Cerchi qualcosa in particolare?
Pubblichiamo tantissimi articoli ogni giorno e orientarsi potrebbe risultare complicato.
Usa la barra di ricerca qui sotto per trovare rapidamente ciò che ti interessa. È facile e veloce!
Ismea, comparto vitivinicolo vale un terzo del mercato assicurativo agricolo agevolato
Al Vinitaly il convegno “Misure attive e passive di gestione del rischio nella filiera uva da vino”

Delle oltre 241.000 imprese vitivinicole italiane, quasi 27.000 (l’11%) sono assicurate contro i rischi meteoclimatici, realtà che in termini di superfici rappresentano però un più significativo 30% degli ettari complessivamente vitati (673.000 circa). Un comparto che concentra oltre un terzo del mercato assicurativo agricolo agevolato specifico delle coltivazioni vegetali, con polizze che cumulano un valore di circa 2,3 miliardi di euro, pari ad oltre il 50% della Plv del settore.
Numeri illustrati oggi da Ismea, al convegno Vinitaly 'Misure attive e passive di gestione del rischio nella filiera uva da vino' - che confermano l’importanza del comparto vitivinicolo in termini di adesione agli strumenti di risk management e che allo stesso tempo evidenziano la necessità di salvaguardare patrimonio e capitale circolante di un asset di assoluto rilievo per l’agroalimentare italiano, grazie a un giro d’affari alla produzione di poco meno di 14 miliardi di euro (oltre il 10% del fatturato agrifood) e ai quasi 8 miliardi di esportazioni, con le cantine italiane che muovono fuori dai confini nazionali i volumi in assoluto più elevati a livello mondiale.
Dal punto di vista territoriale, nel 2023 l’aumento del 2% del numero delle aziende vitivinicole assicurate nelle regioni settentrionali non ha compensato il calo registrato nel resto d’Italia, rispettivamente del 9% nel Centro e del 18% nel Mezzogiorno, con il dato nazionale che ha fatto segnare pertanto una contrazione del 4,9% sul 2022.
Il Nord copre poco meno dell’80% dei valori assicurati in Italia, con il ruolo-pivot del Veneto (40,4%), prima regione vitivinicola a livello nazionale, seguito dal Friuli-Venezia Giulia (11,5%); nelle regioni centrali, con circa il 10% di quota, è la Toscana a fare la parte del leone (7,8%), mentre al Sud, Isole comprese (10,7%), il primato va alla Puglia, con il 6,7% dei valori complessivamente assicurati.
"Permangono, oltre a un evidente squilibrio territoriale, i problemi legati alla necessità, da parte delle aziende vitivinicole, di dover fronteggiare la scarsa attenzione ai rischi fitosanitari da parte delle compagnie assicurative, per la mancanza di una storia sinistri necessaria a una corretta tariffazione", sottolinea Camillo Zaccarini Bonelli Dirigente Ismea, moderatore della tavola rotonda, precisando anche che "per questa ragione le aziende, essenzialmente del nord Italia, che hanno puntato su un mix di strumenti di risk management hanno potuto beneficiare di una migliore protezione, affiancando, se possibile, a una polizza contro i rischi climatici una copertura fitosanitaria con l’adesione, anche questa agevolata, grazie ai contributi Ue e nazionali, ad esempio di un fondo di mutualizzazione. Tanto più se si considera che nel 2023 la vendemmia in Italia, scesa ai minimi da 76 anni, ha accusato gravi perdite di resa per le conseguenze della peronospora e delle grandinate".
Nell’ambito del convegno è stato più volte sottolineato il circolo virtuoso che si innesca con una corretta strategia della prevenzione e gestione del rischio, di supporto anche all’accesso al credito, con la naturale propensione delle banche a valorizzare, nelle metriche valutative dei clienti da finanziare, le aziende che mettono in campo investimenti in tal senso. "Dobbiamo favorire con le risorse della Pac una più stretta sinergia fra coperture assicurative e mutualistiche e strumenti di difesa attiva, come reti anti grandine, droni e sensori, che limitano anche i costi per la sottoscrizione delle polizze", sottolinea il presidente dell’Ismea Livio Proietti, intervenuto al convegno, nel ricordare che "l’Ismea, che gestisce la Banca dati sui rischi in agricoltura, garantisce un costante supporto alle istituzioni sulle tematiche della gestione del rischio, anche con dati e informazioni necessari agli scambi di conoscenze e alla prevenzione dei rischi da parte delle aziende, esposte oggi più che in passato agli effetti dei cambiamenti climatici".

Economia
Giochi, Marasco (Logico): “Bene proposta Acadi,...

