentuale di interazione al post del 3,4% e di Alessandra Locatelli con un engagement del 5,3%. Su X a calamitare in modo consistente l’attenzione dei follower è stato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi che con il 7,4% ha incassato la percentuale più ampia di engagement. A pubblicare più post invece ci sono i ministri Gennaro Sangiuliano, con 137 contenuti e Adolfo Urso con 107 post. Sul podio mensile del coinvolgimento risalgono, come è già accaduto a marzo seppur con percentuali diversi i ministri Gennaro Sangiuliano, Matteo Piantedosi e Giuseppe Valditara".

"Nel monitoraggio delle menzioni online e della propensione al coinvolgimento nel dibattito, si rinnova lo schema dei mesi precedenti con la leadership incontrastata di Matteo Salvini che questo mese incassa oltre 38 mila menzioni. A completare il podio, troviamo, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che di citazioni online ne raccoglie 36. e il ministro del Turismo Daniela Santanchè, che ne ottiene 14.900".

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Europee e leader candidati, Crespi: “Meloni booster...

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L'analisi del sondaggista sull'impegno dei leader alle prossime elezioni

Giorgia Meloni e Elly Schlein - Fotogramma

Elly Schlein candidata in due sole circoscrizioni è "un brutto colpo alla sua credibilità", mentre Giorgia Meloni candidata in tutte le circoscrizioni "personalizza troppo, con un prezzo da pagare che rischia di essere alto". Luigi Crespi legge l'impegno dei leader alle prossime elezioni europee. "Non mi pare proprio che i leader siano tutti candidati e ovunque. Schlein lo è solo in due collegi e la sua non candidatura in tutte le circoscrizioni è un brutto colpo alla sua credibilità. Anche per il discorso simmetrico della Meloni candidata ovunque", spiega il sondaggista all'Adnkronos.

"Ma a me non convince molto la scelta della presidente del Consiglio. Sicuramente porterà un booster a FdI, vale 4 o 5 punti, potrà arrivare al 30% -spiega Crespi-. Ma è anche vero che personalizza molto, si sta esponendo e a lungo termine questo può avere un prezzo da pagare alto. Io dico, attenzione: vuol dire che tutto quel che viene di buono arriva a lei ma anche tutto quello che va male. Se Lollobrigida ferma un treno, se Sangiuliano si confonde su Times Square a pagare rischia di essere la Meloni".

Europee e leader in campo, Masia: "Sì da elettori di centrodestra, contrari nel centrosinistra"

"Su Tajani, onestamente, i suoi manifesti abbracciati a Silvio Berlusconi sono veramente di cattivo gusto, non ho parole -dice ancora Crespi -. Su Calenda, se parlasse di meno farebbe più bella figura: aveva detto peste e corna di chi si candidava e poi lo fa pure lui. Tra l'altro, lo ha annunciato un attimo dopo la Meloni: effetto mediatico zero. Anche Renzi credo si candiderà, e fa bene". Ma come potranno accogliere gli elettori il fatto che i leader sin qui scesi in campo non andranno a Bruxelles? "E' una cosa che fa irritare solo Prodi, è evidente. Ma se tu metti sui cartelloni elettorali un leader morto da un anno e nessuno dice niente, è evidente che è una cosa normale. Un leader è anche un brand, ed è giusto che sia così".

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Europee e leader in campo, Masia: “Sì da elettori di...

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Il sondaggista: "La candidatura di Tajani e Meloni è una cosa cui l'elettore del centrodestra è abituato. L'elettore del Pd o quello del M5S è invece molto più restio"

Seggio elettorale - Fotogramma

"E' la prima volta che ci troviamo in una situazione del genere ma sappiamo, abbiamo fatto delle indagini su questo, che tra gli elettori di centrodestra c'è una sorta di gradimento, di accettazione, per questo 'giochino'. Mentre nel centrosinistra c'è una resistenza, se non una totale contrarietà. E intendo il centrosinistra come il cosiddetto campo 'giusto', cioè la sua versione più ampia". E' il sondaggista Fabrizio Masia ad analizzare l'effetto della discesa in campo dei leader alle prossime elezioni europee.

"La candidatura di Tajani e Meloni è una cosa cui l'elettore del centrodestra è abituato e che quindi può funzionare da 'trascinamento'. L'elettore del Pd o quello del M5s è invece molto più restio - sottolinea all'Adnkronos Masia, che guida l'istituto Emg Different -. Soprattutto il Pd, per sua natura, la presenza di tantissime personalità, un partito frazionato, si riconosce meno in una leader di tipo forte. Gli elettori del M5S, forse, con Conte potrebbero accettare una candidatura del leader, ma è la loro stessa missione a dire che candidarsi per poi non andare in Europa non sarebbe una cosa gradita".

La scelta di candidarsi sapendo di non andare all'Europarlamento andrebbe esplicitata agli elettori? "Non credo che il pubblico sia così sprovveduto da non comprendere un meccanismo elettorale. Per il resto, credo che l'onestà possa pagare", sottolinea ancora Masia.

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