Il presidente di Logico, Moreno Marasco

"Raccolgo e rilancio l’appello di Cardia presidente Acadi, sulla necessità di realizzare un autentico Registro delle autoesclusioni che valga sia per il gioco a distanza che per quello fisico. E’ un elemento ampiamente condiviso tra i due settori, come avevamo già avuto modo di verificare nella conferenza stampa unificata alla Camera nel dicembre 2023. Sin dalla genesi del Registro, ne abbiamo contestato l’ambito limitato al solo gioco a distanza, sottolineando quanto l’”unicità” espressa nel nome stesso fosse in realtà fuorviante". Ad affermarlo è il presidente di Logico, Moreno Marasco.
Di fatto un 'Rua' propriamente detto, aggiunge, "non è mai esistito. Esiste solo il 'Registro Unico degli Autoesclusi… dal Gioco a Distanza' (Ruagad). Oggi esistono soluzioni tecnologiche per consentire la tutela dei cittadini, attraverso 'l’anonima identificazione' dei singoli individui, finalizzata all’unico scopo di rendere i presidi di gioco responsabile obbligatoriamente disponibili anche per il fisico. Non si può attendere che il 'riordino' del gioco terrestre si concretizzi, poiché ormai si va avanti di proroga in proroga, legittima o meno che sia, che lo rende de facto, se non una chimera, un provvedimento tardivo".
Economia
Economia circolare, Realacci: “I risultati...

L'intervista video di sostenibileoggi.it al fondatore di Symbola e presidente onorario di Legambiente

L’Italia ed il primato sull’economia circolare, il ruolo di Trump sulle politiche ambientali e le esigenze del mercato, il punto interrogativo sulle assicurazioni per danni catastrofali. Ne parla a SostenibileOggi Ermete Realacci, fondatore di Symbola, Presidente onorario di Legambiente e uno dei massimi esperti di politiche ambientali in Italia.
L’Italia è leader sull’economia circolare in Italia, riuscirà ad esserlo ancora sul lungo periodo?
"I risultati vanno visti come un punto di partenza. Siamo un Paese di cripto-depressi, vediamo il male solo come debito pubblico o burocrazia che soffoca, e siamo incapaci di vedere nostri punti di forza. Esiste da tempo un mantra secondo cui l'ambiente non deve danneggiare l’economia: nessuno direbbe che l’ambiente non è importante, ma oggi è vero il contrario: se non accetti le sfide imposte dal mercato, l’economia ci perde. L’economia circolare è nata dall’Italia priva di materie prime e quindi si è dovuta 'industriare' recuperando il materiale e consumandone meno. Recuperiamo quasi il 92% dei rifiuti poi immessi nei cicli produttivi, fattore ambientale ed anche economico, di competitività. Un’efficienza che diventa fattore di competizione".
L'intervista completa su sostenibileoggi.it
Finanza
Mercati: Capital Group ridimensiona stime a 20 anni per...

Prospettive complessive ancora positive per gli investitori a lungo termine in tutti i mercati globali

Mercato dei capitali 2025: Capital Group ridimensiona le stime a 20 anni per azioni e obbligazioni rispetto allo scorso anno, ma ritiene le prospettive complessive ancora positive per gli investitori a lungo termine in tutti i mercati globali. E in questo report le analiste Alexandra Haggard, Head of Asset Class Services for Europe and Asia e Maddi Dessner, Head of Asset Class Services fanno il punto della situazione illustrando le aspettative di rendimento a lungo termine ipotizzate della società, nonché le correlazioni e le volatilità delle principali asset class su un orizzonte temporale di 20 anni.
Maddi Dessner, Head of Asset Class Services: “Gli ottimi rendimenti azionari negli ultimi due anni, la crescente concentrazione dei mercati e le elevate valutazioni dei titoli sono fattori da tenere in considerazione nella costruzione di un portafoglio a lungo termine. Anche se abbiamo ridimensionato le nostre aspettative di rendimento per le azioni globali, ci aspettiamo di continuare a vedere interessanti spazi di opportunità guidati da fattori strutturali e ciclici. Prevediamo che i rendimenti del reddito fisso supereranno quelli raggiunti negli ultimi 20 anni”.
Alexandra Haggard, Head of Asset Class Services for Europe and Asia: “Nonostante il panorama geopolitico sia cambiato in modo significativo con le elezioni tenutesi l'anno scorso in 64 Paesi e nell'Unione Europea, le prospettive generali di crescita economica in tutto il mondo rimangono buone. L'aumento della spesa in conto capitale, soprattutto nei mercati sviluppati, l'approfondimento dei mercati dei capitali e i miglioramenti della produttività derivanti dall'intelligenza artificiale e da una più ampia adozione della digitalizzazione in tutto il mondo dovrebbero sostenere la crescita sia nei mercati sviluppati che in quelli emergenti”.
Le ipotesi del mercato dei capitali 2025 di Capital Group:
Le banche centrali hanno compiuto buoni progressi nell'attenuare e invertire le tendenze inflazionistiche. La crescita economica e l'inflazione nei mercati sviluppati ed emergenti rimangono in gran parte intatte. Si prevede che i tassi di interesse più elevati persistano nei principali mercati, in un contesto di crescita economica relativamente robusta.
Il dollaro dovrebbe deprezzarsi rispetto a un ampio paniere di valute, ma il ritmo di tale svalutazione è stato segnato da una riduzione rispetto allo scorso anno a causa dei maggiori differenziali di produttività tra gli USA e altri paesi.